Quarta liceo, Angelo reggicandelabro nel Duomo (se non sbaglio) di Bologna, autore Michelangelo, matita (le solite sei durezze diverse) su F4 liscio.
Quando l'insegnante me lo affidò, mi disse che volle lanciarmi una sfida: non mi sembrava gran cosa, accettai.
Dopo una settimana avvisai di essere stranamente indietro su quel che avevo previsto; la professoressa mi disse di prendermi tutto il tempo che mi sarebbe servito, senza fretta alcuna: "Te l'ho dato perché SEMBRA semplice, ma è spaventosamente difficile: voglio vedere come te la caverai." (mi ricordo ancora la frase diciotto anni dopo).
Un vero incubo. Facevo si e no due quadretti di proporzione al giorno, e poi li ho dovuti ritoccare almeno cinque o sei volte tutti nella parte superiore. Due mesi di lavoro complessivo, ritocchi compresi. Ma va notato che, mentre la parte superiore fu interminabile, dal busto in giù me la cavai in quattro-cinque giorni. La prof, quando lo vide, mi spiegò: "Bravo Alberto. Mi hai appena dimostrato quel che tanti studiosi sospettano. La parte inferiore dell'angelo non è di Michelangelo." (non so neppure che smile mettere, dopo una cosa così).
Alcuni dicono che dovrei iscrivermi ad un corso di disegno, per imparare a disegnare senza ricorrere alla griglia proporzionale e sveltirmi un poco: voi che ne pensate?