TOPOLINO E L'AMICO NON RITROVATO
Ho spesso criticato la Macchina del Tempo per aver troppo banalizzato gli omonimi viaggi ma, in questo caso, penso che Topolino e Pippo ci penseranno due volte prima di intraprenderne un altro, visti i pericoli che hanno corso. In effetti basta un niente per modificare i futuri sviluppi di cose e persone, direttamente o indirettamente, e non è detto che si riesca sempre a rimediare ai guasti prodotti (per quanto l'happy ending si debba garantire). Il 'nuovo' Vian credo sia tale per aver utilizzato il computer piuttosto che la carta nelle sue illustrazioni, comunque notevoli.
IL CONTE DI ANATRHAM (secondo episodio)
In queste recenti storie 'in costume' noto una migliore o diversa utilizzazione di alcuni personaggi rispetto alle storie 'presenti' e quotidiane: in Orgoglio e Pregiudizio Chiquita è un'acuta, attenta e loquace amica di Paperina (e non un cameo muto) e le nipotine 'esistono' (come minimo); in "Anatrham" Dinamite Bla è decisamente contro Paperone per questioni economico-lavorative e Amelia, libera dalle sue fissazioni monetarie, da il meglio di se. Anche i rapporti familiari e interpersonali sono sviluppati con più acume, emergono meglio, più nitidi, rispetto alle storie 'normali' dove tutto sembra essere 'scontato' e, dunque, non approfondito o raccontato. E' grazie a questa diversa narrativa che sto apprezzando questa storia di un secolo fa, nonostante sia arrivata a breve distanza da quella simile di due secoli fa, appena conclusasi.
PAPERINO E LA STELLA ANDINA
Sempre piacevoli le avventure peruviane dei paperi, un filone di antica e consolidata tradizione. Paperino e Paperoga (coppia che preferisco nelle storie lunghe piuttosto che nelle banali brevi) hanno un attacco di buonismo che sinceramente poco comprendo, sebbene la quasi 'animalità' di un vegetale dovrebbe giustificarlo. Alla fine, comunque, non fanno la parte dei 'fessi', visto che lo ziastro non aspetterebbe altro. Dissento con chi ha scritto che i cugini si sono accontentati della sola 'gloria': questa, unità alla pubbicità conseguente, potrebbe portargli anche 'altro'.
PAPERETTA, PAPEROGA E L'IMPROPONIBILE 'GRUMBY'
Dopo averlo chiamato 'vecchio mio' e 'Paperone', alla fine la Yé-Yé si ricorda di chiamare 'zio' quel papero che 'qualche' anno fa la prelevò da Dollar City dove sua nonna Doretta non era in grado di starle dietro. Ottima l'accoppiata con Paperoga (che fa tris nelle storie lunghe di questo numero) che ha avuto un suo buon rodaggio nelle passate graphic di Agrati e Ferrario. Bravissimo Mangiatordi, uno dei disegnatori più dinamici e brillanti (ricordate Brigittik?) che disegna Paperetta come pochi sono riusciti a fare (Scarpa, Dalla Santa, Faccini, Ferrario...)