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Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale

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Cornelius
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    Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
    Risposta #480: Giovedì 28 Dic 2023, 19:01:22
    Evidentemente l'effetto nostalgia sui lettori over 50enni non c'è stato o se c'è stato è durato lo spazio dei primi numeri.
    In fondo l'Almanacco è l'unica testata, oltre a Topolino, ad avere un titolo ed un logo simili a quelli dei primi numeri degli anni '50. Gli Albi di Topolino non ci sono più (a parte un ritorno negli anni '90 durato quasi tutto il decennio, come a dire che trent'anni fa queste operazioni nostalgia ancora funzionavano) e i Classici della prima serie si sono trasformati in altra cosa (forse i loro discendenti meno indiretti sono gli attuali Classici d'Autore, bimestrali e abbonabili).

    Inoltre questi Almanacchi, sotto certi aspetti, sono anche più belli di quelli degli anni '60 e '70, non fosse altro per il reparto redazionale che all'epoca, pur essendo vasto, si limitava a rubriche e servizi vari mentre quello attuale è tutto concentrato sulle storie e sugli autori, con approfondimenti e curiosità che i lettori del passato si sognavano (e forse neanche cercavano). Perché tutta questa bellezza non debba essere apprezzata resta un mistero relativo: relativo al fatto che i lettori 'meritevoli' di tante attenzioni sono una sparuta minoranza, insufficiente a rendere questa testata capace di continuare il suo percorso senza problemi.

    Alla base del 'fallimento' c'è il non amore dei lettori italiani per le storie straniere (a parte quelle del Maestri americani):
    se il vecchio e glorioso Almanacco ha resistito quasi trent'anni è perché, oltre ad ospitare Moby Duck, Dinamite Bla, Paperoga e Malachia (fra gli altri) e buone storie italiane dei migliori autori e disegnatori, non aveva una concorrenza fatta di infinite testate un tanto al chilo. Le ristampe italiane che anche oggi aprono e chiudono l'Almanacco si possono trovare un po' ovunque e non sono comunque originali come lo erano all'epoca. E i tanti Diari di Paperone sono forse meno 'attraenti' del Paperoga dell'epoca.

    Dalla fine dello storico Almanacco solo il suo successore contiguo (anche per numerazione) ha avuto un certo successo:
    il Mega Almanacco. Ma entrambe queste testate non hanno mai avuto un vero e proprio erede: i successivi Mega 2000 e 3000 sono alla fine tornati al vecchio titolo ma hanno chiuso. Come il successivo DisneyComix, le nuove serie antologiche di Almanacco Topolino e Mega Almanacco, tutte fatte di sole ristampe, sia italiane che straniere. Fino a quest'ultima testata che propone le novità egmontiane in presa diretta. 

    Come scritto da paolobar, probabile che fra qualche anno, esauriti i numeri che ancora reggono un minimo, anche questo (ennesimo) Almanacco chiuderà i battenti e dalle sue ceneri potrebbe (forse) risorgere un altrettanto ennesimo albo 'egmontiano' fatto però di sole ristampe (anche vecchie) sul genere di DisneyComix. La scarsa domanda di fumetto estero sarebbe assorbita da questo albo di poche pretese ed economico, anche lui destinato a non durare 'troppo', giusto qualche numero per le nuove e vecchie generazioni. D'altronde in editoria come in natura si nasce e si muore continuamente.
    « Ultima modifica: Giovedì 28 Dic 2023, 19:27:28 da Cornelius »

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    Ruhan
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      Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
      Risposta #481: Giovedì 28 Dic 2023, 19:21:25
      Va anche detto che, anche sulle pagine Panini e Topolino Magazine, non è che l'Almanacco venga pubblicizzato come dovrebbe eh...
      Pur essendo una delle punte di diamante (anche solo per il tipo particolare di storie pubblicate) delle testate Disney.
      Hai assolutamente ragione, anche il Topo stesso non viene sponsorizzato abbastanza bene, l'Almanacco nemmeno esiste. La gestione del marketing social è molto discutibile, IMHO
      Concordo. La gestione marketing social è confusionaria, a mio parere. Già il numero sempre maggiore di testate non aiuta. Spesso, il grande pubblico manco sa che certe testate esistono. Poi, ci metti che non pubblicizzi (come si dovrebbe) quelle più di nicchia. Ecco che l'effetto è scontato e fisiologico: perdi lettori per riviste come l'Almanacco e non ne acquisti di nuovi con la pubblicità.

      Prendiamo l'Almanacco. Bene. Cos'ha di particolare rispetto a tutte le altre testate? La presenza di storie pressoché inedite e straniere. Poi? Il formato grande. E poi? Gli approfondimenti. Eh, diamine... qua ce n'è di materiale per il marketing. Fai una pubblicità che martelli su questi tre concetti: storie straniere e inedite; formato grande; approfondimenti.

      Nulla, invece. Magari ci sono particolari editoriali che mi sfuggono eh. Ma mi sembra proprio un esempio di cattiva gestione del marketing. Non si può contare solo sugli affezionati. Specie per testate così longeve.

      Un po' come per il "Topo": nel video Bertani spiega che con l'aumento a 3,50€ le vendite sono calate. Eh ma allora...?
      Lì credo siano proprio problemi di aumento del prezzo di produzione su cui si possa fare poco. O sbaglio?

      Nel caso dell'Almanacco, non so bene eh. Si saranno fatti i loro calcoli. Però, forse, non spostare le uscite e (piuttosto) giocare sul marketing facile (che permettono i social) e il rilancio della testata, avrebbe portato più quattrini come risultato finale. Ma magari mi sbaglio e sovrastimo la cosa.
      « Ultima modifica: Giovedì 28 Dic 2023, 19:27:31 da Ruhan »

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      paolobar
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        Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
        Risposta #482: Giovedì 28 Dic 2023, 19:39:56
        Siccome hanno già fatto sparire il natale per due settimane e gambadilegno per sei mesi (ndr), propongo alla panini di far sparire per sei mesi / un anno tutti i vattelapesca (the best of, le migliori avventure, 100%, -issima, ..., big) e vedere se le vendite delle testate che restano salgono fino al punto di recuperare il non venduto delle testate sospese.
        Nel frattempo avranno anche ridotto i costi e recuperato tempo per curare le testate cardine.
        Poi a fine esperimento si potranno tirare le somme e...
        Spoiler: mostra
        dare in eredità la direzione del topolino al nuovo direttore che dal 2025 sostituirà bertani - forse

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        Simone Cavazzuti
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          Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
          Risposta #483: Giovedì 28 Dic 2023, 21:43:36
          Siccome hanno già fatto sparire il natale per due settimane e gambadilegno per sei mesi (ndr), propongo alla panini di far sparire per sei mesi / un anno tutti i vattelapesca (the best of, le migliori avventure, 100%, -issima, ..., big) e vedere se le vendite delle testate che restano salgono fino al punto di recuperare il non venduto delle testate sospese.
          Nel frattempo avranno anche ridotto i costi e recuperato tempo per curare le testate cardine.
          Poi a fine esperimento si potranno tirare le somme e...
          Spoiler: mostra
          dare in eredità la direzione del topolino al nuovo direttore che dal 2025 sostituirà bertani - forse

          Non credo si risolverebbe molto. I vari "vattelapesca" hanno - immagino - costi di produzione molto bassi essendo formati da sole ristampe e - penso (non ne sono certo perché non ne ho mai acquistato uno) - nessun redazionale. La ragione per cui godono (da sempre) di ottima salute è che contengono tante storie, solitamente suddivise per tema, e ciò costituisce un ottimo regalo o un entry point per i lettori occasionali. O anche, banalmente, per chi va in vacanza o magari è a casa con la febbre e vuole leggersi qualcosa. Ritengo che sia probabile acquisti qualcosa del genere. Sono letture leggere che noi super appassionati con migliaia di storie alle spalle ovviamente rifuggiamo e fatichiamo a concepire, ma hanno una fetta di pubblico molto più vasta rispetto a ogni pubblicazione mirata a lettori più specifici.

            Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
            Risposta #484: Giovedì 28 Dic 2023, 23:08:07
            Beh ma il più delle volte ho letto della difficoltà di approvvigionamento dell'almanacco.
            Ora,se uno lo vuole, un modo di recuperarlo lo trova.Ma poi a lungo andare magari si stufa di dover diventare girare da una parte all'altra per recuperarlo.
            E poi, se non c'è perché in edicola non arriva..come fa una acquirente saltuario a comprarlo? Come si fa a vendere una cosa che non viene messa in vendita?

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            Ruhan
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              Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
              Risposta #485: Venerdì 29 Dic 2023, 00:02:44
              Beh ma il più delle volte ho letto della difficoltà di approvvigionamento dell'almanacco.
              Ora,se uno lo vuole, un modo di recuperarlo lo trova.Ma poi a lungo andare magari si stufa di dover diventare girare da una parte all'altra per recuperarlo.
              E poi, se non c'è perché in edicola non arriva..come fa una acquirente saltuario a comprarlo? Come si fa a vendere una cosa che non viene messa in vendita?
              Vero. Da quanto ho notato, nelle edicole, non è sempre presente. In fumetteria, sì, ma non è (chiaramente) lì che il grande pubblico Disney acquista le varie testate.

              Una curiosità: le bancarelle e i negozi dell'usato pullulano di vecchi Almanacchi e Mega vari. Il che mostra che — in passato — si trattava di prodotti più trovabili e acquistati di quanto non lo siano oggi.

              Perché erano più acquistati? Sarei poco propenso a pensare che venissero comprati solo da appassionati di nicchia. Io penso che @paolobar abbia ragione nella sua supposizione: la presenza di una infinità di testate collaterali produce il suo fisiologico effetto. Un tempo, quando le testate erano (rispetto ad oggi) poche, l'Almanacco o i Mega erano un "Topolino grosso" acquistato, ANCHE solo per il formato, da genitori o amanti della rivista principale. Vedevano 'sto Topolino gigante e TAAC: compravano. Gli appassionati erano una buona fetta. Ma gli occasionali non erano affatto pochi.

              Oggi, bisogna farsene una ragione, la presenza di così tante riviste e rivistine diluisce la scelta. Ma, soprattutto, a creare questo "effetto diserzione" degli Almanacchi è il fatto che le testate concorrenti sono originariamente nate per attirare l'acquisto occasionale in maniera quasi scientifica. Il Big attraverso il formato stile Bibbia che dà l'idea di aver fatto un affare. E le altre, attraverso la divisione per argomenti. Lo stesso Almanacco attirava (in passato) l'acquisto occasionale per via del formato "strano". Formato, ormai, superato dal più ghiotto "Big". Vuoi mettere? È più grosso!

              E ha ragione @Simone Cavazzuti. È una tecnica troppo ghiotta perché venga abbandonata. Perché, specialmente le testate tematiche, portano una quantità di vendite occasionali nettamente maggiore rispetto a quella che porterebbe la presenza del solo Almanacco in edicola.

              Bisogna rassegnarsi. Un mare di probabili acquisti occasionali vale (economicamente) più di qualche acquisto affezionato. Speriamo solo che non scompaia troppo presto. O bisognerà tradursele da soli, le storie inedite straniere. E farle girare, tra noi, come si faceva coi libri proibiti durante la Controriforma... oh, si scherza eh :D

              « Ultima modifica: Venerdì 29 Dic 2023, 00:18:43 da Ruhan »

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                Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                Risposta #486: Venerdì 29 Dic 2023, 09:20:55
                Non credo si risolverebbe molto. I vari "vattelapesca" hanno - immagino - costi di produzione molto bassi essendo formati da sole ristampe e - penso (non ne sono certo perché non ne ho mai acquistato uno) - nessun redazionale. La ragione per cui godono (da sempre) di ottima salute è che contengono tante storie, solitamente suddivise per tema, e ciò costituisce un ottimo regalo o un entry point per i lettori occasionali. O anche, banalmente, per chi va in vacanza o magari è a casa con la febbre e vuole leggersi qualcosa. Ritengo che sia probabile acquisti qualcosa del genere. Sono letture leggere che noi super appassionati con migliaia di storie alle spalle ovviamente rifuggiamo e fatichiamo a concepire, ma hanno una fetta di pubblico molto più vasta rispetto a ogni pubblicazione mirata a lettori più specifici.

                Sono d'accordo. Quello che andrebbe capito e che il mercato editoriale del 2023 e totalmente diverso rispetto a quello del 2013, del 2003 o del 1983.
                Le copie vendute sono risibili, la distribuzione e polarizzata (online, molte meno edicole, poche fumetterie) con pochissime copie distribuite. Il mercato parla ad un pubblico che sa quello che vuole, e di occasionali non ce ne sono molti.

                Chi vuole l'almanacco se lo compra online o in fumetteria. Per tutto il resto, in edicola ci sono big e i vari vattelapesca che, rispetto ad almanacco, hanno un rapporto prezzo/tavola decisamente conveniente. E al lettore casuale, giustamente, interessa questo. Inoltre, ci sono i vari Paperino e Zio Paperone che hanno un ottimo rapporto prezzo/pagina.

                Vi lascio una tabella esplicativa:
                                                   Big   Paperino/Paperone/Disneyissimo   Paperinik             100%   
                Pagine                          416                                                192             192                160                    
                Prezzo (€)                  6,9                                                 3,9               4,5                  5                      
                Prezzo per pagina (€)   0,017                                       0,020          0,023               0,031                      
                                                       Grandi Classici        Disney Team   Le piu grandi avventure   Classici
                Pagine                                              240               288                                    192                 192
                Prezzo (€)                                         5,5                 6,5                                     5,9                 4,9
                Prezzo per pagina (€)                    0,023              0,023                            0,031      0,026

                Si vede come big sia la piu conveniente, seguita dalle testate da 3,9€, seguita dai grandi classici, paperinik e disney team. Poi i classici e infine 100% e le piu grandi avventure (100% ha un prezzo assurdo non so bene da cosa giustificato).

                Credo che, togliendo vattelapesca e big, semplicemente il lettore occasionale non comprerebbe nulla :)
                « Ultima modifica: Venerdì 29 Dic 2023, 09:34:44 da V »

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                  Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                  Risposta #487: Venerdì 29 Dic 2023, 15:55:34
                  Non so granché convinto che
                  togliendo vattelapesca e big, semplicemente il lettore occasionale non comprerebbe nulla
                  a meno che tu non tolga veramente ogni vattelapesca. Se uno in edicola trova
                  - Topolino
                  - Almanacco Topolino
                  - Paperino
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                  - Zio Paperone
                  - Classici Disney
                  ha già una varietà molto interessante, riparti dalle "sette sorelle", poi se 100% e LPGA hanno prezzi troppo elevati... vanno tolti o, quantomeno, riorganizzati. Anche perché, prendendo come esempio l'argomento thriller, rischi che ti escano, tra una testata e l'altra,
                  - 100% mistero
                  - The Best of Topolinia Noir
                  - Le più grandi avventure thriller
                  - Topolino in Team: avventure in giallo
                  e quindi: ha senso? Ovviamente no. Cioè, perché non accorpare insieme queste testate-carbone aumentando il prezzo di poco? Avresti dei Big-bis a caratura tematica.
                  Poi la domanda è anche: se la carta ora costa molto, anche troppo, perché "bruci" il potenziale di certe iniziative (Grandi saghe, Maestri Disney, Humour collection...) facendole uscire in periodi poco favorevoli?

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                    Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                    Risposta #488: Venerdì 29 Dic 2023, 16:21:42
                    Non so granché convinto che
                    togliendo vattelapesca e big, semplicemente il lettore occasionale non comprerebbe nulla
                    a meno che tu non tolga veramente ogni vattelapesca. Se uno in edicola trova
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                    - Classici Disney
                    ha già una varietà molto interessante, riparti dalle "sette sorelle", poi se 100% e LPGA hanno prezzi troppo elevati... vanno tolti o, quantomeno, riorganizzati. Anche perché, prendendo come esempio l'argomento thriller, rischi che ti escano, tra una testata e l'altra,
                    - 100% mistero
                    - The Best of Topolinia Noir
                    - Le più grandi avventure thriller
                    - Topolino in Team: avventure in giallo
                    e quindi: ha senso? Ovviamente no. Cioè, perché non accorpare insieme queste testate-carbone aumentando il prezzo di poco? Avresti dei Big-bis a caratura tematica.
                    Poi la domanda è anche: se la carta ora costa molto, anche troppo, perché "bruci" il potenziale di certe iniziative (Grandi saghe, Maestri Disney, Humour collection...) facendole uscire in periodi poco favorevoli?

                    Sono d'accordo con te che tutte queste testate vattelapesca abbiano poco senso. Ma quello che mi sembra qui si stia dimenticando, e che le testate portate in edicola non le fanno per dare un dispiacere a noi o perche non hanno di meglio da fare. Le fanno perche vendono e perche costano praticamente zero. Si tratta di puro cash flow, denaro sonante che entra in cassa senza troppa fatica.

                    Perche dovrebbero rinunciarvi? piaccia o meno, vendono. Se uno vuole puo comprare sia il vattelapesca che l'almanacco. Se non lo fa, evidentemente non vuole l'almanacco.

                    "Se 100% e LPGA hanno prezzi troppo elevati... vanno tolti o, quantomeno, riorganizzati. ": perche dovrebbero? riescono a vendere ad un prezzo alto un albo che costa quanto gli altri. A me sembra geniale, oltre ad aumentare l'incasso panini.

                    Mi diverte fare fantaeditoria, ma non dobbiamo dimenticare che l'editore conosce i numeri del mercato e, presumibilmente, fa le cose per massimizzare gli utili e minimizzare le perdite.

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                      Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                      Risposta #489: Lunedì 1 Gen 2024, 10:30:34
                      Confermato il passaggio da bimestrale a trimestrale per la testata da parte dello stesso direttore Bertani, durante la live di oggi con Fisbio: le motivazioni risiedono soprattutto nel fatto che si tratti di un prodotto parecchio di nicchia, con poche vendite, paragonabile da quanto si apprende a Il club dei supereroi o Cronache dal Papersera. Speriamo ciò sia sufficiente per mantenerlo in vita.
                      A tal proposito, se è possibile, vorrei apre un attimo un piccolissimo OT: oltre ad Almanacco, Paperino e Zio Paperone, quali testate attualmente propongono inedite straniere?
                      E, nello specifico, Almanacco è attualmente (tra le altre cose) l'unica testata che propone inedite straniere anche sui Topi? Grazie.
                      Paperinik propone da anni storie inedite ed è il fumetto che vende di più dopo il topolino.
                      Sui topi non so, non mi vengono in mente testate di inediti.

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                        Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                        Risposta #490: Lunedì 1 Gen 2024, 18:12:37
                        Paperinik [...] è il fumetto che vende di più dopo il topolino.

                        fonte? dati?

                          Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                          Risposta #491: Martedì 2 Gen 2024, 18:41:28
                          Per iniziare l'anno, ho scritto qualche personalissima considerazione sull'Almanacco Topolino per il mio blog, Eco del Mondo. Come ho chiarito anche nel corso del post, non è mia intenzione criticare il lavoro svolto da Luca Boschi e Davide Del Gusto (anzi, applausi), bensì esporre le motivazioni che mi hanno progressivamente allontanato da questo progetto.

                          *

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                            Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                            Risposta #492: Martedì 2 Gen 2024, 23:31:34
                            Per iniziare l'anno, ho scritto qualche personalissima considerazione sull'Almanacco Topolino per il mio blog, Eco del Mondo. Come ho chiarito anche nel corso del post, non è mia intenzione criticare il lavoro svolto da Luca Boschi e Davide Del Gusto (anzi, applausi), bensì esporre le motivazioni che mi hanno progressivamente allontanato da questo progetto.
                            A me non dispiace la selezione di Del Gusto. Ciò che apprezzo è il linguaggio utilizzato negli editoriali in cui fioriscono di termini adulti e ricercati , molto diversi dai redazionali chiari e diretti di Boschi e spensierati della Cannatella. Si tratta pur sempre di albi acquistati anche dai bambini...

                              Almanacco Topolino n. 16
                              Risposta #493: Giovedì 4 Gen 2024, 09:17:53
                              Recensione Almanacco Topolino n. 16


                              Copertina inedita di Emmanuele Baccinelli.

                               Il dialogo tra passato e presente è parte integrante del DNA di Almanacco Topolino, nell’impostazione datagli da Luca Boschi alle origini e proseguita successivamente da Davide Del Gusto, che vede la presenza di storie classiche tratte dallo storico Almanacco insieme a inedite straniere contemporanee.

                               Con il n. 16, però, il discorso vale doppio dal momento che buona parte del sommario presenta opere che trattano in qualche modo questo argomento al loro interno.

                               È il caso delle storie al loro debutto italiano, una selezione tanto inusuale quanto pregevole che in un paio di casi celebra due universi narrativi propri dell’animazione disneyana attraverso brevi racconti a fumetti, medium nel quale i lettori italiani da tempo non sono più abituati a vederli.

                               Il valore di Onofrio e le fatiche della fattoria di Sebbe Poll, Carmen Pérez e Tony Fernàndez e di Robin Hood – Un piano geniale di Jonathan van Engelenhoven e José Ramòn Bernado non è pertanto strettamente nella trama, quanto quindi nella capacità del curatore di aprire a realtà della sterminata narrativa Disney con lo scopo di offrire delle chicche molto interessanti di cui è pressoché impossibile trovare esempi simili su qualunque altra pubblicazione attuale del nostro Paese.

                               
                              Robin Hood e Little John a fumetti.

                               Al di là di questo, le gag presenti funzionano e si pongono in modo rispettoso e onesto sulla scia delle origini dei personaggi, e così i disegni sono deliziosi: la breve che vede l’orso Onofrio protagonista di una serie di equivoci con Nonna Papera è caratterizzata da una pregevole linea chiara e precisa che rende l’aspetto visivo piacevole e leggibile, mentre quella di Robin Hood sorprende per la mimesi che mantiene con lo stile grafico del lungometraggio originale.

                               Il resto della sezione presenta il primo episodio di una nuova serie antologica scritta e disegnata da Kari Korhonen e dedicata agli avi della famiglia dei Paperi, guardando direttamente all’albero genealogico formalizzato da Don Rosa negli anni Novanta.

                               Per il re e per la dolce Scozia presenta una trama molto semplice e in qualche maniera prevedibile nel suo sviluppo, ma narrata con gusto per le gag e la struttura complessiva; il tratto dell’artista si dimostra ancora particolarmente secco e ruvido, quasi underground, ma con il passare del tempo sembra trovare una propria dimensione nel contesto estetico disneyano, come accaduto in passato per altri approcci (come quello dello stesso Don Rosa, in fondo).

                               
                              La grande cura nelle espressioni facciali nei disegni di Francisco Rodriguez Peinado.

                               Più tradizionalmente piacevole, dettagliato e armonico lo stile di Francisco Rodriguez Peinado, che in La grande spedizione papervichinga di Jaakko Seppälä dimostra ancora una volta la raffinatezza della propria mano, capace di dipingere sui volti dei paperi una gamma di espressioni particolareggiata e ammirevole. Molto suggestivi si dimostrano anche gli sfondi, le navi di foggia vichinga e la struttura della tavola, sostanzialmente sobria ma capace di piccoli tocchi utili per favorire lo scorrere del racconto, un’avventura piuttosto concisa ma in grado di divertire sinceramente.

                               Il cuore dell’albo si chiude con una one-page lodevole nel suo essere in grado di recuperare lo spirito originario di Paperino, anche in quest’occasione guardando all’animazione: il ritmo del racconto, lo spirito e il risvolto finale di Paperino e l’efficienza d’emergenza di Gerard Leever, Mathys van der Harst e Henrieke Goorhuis guardano infatti direttamente ai cortometraggi classici di Donald Duck restituendone su carta la freschezza come difficilmente accade oggigiorno.

                               La parte rivolta alla produzione straniera prosegue con Topolino in: passato imperfetto, gradevolissima avventura celebrativa del personaggio nella quale gli avversari storici del protagonista si uniscono per cancellargli i ricordi e incastrarlo in un diabolico piano. La grande competenza di David Gernstein e l’inconfondibile tratto di Cèsar Ferioli Pelaez permettono di ottenere una storia in grado non solo di festeggiare la tradizione di Mickey Mouse ma anche di reggersi sulle proprie gambe con uno sviluppo assai interessante.

                               
                              Il perfetto senso della recitazione espresso da Daan Jippes su Paperino in “Oggi esplosi”.

                               La presenza di Oggi esplosi di Daan Jippes, nell’ambito della ristampa delle storie realizzate nel 2001 in onore di Carl Barks e dei personaggi da lui ideati – in questo caso il vicino Jones – diventa il pretesto per una sezione incentrata sul fumettista olandese, attraverso altre sue storie come Zio Paperone e il denaro scomparso, Paperino radiocuoco sopraffino e Paperino e il problema del doppio: se la prima si pone come un’avventura fin troppo classica, la seconda si fa apprezzare per il suo essere adattamento su carta di un celebre corto animato e la terza sorprende per la brillantezza dello spunto e l’imprevedibilità della conclusione.

                               Tramite queste opere si può però soprattutto apprezzare l’evoluzione stilistica di Jippes, che trova forse il suo momento più felice proprio in Oggi esplosi, che unisce una trama ispirata e genuinamente spassosa a un segno barksiano da un lato e personale dall’altro.

                               Per chiudere, un accenno alle storie italiane in ristampa.

                               L’albo si apre con Zio Paperone e la dura legge di Rodolfo Cimino e Giovan Battista Carpi, simpatica lezione che la strega Nocciola decide di comminare al protagonista, particolarmente insofferente alle leggi che a suo dire imbrigliano la naturale attività imprenditoriale di soggetti come lui. Si tratta di una variazione, perlomeno nelle modalità, del classico contrappasso ciminiano nei confronti dello Zione, che nel ricorrere a Nocciola sembra attingere piuttosto allo stratagemma usato già in alcune occasioni da Luciano Bottaro. Rimane comunque interessante l’osservazione della fase stilistica di Carpi, su cui giustamente Del Gusto pone l’accento.

                               
                              Una delle vette artistiche di Romano Scarpa: la Fondazione de’ Paperoni.

                               Si chiude con un capolavoro di Romano Scarpa: Paperino e la “Fondazione de’ Paperoni” mette in scena una grande sfida tra Paperone e il magnate filantropo Buckfeller, onorato da tutti per le attività benefiche che finanzia. La realtà dei fatti risulta però meno lineare, come Scarpa abilmente suggerisce con alcune vignette ad hoc e nel delicato finale, che presenta nei giusti modi lo spirito altruistico del protagonista, come da lezione barksiana.

                               Almanacco Topolino si riconferma pertanto la testata-faro per l’appassionato disneyano: il progetto alla base di questo numero, come dei precedenti, si vede chiaramente in filigrana e il lettore viene accompagnato per mano al suo interno grazie ai competenti articoli che sanno contestualizzare con efficacia quanto presentato nel sommario.



                              Voto del recensore: 4/5
                              Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                              https://www.papersera.net/wp/2024/01/04/almanacco-topolino-n-16/

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                                Re:Almanacco Topolino (Panini 2021) - Discussione Generale
                                Risposta #494: Mercoledì 10 Gen 2024, 06:02:46
                                Apprendo con molto dispiacere la scelta di allungare le uscite dell'Almanacco. Ho apprezzato ogni volume, per le storie e per gli interessanti redazionali scritti da Del Gusto. Non ha mai avuto gli andamenti altalenanti in cui spesso sono caduti i Grandi Classici, i cui redazionali erano per me inferiori. Quindi si ci prepara a chiudere anche questa testata di qualità. I Vattelapesca neanche li considero. Davvero mi dispiace per questa scelta...

                                 

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