La conversazione si sta avvitando decisamente:
Donald:
-indicami dove ho affermato una notte dei cristalli per gli omosessuali
-a domanda diretta su dove fosse il cataclisma del libero pensiero l'unica risultante che mi hai saputo citare e' stato un ineffabile ddl sull'omofobia
-tutti vorremmo vivere in un paese dal clima temperato con moderate piogge e miti soli; purtroppo nel sahara sono soggetti a gravissime siccità e nei alesi del sud est asiatico a tremendi monsoni; cio non rende oggettivamente peggio la siccità rispetto al monsone, solo che un paese si trova a fronteggiare l'una, un altro l'altro.
-mi hai detto che i talk show non riflettono il paese, io ho citato anche giornali dove molti titoli danno tranquillamente dell'illiberale a Napolitano, alla meno peggio, siti internet in cui siamo assolutamente liberi di dire cio' che ci pare e piace senza essere costretti a censura, se non quella della più elementare educazione; mi chiedo ora quali siano i mezzi informativi o mediatici che utilizzi tu, ovviamente non penso che elementi di censura si scatenino dal national geographic
-se di censura del pensiero vogliamo parlare, essa avviene quindi già' dalla scuola che forzatamente insegna certe cose a discapito di altre, impone determinate interpretazioni e ne scarta altre; non diversamente avviene in Cina, in Giappone, in Europa e in America.
Ora, credo di aver dimostrato di saper rispondere nel merito ai punti (e sono generoso) che hai sollevato, vediamo se da parte tua si riesce a schiodarsi da questo ddl omofobia e a proporre qualcosa di più costruttivo e sensato.
Calma, calma. Allora:
-quella della Notte dei Cristalli per gli omosessuali era un'esagerazione sarcastica che voleva fare il paio con la tua esagerazione sarcastica precedente, e credevo che sopra i 5 anni, lo avesse capito chiunque. Dopotutto, avevi o non avevi appena lamentato che
mi pare che in tv, sui giornali, in internet, passi di tutto, compresi peti e rutti del pensiero, sfanculate della mente, inni al razzismo, sbertucciamenti al frocio e trollate ultra religiose. Mi verrebbe anche da dire, ma forse pure qui sbaglio, che sono più i gay ridicolizzati per strada rispetto a liberi pensatori che giacciono nelle patrie galere e ci sono più ebrei ingiuriati che martiri neonazisti al confino
?
-Dopodiché ti sei messo a sfottere allegramente, affermando che siamo degli esagerati che si preoccupano per niente, ed a sminuire sistematicamente il ddl omofobia, e sarei davvero curioso di sapere cosa avresti scritto se fosse stato approvato. Ma a tua precisa domanda non si può rispondere in modo diverso, per un motivo semplice: ERA PROPRIO QUELLO DI CUI STAVAMO PARLANDO DALL'INIZIO. Per questo trovo divertente, sia pure in modo ridicolo, che dopo non aver capito di cosa stessimo parlando, tu ponga come prova della mia presunta malafede il fatto che il ddl omofobia fosse l'unico argomento a disposizione
-questo punto risponde alla mia obiezione a Cornelius, e ci risponderò a parte
-non è semplicemente vero che
tu avessi, nei post precedenti, "citato giornali" che criticano Napolitano, e lo dico dopo essermi riletto la discussione. Lo stai facendo qui, e genericamente
-ecco, questo non c'entra assolutamente niente con quello che abbiamo detto
Quindi ti potrei far notare che non è vero per nulla che tu abbia risposto nel merito ai punti, ma dell'alto della tua grande generosità, mi domando perché tu non potessi provare a fare questo sforzo disumano anche prima. Un punto sul quale ti ostini a non rispondere tuttora è ciò che accade in Gran Bretagna: mi interesserebbe sapere cosa ne pensi.
Dopodiché, non mi avevi risposto affatto, quando scrivevo che
Il punto che qui si vuole sottolineare è che non si può stabilire per legge cosa SI POSSA e cosa NON SI POSSA pensare, perchè comunque, occorrerebbe che qualcuno (chi? scelto in base a quale criterio? od autonominatosi?) decidesse, in maniera IN TEORIA condivisa da tutti, quali pensieri permettere, e quali no. E non è il genere di cose che finiscono bene. Non è nemmeno il genere di cose sulle quali ci si limita a vietare "solo le cose che tutti consideriamo sbagliate" (come appunto il nazismo). Si comincia sempre con quelle, e poi si finisce col vietarne altre, che sono sfacciatamente di parte, CON LA SCUSA che sono tanto dannose quanto le precedenti, anche se non è vero. Che ciò derivi dall'incapacità della gente di dare il giusto peso alle cose, è indubbio. Ma è proprio una buona ragione per non cominciare.
Ma il succo del discorso, alla fine, è un altro. Cioè che probabilmente, semplicemente, non ci siamo capiti dall'inizio.
Perché quando tu hai chiesto "dov'è questa catastrofe del libero pensiero?" sembravi sottintendere che io, Sergio e Lucandrea stessimo lamentando che da più parti, legislativamente, attivamente, si stia andando in quella direzione. MENTRE, quello che stavamo facendo era, appunto, commentare il ddl omofobia (fortunatamente non approvato) E i fatti della Gran Bretagna, dicendo che certe limitazioni, se venissero applicate, sarebbero sbagliate.
E qui, cosa succede? Che prima tu e Cornelius siete intervenuti per dire che no, certe limitazioni del pensiero,
in determinati casi, sarebbero giuste. Cosa sulla quale vi abbiamo contestato.
Poi il registro della discussione è cambiato, da teorico a pratico. Tu hai chiesto dov'è che stesse avvenendo tale catastrofe del pensiero, ed a mia precisa risposta, che abbiamo appena rischiato-non di passare di botto alla censura ed alla dittatura-ma che si era appena rischiato di fare un passo in direzione di una libertà solo parziale, hai replicato sarcasticamente che eravamo qui a preoccuparci per niente. A me pare che fosse più che qualcosa, invece.
Ma il punto è questo, noi non stavamo lamentando un'avvenuta privazione di libertà, ma il rischio che si vada in quella direzione. Perciò se pensi di averci sbugiardati dimostrando che un'effettiva privazione della libertà non è avvenuta ancora, capisci che stiamo parlando di due cose diverse.
Eppoi, perché saremmo incoerenti? Mica stavamo limitando la
libertà di pensiero altrui, commentavamo che è inquietante che qualcuno volesse proporre una legge (=azione, non pensiero) per limitare quella di tutti.