Rosa non è "il gigante del fumetto umoristico che ha fatto la saga di Paperone", come si è soliti venderlo. Per me Rosa un gigante del fumetto umoristico che, inoltre, ha fatto pure la saga di Paperone.
Come non essere d'accordo?
La Saga è una sorta di (ottimo) fardello che in un certo senso condanna l'autore americano. "Quello della saga" in realtà ha regalato una serie di avventure molto interessanti, sapendo amalgamare bene la storia, la geografia, le scienze ecc. e facendole interagire con i paperi.
Il volume che ho prestato al Dominatore, il primo, è ancora un incipit, ma che incipit! Innanzittutto perché si comincia con "Il figlio del sole", che è la prima avventura di ampio respiro con i paperi di Don Rosa, e già qui possiamo notare come, anche se ancora in maniera embrionale, il Don sia portato verso questo genere di storie.
Seguono poi una serie di storielle umoristiche davvero divertenti: penso al "Serraglio mitologico" o "Pasticci di zucca" dove l'humor donrosiano dà il meglio in questa sua prima fase.
Il meglio, però, arriverà nel decennio successivo.
Avventure come "Il tesoro di Creso" (1995), "Le carte perdute di Colombo" (1995), "Il tesoro dei dieci avatar" (1996), "l'ultimo signore dell'El Dorado" (1998) o "La ricerca di Kalevala" (1999) dimostrano come la Saga fosse servita da punto di maturazione per l'autore. In queste avventure si respira tutta l'epicità del
figlio del sole, ma Don Rosa sembra qui essersi liberato in parte dal modello barksiano. Si ride molto e di gusto, più che nelle sue avventure passate. Ma c'è anche il tempo per imparare: la Lidia, Creso, Circe, Olaf il Blu, Hui Shen, Shambala, Alessandro Magno.
Credo sia stato questo l'apice della sua produzione: un periodo di nuove avventure, autonome dal bel fardello, che in un certo senso comincia durante la Saga, con "I guardiani della biblioteca perduta" (1993), ma che si porta a compimento nella seconda metà degli anni '90.
E questo senza nulla togliere ai capitoli extra come "Cuori dello Yukon" (1995) o a storie come "Qualcosa di veramente speciale" (1997) che dimostrano come il Don fosse maturato anche nella reiterazione di certi modelli della Saga.