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Topolino 3540

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di Matteo Gumiero

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Topolino e la signora del lago
Zio Paperone e la rivincita delle Wild Card
I misteri di Paperopoli: Pico, Paperino e la pagina nascosta
Paperino, Zio Paperone e l'avventura zoologica
Gli Evaporati 2: Quantum

Topolino 3540

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Grande Tiranno
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PolliceSu
    Re:Topolino 3540
    Risposta #30: Mercoledì 4 Ott 2023, 17:47:36
    Estratto da una intervista a Romano Scarpa datata 1991:

    CP: Un’altra domanda, che senza volerlo è anche collegata a questo “trattamento” dei personaggi. Cosa pensa dello scalpore suscitato dalla storia Topolino in: ho sposato una strega di Marconi/Cavazzano (Topolino n° 1785)?

    RS: Sarebbe meglio sorvolare…

    CP: Se vuole… Premetto che non mi è piaciuta.

    RS: Beh, diciamo che è stata un passo incauto. Anche per due cose, direi: primo, esclude, toglie di mezzo il personaggio di Minni. Minni non può venire ignorata in quel modo. Secondo, il finale della storia è piuttosto ambiguo.

    CP: Sì non l’ho capita. Come del resto mi ha fatto pena un’altra storia, Qui, Quo, Qua e il tempo delle mele, mi pare.

    RS: È per seguire certi film, certe cose alla moda. Un espediente per agganciarsi all’attualità.

    più mi capita di incrociare lo Scarpa-pensiero, dalle interviste e testimonianze e ricordi di altre persone, oltre che dalle sue storie, più mi sento distante anni luce da lui
    Idem, anche se amo le sue storie.

    Ciao!

    Il Grande Tiranno
    Catturamento Catturamento!

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    paolobar
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      Re:Topolino 3540
      Risposta #31: Mercoledì 4 Ott 2023, 21:54:31
      - Per "la signora del lago" rilevo una certa sovraesposizione della Basilicata. Regione contro cui non ho proprio nulla ma mi fa strano che i personaggi Disney passino più tempo in Italia che in altri luoghi americani. In quante storie i personaggi sono andati a New York, San Francisco, Los Angeles, ecc?

      sarebbe interessante sapere a quanto (perché hanno di sicuro pagato) ammonta l'esborso della regione Basilicata per farsi pubblicità sul Topolino, e tra qualche anno poter verificare se l'investimento ha dato i risultai attesi.

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      paolobar
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        Re:Topolino 3540
        Risposta #32: Mercoledì 4 Ott 2023, 21:55:34
        - Quella sul golf mi è sembrata un po' troppo sbrigativa e con troppi personaggi di contorno. Inoltre Gagnor secondo me ha dato un'interpretazione meno personale del solito.

        anche questa, a pari del redazionale successivo, è una storia commissionata dalla federazione golf!

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        Tenebroga
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          Re:Topolino 3540
          Risposta #33: Mercoledì 4 Ott 2023, 23:17:27
          - Per "la signora del lago" rilevo una certa sovraesposizione della Basilicata. Regione contro cui non ho proprio nulla ma mi fa strano che i personaggi Disney passino più tempo in Italia che in altri luoghi americani. In quante storie i personaggi sono andati a New York, San Francisco, Los Angeles, ecc?

          sarebbe interessante sapere a quanto (perché hanno di sicuro pagato) ammonta l'esborso della regione Basilicata per farsi pubblicità sul Topolino, e tra qualche anno poter verificare se l'investimento ha dato i risultai attesi.
          Se così fosse, trattandosi di denaro pubblico, dovrebbe essere scritto da qualche parte.
          Ho fatto una ricerca sul sito APT Basilicata e ho trovato questo: https://www.aptbasilicata.it/wp-content/uploads/2021/10/Avviso-Pubbilco-Basilicata-Comics-Game-1.pdf
          Da quello che capisco si tratta di una specie di "scambio": il produttore di contenuti crea qualcosa in tema Basilicata e l'APT si impegna a promuoverlo in varie sedi. Come ad esempio qui: https://www.basilicataturistica.it/scopri-la-basilicata/basilicata-comics-and-games/topolino-sbarca-in-basilicata/
          « Ultima modifica: Mercoledì 4 Ott 2023, 23:24:57 da Tenebroga »

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          Gumi
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            Topolino 3540
            Risposta #34: Venerdì 6 Ott 2023, 09:55:39
            Recensione Topolino 3540


            Da quando Alex Bertani è direttore di Topolino sono state spese moltissime parole, anche da parte di scrive queste righe, sul cercare di analizzare la nuova linea editoriale, cercare di capire quali fossero le differenze rispetto alla gestione precedente, quali input dare agli sceneggiatori.

             Quale, in poche parole, sarebbe stato il Topolino che ci aspettava. C’è stato indubitabilmente un impatto sul settimanale soprattutto dal punto di vista della narrazione, permettendo agli autori di sbizzarrirsi con storie dal numero di tavole impossibile da immaginare solo qualche anno fa. 

             Ma in tutto ciò i cambiamenti si sono visti soprattutto nella gestione della quotidianità settimanale, con tante avventure a puntate, e non sui “picchi”, sulle storie memorabili che, anzi, talvolta hanno iniziato a latitare.

             Questo perché per quanto la squadra di collaboratori possa essere affiatata, accompagnata, indirizzata verso un obiettivo editoriale chiaro e preciso, alla fin fine i grandi racconti li fanno i grandi autori. Che non possono esprimersi sempre al massimo delle loro possibilità ma che, quando lo fanno, raggiungono livelli assolutamente d’eccellenza. E che, quando vengono lasciati liberi di creare, portano un plusvalore eccezionale al settimanale. 

             In questo numero ce ne sono due: Francesco Artibani e Bruno Enna

             Per quel che riguarda il primo, abbiamo una storia su commissione relativa al ciclo sulla Basilicata. Topolino e la signora del lago, ambientata nei pressi del delizioso Lago Sirino, cerca comunque di costruire una trama e un mistero adeguati, in modo tale che il risultato non sia un inutile marchettone. Artibani, come dicevamo, è un autore eccellente e infatti riesce a barcamenarsi bene tra sortita lucana e intrattenimento.

             Ultimo episodio di un ciclo di quattro, questa avventura vede ancora una volta protagonisti Topolino e Rock Sassi; personaggio ricorrente è Pietro Sassi, disonesto ma simpatico bisnonno italiano dell’ispettore topolinese, che non perde occasione di mettersi nei guai. La storia non è molto lunga e il mistero è semplificato, con il piano degli “antagonisti” che non potrà comunque avere grande successo (rapinare facendosi vedere in volto? L’unico modo di non finire nelle patrie galere sarebbe di far fuori tutti i testimoni), ma nonostante i difetti la lettura è piacevole.

             I disegni di Soldati sono adatti al tono della vicenda, che potremmo definire una “classica avventura di Topolino”. Il finale lascia il lettore alle prese con il dubbio: l’autore suggerisce una (incredibile) soluzione, ma ognuno può scegliere a cosa credere in piena autonomia.

             
            Aria (lucana) di famiglia[/size][/i]

             Di tutt’altro tenore è il terzo episodio della seconda stagione de Gli Evaporati, intitolato Quantum: parlando poc’anzi di “plusvalore” il pensiero andava certamente nella sua direzione. Le prime cinque puntate pubblicato a marzo si erano concluse con un’apparente spiegazione del mistero. Il rischio era che in questa seconda tranche quella componente “thriller” che così tanto aveva dato alla serie fosse del tutto mancante.

             Enna tuttavia è bravissimo nel mantenere sempre alta la tensione. Nessuno status quo può essere dato per scontato e il continuo rimescolamento di carte e personaggi non fa altro che aumentare la curiosità di leggere come si concluderanno gli avvenimenti narrati. 

             Lo sceneggiatore continua a giocare anche con scene relative a diversi luoghi e ambienti che avvengono in contemporanea, ed è bravo a “staccare l’inquadratura” al momento giusto per alimentare mistero e interesse da parte del lettore. Nella prima tornata c’era stato anche un sapiente ed azzeccatissimo uso dei flashback che aveva arricchito ancora di più la qualità della narrazione, mentre ora sembra si stia seguendo un percorso più lineare.

             Se la conclusione dovesse essere all’altezza di quanto visto fin qui non vi è dubbio che Gli Evaporati andrà per forza di cose annoverata tra i più grandi picchi dell’epoca bertaniana.

             Cesarello, col suo tratto sporco, apparentemente imperfetto, ha collaborato non poco alla definizione dell’ambientazione cupa e disturbante rappresentata nella storia.

             
            Qui qualcuno ha voluto omaggiare lo sceneggiatore

             Talvolta vi è qualche imprecisione nel tratto e spesso i personaggi secondari sono solamente abbozzati, sintomo di un lavoro fatto in tempi molto stretti, ma d’altronde la prima serie si era conclusa solo qualche mese fa e non deve essere stato semplice disegnare tutte queste tavole (per nulla semplici) con queste tempistiche.

             Tuttavia, nella non canonicità del tratto e dei lineamenti dei personaggi, anche in questa seconda stagione i volti sono vivi, vitali, espressivi. I protagonisti recitano in maniera molto convincente e il risultato finale è complessivamente molto buono. 

             Questa saga, puntata dopo puntata, ha assunto sempre più i contorni di una serie TV, attraverso la suddivisione in stagioni per un totale di ben dieci episodi. Mancano solo due capitoli e si potrà fare un bilancio definitivo di una serie che, comunque vada, sarà sicuramente ricordata.

             Come non avverrà per il resto del numero.

             Zio Paperone e la rivincita delle Wild Card di Roberto Gagnor e Valerio Held è anch’essa una storia promozionale, ponendo l’attenzione sul golf e sulla Ryder Cup, manifestazione importantissima e seguitissima oltreoceano che da decenni vede sfidarsi la squadra europea e quella statunitense e che pochi giorni fa si è tenuta a Roma.

             In Italia l’evento non è molto seguito, né noto, ma questa storia e i redazionali collegati hanno certamente lo scopo di pubblicizzarlo. La storia di per sé presenta dei momenti simpatici, anche se pagina dopo pagina la vicenda assume contorni sempre più assurdi fino a un finale dal “girl-power” lievemente ostentato. Held classicheggiante. 

             Carlo Panaro e Massimo Fecchi firmano una nuova storia per I misteri di Paperopoli, ciclo che si propone di svelare segreti e peculiarità della città dei Paperi.

             Pico, Paperino e la pagina nascosta è una tradizionale sceneggiatura di Panaro, con tutti i risvolti positivi e negativi della definizione: ottimo incipit, svolgimento a tratti didascalico, finale in cui il “colpevole” è un personaggio che qualche pagina prima ha sentito parlare i nostri protagonisti. Sembra però poco plausibile che nessuno abbia mai pensato di cercare questa famosa “pagina nascosta”, perno della trama, nel nascondiglio in cui poi è stata trovata. Fecchi classicheggiante (e due!).

             
            Una storia “bestiale”[/size][/i]

             Un Arild Midthun autore completo conclude questa recensione con la breve storia Paperino, Zio Paperone e l’avventura ecologica, che si lascia leggere con piacere pur nell’inverosimiglianza delle situazioni e di una serie di travestimenti e controtravestimenti da fare invidia alle pellicole di spionaggio. Disegni sempre molto belli. 

             In definitiva un numero in cui i nomi fanno la differenza



            Voto del recensore: 3/5
            Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
            https://www.papersera.net/wp/2023/10/06/topolino-3540/


            Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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            luciochef
            Cugino di Alf
            PolliceSu

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            PolliceSu
              Re:Topolino 3540
              Risposta #35: Venerdì 20 Ott 2023, 20:13:10
              Col consueto ritardo che ultimamente sono solito accumulare, ecco le mie impressioni su questo numero...
              - "Topolino e la Signora del lago" è un nuovo episodio della serie che Artibani ha dedicato, ovviamente dietro commissione, alla regione Basilicata. In questo episodio le avventure sono vissute perlopiù tra Potenza ed il Lago Sirino. Da questo input l'autore costruisce una storia veloce e spigliata che tira in ballo una credenza popolare poco nota ma molto stuzzicante.....
              "Zio Paperone e la rivincita delle wildcard" è una storia probabilmente creata per la vicina partenza della Ryder Cup di golf che da sempre vede opposta l'Europa agli USA.
              Trama piuttosto lenta e telefonata con situazioni viste e riviste più volte.
              - Blasco Pisapia stupisce e in questo numero illustra i luoghi "criminosi" di Topolinia con l'aiuto di Gambadilegno. Questo appuntamento l'ho trovato davvero particolare e mai avrei pensato che il nostro potesse fare una guida anche di genere così "estroso". Ottima idea!
              - Anche "Pico, Paperino e la pagina nascosta" ci aiuta a conoscere, in modo più approfondito, un luogo importante di Paperopoli: la biblioteca Quackwrite. La storia di Carlo Panaro parte lenta ma poi ha un bello svolgimento e all'interno ci piazza Red Duckan come "villain", Stevenson (qui Duckson) come punto di riferimento ed un ingegnoso mistero da svelare. Classica ma ben fatta.
              - La storia di Midthun invece presenta una buona idea ma viene sacrificata a causa di vignette piccole dove le figure sono troppo sovrapposte e poco chiare, affossate pure da una colorazione troppo aggressiva.
              - Terza parte degli Evaporati che continua a dipanare i dubbi che si erano accumulati nella prima stagione. Quello che ho notato però è una mancanza della bellissima tensione che si era respirata nella prima stagione. Tutto sembra troppo lineare e con l'aggravante di qualche spiegone di troppo. Vedremo come continuerà....
              - Le one page finali di Casty continuano a non convincermi :sad:
              Nel totale direi 3- stelle
              Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

               

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