San Valentino sarà pure un santo ma ciò che si festeggia realmente non è la celebrazione di un santo...
Comunque il contesto americano e europeo è fortemente connotato da un cultura derivata dal cristianesimo e da qui la volontà di festeggiare tutte quelle feste cercando di togliere però la matrice cristiana cosa per me immotivata.
Non credi in una cosa? Non festeggiarci sopra. Capisco i buoni valori e i buoni propositi che certe festività esprimono intinsecamente, ma se manca il motivo per festeggiarle...
Voglio dire un non credente cosa pensa sia Natale, Epifania e Pasqua? Un bel modo di ricordarsi che la famiglia è un bel valore? Perché ricordarsene solo in quelle occasioni, in quei particolari giorni e non in altri?
Quelle feste esistono nella nostra società da millenni prima della nascita e diffusione del cristianesimo. Erano feste pagane. E molto probabilmente esistevano anche prima che i romani conquistassero l'Europa, l'Asia occidentale e il Maghreb. Furono rese "cristiane" progressivamente nel processo di diffusione della religione cristiana, cioè nella conquista di centralità sociale nelle comunità rurali dei preti e in parallelo nella conquista del potere politico dei vescovi nelle città dell'impero romano. Così come molte divinità pagani furono trasformate in santi (specie quelle più venerate, quelle di animali antropomorfi...en passant, pensate che la venerazione della nostra società per un insieme di linee ricurve come Mickey Mouse sia na cosa nuova?
). Funziona così la diffusione delle religioni monoteiste eh... Un esempio estremo ma ben noto: nella società romana c'era una divinità minore chiamata Lucifero. Ci misero decenni i paleocristiani a "decidere" se quella divinità minore corrispondesse al loro Cristo o all'angelo caduto.
A Natale si festeggia la rinascita della luce, la fine della morte del sole. Insomma l'inizio del periodo dell'anno in cui finalmente le ore di luce riprendono a guadagnare terreno rispetto a quelle di buio.
La Pasqua deriva dalle varie celebrazioni per l'inizio della primavera e il fiorire delle messi. È quindi una celebrazione che ricorda il legame dell'uomo con la terra e i suoi ritmi (come il Natale riguarda il legame di questi con il sole e i sui ritmi).
L'Epifania era probabilmente 'na cosa antropologicamente molto più semplice: una festa in cui i romani regalavano lenticchie ai bimbi come augurio di ricchezza (materiale, 'insomma
'e sordi). Bella festa cristiana eh...
Ora non voglio dire che questa simpatica religione di provenienza mediorientale non abbia aggiunto qualcosa a tutto questo. Altrimenti detto, non escludo che esista anche un senso "cristiano" in queste celebrazioni, e buon per chi ci crede e se la gode anche da quel punto di vista.
Ma anche chi vive il Natale "cristianamente" dovrebbe rendersi conto che, una volta uscito dalla messa della notte del 24, il
resto delle sue celebrazioni natalizie, tutto quello che fa dai primi di dicembre alla befana, non hanno alcun significato proveniente dalla religione monoteista. Il Natale è prima di tutto e per la maggior parte una festa pagana - e quindi per me religiosa in un senso
molto più profondo del termine. E
questo Natale continuerà ad esistere anche quando (voglia qualche dio antropomorfo) la religione cattolica sarà spazzata via dal vento del tempo.
Mi piace sintetizzare la questione così di solito: l'albero di Natale è il
vero simbolo religioso, il presepe è il simbolo di modernità di moda da poco tempo.
Ecco cosa un non credente pensa del Natale. Ed ecco perché farebbe piacere che qualche cattolico iniziasse a capire che gli atei -
soprattutto gli atei - apprezzano queste feste e le celebrano in un senso che non è superficiale amore per il panettone o un ipocrito "andiamo a trovare la nonna una volta all'anno".