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La top ten degli sceneggiatori

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Florence
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    Re: La top ten degli sceneggiatori
    Risposta #105: Lunedì 12 Nov 2012, 21:26:45
    Citazione
    Ha, ho deciso! E modifico il post...


    1. Floyd Gottfredson
    2. Carl Barks
    (Potrei anche scambiarli, mi è molto difficile metterli in graduatoria...)
    dal 3. al 5. posto... niente. Floyd e Carl meritano un deciso distacco per me.
    6. Rodolfo Cimino
    7. Guido Martina
    8. Romano Scarpa
    9. Dick Kinney (forse sembrerà strano, ma io ADORO le sue storie con Malachia e Paperoga!)
    10. Faccini

    Ho messo Faccini come autore moderno perchè mi piace molto, ma non conosco benissimo il Topo moderno...
    « Ultima modifica: Lunedì 12 Nov 2012, 21:52:32 da Florence »

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      Re: La top ten degli sceneggiatori
      Risposta #106: Lunedì 12 Nov 2012, 22:30:07

      Floyd e Barks sono i pilastri del fumetto disneyano, i padri fondatori di Topolinia e Paperopoli e meritano i primi due posti (intercambiabili). Però al terzo metterei sicuramente Scarpa che è riuscito a riprendere nel migliore dei modi i due mondi americani (oltretutto arricchendoli con intelligenza e bravura) lui che si definiva non il primo degli italiani (come molti critici lo giudicavano) ma, modestamente, l'ultimo degli americani (secondo me non l'ultimo ma il terzo).

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        Re: La top ten degli sceneggiatori
        Risposta #107: Lunedì 12 Nov 2012, 22:42:44
        Floyd e Barks sono i pilastri del fumetto disneyano, i padri fondatori di Topolinia e Paperopoli e meritano i primi due posti (intercambiabili). Però al terzo metterei sicuramente Scarpa che è riuscito a riprendere nel migliore dei modi i due mondi americani (oltretutto arricchendoli con intelligenza e bravura) lui che si definiva non il primo degli italiani (come molti critici lo giudicavano) ma, modestamente, l'ultimo degli americani (secondo me non l'ultimo ma il terzo).

        Che però agli americani non piaceva per niente...
        Il suo per l'America era un amore non ricambiato, se posso dirlo. Gli americani amanti dei fumetti Disney, per la maggioranza, o non lo conoscono proprio o la pensano come Don Rosa, a cui non piace affatto.

        Io comunque NON la penso come gli americani, quindi ero incerta sulla posizione di Scarpa e forse hai ragione che dovrei metterlo prima di Cimino. Ma alla fine ho deciso di seguire i miei gusti personali, dovuti anche - e tanto - a ragioni affettive.
        Per ciò ho messo nell'ordine Cimino (il primo autore Disney che ho veramente amato)- Martina - Scarpa.
        Se invece dovessi decidere su quella che credo l'importanza, il peso dell'autore, come dire, allora direi:
        Scarpa
        Martina
        Cimino ;)

        Se però, rileggendo meglio il tuo post - sono un po rimbambita stasera ;D - ti riferivi ai tre posti lasciati liberi e che il terzo lo meriterebbe Scarpa, allora no, non sono d'accordo: imvho Gott e Barks sono decisamente superiori a chiunque altro e meritano un deciso distacco ;)
        « Ultima modifica: Lunedì 12 Nov 2012, 22:53:27 da Florence »

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          Re: La top ten degli sceneggiatori
          Risposta #108: Lunedì 12 Nov 2012, 23:06:27
          Che però agli americani non piaceva per niente... Il suo per l'America era un amore non ricambiato, se posso dirlo. Gli americani amanti dei fumetti Disney, per la maggioranza, o non lo conoscono proprio o la pensano come Don Rosa, a cui non piace affatto.

          Se però, rileggendo meglio il tuo post - sono un po rimbambita stasera ;D - ti riferivi ai tre posti lasciati liberi e che il terzo lo meriterebbe Scarpa, allora no, non sono d'accordo: imvho Gott e Barks sono decisamente superiori a chiunque altro e meritano un deciso distacco ;)

          Ma Scarpa è stato l'autore italiano più pubblicato in America: molte testate Usa hanno ripubblicato diverse sue storie con copertine disegnate per l'occasione dallo stesso Scarpa.
          Nell'animazione delle Duck Tales gli hanno preferito i giapponesi solo per un problema di velocità collegata ai costi di produzione, non certo di qualità. Se poi in America non ha avuto un successo enorme, Gottfredson è stato completamente dimenticato e anche Barks rimane più famoso in Europa che negli States; la Don Rosa Collection è stata tradotta in molte lingue europee ma non ancora in inglese, oltre che in italiano (strano, vero? Evidentemente la Gran Bretagna segue l'America anche nei comics).

          Il distacco fra i due big Usa e gli altri autori ci sta ma non con Scarpa che merita, quantomeno, una distanza 'minima'.  
          « Ultima modifica: Lunedì 12 Nov 2012, 23:14:49 da leo_63 »

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            Risposta #109: Lunedì 12 Nov 2012, 23:21:30
            Guarda, io non voglio certo screditare Scarpa, che almeno per gli anni 60 mi piace molto, forse piu che coi paperi coi topi - che lui d'altra parte amava di piu - ma di recente ho rivalutato anche i paperi.
            Non tutto mi piace, non mi piacciono Atomino (e neanche la Dimensione Delta, lo so, sono eretica!) e ancor meno Gancetto o Paperetta, però in generale mi piace.

            Sugli americani mi baso sull'esperienza dei pochi anni vissuti in America, incontrando molti appassionati Disney perchè mio marito è un grosso collezionista come molti sul sito sanno.
            Scarpa è stato certo pubblicato, ma in generale agli amanti Disney americani non piaceva e le pubblicazioni non hanno avuto gran successo.
            Che Gottfredson e perfino Barks siano stati dimenticati è vero, ma purtroppo normale in America dove si vive solo del contemporaneo: un autore di ieri è come di 100,000 anni fa... disgraziatamente. :(
            L'America vive dell'effimero e ha perso ogni senso della Storia. A vivere lì è impressionante!
            Don Rosa è un caso un po particolare, ma cmq c'è il fatto che ormai il fumetto Disney non esiste piu in America, e fin dagli anni 80 mi pare, è una cosa del passato e quindi non esiste e interessa poco chi voglia riproporlo.
            « Ultima modifica: Lunedì 12 Nov 2012, 23:24:44 da Florence »

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              Re: La top ten degli sceneggiatori
              Risposta #110: Lunedì 12 Nov 2012, 23:36:32
              Guarda, io non voglio certo screditare Scarpa, che almeno per gli anni 60 mi piace molto, forse piu che coi paperi coi topi - che lui d'altra parte amava di piu - ma di recente ho rivalutato anche i paperi.
              Non tutto mi piace, non mi piacciono Atomino (e neanche la Dimensione Delta, lo so, sono eretica!) e ancor meno Gancetto o Paperetta, però in generale mi piace.

              Sugli americani mi baso sull'esperienza dei pochi anni vissuti in America, incontrando molti appassionati Disney perchè mio marito è un grosso collezionista come molti sul sito sanno.
              Scarpa è stato certo pubblicato, ma in generale agli amanti Disney americani non piaceva e le pubblicazioni non hanno avuto gran successo.
              Che Gottfredson e perfino Barks siano stati dimenticati è vero, ma purtroppo normale in America dove si vive solo del contemporaneo: un autore di ieri è come di 100,000 anni fa... disgraziatamente. :(
              L'America vive dell'effimero e ha perso ogni senso della Storia. A vivere lì è impressionante!
              Don Rosa è un caso un po particolare, ma cmq c'è il fatto che ormai il fumetto Disney non esiste piu in America, e fin dagli anni 80 mi pare, è una cosa del passato e quindi non esiste e interessa poco chi voglia riproporlo.


              Florence, secondo te come mai le storie di Scarpa non hanno accolto il favore del pubblico americano, o almeno degli appassionati che hai frequentato tu? Lo percepivano come un corpo estraneo rispetto a quello a cui erano abituati? Dal mio punto di vista sarebbe curioso questo, visto che da noi la percezione nei confronti della sua opera è sempre stata molto differente, anzi, come ha scritto Cornelius poco fa, in Italia pensando a Scarpa è automatico pensare a un prosecutore della memorabile produzione americana... E' un argomento molto interessante :)
              « Ultima modifica: Lunedì 12 Nov 2012, 23:47:49 da bacci88 »

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                Risposta #111: Lunedì 12 Nov 2012, 23:47:39
                Florence, secondo te come mai le storie di scarpa non hanno accolto il favore del pubblico americano, o almeno degli appassionati che hai frequentato tu? E' un argomento molto interessante :)

                Mon petit chou, mi mancavano molto le discussioni con te! :)
                Ma sai che non so risponderti? :-[
                Queste cose le sa meglio, forse, la mia.. er... dolce metà. Calcola, e lo dico anche al preparatissimo e sempre misurato Cornelius, che quando ero in America ero piuttosto ignorante del fumetto Disney!
                Leggevo Topolino da bambina e ragazza, ma non sapevo neanche i nomi degli autori e a quel tempo avevo appena imparato che il mio autore preferito era Cimino...
                Scarpa non sapevo bene chi fosse, l'ho imparato dopo, insieme a tante altre cose, grazie alla collezione "di famiglia".
                Potrei azzardare che gli americani, di solito, non amano molto gli italiani che amano/imitano l'America, a loro sembrano dei "wannabe's", apprezzano gli italiani solo se sono molto italiani, e questo secondo un po gli stereotipi che hanno su di noi.
                Perô magari non c'entra niente.
                Forse è solo che lo stile del fumetto italiano, anche come disegno, è molto diverso dallo stile a cui sono abituati, come dice Don Rosa.
                « Ultima modifica: Lunedì 12 Nov 2012, 23:49:40 da Florence »

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                  Re: La top ten degli sceneggiatori
                  Risposta #112: Lunedì 12 Nov 2012, 23:59:52
                  Grazie per la risposta  :)
                  Capisco il punto di vista, immagino che tra le motivazioni possa benissimo rientrare una visione del genere da parte del pubblico americano. E' un po' bizzarro però pensare, se effettivamente scarpa fosse stato un po' "snobbato" come dici, che storie (che personalmente ritengo bellissime) come ad esempio Tapioco VI, create appositamente per creare una sorta di illusione di continuità (anche grafica, ma soprattutto di intenti e di impostazione narrativa) con gli esempi illustri delle storie di Gottfredson e colleghi, riuscissero poi nell'intento di appassionare allo stesso modo in maggior misura proprio noi italiani. Dopotutto pensandoci è anche normale, e sono sicuro che i suoi grandi lavori siano comunque diffusi e apprezzati nel mondo quanto meritano (proprio poco tempo fa Boschi sul suo blog parlava della diffusione degli autori italiani all'estero in un suo articolo). A dire il vero però il modo di disegnare di Scarpa è sempre stato piuttosto simile a quello d'oltreoceano, almeno nel topolino degli inizi in cui il richiamo americano era più forte, per quel che ne posso capire. Semmai è proprio lo stile di Don Rosa che c'entra poco con... qualunque altro stile disneyano eheh
                  « Ultima modifica: Martedì 13 Nov 2012, 00:02:30 da bacci88 »

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                    Re: La top ten degli sceneggiatori
                    Risposta #113: Martedì 13 Nov 2012, 00:07:04
                    Prima che qualcuno mi urli addosso, preciso subito che qui, come nel post precedente, potrei dire delle cretinate... grazie per la comprensione ;)

                    Grazie per la risposta  :)
                    Capisco il punto di vista, immagino che tra le motivazioni possa benissimo rientrare una visione del genere da parte del pubblico americano. E' un po' bizzarro però pensare, se effettivamente scarpa fosse stato un po' "snobbato" come dici, che storie (che personalmente ritengo bellissime) come ad esempio Tapioco VI, create appositamente per creare una sorta di illusione di continuità (anche grafica, ma soprattutto di intenti e di impostazione narrativa) con gli esempi illustri delle storie di Gottfredson e colleghi, riuscissero poi nell'intento di appassionare allo stesso modo in maggior misura proprio noi italiani.

                    Adoro Tapioco VI, ma forse per gli americani era cmq passato troppo tempo da Gottfredson, intendo dal Gott delle storie lunghe e avventurose.
                    C'è anche da dire che storie simili non hanno, alla lunga, avuto un gran seguito neanche in italia, non trovo che il Topolino avventuroso di Floyd abbia eredi, dopo tutto. In Italia è diventato un investigatore quasi alla ellery queen... a ben pensarci dovrebbe avere molto successo oggi dove in tivù ci sono solo telefilm gialli a tutte le ore del giorno e della notte... ;D


                    Citazione
                    A dire il vero però il modo di disegnare di Scarpa è sempre stato piuttosto simile a quello d'oltreoceano, semmai è proprio lo stile di Don Rosa che c'entra poco con... qualunque altro stile disneyano eheh

                    Ma non con lo stile dei supereroi, molto popolare negli USA ;)
                    « Ultima modifica: Martedì 13 Nov 2012, 00:07:57 da Florence »

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                      Re: La top ten degli sceneggiatori
                      Risposta #114: Martedì 13 Nov 2012, 00:13:40
                      la Don Rosa Collection è stata tradotta in molte lingue europee ma non ancora in inglese, oltre che in italiano (strano, vero? Evidentemente la Gran Bretagna segue l'America anche nei comics). 

                      Eh sì, senza dubbio.
                      La Gran Bretagna avendo bisogno dell'aiuto americano nella WWII, si è consegnata mani e piedi legati agli USA. Non solo hanno perso in poco tempo l'Impero perchè non erano piu in grado di mantenerlo essendo usciti finanziariamente distrutti dalla guerra (una vera... vittoria di Pirro), ma hanno consegnato un nuovo Impero agli americani, e alla fine, dopo molti tentativi sterili di affermare la loro identità, si sono trasformati quasi in una exclave americana in Europa. Imho, certo.

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                        Re: La top ten degli sceneggiatori
                        Risposta #115: Martedì 13 Nov 2012, 00:14:46
                        Prima che qualcuno mi urli addosso, preciso subito che qui, come nel post precedente, potrei dire delle cretinate... grazie per la comprensione ;)
                        Se hai scritto cretinate tu, allora chissà quante bestialità avrò scritto io...  ;)

                        Ma non con lo stile dei supereroi, molto popolare negli USA ;)

                        Questo è vero! E ha anche parecchie affinità con i fumetti underground, ma spero sinceramente che i supereroi americani in quegli anni avessero delle anatomie un po' più accurate di quelle di Capitan Kentucky ;D (tra l'altro io sono un mega-super-fan di don rosa, quindi spero che mi perdonerà questa battuta poco felice ^^)
                        « Ultima modifica: Martedì 13 Nov 2012, 00:15:39 da bacci88 »

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                          Risposta #116: Martedì 13 Nov 2012, 00:18:37
                          Questo è vero! E ha anche parecchie affinità con i fumetti underground, ma spero sinceramente che i supereroi americani in quegli anni avessero delle anatomie un po' più accurate di quelle di Capitan Kentucky ;D (tra l'altro io sono un mega-super-fan di don rosa, quindi spero che mi perdonerà questa battuta poco felice ^^)

                           ;D Sono convinta di sì!
                          Non sono una grande fan di Don Rosa, ma ho notato che è molto modesto e aperto alle critiche e, per dire la mia opinione "a pelle", un vero signore. ;)

                          Voglio anche aggiungere che mi dispiace di non amare di piu Don Rosa, perché la sua famiglia di origine è di Maniago (PN), la mia di Arba, da dove si può raggiungere Maniago in bicicletta, direi...
                          « Ultima modifica: Martedì 13 Nov 2012, 00:28:12 da Florence »

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                            Re: La top ten degli sceneggiatori
                            Risposta #117: Martedì 13 Nov 2012, 00:29:24
                            C'è anche da dire che storie simili non hanno, alla lunga, avuto un gran seguito neanche in italia, non trovo che il Topolino avventuroso di Floyd abbia eredi, dopo tutto. In Italia è diventato un investigatore quasi alla ellery queen... a ben pensarci dovrebbe avere molto successo oggi dove in tivù ci sono solo telefilm gialli a tutte le ore del giorno e della notte... ;D

                            Poi la smetto che è tardi (:D) Comunque direi che in questo senso in italia qualcosa c'è e c'è stato... A partire dallo Stesso Scarpa, fino ad arrivare a Casty, proprio in edicola adesso con il suo Atomino (che hai detto che non sopporti, ma vabbè  :P) anche se quello avventuroso e le storie di topolino di questo genere non sono all'ordine del giorno. Mentre è vero che si sono visti tanti e tanti gialli, ma spesso questo poi ha portato a risultati importanti in altre diramazioni (penso ai gialli di Mezzavilla, per me eccellenti sotto tutti i punti di vista, o agli approfondimenti dei personaggi secondari dei polizieschi, come le storie del microcosmo del commissariato di Topolinia, di Rock Sassi, Manetta, Basettoni e compagnia bella, di Faraci e altri bravi autori, o alla macchina del tempo e alla spada di  ghiaccio, eccetera eccetera) Dipende dai gusti personali, non c'è neanche bisogno di dirlo, ma nel tempo c'è stata comunque varietà di temi a partire da quello avventuroso... Diciamo che io da lettore non mi lamento, ecco  :D
                            « Ultima modifica: Martedì 13 Nov 2012, 00:30:38 da bacci88 »

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                              Re: La top ten degli sceneggiatori
                              Risposta #118: Martedì 13 Nov 2012, 00:35:55
                              Si, hai ragione, io mi baso sopratutto sul Topolino anni 70 circa, che è quello che conosco meglio e che non mi pareva un grande erede del Mickey di Gottfredson...
                              Però, come ho detto piu volte, a me non piace Topolino dopo quello degli anni 30, lo trovo antipatichetto, noioso e perbenista, con diversi gradi di una delle 3 cose secondo le storie, gli autori, i periodi.
                              Quindi lo seguo poco e, dopo gli anni 30, mi è piaciuto solo in Scarpa nel periodo classico... ma in compenso non lo sopporto in Scarpa anni 70 e dopo.
                              Su qualunque altra epoca di Topolino, esclusi anni 30 e 70, dico prob. stupidate ;)
                              « Ultima modifica: Martedì 13 Nov 2012, 00:38:26 da Florence »

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                                Re: La top ten degli sceneggiatori
                                Risposta #119: Mercoledì 14 Nov 2012, 12:07:33
                                Forse è solo che lo stile del fumetto italiano, anche come disegno, è molto diverso dallo stile a cui sono abituati, come dice Don Rosa.

                                Vorrei fare un'aggiunta a cui pensavo stamattina, anche se mi rendo conto che prob. siamo un po' OT :-[

                                Molto prob. Don Rosa si riferisce solo ai disegni dei paperi, non dei topi, visto che di Mickey Mouse capisce poco perchè non gli piace e neppure gli interessa nè lo leggeva da ragazzo.
                                Sui paperi è indubbiamente vero che il disegno della scuola italiana, anche dello Scarpa classico, è molto diverso da quello cui erano abituati gli americani. Difficile quindi che piacesse, credo.
                                Diverso il discorso su Topolino, ma come ho già notato erano passati troppi anni dal Mickey avventuroso di Floyd...

                                 

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