Sono anch'io fra i pro-peppa.
Al di là del consenso ottenuto dal fatto che nelle riunioni con suoceri e cognati al gran completo io sia l'unica a intrattenermi spontaneamente con il nipotino di due anni guardando e commentando Peppa!
Come è già stato notato la semplicità delle storie di Peppa mostra comunque un mondo dove mamme e papà senza pregiudizi svolgono i lavori più diversi, sbrigano le faccende, cucinano, badano ai bambini ecc senza rigide distinzioni di genere. Un mondo dove animali più diversi, esotici, naturalmente nemici (lupi e maiali, per esempio) convivono serenamente, dialogando e scambiandosi esperienze (Peppa e le amiche che visitano la casa sotterranea e sperimentano la cucina a base di carote della famiglia Coniglio, per esempio).
Tutto con ironia affettuosa e un certo realismo nel rendere la psicologia infantile (i pianti e i capriccetti di George, Peppa che sbotta "E' impossibile" per ogni cosa che non riesce a fare al primo tentativo...). Mi piace il fatto poi che non si faccia mai un dramma dei difetti, dei capricci, degli errori di nessuno, ma che con indulgenza tutto si risolva, mostrando anche la giocosità dei grandi e la possibilità dei piccoli di capire.
Io lo trovo semplice, non banale.
I disegni non mi disturbano perché sono coerenti, in armonia con lo spirito del cartone (a loro modo trovo anche espressivo il modo con cui, per esempio, sogghignano strizzando gli occhi). George, poi è tenerissimo.
Ovviamente se cerco un prodotto con un altro tipo di standard grafico, altra complessità psicologica, altro ritmo d'azione mi rivolgerò ad altro.
Peppa fa il suo mestiere e secondo me lo fa bene, anche perché bambini così piccoli sono esigenti: puoi fare tutta la pubblicità che vuoi, ma se il prodotto non funziona non funziona