Slurp, questo topic fa letteralmente sfrigolare le mani tra loro. Quanti spunti! Molto interessanti quelli di barksista, che chiama in causa il postmoderno e la sua fragilità. Beh, io sono un fan del postmoderno! Della citazione, dell'arzigogolo, del rimando, dell'intreccio, di Calvino, di Tarantino e... di Don Rosa, certo!
Siamo proprio sicuri che storie che vanno a riprendere o, secondo molti, intaccare le basi narrative gettate da barks, rovinino quanto prodotto prima? Le due ca*ate pazzesche che sono venute dopo "The Matrix" hanno forse intaccato il valore e la bellezza di quel primo prodotto? No! Uno è liberissimo di riguardarsi solo il primo, o tutti e tre SAPENDO che gli altri due non posseggono la scintilla e il valore del predecessore. Certo, la prima volta che li vedi è un'altra cosa, ma qui mi sa che siamo tutti sverginati donrosianamente!
Ora, lo so che l'esempio non calza alla perfezione (tutt'altro!), però credo possa anche in minima parte rendere l'idea di quel che intendo: se i sequel non ci convincono, fermiamoci alle origini. Se ci piacciono, godiamoceli! Se ci piacciono tantissimo, in ogni caso non lasciamo che inficino il valore di quanto venuto prima.
Per me Rosa è Rosa. C'è solo lui come lui e i personaggi in mano sua diventano quasi ALTRI personaggi. In un modo totalitario, forse, ma qualcosa del genere è sempre successa. Ne abbiamo parlato tanto nel topic sui mille volti dello zione.
Il Paperone cinico e spietato di Martina era forse un alter ego di quello romantico e segretamente generoso di Scarpa? No. Sono lo stesso Paperone, che amiamo, sia che apprezziamo entrambi i risvolti, sia che uno ci risulti indigesto. Ma sappiamo che il mecenate della fondazione pdp non farebbe fuoco sul nipote, mentre l'affarista martiniano non sperpererebbe mai denaro in quel modo. E allora? Chi ha ragione? Entrambi. E ANCHE Don Rosa. Non vangelo, ma interpretazione filologica, autoreferenziale e lirica. Poche storie, io quando leggo Rosa mi commuovo e mi esalto e rido e mi appassiono in un modo diverso, più potente, più viscerale, anche se maggiormente circoscritto. Rosa è disney ma non è in disney. O è in disney ma non è disney. Fate voi. L'importante è leggerlo prendendo coscienza dei modi forse paradossali ma certo strepitosi con cui prende le distanze dal resto del fumetto dei paperi e, allo stesso tempo, vi si lega. Resto che comunque riesco ad apprezzare, ci mancherebbe!
Però, ed è un fatto, ho comprato ZP negli ultimi tempi solo per lui, con una foga e un senso di attesa pari solo a quelli sperimentati ai tempi di PKNA. E il fatto che lui non lavori più è una delle notizie peggiori in assoluto per il mondo del fumetto. E per il mio.