Senza troppi dubbi, posso dire che
questa sia stata la mia storia preferita del 2019 insieme ad
Orgoglio e Pregiudizio di Radice e Turconi.
L'ho riletta in questi giorni e mi ha pienamente confermato le belle sensazioni di entusiasmo e di assoluto coinvolgimento all'interno della narrazione che avevo già provato al momento della prima lettura.
La storia si rivela un poliziesco fatto veramente bene, con una trama che si dipana in modo davvero appassionante, che mostra una bellezza per me palpabile e che mi ha fatto pienamente immedesimare nei panni dei personaggi, talmente sono scritti bene e con personalità.
Bellissimo rivedere Gancio e il figlioccio Bruto insieme a Topolino in un'avventura ambientata non nella "quotidiana" Topolinia bensì all'interno della capitale inglese e dove tutti i personaggi presenti ruoteranno, da una parte e dall'altra, attorno al
Tesoro della Corona che, da secoli, viene "protetto" dai setti corvi che riecheggiano anche nel titolo.
Si tratta di una storia che mi ha veramente meravigliato, per l'azione palpabile che inanella dinamiche su dinamiche, per la regia sapiente con cui Artibani gestisce il tutto, per il rapporto padre-figlio che emerge tra Gancio e il "piccolo" Bruto, per il carisma di tutti i personaggi coinvolti, da Topolino ai cattivi di turno.
Senza dimenticare il carisma dell'affascinante capitano Daniels, personaggio bellissimo e d'effetto non solo per il carattere ma anche per la sua realizzazione grafica da parte di Lorenzo Pastrovicchio.
E i disegni di Pastrovicchio si rivelano proprio una fonte di bellezza ancora maggiore per questa storia che, anche a livello visivo, riesce a trasmettere una dinamicità e una espressività incredibile.
Me la porto nel cuore sin da quando l'ho letta per la prima volta e non faccio fatica a considerarla una delle mie storie preferite uscite dalla penna di Francesco Artibani e con protagonista il nostro amato, piccolo, grande Topo!