Episodio 46 (23 Novembre 1987)
JET NELLO SPAZIO (The Right Duck)
Uno dei non rari episodi incentrati su Jet McQuack.
Di certo non il migliore del gruppo (per quello si dovrà aspettare il capolavoro “Double-O-Duck”), e a tratti anche un po' banale per l'argomento trattato. Qui vediamo riprendere l'abusato tema degli alieni, più in particolare i classicissimi omini verdi provenienti da Marte, popolo con il quale il nostro Jet si scontra dopo essere finito sul pianeta grazie ad un razzo della DASA (parodia paperopolese della ben nota NASA), agenzia dove il nostro pilota vorrebbe farne parte.
Nulla di particolarmente memorabile, anche se ci sono molte gag riuscite come i vari test di ammissione falliti, la battuta finale - non resa in italiano - del pianeta Pluto (Plutone) popolato da cani, e soprattutto si nota uno dei rarissimi omicidi commessi in chiave Disney, come uno schiavo gettato - per motivi futilissimi - nella botola di un mostro dal tirannico sovrano di Marte.
Da notare che da questa puntata in poi le animazioni per i personaggi avranno un design leggermente diverso dai precedenti episodi, probabilmente dovuto a un cambio di studi d'animazione per la produzione dei rimanenti episodi della prima serie.
Episodio 47 (24 Novembre 1987)
CENERENTOLO (Scroogerello)
Bellissimo!
Siamo di fronte a una vera e propria genialata in cui abbiamo un insolito Zio Paperone febbricitante costretto a letto come un bambino, ed è buffissimo vederlo sbuffare e sbraitare perché non gli riesce di prendere la medicina o di stare buono sotto le coperte.
La piccola Gaia decide quindi di raccontargli la favola di Cenerentola per farlo addormentare, e Paperone sogna di essere immerso nella stessa storia nel ruolo di... Paperontolo!
E ci sono deliri pazzissimi come Cuordipietra nei panni del matrigno, i Bassotti in quelli dei fratellastri, e addirittura la presenza di Doretta Doremì (o Goldie) in versione giovane - dev'essere rimasta così nel cuore di quel romanticone di Paperone - pronta a interpretare il corrispettivo femminile del Principe Azzurro.
Quasi tutto il cast della serie compare con un suo ruolo ben preciso (e a Jet viene cambiata anche la voce, probabilmente la sua versione ranocchiuta deve averlo reso irriconoscibile ai doppiatori italiani), e l'episodio nel suo intento di essere un sogno si prende tante licenze, diverte e intrattiene. Molto belle anche le gag di Goldie karateka e dei biscotti “leggeri” delle Giovani Marmotte.
Davvero riuscitissimo, e oltretutto la chicca maggiore avviene nel finale dopo la guarigione di Paperone: con un tocco poetico e romantico degno del più ispirato Don Rosa si fa luce sulla rassegnazione di Paperone di fronte alla suo amore perduto, e la tuba che diventa d'oro (nonostante sia un topoi utilizzato tante volte) riesce anche ad emozionare. Insomma, veramente eccezionale.
Episodio 48 (25 Novembre 1987)
00-JET (Double-O-Duck)
Ed ecco il capolavoro.
Ebbene sì, lasciamo da parte le dinamiche infantili, le animazioni televisive scadenti e i temi leggeri, perché qui siamo di fronte ad una autentica gemma che mai avrà modo di essere eguagliata dai successivi episodi.
La trama vede il nostro Jet chiamato dalla P.I.A (sì, proprio come la stessa agenzia tanto presente nei fumetti Disney italiani, dove nell'episodio animato la P sta per “Paperopoli” e non per “Paperone”) per impersonare un suo sosia accusato di spionaggio, e per questo motivo dovrà eseguire diverse missioni.
Intendiamoci, non che lo spionaggio alla James Bond sia questo gran colpo di genio, ma è la confezione generale che rende questo episodio veramente superbo, a cominciare dall'umorismo molto più fresco e adulto per passare a sparatorie e pericoli mortali come se piovesse, fino a giungere addirittura ad allusioni sessuali piuttosto evidenti. Abbiamo infatti una vera e propria Jessica Rabbit formato papera (Feathers Galore, ovvero Pium Galore, evidente citazione alla Bond-Girl vista in
Missione Goldfinger) che si butta letteralmente sul genuino e imbarazzato Jet su di un divano, accennando di lasciarsi andare al piacere. La scena colpisce sicuramente, specie quando poco tempo dopo notiamo la stessa avvenente pupona cercare di ucciderlo a suon di mazzate e rossetti avvelenati, dando il via ad un rapporto che presto si tramuterà in amore da parte di lei.
Come se non bastasse, nel finale assistiamo anche alla morte del villain di turno, tale Dottor Nobono, che viene addirittura sciolto nell'acido.
Sembra davvero troppo rispetto a certi episodi molto più infantili visti in precedenza (e che appariranno più in seguito), e non si capisce come abbiano fatto a partorire una simile bellezza.
DuckTales avrebbe dovuto muoversi sempre in questa direzione, ma evidentemente, oltre agli autori del programma, anche dai piani alti si preferì puntare ad un prodotto che osasse di meno.
Sta di fatto che questo gioiello è stato permesso, e oltre ad aver dato l'ispirazione per creare la serie
Darkwing Duck, è la prova che un personaggio come Jet McQuack usato bene può dare tantissimo (la quasi totale assenza di Paperone non pesa per niente).
Il finale romantico tra Jet e Pium Galore, poi, si prende il lusso di citare direttamente
Casablanca, e a nobilitare tutto l'episodio ci pensano anche le animazioni che appaiono parecchio più curate e dinamiche (specie nei becchi dei personaggi) rispetto al solito standard televisivo.
Tanto di cappello.