Toc toc, permesso? Ora dico come la penso io su questa annosa e incresciosa questione.
Per quel che mi riguarda non ho niente contro le storie VIP in sé.
Non è vero che è una
pratica solo recente, irrispettosa etc etc. Inoltre io sono cresciuto con le storie evento firmate da Marconi, che erano piene di vip ed erano stupende, intelligenti e fantasiose. E personalmente ho spesso trovato vincente l'approccio di Vitaliano, che ne ha fatte alcune molto argute, che andavano oltre la celebrazione forzata, sfociando in una bonaria parodia.
Ovviamente come al solito qui si è caduti nelle generalizzazioni, senza andare al cuore del problema. Che è il
come, mica il cosa.
Dipende come la fai, la storia VIP. Che vip scegli di omaggiare, con quale pretesto lo tiri in ballo, come realizzi la storia, se riesci ad essere comunque naturale nel suo utilizzo. E - ultimo ma non ultimo - come ne storpi il nome, che è pur sempre il biglietto da visita. E qui bisogna andare caso per caso.
Ricordo con piacere ad esempio Tuffon, in luogo di Buffon, storpiatura che tralaltro richiama il "tuffo" del portiere. O anche Fab Sberlon, in luogo di Caressa. E non dimentichiamo il Pippo Bau di Artibani, tenero e demenziale nel contempo, o Arthur Bracchetto. Tutte storpiature che dimostrano arguzia e impegno.
Ma limitarsi a mettere il suffisso paper- su qualunque nome e cognome, senza nemmeno curarsi che suoni bene, è semplicemente una poverata. E non certo per motivazioni astruse tipo che in inglese vuol dire carta e via dicendo. Ma perché è lo stesso tipo di storpiatura che può venire in mente al compagno di banco in terza elementare.
Nomi tipo Papernova, Papertotti o il cacofonico Paperefano sono semplicemente di dubbio gusto. Paperotti è meno cacofonico ma così banale che potrebbe benissimo un giorno venir riciclato per qualsiasi altro vip il cui nome finisce in "-otti".
Insomma, si facciano pure queste storie VIP, ma non scordiamo di metterci quello spirito arguto e gagliardo che è bello ritrovare in un giornale come Topolino.
Infine una nota: "Paperino", "Topolino", "Paperone" sono ovviamente nomi che ci portiamo avanti per tradizione e che al giorno d'oggi sarebbe impensabile cambiare. Ma sono adattamenti fatti in tempi ingenui di personaggi che in originale tanto ingenui non sono. Donald e Mickey sono nomi propri, che non meritavano ovviamente questa banalizzazione. Se accadesse oggi che un personaggio di nome Scrooge diventasse PaperONE, sarebbe semplicemente inaccettabile.