CUT
Ohé, prima di offendere l'autore del post e tutto un forum mi farei un bell'esame di coscienza.
Quindi tutte le storie tipo i cicli di Casty, di Gervasio, di Artibani e via deliziando sarebbero "retrograde, poco elevate, simbolo di un'Italia banale e ammuffite"? COMPLIMENTONI, proprio un grande intenditore di fumetti, eh. Avvisaci quando tu passerai alla storia, mi raccomando.
Barks, Gottfredson, Scarpa... tutta roba da gettare?
Un po' come quelli che invitano a buttare dalla finestra i Beatles per esaltare achillelauro o sferaebbasta.
Eccomi
Dunque, paragonare i Beatles a Achille Lauro non ha senso, dato che, a parte fare musica, giocano in territori completamente diversi: hip pop contro pop, italiano contro inglese, gruppo contro autore singolo.
Nel mio commento, non ho buttato dalla finestra tutte le storie del passato, ma quelle banali, trite e ritrite. Penso sarai d'accordo con me che Barks (ultima storia da autore completo nel 1966), Gottfredson (ultima storia in continuity nel 1955), e gli altri esempi che fai (casty, scarpa, artibani) siano le eccezioni e non la regola. Perchè, se vogliamo valutare il fumetto disney, ahinoi ci tocca considerare tutto: le storielle di Lockman, le brevi dello Studio Jamie Diaz, le storie insipidi che hanno ammorbato, e ammorbano, le pagine del settimanale in ogni numero, e tutte le storie, valide se prese singolarmente la prima volta, ma in poco tempo che diventano manieriste e stilemi di se stesse. In questo ultimo folto gruppo, posso inserire agevolmente i gialletti di Topolino anni 70 e 80, le vicende sempre uguali di Panaro o anche certe storie di Pezzin, in cui la geniale invenzione di Archimede crea confusione a Paperopoli. Parliamo di centinaia di vicende che non sono innovative, ma semplici prodotti da catena di montaggio.
Si tratta di materiale essenziale e inevitabile, se si vuole pubblicare ogni settimana 120 tavole inedite. Ma mi pare il minimo sindacabile pretendere, ogni tanto, qualcosa di più. Questo è appunto il caso di Topolino 3550. Chi lo respinge per volere la tranquilla narrazione monocorde, mi dispiace, ma farebbe meglio a leggersi qualche pubblicazione realizzata per un pubblico prescolare: si troverà sicuramente a proprio agio.
Ti invito comunque a dare un'occhiata a due indici a caso del passato:
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL+2769 e
https://inducks.org/issue.php?c=it%2FTL++597. Per ogni numero, si salva una sola storia (e le 10 tavole della ziche), il resto è davvero robaccia, indegna di essere letta più di una volta.
Infine, e per fortuna, una cosa non esclude l'altra. Mantenere l'innovazione è difficile e costoso, per cui inevitabilmente si ritornerà al tran tran di storielle più o meno standard. Io accetto senza problemi entrambi gli approcci, sarebbe bene che la cosa fosse reciproca
Premesso che respingo ogni accusa di essere ammuffito, dato che sono uno dei dieci polliciatori del post incriminato giacché mi permetto di avere grosse perplessità sino alla conclusione dell'operazione, CUT
I finali sono ampiamente sopravvalutati
Scherzi a parte, restando in ambito cinematografico disney, sappiamo già come andranno a finire, ma poco importa: il viaggio per arrivare al lieto finale risulta sempre meraviglioso.
Credo che quello che V voglia intendere sia diverso. Le opere di quegli autori sono geniali perché hanno rappresentato una novità o il frutto di un'idea brillante.
Se però ci si fossilizza lì e si producono storie sempre su quei canoni allora non c'è più niente di geniale ma solo ripetitività.
Prendi una storia bellissima del tuo autore preferito, riscrivila da capo sostituendo qualche personaggio, cambiando le parole dei dialoghi e ridisegnando tutto. Secondo te il risultato sarà un capolavoro degno dell'originale? Io ho forti dubbi.
Esatto, e ti ringrazio per aver espresso il mio pensiero in maniera perfetta
Purtroppo tendo ad usare un approccio piuttosto ruvido, ma contro l'incapacità di comprendere l'esistenza del nuovo, spesso si impone.
Sono in buona parte d'accordo, meno col tono con cui è espresso il concetto.
Credo che operazioni come questa siano frutto del tentativo di trovare una nuova strada al settimanale, affiancando a storie più semplici adatte a un pubblico più giovanile, altre più complesse e dalle sceneggiature più cupe adatte a un target più adulto.
In ogni caso va riconosciuto a Bertani il merito di provare a innovare. Confesso che all'inizio la sua direzione non mi entusiasmava, adesso mi devo ricredere, nel bene o nel male sta dando una precisa connotazione che per un giornale come Topolino non è scontata.
Certo ad alcuni non piacerà (non si può piacere a tutti), ma dobbiamo ammettere che ha coraggio e in un modo o nell'altro lascerà il segno.
Secondo me ti sbagli. O meglio, sbagli il bersaglio. Il pubblico più giovanile legge manga, usa videogiochi con una narrativa potente e stratificata, vede su schermi di tutte le dimensioni immagini complesse e robuste. Topolino per loro deve essere innovativo. Al contrario, il target più adulto è spesso composto da timorosi pusillanimi desiderosi di bersi la solita minestra riscaldata, e questa conversazione ne è la prova, dato che, chi si lamenta qui sul forum, è sicuramente uscito da un pezzo dal target giovanile.
Di base, ho scarsa fiducia nelle future generazioni, ma ne ho ancora di meno per la mia generazione, e soprattutto per quelle più vecchie, composte in larga parte da rimbambiti impauriti da qualsiasi cosa nuova possa arrivare (e molti avvenimenti italiani ne sono un'ottima dimostrazione).
In ogni caso, sono contento si sia creata una buona discussione. Invito tutti a farsi un giro nel medium fumetto fuori da Topolino e, Bonelli a parte, troverà materiale intrigante, innovativo e coinvolgente.