In piena era paperosa, dopo l'enorme successo riscosso all'epoca dalla serie DuckTales (addirittura Zio Paperone compariva sulle scatole dei cereali), dopo la cosidetta "legge dei 65 episodi" che "costringe" una serie a fermarsi alla 65esima puntata, e dopo l'eccezione affrontata proprio con DuckTales (seconda stagione di 35 episodi, per un totale di 100) la Disney ci ritenta. E nel 1991 (un anno dopo la trasmissione dell'ultimo episodio di DT) debutta quello che viene classificato come spin-off di DT, ma che ha tutte le carte in regola per prendere autonomia completa tra le serie Disney: Darkwing Duck. Tutta la serie è ispirata da due episodi della fortunata serie di paperi precedente, "Double 0 Duck" e principalmente "The Masked Mallard" ("00 Jet" e "Il papero mascherato"), rispettivamente del 1987 e del 1989. Si vociferava anche un possibile intento di utilizzare Paperinik, ma i dovuti problemi alla voce dello sfortunato (in tutti i sensi) papero gli avrebbero impedito di vivere le vicende da protagonista. Nasce così Drake Mallard, papero della cittadina di Saint Canard (ipotizzata vicino a Paperopoli e ufficializzata come cittadina del Calisota [il nome dello stato, oltre che da Don Rosa, viene ripreso anche da DuckTales, nell'episodio del 1989 "Yuppy Ducks", ovvero "Yuppy Pap"]), molto simile alla Duckburg che viene presentata nelle storie più moderne, a partire da PK. Non si tratta di un universo che si differenzia da DT, sono solo vicende raccontate in un'altra cittadina. Il mondo è sempre quello che si nota nella serie animata con $crooge (nell'episodio di Darkwing Duck "Tiff of the titans" si intravede il cartellone di benvenuto a Paperopoli, e vi compare un faccione sorridente di Paperone), a partire dai personaggi che hanno avuto a che fare con lo Zione e che ora sono "trasferiti" in questa serie: il pilota Jet McQuack infatti, nell'episodio... pilota
di Darkwing Duck ("Darkly Dawns the Duck") è impegnato nel suo hangar che di solito notiamo in DT, e si imbatte in quello che da poco è diventato il suo idolo. Il supereroe Darkwing Duck, appunto. Dopo varie peripezie e l'adozione di una bambina maschiaccio dai rossi codini (Ocalina Vaddlemayer, successivamente Ocalina Mallard) Drake trova un senso alla sua vita, e Jet diventa suo amico personale oltre che fido compare. Altri elementi presi da DT sono i personaggi di contorno, come i vari cittadini, che popolano la città di Saint Canard così come quella di Paperopoli (i simpatici cameo offerti dai disegnatori), e la presenza di altri personaggi effettivi, come Robopap (che in DD abita sempre a Paperopoli e lavora per Paperone), e che in Italia non manca di avere i classici problemi di traduzione del nome, considerata la scarsa popolarità del personaggio. Diventa così Roboduck, e il suo alter ego Fenton Paperconchiglia viene tradotto con un inventatissimo (al momento) Fenton Sganatini.
L'impostazione della serie presenta temi degni di una qualsivoglia serie sui supereroi: vi sono gli episodi incentrati sugli scontri con un buon numero di cattivi (dal suo gemello malvagio Negaduck ai cattivoni caratterizzati uno per uno, come Quackerjack o Megavolt), e le trame dedicate alla vita domestica e amorosa di Drake (che si innamora nientemeno che di Morgana, una papera sinistra quanto affascinante). E come personaggio si può affermare con certezza e un pizzico di vanteria che si tratta dell'esatta copia di Paperinik. Darkwing infatti non ha superpoteri ma può vantare di una quantità di gadget degna di James Bond, dalla pistola fumogena ai gemelli ripieni d'acido. E il Sideduck e il Thunderquack non sono inferiori alla 313-X che tanto siamo abituati a vedere...
La serie tutto sommato non è affatto male, e se è arrivata a 91 episodi (rompendo ancora una volta la "legge") un buon successo lo ha riscosso. Tuttavia, imho, l'eccessiva comicità slapstick alla Looney Tunes (completamente differente dal più serio DuckTales) che in maggioranza si nota stona un pochetto in certe situazioni dove una maggior serietà e l'utilizzo di suspance in più avrebbe reso il prodotto molto migliore. Ma si tratta a mio parere di una serie comunque molto valida, che utlizza personaggi (anche se distaccati da quelli classici dei fumetti) certamente in maniera migliore delle serie successive come "House of Mouse" o "La casa di Topolino".
Basterebbe poco per far ritornare anche i cartoni Disney quelli di un tempo, ma per citare una frase di Grrodon "oggi come oggi manca soprattutto la volontà".
[size=10](Io correggerei il titolo del topic, comunque.)[/size]