Si potrebbe dire che il discorso che hai fatto su Paperone è 'copincollabile' anche su altri personaggi di una certa levatura (Topolino, Paperino, Pippo, Paperoga, Brigitta, Bassotti, Gambadilegno...) confrontando le loro storie del passato con quelle più recenti. Può essere dunque un discorso più generale di tempi e di autori: al di là del politically correct (cosa non da poco, invero) quelli attuali stanno cercando nuove narrazioni sempre nel solco dello 'spirito disneyano'.
L'ultimo dei 'tradizionali vecchio stampo' potrebbe essere stato Vitaliano (da tempo in altre faccende affaccendato) le cui storie paperonesche ricordavano quelle di Martina, per una certa dose di cattiveria e dialoghi brillanti. Se non Pesce e qualche altro autore con i loro rimandi ciminiani. Fino a poco tempo fa qualche storia 'à la Cimino' compariva di tanto in tanto ma forse anche quel genere ha fatto il suo tempo.
Non è facile riproporre dei plot che hanno fatto la fortuna del libretto tra i '50 e i '70 senza incorrere nel rischio delle 'copie sbiadite'. Dunque la Panini (e Bertani) penso che abbiano scelto strade alternative, nella sostanza ma anche nella forma, per distaccarsi da un passato 'ingombrante' e iniziare dei percorsi nuovi. Non che questi non fossero mai stati presi nel passato recente: fatto sta che coinvolgevano nuove testate specifiche quasi anti-libretto (gli spillati pikappici e le nuove saghe di un personaggio totalmente 'riveduto e corretto', direi rivoluzionato, soprattutto dalle 'derive' degli anni '80) o situazioni e personaggi completamente nuovi all'interno dello storico settimanale come PP8 e Fantomius.
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Fino a che si trovavano altri scenari per alcuni personaggi riveduti in ambienti alternativi (come Topolino in MMMM) le cose andavano bene. Il difficile era (ed é) continuare a raccontare i personaggi principali nella loro quotidianità 'reale'. E allora ecco arrivare 'approfondimenti' su Macchia Nera, Reginella, Gastone, Rockerduck visti sotto altre luci. Sono characters molto importanti, direi fondamentali. Ma non così 'basici' da non poter tentare su di loro operazioni altrimenti 'rischiose' per quelli ancora più importanti.
E in effetti non solo lo zione ma anche gli altri ricordati ad inizio post non mi pare che abbiano particolarmente brillato, al di là di qualche storia o serie in cui potevano diventare anche delle spalle per far emergere i comprimari detti prima: Topolino nei confronti di Macchia, Paperino verso Reginella, Paperone nei riguardi di Rockerduck. Forse solo Gastone, allontanandosi da Paperopoli, non ha avuto bisogno di 'sottomettere' colleghi più importanti (nel caso si sarebbe trattato di Paperino, già 'impegnato' in quel di Pacificus).
Sembrerà strano (e magari un po' triste) ma avendo già brillato parecchio in passato, Paperone & C. forse non ne hanno più bisogno; basta la loro presenza che non è comunque sempre 'scialba' o piatta, è bene ricordarlo. Anzi, l'avanzata dei personaggi 'secondari' (tra mille virgolette) dovrebbe essere un bene anche per i principali che interagirebbero con 'colleghi' più 'alla pari', sebbene certe 'assenze' possano essere uno dei motivi delle 'crisi' (l'avventurosa Eurasia - alias 'Casty' - per Topolino e la quotidiana Brigitta - meno standardizzata e più 'pericolosa' - per Paperone)
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Tornando al personaggio 'indiziato' del tuo articolo, penso che il 'raggio d'azione' dello zione si sia notevolmente allargato negli ultimi tempi: la ripresa anche in Italia di character come Doretta, Cuordipietra e Soapy Slick, tra il Klondike d'epoca e attuale e le sfide all'Ultima Avventura, dovrebbero essere uno 'stimolo' per approfondire nuovi lati del complicato carattere di Paperone.
Le differenze già 'storicizzate' con Rockerduck (tra il passato remoto di Martina e Pezzin e quello recente di Don Rosa) si alternano a quelle sempre storiche ma poi dimenticate con Cuordipietra, riprese e ampliate dallo stesso Rosa prima e da Artibani poi. Quest'ultimo ha poi 'creato' una 'terza differenza' tra i due rivali di Paperone, arricchendo ulteriormente la situazione nella quale lo stesso zione vede emergere ancor meglio alcuni lati del suo carattere.
Ma al di là dei suoi variegati interlocutori, gli autori dovrebbero 'osare' di più su certe caratteristiche anche negative dello zione e abbassare il livello di glucosio dei suoi lati generosi, un tempo apprezzati perché centellinati e quindi sorprendenti ma da diverso tempo troppo presenti nelle sceneggiature delle sue storie (e quindi scontati se non addirittura banali). Essere banalmente generosi penso sia la peggior offesa che possa essere arrecata ad un personaggio come Paperon de' Paperoni. Se ne ricordino gli autori, ogni tanto.