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Sull'ultimo numero de Il Giornalino (il 49 del 5 dicembre), e' stata ristampata, di Nizzi e Giovannini, Intrigo a Hong Kong, seconda avventura del personaggio, oltre che secondo fascicolo della serie Maestri del fumetto.
Poiche' ho accennato a Capitan Erik nel topic Disegnatori italiani: i "più" (vedi https://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?board=autori;action=display;num=1096908434;start=60), ho pensato bene di aprire un nuovo topic per parlarne qui.
Il personaggio (del quale ho letto qualcosa qua e la negli anni 80 quando a disegnarlo era Micheluzzi), e' un sanguigno lupo di mare, manesco, attaccato alla sua nave ed alla sua ciurma, con un passato misterioso di cui si sa poco. Sia nei testi, sia nei disegni (di Giovannini), si nota una profonda influenza di Pratt e del suo Corto Maltese, ma soprattutto del cinema d'avventura e d'intrigo con contrabbandieri e pirati, descritti in un contesto esotico. La leggerezza delle storie, comunque, era assicurata dalla varieta' di comprimari della serie. Speriamo che saranno in programma altre ristampe del Capitan Erik, anche se certamente ci saranno nuove ristampte sui Masetri del Fumetto che hanno collaborato con Il Giornalino.

Aggiungo una notizia che non avevo dato prima:
Il numero uno dei Maestri del fumetto e' dedicato a Franco Caprioli, con la ristampa di Un capitano di 15 anni, dall'omonimo romanzo di Verne, su testi di Nizzi.
Caprioli, nato a Mompeo (Rieti) il 5 Aprile del 1912, ha collaborato anche con Topolino ed il Corriere dei piccoli. Ha collaborato con Il Giornalino negli ultimi cinque anni della sua vita, realizzando anche altre riduzioni di Verne (L'isola misteriosa, Michele Strogoff, I figli del capitano Grant).
Grande illustratore, si e' districato splendidamente tra le scene d'azione, i paesaggi (che realizzava in maniera splendida) ed i primi piani dei personaggi (molto abile nelle espressioni).
Caratteristica del suo tratto (pulito e preciso) era l'uso della tecnica a puntini per realizzare le ombreggiature e i dettagli sui volti delle persone.

E' in edicola il primo numero dell'anno de Il Giornalino. In allegato c'è il terzo fascicolo della serie Maestri del fumetto, questa volta dedicato a Lino Landolfi, con la ristampa di alcune storie brevi ed una lunga (L'eroe di Fort Okay) di Piccolo Dente, un divertente personaggio umoristico ideato dal cartoonist insieme a (guarda un po!) Claudio Nizzi.
Alcune informazioni per chi non conoscesse Landolfi: nato a Roma il 6 Aprile 1925, inizia a lavorare per il Vittorioso, quindi per Il Messaggero dei Ragazzi ed approda al Giornalino nel 1970, per il quale lavora fino alla sua morte, avvenuta l'11 Febbraio del 1988, sempre a Roma.
Il suo tratto è preciso, dettagliato e rotondo: la prima volta che ho visto i disegni di un tale che porta il nome di Todd McFarlane ho pensato subito a Landolfi (del quale ho anche letto una splendida riduzione de I viaggi di Gulliver raccolta in volume, su testi di Renata Gelardini). In effetti McFarlane potrebbe tranquillamente essere considerato un suo allievo, al pari di un altro mostro come Byrne (anche in quel caso il tratto dell'americano potrebbe essere una variazione di quello di Landolfi).
Secondo voi scomodo una divinità se aggiungo tra gli eredi anche il grandissimo Marshall Rogers?
Landolfi è decisamente un grande maestro del fumetto italiano ed è un vero peccato che il fascicolo fosse di appena 48 pagine: sarei stato curioso di leggere, per me che non le ho lette, anche alcune storie di Procopio o del Padre Brown.

In abbondante ritardo (scusate! scusate tanto!) parlo del 5.o fascicoletto della serie Maestri del fumetto, questa volta dedicato a Carlo Boscarato ed al suo personaggio probabilmente piu' noto: Larry Yuma.

Iniziamo da Boscarato: nato nel 1926 a Treviso, ha lavorato prima per Il Vittorioso, quindi per il Messaggero dei ragazzi e poi per Il Giornalino, per il quale, oltre alle storie del cow-boy misterioso, realizza anche la riduzione a fumetti dei romanzi L'isola del tesoro e Oliver Twist, mentre, su testi di Claudio Nizzi, co-creatore anche di Larry, realizza le storie umoristiche di Nico e Pepo.
Di Boscarato ho letto alcune storie di Larry Yuma (compresa quella ristampata nel fascicoletto) e le due riduzioni a fumetti: personalmente preferisco Larry Yuma, non solo per le storie, ma anche per il tratto di Boscarato. Il suo tratto e' abbastanza classico e potente: direi che ha la forza ed il dinamismo di quello di Kirby e la stessa varieta' di espressioni, se non maggiore.

Larry Yuma, invece, ideato come detto dalla coppia Nizzi-Boscarato, e' un pistolero solitario che, con il cappello calato sopra la testa che non ne fa mai vedere gli occhi, vaga per il west vivendo avventure una dietro l'altra, sempre in compagnia della sua fidata pistola (il cavallo gli muore spesso!). Pistolero infallibile, si schiera sempre dalla parte dei piu' deboli contro le ingiustizie. Nelle sue storie non ci sono comprimari fissi o ricorrenti, ma tutti, nel west, bene o male hanno sentito parlare della sua fama.

Il fascicolo e' corredato da un'intervista a Claudio Nizzi che ricorda Boscarato, descrive a grandi linee Larry Yuma e quindi conclude con la speranza che le storie di Larry disegnate da Boscarato possano venire ristampate.

Chissa'! Magari Il Giornalino realizzera' dei volumetti o dei fascicoli estivi con una prima ristampa di queste storie: sarebbe bellissimo!

E col sesto fascicoletto è arrivato anche il turno di Dino Battaglia. Sul Maestro veneziano (del quale, a mia grandissima colpa, leggerò per la prima volta la storia riproposta da Il Giornalino), per chi non conoscesse nemmeno di nome il disegnarore, consiglio il bell'articolo su Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Dino_Battaglia

Passiamo al contenuto del fascicolo: dopo l'introduzione lasciata alle parole di Vincenzo Mollica, si passa ad alcune informazioni biografiche: nato a Venezia nel 1932, lavora con varie riviste per ragazzi come Il Vittorioso, Il Corriere dei Piccoli, ... Collabora, tra gli altri, con un Maestro indiscusso del fumetto mondiale: Hugo Pratt.
Maestro indiscusso, però, lo è anche Battaglia, che vince nel 1970 lo Yellow Kid.
La storia ristampata, invece, è l'adattamento, scritto dalla moglie Laura, di Gargantua e Pantagruel: la cosa che mi ha colpito di più sfogliando il fascicolo (lo leggerò in settimana) è l'uso del colore e la disposizione delle vignette che mi hanno ricordato Sergio Toppi, in questo sicuramente allievo di Battaglia.
La conclusione, però, la lascio a Mollica, anche perché non saprei trovare parole migliori:

I suoi fumetti hanno il respiro delle fiabe e la magia degli incantesimi.

Mentre sono in debito per l'inserto su Attilio Micheluzzi di circa un mese fa (ristampava alcune storie della serie Petra Cherie), questa volta voglio scrivere sul maestro Toni Pagot (vero nome: Antonio Pagotto).
Nato a Milano nel 1921, diventa famoso insieme al fratello Nino per la creazione di Calimero, il pulcino nero divenuto una stella del mitico Carosello (esordio: 14 Luglio del 1963). I fratelli Pagot, pero', si distinguono anche per la realizzazione, nel dopoguerra, de I fratelli Dinamite, uno dei primi lungometraggi animati italiani, quindi realizza per conto di Hanna&Barbera alcuni show animati televisivi.
Non trascura nemmeno l'attivita' su carta, che col tempo diventera' una delle sue principali attivita' (non bisogna dimenticare, pero', la serie Grisu', incentrata su un draghetto che vuole diventare pompiere): negli anni Settanta, infatti, sul Corriere dei Piccoli e sul Corriere dei Ragazzi vengono pubblicate le avventure di Calimero, per poi passare, dal 1977, alle pagine de Il Giornalino.
Per l'antologico delle Edizioni Paoline crea il delicato personaggio di Micromino, un bambino senza famiglia cresciuto dai topi della discarica di Solipsia. A stretto contatto con la natura e con gli animali, dei quali comprende e parla il linguaggio e che lo ricambiano per la gentilezza mostrata, stringe amicizia con la piccola Vanessa, mentre suo acerrimo avversario e' l'irascibile Lampisterio, che spesso e' mosso ad invidia per i successi di Micromino a scuola e con Vanessa. Le storie del personaggio, comunque, sono un modo per Pagot per portare avanti una velata denuncia contro una societa' sempre piu' consumistica e sempre meno attenta alle esigenze dell'ambiente e delle persone.
Della lunga collaborazione con Il Giornalino, pero', si ricordano ancora la realizzazione, come sceneggiatore, la serie su Sherlock Holmes (una interpretazione a fumetti dell'omonima serie animata nipponica), come autore completo della serie I ragazzi di Giocity e delle storie di Braccobaldo, uno dei suoi personaggi preferiti della scuderia Hanna&Barbera. Inoltre realizza la riduzione a fumetti dei racconti vincitori dei concorsi Peter Pan e Scrivi una favola diventera' un fumetto.
Uno dei suoi ultimi lavori come sceneggiatore e' Karol Wojtyla, la storia del papa Giovanni Paolo II (recentemente scomparso) disegnata dall'altrettanto grande maestro Sergio Toppi (che, notizia recente, collaborera' con la Marvel come copertinista per il seguito di 1602) e che e' stata pubblicata un po' in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.
Pagot muore il 7 Luglio del 2001, all'eta' di 80 anni, in quel di Roncello (Milano).

P.S.: se volete info sull'inserto, chiedete pure!

Il Giornalino con il fascicolo di Toni Pagot è in edicola in questi giorni?

Se ti sbrighi forse lo troverai. Avrebbe dovuto stare in edicola fino all'8, ma nelle grandi edicole hai più possibilità.