"E' la sera della Vigilia.Nelle case, le famiglie sono riunite attorno al focolare domestico. Le strade, fino a poche ore prima invase dalla ressa di coloro che si affrettano da un negozio all'altro alla ricerca degli ultimi doni, sono ora deserte. Ghiaccio e gelido vento di tramontana ne sono gli incontrastati padroni, congelando i singoli istanti in immagini eterne di neve. Il rumore dei miei passi che rimbombano in quella vastità silenziosa rimane sospeso nell'aria, in una trama indefinita di aghi di ghiaccio. Mi affretto a tornare alla mia abitazione, ma essa è ancora distante, la strada mi appare infinita. La solitudine è percepibile, materiale, pare quasi di poterla toccare, sentire. Passo dinanzi a una villetta, da cui provengono, smorzati dai muri spessi, gioiose melodie natalizie. Quelle nenie dolci e sommesse mi colpiscono, non posso fare ameno di scorgere, dietro le pesanti inferriate della finestra decorata con ghirlande di aghifoglio, una scena che nella sua vividità, nelle luci calde e soffuse che illuminano tre bizzarre figure intenti a cantare, mi pare di riconoscere la bellezza pittorica, il calore e l'atmosfera di letizia, di una vecchia illustrazione del Canto di Natale di Dickens, quando ragazzo lo leggevo, con rinnovati emozione e stupore, immancabilmente ogni anno, a dicembre."
scusate la divagazione e il pessimo stile, ma dovevo cercare di far capire perchè ho votato la seconda.