https://inducks.org/story.php?c=I+TL+2306-1Topolino e la vendetta di Luther Blot è uno dei migliori fumetti disney di genere thriller, insieme ad alcune storie di Gottfredson, MM, Walsh e Darkenblot.
La vicenda narra il ritorno di un vecchio nemico di Basettoni che, uscito dal carcere, si propone di vendicarsi. Già lo spunto è ottimo, oltre a originale: avendo alle spalle una lunga carriera, è più che naturale che il commissario se la sia vista con molti pericolosi criminali. Per una volta è un suo nemico e non uno di Topolino a tornare (idea che meriterebbe di essere riutilizzata… )
In più, malgrado il titolo, il protagonista della vicenda è proprio Adamo, mentre il personaggio eponimo si vede poco. Pur ricoprendo Basettoni comunque il ruolo centrale, non bisogna dimenticare che si tratta di un racconto corale: viene narrata l’operazione di polizia che vede gli ispettori tentare di infiltrarsi nella banda di Luther Blot mentre l’indagine di Pippo, aiutato da Pluto, garantisce diverse risate.
Fra le sottotrame svolgentisi al presente si infilano gli episodi, colorati a tinte giallo-violacee, che rievocano l’antefatto. In questi flashback si vedono il carisma dell’antagonista e il suo rapporto con l’allora ispettore Basettoni. Il primo fa subito capire che tipo sia, quando le forze dell’ordine vengono ad arrestarlo e lui con arroganza quasi le minaccia apertamente, dimostrando che in città comanda lui.
Malgrado alla fine il poliziotto sia riuscito a incastrarlo (come il lettore sa dalle prime pagine), si mostra che per arrivare alla vittoria il nostro abbia trovato svariate difficoltà sul suo cammino e sia stato perfino ostacolato dalle istituzioni cittadine (rappresentate qui nella figura del giudice che scarcera Luther Blot, definendolo un pilastro della società, mentre Basettoni riceve una nota di demerito e il caloroso consiglio di lasciar perdere).
A questi frammenti di un’altra epoca si aggiunge la scena in cui il potente malavitoso racconta la situazione di Topolinia quand’egli si trovava all’apice della propria influenza, durante la quale controllava tutto il crimine presente in città e nessuno poteva opporglisi. Tale ricordo viene simboleggiato dalla magistrale vignetta in cui Luther mette letteralmente le mani sul centro urbano, abbracciandolo nella sua interezza.
Si apprezzano gli ottimi dialoghi, soprattutto nelle scene ambientate nei bassifondi, nelle quali l’umorismo, seppur non assente, si caratterizza come piuttosto contenuto: in ciò, come in altri punti, ricorda la già citata e coeva saga di MM.
Peccato solo per il finale un po’ sbrigativo:
Topolino sbuca da non si sa bene dove.
E’ stata effettuata l’ottima scelta di affidare la sceneggiatura alle matite di Dalla Santa, che rende perfettamente le atmosfere di questo tipo. Gli faccio giusto un appunto: nelle scene ambientate nel passato il futuro commissario è disegnato convincentemente più giovane, ma lo stesso non può dire dell’antagonista.
Non esito a definirla la miglior prova di Basettoni nonché una delle vette disneyane più alte raggiunte nel decennio.