Prima impressione a caldo sul finale della Spada di Ghiaccio: carina ma banale, e con problemi enormi di funzionamento (spoileroni in arrivo).
Anzitutto, la magia di Atro pare piegata ad uso e consumo della trama, visto che chi deve ricordarsi si ricorda sempre senza un perché. Se è vero che Yor e gli altri sono ai confini dell'Argaar, comunque nell'Argaar stanno, e non ha senso alcuno che non siano influenzati da Atro stesso.
In secondo luogo, seguito a non capire come la storia del meteorite, successivo alla "Bella Addormentata", si raccordi con quanto detto dal capo degli elfi nel "Ritorno del Principe delle nebbie", che dava la Spada dispersa tempo prima per un movimento tellurico.
Poi, quanto campano nell'Argaar? Ottomila e rotti anni? Ci potrebbe anche stare perché non m'intendo di fisiologie extradimensionali, ma... non si poteva fare, che so, che qualcuno lo rilevava tra Topolino e Pippo, e qualcuno dell'Argaar spiegava che ciò era perfettamente possibiie?
Infine, letta tra le righe, si intuisce chiaramente che per Pippo e Topolino, nel nostro tempo, sono passati davvero quarant'anni... mah!
Insomma, tanti dubbi per una storia che, seppur banale nello svolgimento (tutto va come deve senza veri colpi di scena: anche la Spada è già stata trovata, quindi Topolino e Pippo neppure fanno gran fatica per recuperarla, e financo il ragnone si rivela un bonaccione, senza pericolo alcuno per i nostri), in fondo non sarebbe male, se solo non presentasse tutte queste incongruenze.