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Buzz Lightyear da Comando Stellare - Si Parte!

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Grrodon
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PolliceSu
    Buzz Lightyear da Comando Stellare - Si Parte!
    Martedì 30 Mag 2006, 19:32:33

    La serie televisiva Buzz Lighyear da Comando Stellare, sfruttava temi e ambientazioni dell'universo di Toy Story in modo totalmente nuovo. Il tema fondamentale del primo film Pixar era lo scontro tra antico e moderno, impersonato da Woody, giocattolo tradizionalista, e Buzz, giocattolo spaziale, e nel contempo gadget ispirato a uno show "fittizio". Ma a cosa fosse ispirata la linea di giocattoli Buzz Lightyear in nessuno dei due film veniva specificato, lasciando pensare che potesse trattarsi di un telefilm, come di un videogioco. A diradare ogni dubbio arrivò quindi la Disney Television che con la produzione della serie televisiva di Buzz volle mostrare in cosa consisteva questo fantomatico show, e cioè in un cartone animato. I vaghi elementi disseminati nel corso dei due film vennero in questo modo radunati e riplasmati, e venne creato il mondo del Comando Stellare, situato nel Quadrante Gamma e sorvegliato dagli Space Rangers, occupati a pattugliare la galassia per difenderla dalle mire del malvagio imperatore Zurg. La serie televisiva era in animazione tradizionale, e prodotta esclusivamente dalla Disney. Alla Pixar tuttavia fu riservato un angolino nella sigla, che mostrava i celebri giocattoli della stanza di Andy, Buzz in testa, indaffarati a raggiungere la televisione per gustarsi la nuova puntata di Buzz Lighyear da Comando Stellare. Le serie televisiva fu però anticipata da un lungometraggio distribuito direttamente in dvd e videocassetta, Buzz Lightyear da Comando Stellare: Si parte!, che aveva lo scopo di presentare i personaggi principali e raccontare come la squadra di Buzz Lightyear si fosse formata. Un episodio pilota in forma di lungometraggio non era stata una novità per la Disney, che già con Il Ritorno di Jafar (e se proprio vogliamo con I Fluppys) aveva provato a dare un inizio di largo respiro ad una serie televisiva. ll lungometraggio in questione sarebbe stato successivamente diviso in tre parti e mandato in onda come se si trattasse di un miniciclo di episodi, lo stesso trattamento avvenuto al pilota di Duck Tales. Solo che stavolta, a differenza di Treasure of the Golden Sun il prodotto in questione non era un gruppo di episodi legati da loro da una stretta continuity, ma un lungometraggio d'azione organico e indivisibile.
    E' Tad Stones il regista di Buzz, quello stesso Tad Stones che aveva legato il proprio nome ai due sequel di Aladdin e alle serie televisive Disney più scadenti dal punto di vista grafico, ma dalla regia impeccabile. E questo perchè Tad Stones è un ottimo regista d'azione, capace di azzeccare i ritmi che nobiliterebbero anche la serie televisiva più becera. Il lungometraggio in questione è un ottimo esempio di questa bravura, dal momento che, benchè per quanto riguarda il comparto grafico non brilli di certo, come film d'azione è assolutamente positivo, e non poco divertente.
    Dopo che in una missione Buzz perde il suo storico compagno d'avventure, decide che non lavorerà mai più in compagnia di qualcuno, ma si ritroverà suo malgrado costretto ad accettare la collaborazione di alcuni personaggi per fronteggiare la nuova minaccia di Zurg. Il gruppo che al termine del lungometraggio si sarà formato (e che rimarrà unito nella serie televisiva) sarà composto da Mira Nova, principessa Tangeana dai poteri ectoplasmatici,  il grosso Booster e il robottino XR, che ricorda molto da vicino il nostrano Enrico La Talpa. Zurg recupera le fattezze che ci erano state mostrate dal suo corrispettivo giocattolo in Toy Story 2 e il suo piano riguarda il rapimento dell'Unimente che gli LGM (Little Green Men) usano per mantenersi in contatto telepatico tra di loro. Una scelta strana quella di includere gli omini verdi visti nei due Toy Story come gadget del Pizza Planet e quindi non necessariamente collegati al mondo di Buzz Lightyear, ma probabilmente una scelta piuttosto commerciale visto il successo che avevano avuto gli alieni verdi nel merchandising legato ai film.
    Graficamente parlando non si può certo dire che il film sia un granchè: lo stile usato è lo stesso della serie televisiva con pochissime migliorie, che riguardano sempre e solo il disegno dei personaggi, e non certo gli sfondi che rimangono abbastanza piatti e molto televisivi. Eppure il risultato finale non è sgradevole per un semplice motivo: la serie televisiva aveva adottato uno stile di per sé ricco di appeal, molto stilizzato e difficilmente soggetto a sbalzi qualitativi a seconda dei diversi disegnatori.
    To Infinity and Beyond, la frase tormentone di Buzz, è anche il titolo dell'unica canzone presente nel film ascoltabile durante i titoli di coda. Il film non è certo un musical e in questo è coerente con la sua stessa natura di film d'azione. E' però un fuori programma l'elemento che si apprezza di più dei 67 minuti di durata del lungometraggio, e cioè il prologo realizzato dalla Pixar, che vede gli amatissimi personaggi di Toy Story prepararsi alla visione della vhs del film. Compaiono proprio tutti, Woody, Buzz, Hamm, Slinky, Jessie e soprattutto il nerd della combriccola, Rex, che in virtù della sua BuzzMania si ritrova amichevolmente preso in giro dal resto del gruppo. Gli studi Pixar, a dispetto della natura del prodotto, non hanno di certo abbassato la consueta qualità del loro 3d, e il risultato si vede, dal momento che il prologo costituisce di per sé un rispettabilissimo cortometraggio Pixar.
    Buzz Lightyear from Star Command - The Adventure Begins, di certo non sarebbe stato l'ultimo lungometraggio direct-to-video a fornire un inizio o una conclusione ad una serie televisiva, ma avrebbe costituito un unicum nella storia delle collaborazioni Disney/Pixar.

    da La Tana del Sollazzo

     

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