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Topolino 3532

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di Luigi Sammartino

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I cieli di Farmtown - Prima parte
Blue Peaks Valley: Un commerciante
Pippo e una piccola sorpresa
Miss Paperett e Brigitta e il tesoro dei tropici
Topolino e la malefatta malfatta

Topolino 3532

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Simone Cavazzuti
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    Re:Topolino 3532
    Risposta #15: Giovedì 3 Ago 2023, 11:59:13
    più volte in italia è stato detto che paperone enonna papera sono fratello e sorella.
    Questo è vero, ma fino agli anni Novanta. Dopo Don Rosa, si è cercato di fare più attenzione a queste cose e, soprattutto durante la gestione Bertani, ho notato molta fedeltà alla Saga, perciò questa Olivia Duck creata ad hoc stona un po'. Io, come altri, voglio pensare che in origine si fosse pensato a Daphne e che "qualcuno" non abbia visto di buon occhio una madre che "abbandona" il figlio, seppur per il suo bene.

    Mmm... Ricordo una storia con Paperino Paperotto in cui due villici vedono passare Paperone su un macinino e dicono "Stasera de' Paperoni cena da sua sorella", mi sembra disegnasse Barbucci.
    Come ho scritto qui (dove appunto parlo della presunta parentela tra ZP e NP), la storia in questione è Paperino Paperotto e un cent per Millicent (Mulazzi/Barbucci, 1999), ultima storia italiana che ho trovato in cui la parentela viene menzionata.

    La chiamano Elvira Coot (quindi con cognome diverso dal fratello!?) o Elvira de' Paperoni?
    Che io sappia, Nonna Papera non è mai stata chiamata de' Paperoni, anche se in Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996) ci è mancato poco. Sicuramente, invece, è stata chiamata Coot in Paperino e la corsa al best-seller (Cordara/Barbucci, 1998) e nella più recente Nonna Papera e la Gran Delizia dei Coot (Grandi/Del Conte, 2014). Come ho riportato nell'articolo linkato sopra, in Europa è (stato) più facile considerarli fratelli, visto che entrambi si chiamano Duck.

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      Re:Topolino 3532
      Risposta #16: Giovedì 3 Ago 2023, 13:28:55
      In questo specifico caso Olivia potrebbe essere la sorella di Goostave Gender (per quanto di cognome faccia banalmente Duck) padre di Gastone e cognata di Daphne

      E se Olivia fosse la sorella di Dabney Duck? :-? anche se questo la renderebbe prozia di Gastone lui potrebbe chiamarla comunque zia (come Qui, Quo e Qua con Paperone)
      Penso anche che Nucci forse abbia inventato Olivia pensando che Daphne viene considerata come deceduta.
      « Ultima modifica: Giovedì 3 Ago 2023, 13:43:57 da Paperdano »

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        Re:Topolino 3532
        Risposta #17: Giovedì 3 Ago 2023, 14:32:43
        più volte in italia è stato detto che paperone enonna papera sono fratello e sorella.
        Questo è vero, ma fino agli anni Novanta. Dopo Don Rosa, si è cercato di fare più attenzione a queste cose e, soprattutto durante la gestione Bertani, ho notato molta fedeltà alla Saga, perciò questa Olivia Duck creata ad hoc stona un po'. Io, come altri, voglio pensare che in origine si fosse pensato a Daphne e che "qualcuno" non abbia visto di buon occhio una madre che "abbandona" il figlio, seppur per il suo bene.

        Mmm... Ricordo una storia con Paperino Paperotto in cui due villici vedono passare Paperone su un macinino e dicono "Stasera de' Paperoni cena da sua sorella", mi sembra disegnasse Barbucci.
        Come ho scritto qui (dove appunto parlo della presunta parentela tra ZP e NP), la storia in questione è Paperino Paperotto e un cent per Millicent (Mulazzi/Barbucci, 1999), ultima storia italiana che ho trovato in cui la parentela viene menzionata.

        La chiamano Elvira Coot (quindi con cognome diverso dal fratello!?) o Elvira de' Paperoni?
        Che io sappia, Nonna Papera non è mai stata chiamata de' Paperoni, anche se in Zio Paperone e le notizie... fraterne (Sisti/Soave, 1996) ci è mancato poco. Sicuramente, invece, è stata chiamata Coot in Paperino e la corsa al best-seller (Cordara/Barbucci, 1998) e nella più recente Nonna Papera e la Gran Delizia dei Coot (Grandi/Del Conte, 2014). Come ho riportato nell'articolo linkato sopra, in Europa è (stato) più facile considerarli fratelli, visto che entrambi si chiamano Duck.

        Al giorno d'oggi, neanche la piratessa Esmeralda ce la farebbe a superare certe visioni... :rotfl: :rotfl:

        Se non sapete chi sia la piratessa Esmeralda, male ve ne incolga (il riferimento comunque va a Capitan Harlock serie classica contro le Mazoniane). :rotfl: :rotfl:

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        Cornelius
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          Re:Topolino 3532
          Risposta #18: Giovedì 3 Ago 2023, 16:07:37
          Penso anche che Nucci forse abbia inventato Olivia pensando che Daphne viene considerata come deceduta.
          Come nel caso di Ortensia, la madre di Paperino: quando è imbarazzante far incontrare delle madri e dei figli che non hanno vissuto 'regolarmente' la loro famiglia, allora tanto vale far fuori le madri ('punite' con la morte per il loro 'alternativo' senso di maternità). Ragionando così anche Della Duck, sorella di Paperino e madre di QQQ, rischierebbe la stessa fine.
          Per fortuna l'abbiamo vista in splendida forma nelle DuckTales!

          Non credo che Daphne sia da considerarsi deceduta, come d'altronde Ortensia. Don Rosa non l'ha affiancata alla sorella Matilda vivente nel castello di famiglia in Scozia per una questione di 'opportunità', visto che la visita dei nipoti, compreso Paperino, era difficile da gestire anche per un autore navigato come lui (o forse la stessa Egmont avrà 'consigliato' il Don di non illustrare questo incontro). Oltretutto sono entrambe più o meno delle 60enni (mie coetanee, fra l'altro) per cui l'idea della morte in se dovrebbe aspettare ancora un po'...  :innocent:
          « Ultima modifica: Giovedì 3 Ago 2023, 16:10:36 da Cornelius Coot »

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            Risposta #19: Venerdì 4 Ago 2023, 08:18:37
            Io penso che la cosa sia molto più semplice: nel mondo dei paperi e delle papere (e dei topi) gli zii e le zie sono in verità i padri e le madri. Paperino è il padre di Qui, Qua e Quo (so che esisteva Della/Dumbella chiamata sorella e cucina di Paperino in uno strip di Karp/Taliaferro, ma poi sparita) e Paperone il loro nonno (e forse anche il nonno di Paperetta) e il fratello di Nonna papera (come possiamo leggere da Marco Rota). Secondo me il progetto di Don Rosa (sicuramente un grande autore) di inventare genitori non si integra nel mondo Disney e per questo non ha avuto neanche il consenso di Barks e altri grandi autori. Meglio lasciare gli zii e (almeno per chi vuole) pensarli i veri genitori.

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            Cornelius
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              Risposta #20: Venerdì 4 Ago 2023, 14:46:56
              Anche Un Commerciante si rivela essere un episodio interessante della Blue Peaks Valley. Al di là di un giovane Paperone dal sorriso sempre stampato in faccia e dagli occhi eternamente sbarrati (giustificati forse da un presente migliore dopo i faticosi anni trascorsi nella Valle dell'Agonia Bianca) i protagonisti e le vicende che gli ruotano intorno danno un realistico affresco della vita quotidiana nel Klondike a cavallo fra la Corsa all'Oro e il periodo seguente, dove non tutti i cercatori accorsi da ogni parte del globo abbandonarono quelle terre una volta finiti i filoni. Sorpresa finale con un baby personaggio che non ti aspetti.

              Miss Paperett e Battista sono una coppia (lavorativa) che può sicuramente dire qualcosa in più oltre il Deposito, sia singolarmente che insieme. In questo Tesoro dei Tropici la cosa che non mi convince del tutto è averli coinvolti in una situazione tipica del loro principale. E' vero che Battista ha spesso accompagnato lo zione nelle sue missioni (e a volte anche Emily) però il fatto di ripercorrere ancora quel tipo di narrazione mi è sembrato ripetitivo. Avrei preferito vederli in un ambiente più quotidiano e metropolitano, magari alle prese con parenti o amici comuni. Le loro vite, che in fondo conosciamo poco, non sono certo state approfondite in questa avventura tropicale.
              « Ultima modifica: Venerdì 4 Ago 2023, 14:49:35 da Cornelius Coot »

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                Re:Topolino 3532
                Risposta #21: Sabato 5 Ago 2023, 22:40:57
                Parto forse dalla storia più piccola dell'albo, che dovrebbe essere considerata la solita riempitiva, ovvero la breve di Faraci: ecco, Faraci dimostra come anche in poche tavole si possa gestire molto bene la caratterizzazione di un personaggio primario. E per farlo in una storia così corta e sintetica nello sviluppo della trama, si deve essere davvero bravi "dentro" come autori. Oserei dire quasi che la storia migliore dell'albo sia questa. Diciamo che è una bella sorpresa.
                Buono anche l'esordio della Lomurno come autrice completa, in una storia forse prevedibile ma ben articolata nelle sequenze. Bella la panariana, leggera ed estiva come si deve: interessanti come sempre le variazioni sul tema.
                Per il resto, veniamo alle due big: Mastantuono non lo ferma più nessuno: corre sparato come un treno con puntate sempre ad altissimi livelli. Fa sempre piacere vedere autori che riescono a mantenersi costanti con l'asticella puntata sempre in alto (e mi riferisco alle trame ma anche ai disegni).
                Quanto alla storia di Nucci... da appassionato donrosiano, vi dico di prenderla alla leggera. Don Rosa è bravo, è bello, è simpatico, è... tutto quello che volete voi, ma non prendiamolo alla lettera in maniera integralista. Mi sta bene quello che dice e ormai è come se fosse canonico, ma sono belle anche le storie altre, in cui Paperone ha un fratello editorialista, Paperino ha un cugino uscito di senno e di manicomio e... e tutto il resto, ci siamo capiti.
                Nel complesso, ottimo numero in cui ognuno fa bene la sua parte.
                Sappiate che tutte le cose sono così: un miraggio, un castello di nubi... Nulla è come appare  -  Buddha

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                  Re:Topolino 3532
                  Risposta #22: Domenica 6 Ago 2023, 23:11:35
                  - Numero che si apre con il bellissimo "Che aria tira a.." di Silvia Ziche !
                  - Davvero molto bella la prima parte de "I cieli di Farmtown". Nucci riesce a costruire nuovamente la magica atmosfera della Contea ed a farne risaltare gli abitanti.
                  La new entry di Zia Olivia è ottimamente calata nel contesto e tutta la narrazione risulta realistica e per nulla "smielata".
                  Inutile dire che le tavole di Zanchi donano uno sprint fantastico alla trama che gode di passaggi visivi ispirati e ricolmi di emozioni. La rottura della "solita" gabbia in più modi è sinonimo di ricerca e studio, sia per ciò che concerne la dinamica delle azioni che per il differente modo di raccontare.
                  Bello il rapporto che si sta cementando tra Gastone e Priscilla.
                  Molto attesa per l'episodio seguente.
                  C'è da dire che, dopo una grande sovraesposizione dell'autore (che gli aveva procurato qualche "inimicizia"...), si sentiva la mancanza di Nucci....
                  - Per coloro che ipotizzavano un Paperone troppo piacioccone e arrendevole, Mastantuono ha riservato questo racconto pieno di sfida e confronto. Paparone, messo lealmente (ma anche no  :laugh:) in difficoltà da un altro commerciante, mostra qui tutta la sua intraprendenza e la sua voglia di primeggiare. Le mosse di entrambi sono ben orchestrate e risultano realistiche, nel pieno stile in cui è ritratta la contrapposizione.
                  Matite sempre sopraffine e poi c'è quella chicca finale che a me piace sempre vedere, fatta in modo "naturale" e non forzato (anche  se ci sarebbe, come spesso accade, una disputa sulla età dei personaggi...)
                  - "Pippo e una piccola sorpresa" non è il massimo come originalità, anche perchè tratta ancora una volta ma in maniera differente il "pensiero laterale" di Pippo (forse un po' abusato come tema ultimamente). Ma in compenso ci offre l'opportunità di vedere le allegre e "piene" tavole di Lucio Leoni che rirtovo sempre con piacere.
                  - "Il Tesoro dei Tropici" è una onesta storia in stile "classico" Topolino. Non ha particolari spunti di interesse ma si lascia leggere con velocità e piacere. Disegni di Held buoni nel complesso anche se alcuni punti non mi hanno convinto al massimo....
                  - Davvero deliziosa la storia da autrice completa di Giulia Lomurno: trama con una costante percezione di demenzialita', disegni ispirati e con espressioni facciali da sghignazzare, soluzioni narrative fresche e riuscite.
                  - One-page finale ben disegnata e con un buon intento enigmistico.
                  Nel totale un numero molto buono che si eleva dal piattume degli ultimi tempi. Direi che si merita tranquillamente 3,5 stelle piene.
                  Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

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                  Milo
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                    Re:Topolino 3532
                    Risposta #23: Lunedì 7 Ago 2023, 08:13:45
                    Per il resto Nucci io credo che conosca benissimo dafne e l'opera di Don Rosa, ma credo che siano imposizioni dall'alto, il grado di parentela. Credo proprio che Nucci inizialmente avesse proprio in mente Dafne ma si sia trovato a cambiare la parentela in corso d'opera per la censura italiana. Non si spiegherebbe altrimenti.
                    Io non ne sarei così sicuro, in realtà Nucci non è nuovo ad errori clamorosi, si veda il seguito della spada di ghiaccio...
                    A proposito di errori: nella rubrica sulle librerie hanno messo Buenos Aires in Brasile.
                    Milo

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                      Re:Topolino 3532
                      Risposta #24: Lunedì 7 Ago 2023, 11:48:53
                      Io non ne sarei così sicuro, in realtà Nucci non è nuovo ad errori clamorosi, si veda il seguito della spada di ghiaccio...

                      sono fermamente convinto che Nucci conosca non bene ma benissimo il pregresso (affermò lui stesso di aver letto e riletto La Spada di Ghiaccio innumerevoli volte), quindi più che di "errori" parlerei di cambiamenti voluti
                      "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                        Re:Topolino 3532
                        Risposta #25: Lunedì 7 Ago 2023, 14:28:50
                        Io non ne sarei così sicuro, in realtà Nucci non è nuovo ad errori clamorosi, si veda il seguito della spada di ghiaccio...

                        sono fermamente convinto che Nucci conosca non bene ma benissimo il pregresso (affermò lui stesso di aver letto e riletto La Spada di Ghiaccio innumerevoli volte), quindi più che di "errori" parlerei di cambiamenti voluti

                        Sono anche io certo che Nucci conosca il materiale di partenza, anche perché stiamo parlando di storie molto note, però se fai il seguito diretto di una storia, riprendendone persino il titolo, devi rispettare la sequenza di eventi fin lì accaduti, se no qualsiasi cambiamento voluto si chiama  errore.
                        Sono il primo a sostenere che non ci si debba arrovellare sulla continuity e sulla canonicità nelle storie Disney, ma se sei il cocco di Bertani che di questi elementi ha fatto il marchio distintivo del sua sua direzione, allora apportare volute modifiche è un errore.

                        Parlando di cose belle, invece, voglio fare un plauso a Mastantuono che per me a trovato l'equilibrio con la sua cerchiobottistica serializzazione ad autoconclusive. La storia di questa settimana non l'ho trovata eccelsa, ma godibile e si inserisce in un filone abbastanza classico di storie di rivalità paperonesche, stavolta con "sorpresa" finale.
                        Il picco per me è stato raggiunto con la seconda storia della serie, ma finora le ho lette tutte più che volentieri.
                        Milo

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                          Re:Topolino 3532
                          Risposta #26: Lunedì 7 Ago 2023, 15:16:42
                          Per il resto Nucci io credo che conosca benissimo dafne e l'opera di Don Rosa, ma credo che siano imposizioni dall'alto, il grado di parentela. Credo proprio che Nucci inizialmente avesse proprio in mente Dafne ma si sia trovato a cambiare la parentela in corso d'opera per la censura italiana. Non si spiegherebbe altrimenti.
                          Io non ne sarei così sicuro, in realtà Nucci non è nuovo ad errori clamorosi, si veda il seguito della spada di ghiaccio...

                          Guarda, Nucci non è uno sprovveduto. Potrà essere onnipresente, comunista, sprovveduto, troppo giovane... ma ti assicuro che non è una pornostar.
                          No aspe'... com'era??

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                            Topolino 3532
                            Risposta #27: Martedì 8 Ago 2023, 13:55:53
                            Recensione Topolino 3532


                             Un proverbio latino recita “Misera fortuna, qui caret inimico”, che si può tradure con “è sfortunato chi non è invidiato”. Il concetto di fors, la fortuna come sorte, trae origine proprio dalla cultura latina: la sorte è benevola, quando capita in un momento favorevole, e può essere avversa, quando se ne abusa troppo.

                             La fortuna, inoltre, è sempre precaria, momentanea, mai perenne; nel Medioevo, questa caratteristica era rappresentata da una ruota, in cui quattro fasi del ciclo si avvicendavano continuamente: dalla sfortuna alla fortuna e ritorno.

                             Gastone forse conosce questa situazione della fortuna, benché siano ormai 75 anni che continua ad averne perennemente (e quasi mai è avversa); ha cercato di evidenziarlo anche Marco Nucci, che già con La solitudine del quadrifoglio nel 2021 aveva illustrato come il nostro Mida disneyano probabilmente vive una vita dove il perfetto equilibrio si raggiunge tra la fortuna per sé e l’invidia di Paperino e altri.

                             Con queste premesse si apre Topolino 3532. I cieli di Farmtown (Marco Nucci/Stefano Zanchi) presenta, anzitutto, un titolo che gioca molto sull’assonanza con opere precedenti (I cieli di Escaflowne, anime di Shoji Kawamori del 1996, ma anche Il cielo sopra Berlino di Wim Wenders del 1987, o il più recente I cieli di Alice di Chloé Mazlo del 2020).

                             Già qui sembra che si voglia sottolineare la difficoltà di avere una vita ideale sognata, agognata; una vita che Gastone ha identificato in un luogo ben preciso (Farmtown, appunto) in cui riesce ad essere apprezzato per quello che è e non per quello che appare.

                             
                            Le inquietudini di Gastone perfettamente riassunte in questa tavola

                             Ciò, difatti, è anche lo spunto per la storia medesima, quando il mondo ideale di Farmtown rischia di svanirgli dalle mani perché potrebbe incontrarsi con quello “invidioso” di Paperopoli. Nucci, quindi, prova a mettere in crisi quello stesso universo creato nella precedente storia e a rimettere il tutto sui binari che la sorte (gioco di parole) ha riservato a Gastone già dal 1948.

                             Essendo comunque la prima puntata di due, qui si vede (al di là di una serie di tavole usate per riassumere i fatti in nuce della precedente storia) un’impostazione di apertura, dove appare evidente la prima vera inquietudine di Gastone per la notizia datagli da Priscilla (il suo arrivo permanente a Paperopoli) e dalla necessità di “mascherare” la sua attuale condizione.

                             Non si parte male, e gli spunti per raccontare un buon seguito ci sono, ma il rischio è quello di doversi muovere forse troppo tra le situazioni equivoche che si genereranno e la necessità di fissare uno status quo ormai imprescindibile.

                             La regia narrativa è anche aiutata da Zanchi, che non indugia più di tanto nell’impostazione della gabbia quando si devono esporre le inquietudini di un papero fortunato e sapientemente riesce a mescolare le varie scene e addirittura a combinarle in un’unica tavola.

                             Continuano le cronache delle origini del Papersera. Blue Peaks Valley: Un commerciante (Corrado Mastantuono) mette in scena un’altra componente delle vicende classiche di Paperone, ovvero la concorrenza con il rivale di turno.

                             Anche in questo caso, come nelle precedenti storie, a emergere è l’uso del Papersera quasi come un pretesto di fondo; tuttavia, si deve sottolineare che in tutte le storie finora il Papersera è emerso come contesto generale delle storie, un contesto cronistico come originariamente si concepivano i quotidiani.

                             La cronaca, quindi, diviene essa stessa il racconto della storia. E qui, forse più che nelle precedenti, si assiste ad un’impostazione di worldbuilding attorno a Paperone che non ci si aspettava o, meglio, che coglie il lettore di sorpresa nel finale di storia. Va anche detto che una soluzione simile venne adottata da Don Rosa ne Il re di Copper Hill e forse è l’ennesimo tentativo di dare una lore credibile e coerente ai personaggi disneyani.

                             
                            Non sarebbe la prima volta

                             Dal serio al faceto, anche letteralmente nella stessa storia. Pippo e una piccola sorpresa (Tito Faraci/Lucio Leoni) è una breve che… stupisce.

                             Non ci si aspettava un Pippo così profondo (magari poteva essere caratteristica di un Indiana Pipps, come ne All’inseguimento della stella verde), che qui diventa filosofo dello stupore per le piccole cose del mondo; atteggiamento che colpisce anche per la semplicità che viene palesata nell’illustrare questa filosofia spicciola.

                             Faraci prova a innescare una riflessione minimale a tutto tondo, cercando di far immedesimare il lettore con lo stupore e la consapevolezza dello gnomo ivi presente. Tuttavia, è un esempio di filosofia morale che sembra molto arrangiato, quasi sacrificato rispetto alla volontà di dare alla storia una prospettiva inusuale; eppure, nonostante ciò, risulta credibile nella sua impostazione e apprezzabile in fin dei conti.

                             Lucio Leoni ai disegni, con un tratto pulito e perfetto, completa questa piccola parabola di vita con le sue scelte grafiche, rendendo ancora più morbida la stessa.

                             Una strana coppia si delinea nella successiva Miss Paperett e Battista e il tesoro dei tropici (Carlo Panaro/Valerio Held). Dopo una pregevole storia di Francesco Vacca del 2021, questa volta lo spirito investigativo dei due dipendenti di Paperone non si applica nei confronti del principale, ma alla ricerca di un fantomatico tesoro, sepolto da un fantomatico antenato di Miss Paperett e da cercare ai tropici, mentre i due sono in ferie forzose.

                             Storiella riempitiva molto innocua, sia per mettere al centro due personaggi secondari che poco hanno da dire, sia per collocarli nel medesimo contesto in cui il loro principale opera, ovvero la competizione con Rockerduck, rendendo così la storia molto meno credibile di quello che si poteva pensare.

                             
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                            Più convincente la prova di esordio di Giulia Lomurno quale autrice completa con Topolino e la malefatta malfatta.

                             Storia che parte subito in medias res, mette i personaggi in una situazione completamente opposta alla solita caratterizzazione cui siamo abituati (e le vibes possono addirittura portare all’esordio di Mickey Mouse Mistery Magazine), per vedere come si comportano di fronte a situazioni inusuali con cui si trovano ad avere a che fare.

                             Anche in questo caso, una breve molto movimentata, dinamica anche graficamente, benché forse un po’ povera dal punto di vista del contenuto. Un buon esordio, che però si spera possa dare seguito a miglioramenti futuri.

                             Non una selezione malvagia per questo albo. La giusta commistione tra storie lunghe e storie brevi fornisce al lettore una tranquilla lettura. D’altra parte, ci sono forse alcune cose da verificare, che in un contesto simile rendono la lettura meno agevole: per esempio, accenni di un worldbuilding “personalizzato”, che forse avrebbe avuto maggiore risalto e miglior collocazione in un altro tipo di albo; oppure l’innocenza di alcune storie, che forse cozza un poco con la serietà di altre.

                             Siamo comunque stati abituati a selezioni disomogenee, e questa non è da meno, reputandosi comunque una buona lettura vacanziera. In definitiva, il Topolino odierno rimane nella scia dei precedenti, ma, come sempre, offre spunti differenti ogni volta e per sensibilità plurime.



                            Voto del recensore: 3/5
                            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                            https://www.papersera.net/wp/2023/08/08/topolino-3532/


                            Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


                             

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