Posso chiederti quindi in quale annata/TopoOscar ti riconosci di più?
Scusa la tarda risposta ma per me queste sono settimane belle piene.
Non ho un anno preferito, casomai ho un periodo che mi stimola molto meno (quello degli ultimi 5-6 anni, appunto).
Poi, intendiamoci, io con spensieratezza non intendo frivolezze o storie semplici senza trame articolate.
Casty, tanto per citarne uno, nelle sue storie coniuga a meraviglia la trama profonda - e anche collegata tra più storie - con una leggerezza sia nei dialoghi sia nelle situazioni. Leggendo in questi giorni la Spectralia respiro un'atmosfera da una parte serissima, ma dall'altra leggera, perché non la sento permeata da quell' "ansia da trasmettere qualcosa a tutti i costi" che invece ho notato in tante storie degli ultimi anni.
Cimino, stessa cosa, non venitemi a dire che l'elmo del comando (la prima che mi viene in mente)non ha una trama profonda, pur mantenendo quel ritmo scanzonato e vivace tipico della narrazione a fumetti umoristica (che per me è come dovrebbe essere il fumetto Disney: spensierato non vuol dire banale).
Passatemi il termine, chiaro che non è ansia in senso letterale, ma sono storie che urlano esplicitamente quella che dovrebbe essere la reazione alla lettura, che percepisco quindi forzata e non genuina. Mi vengono in mente ad esempio le storie della ballata di Rockerduck o di Gastone a Farmtown, che sono storie molto belle, però se penso ai personaggi per me non sono Rockerduck e Gastone.
Loro due sono nati come personaggi nemesi rispettivamente di Paperone e Paperino, di base hanno (o avevano, meglio, quando Barks li ha creati) un'accezione negativa. Queste storie invece le ho trovate un percorso guidato per giungere ad un apprezzamento "forzato" dei personaggi che in fondo sono buoni e tutto, il che però secondo me porta a livellare tutti i personaggi verso quell'area in cui è difficile identificare davvero le differenze tra i vari personaggi.
Se leggo quelle storie non le associo a Disney, se non per il fatto dei disegni, ma mi sembra solo che i protagonisti recitino un ruolo non loro, ma più impostato e guidato che spontaneo.
Almeno, questo è quello che percepisco io.