Dopo 30 anni di lettura e collezione, per me questo è stato e sarà l'ultimo Topo.
Poco e niente del nuovo ciclo, sicuramente più attento ai tempi ed alle mode, rispecchia i miei gusti.
Ho resistito a periodi piuttosto lugubri (Muci o certi passaggi De Poli), ho amato ed odiato tanto del Topo dal 1992, quando ho iniziato, ad oggi, e ho dato anche fiducia e tempo a questa gestione. Ma, dopo diversi mesi di insoddisfazione, apatia, noia, talvolta imbarazzo, chiudo.
Non apprezzo le (eccessive) storie a puntate, la retorica spesso fine a se stessa, la superficialità nel trattare certi temi solo per inserirli forzatamente e, in generale, un Topo che è più forma che contenuto. Ho scoperto, settimana dopo settimana, che non leggevo più con piacere questa nuova testata, dallo stesso nome ma dal cuore diverso.
Continuerò a seguire il forum, le pubblicazioni ed a comperare qualche volume di mio gradimento, qualche raccolta. Qualche storia. Quelle belle, in fondo, non muoiono mai.
Dispiace. Dispiace perché è come lasciare una parte di sé; dispiace perché non è una scelta dettata da fattori esterni, ma intrinsechi a un prodotto che è cambiato in un modo da me non apprezzato.
Per un lettore che se ne va, ne arrivano dieci e, in fondo, è questo che interessa oggi a Panini e a Bertani; mi premeva però condividere con il forum questa "pausa" da una passione pluridecennale, che ho vissuto anche e soprattutto con voi, sia qui, digitalmente, che nelle splendide fiere reggiane, nelle quali ho anche potuto conoscervi di persona.
Un abbraccio e buon Topo a tutti.
Stefano aka prezio