Leggendo la storia di Gervasio & Bacci non ho potuto fare a meno di notare il riferimento ad inizio storia a Siamo Serie (di Sergio Badino e Silvia Ziche), laddove Paperina spiega di avere ricevuto l'invito all'esclusiva festa di fine anno organizzata da Red Duckan per i suoi meriti come promotrice della serie di successo per l'emittente televisiva dello Zione.
Marco Gervasio inserisce quindi un elemento di continuity riallacciandosi a storie nate dalla mano di altri autori (come del resto aveva già fatto in "Grosso Guaio a Paperopoli") e devo dire che ho apprezzato come questo elemento non sia risultato invasivo o pretestuoso, ma semplicemente funzionale a spiegare la presenza di Paperina in un party riservato alle personalità più in vista della città per dei meriti professionali.
Venendo al commento della storia in sé, posso affermare che è stata una bella lettura.
Mi ha coinvolto, è stata interessante da seguire nei suoi risvolti, si è fatta leggere con un buon ritmo che me l'ha resa scorrevole ed intrigante.
Mi è piaciuto poi il fatto che Paperina non svolgesse il ruolo della donzella in difficoltà, bisognosa dell'intervento dell'eroe per essere salvata e che, di contro, dimostra carattere e determinazione a sufficienza per provare a sbloccare da sola la situazione.
Anche il pur breve dialogo avuto con lo Zione ha rappresentato per me un altro punto a favore della storia, con un Paperone che tra sé e sé si preoccupa del pericolo che lei stessa potrebbe correre ma che (tra le righe ed in cuor suo) trasmette la sensazione di essere fiero di avere come nipote una papera così testarda e ...cocciuta !
I disegni di Emmanuele danno ancora più smalto alla ottima prova ai testi di Marco Gervasio.
Anch'io ho deciso, data la bellezza delle sue matite, di sfogliare la storia prima ancora di leggerla ed ho potuto avere già un assaggio della nuova, riuscitissima, prova da disegnatore Disney del nostro Bacci.
Il suo tratto limpido ed elegante è una gioia da osservare e se a ciò si va ad aggiungere una brillante regia nell'organizzazione della tavola e nel taglio della vignette, ecco che il risultato si può dire assai soddisfacente.
E poi mi sono innamorato di almeno due sequenze da lui ritratte in questa storia: una è la tavola d'apertura (quelle tende rosse che si dispiegano ai lati per introdurre il lettore alla vicenda come se si fosse spettatori nella platea di un teatro sono meravigliose a vedersi) e l'altra è la prima vignetta di pagina 34, con un Paperinik dinamico più che mai che dal tetto dell'edificio si innalza in volo spinto dalla carica dei retrorazzi pronto a porre fine al gioco del villain.