Non è una fiaba
È una storia inedita
E le due cose dovrebbero essere una contraddizione in termini, perchè esattamente?
Un racconto, per essere una fiaba non deve necessariamente richiamarsi a precedenti racconti popolari, nè essere "classica", per lo meno non in questo travisato senso di fossilizzazione o cristallizzazione nel passato.
Gli schemi hanno un senso se li si guarda correttamente, cogliendone il senso, e non se li si segue pedissequamente coi paraocchi, come fossero il Verbo incarnato. Non tutti gli elementi sono necessari, nè tutti importanti alla stessa maniera.
Una fiaba è fiaba se risponde a certi criteri di base. La questione dell'originalità, per dire, non ha senso. Il Signore degli Anelli, non è forse una fiaba? Assolutamente si, è inedita, originale, e inventata da qualcuno che di fiabe se ne intendeva alquanto, tra l'altro. Come pure ha fatto anche Andersen, comunque, tanto per fare un altro esempio.
Possiamo anche dire che Frozen non rispecchia forse tutti i criteri della fiaba "classica", ok. Possiamo dire che è una fiaba "moderna"? Non vedo nulla di male nelle modernizzazioni, in fondo è quello che la letteratura -e il genere della fiaba certo non ne è stato immune nei millenni- fa in continuazione, se non vuole morire. Rinnovarsi, modernizzarsi, pur rimanendo fedele ai suoi intenti e ai suoi fini irrinunciabili.
Sempre ricordando che, comunque, qui parliamo di film Disney, e non "davvero" di fiabe nell'accezione letteraria, pura, del termine.
Un film Disney, pur vestendosi di "fiaba" ha sempre attinto ad altri generi, quindi il discorso sarebbe più ampio. Dovremmo parlare allora di musical, di commedia e altro. Per non parlare della regia, della colonna sonora eccetera, i cui eventuali difetti (velocità, frettolosità, buchi di trama, lungaggini o quant'altro..) sono da prendere per quel che sono, non certo come responsabili dello "snaturamento" della fiaba in quanto tale.
Dicevo che, detto questo, io seguo Tolkien quando dice che il racconto eucatastrofico è la vera forma di fiaba e ne costituisce la suprema funzione. La consolazione delle fiabe, la gioia del lieto fine, la "buona catastrofe", l'improvviso capovolgimento gioioso.
"
La caratteristica della buona fiaba, del tipo elevato, ovvero completo, è che, per quanto terribili siano gli avvenimenti, per quanto fantastiche o spaventose le avventure, essa è in grado di provocare in chi l'ascolta, nel momento in cui si verifica il "capovolgimento", un'interruzione del respiro, un sobbalzo del cuore, di portarlo vicino al pianto o addirittura indurlo effettivamente a piangere..Persino le favole moderne a volte riescono a produrre questo effetto. Non è cosa facile, dipende da tutta la vicenda che fa da cornice..Un racconto che, in misura maggiore o minore, riesca a tanto non può dirsi del tutto non riuscito, quali che siano i suoi difetti e indipendentemente dal miscuglio o confusione di propositi."Con tutti i difetti del mondo, "la Cerca" di Anna, forse la vera eroina della vicenda, che seguiamo nel suo viaggio alla ricerca della sorella, come nella sua maturazione, dall'ingenuità infantile fino al sacrificio finale, in nome dell'amore tra le due sorelle, non si può decisamente non definire "fiaba".
Che Elsa poi sia un personaggio "atipico" non la vedo una pecca. Che la Disney abbia "osato" unificare in qualche modo le figure della sorella "da salvare" con una versione, comunque molto differente, di quella che era l'originaria antagonista "regina delle nevi", la trovo un'idea innovativa, (non che la figura del reietto o del diverso in sè sia poi una novità in Disney, ma nemmeno in generale, anzi..altro che mutante Marvel!..che la diversità sia poi nello specifico un potere, o chissà cos'altro, è del tutto irrilevante ai fini della vicenda, e del significato) intelligente ai fini della narrazione, vincente, data la creazione di un personaggio molto più complesso e sfaccettato e, in definitiva, è lei la vera carta vincente del film. Una modernizzazione quindi, direi ben riuscita.