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Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari

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    Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
    Risposta #2130: Martedì 16 Mag 2017, 12:05:36
    sicuramente migliore di quello anni '50 dove, per quanto i contenuti fossero notevoli, venivano spesso 'sporcati' da dialoghi e situazioni tanto estreme quanto volgari e ridicole al tempo stesso.

    Questione di gusti.
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      Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
      Risposta #2131: Martedì 16 Mag 2017, 12:54:27
      Ma si tratta della caratteristica peculiare delle storie Disney di Martina. Se si toglie questo, cosa rimane? È un tipo di violenza buffa tipica del fumetto italiano: anche in Jacovitti, ad esempio, si picchiano, si pestano e si sparano a volte senza una motivazione valida. È un modo di esorcizzare la morte imho più interessante di un Paperone davanti alla tomba della madre. Mah, in Don Rosa la morte non è  trattata in maniera certo così originale, finanche strappalacrime in alcuni punti. Dato che è una saga, Don Rosa si è limitato a prendere di peso i meccanismi dei feuilletons, delle telenovelas e dei telefilm.

      Rimane ovviamente molto nell'opera di Martina se togliamo i riferimenti gratuiti alla morte e alla violenza, e talvolta anche al razzismo e all'invalidità, diffusi nelle sue storie anni '50. Quello che intendevo dire è che, contrariamente a fumetti come quelli di Jacovitti, in quelli Disney questa violenza buffa (e questi riferimenti, nei dialoghi, alla violenza e alla morte) non sono mai stati elementi caratteristici, se non nelle storie del professore piemontese. Ecco perché, essendo lontani dai canoni di allora come pure da quelli di oggi, si può ritenere che in diversi casi siano stati eccessivi e fuori luogo in un fumetto in cui, per la sua stessa natura, i riferimenti alla morte e alla violenza (ma anche ad altri ambiti, come la religione) sono sempre stati rari nelle storie. Con questo non voglio dire che è giusto censurarli, anzi, ritengo sia corretto ripubblicare le storie con gli stessi dialoghi della prima pubblicazione, perché così sono state concepite dagli autori e conosciute dal pubblico di allora.

      P.S. per favore, evita di cogliere ogni occasione per parlare bene di Martina e male di Don Rosa a tutti i costi, solo per questioni di preferenze personali. Martina non ha solo pregi e Don Rosa non ha solo difetti. Possono piacere o non piacere, ma questo non toglie nulla al loro valore: io, per esempio, detesto lo stile di Cimino e adoro quello di Bottaro, ma non per questo sminuisco il primo o sopravvaluto il secondo. La critica fumettistica, come quella d'arte in generale, deve necessariamente prescindere dai gusti personali.
      « Ultima modifica: Martedì 16 Mag 2017, 13:12:20 da -Max- »

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        Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
        Risposta #2132: Martedì 16 Mag 2017, 13:08:15
        Ma dato che Don Rosa è stato citato in questi post, ho colto la palla al balzo.
        Anche io giudico buone le storie di Don Rosa e alcune anche ottime (come la Saga) ma non per il fatto che venga trattata la morte. La morte in Don Rosa viene trattata alla maniera "moderna", cioè languida, con reverenza e anche timore. L'Italia degli anni '50 aveva appena passato la strage della guerra e le esternazioni violente di Martina non potevano che far ridere: oggi sono interessanti anche perché risultano inquietanti in diversi punti, ma forse all'epoca erano ancor meno inquietanti. Ciò è paradossale, ma proprio in quel periodo Martina deridendo la morte dimostrava di non averne paura e così anche i lettori dell'epoca. Sembra che più allontanandosi dai periodi turbolenti il "politicamente corretto" si faccia più forte e la paura della morte torni a far capolino: la negazione della morte è quella che ci fa dire: "Martina faceva riferimenti inopportuni e leggeri alla morte". Sono considerazioni filosofiche ma volevo farle.
        « Ultima modifica: Martedì 16 Mag 2017, 13:09:17 da Sam_Spade »
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          Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
          Risposta #2133: Giovedì 18 Mag 2017, 22:58:42
          Scusate, ma non è che adesso "politicamente corretto" è diventato qui un sinonimo di "buonismo", "ipocrisia" o semplicemente di tutto ciò che non ci piace? Il significato dell'espressione sta nel tentativo di rispettare le minoranze evitando, tra l'altro, termini potenzialmente offensivi. A quali minoranze mancherebbe di rispetto l'atteggiamento di Martina nei confronti della morte?
          Tu stesso hai individuato nella lontananza temporale dai tempi della guerra una possibile causa del cambiamento di mentalità. Il politicamente corretto non c'entra niente.
                   
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            Risposta #2134: Giovedì 18 Mag 2017, 23:15:09
            Per me il politicamente corretto è il male e va a braccetto con tutto il resto. Ma non posso rispondere alla domanda che hai accluso al post perché la seconda parte del post non l'ho compresa, né il nesso col mio (non ricordo di aver menzionato le minoranze etniche).
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              Risposta #2135: Venerdì 19 Mag 2017, 10:25:56
              Ma non posso rispondere alla domanda che hai accluso al post perché la seconda parte del post non l'ho compresa, né il nesso col mio.

              Chiamavi "politicamente corretto" anche il cambio di atteggiamento nei confronti della morte, che invece non può essere attribuito al p.c. ma a fenomeni più complessi con altre cause (come la lontananza dalla guerra).

              Per me il politicamente corretto è il male e va a braccetto con tutto il resto.

              E' proprio questo che contesto. Di mali ce ne sono tanti, dire che la causa di tutto è il p.c. è antistorico e non permette di comprenderli né, tantomeno, combatterli.
              « Ultima modifica: Venerdì 26 Mag 2017, 20:44:50 da feidhelm »
                       
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                Risposta #2136: Venerdì 26 Mag 2017, 13:32:11
                Nel 1961 la componente cattolica del UISPER (Associazione Italiana Editori Periodici per Ragazzi) si costituisce. Basandosi su un abominevole codice "etico" opportunatamente varato, questo ente si autoassegna il compito di vagliare le pubblicazioni a fumetti e individuare quelle "diseducative". Le meritevoli si guadagnano il ridicolo logo GM (Garanzia Morale). Perfino Jacovitti viene astutamente dirottato su pubblicazioni espressamente dedicate a un pubblico più maturo (o meglio, le storie più violente di Jacovitti, che trattano la morte nella stessa prospettiva di Martina), per evitare di aver "grane". Siamo ancora figli di queste dusposizioni se storciamo il naso di fronte alla "violenza" martiniana o giudichiamo "inopportune" le sue storie degli anni '50. Anche queste disposizioni rientrano nel "politicamente corretto" (Tognazzi e Vianello furono cacciati per un'allusione al capo dello stato), e il perbenismo del PC condivide molto col pensiero cattolico più bigotto.
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                  Risposta #2137: Venerdì 26 Mag 2017, 17:22:13
                  Nel 1961 la componente cattolica del UISPER (Associazione Italiana Editori Periodici per Ragazzi) si costituisce. Basandosi su un abominevole codice "etico" opportunatamente varato, questo ente si autoassegna il compito di vagliare le pubblicazioni a fumetti e individuare quelle "diseducative". Le meritevoli si guadagnano il ridicolo logo GM (Garanzia Morale). Perfino Jacovitti viene astutamente dirottato su pubblicazioni espressamente dedicate a un pubblico più maturo (o meglio, le storie più violente di Jacovitti, che trattano la morte nella stessa prospettiva di Martina), per evitare di aver "grane". Siamo ancora figli di queste dusposizioni se storciamo il naso di fronte alla "violenza" martiniana o giudichiamo "inopportune" le sue storie degli anni '50. Anche queste disposizioni rientrano nel "politicamente corretto" (Tognazzi e Vianello furono cacciati per un'allusione al capo dello stato), e il perbenismo del PC condivide molto col pensiero cattolico più bigotto.

                  Special, il mio pensiero non è cattolico e tanto meno allineato con i precetti della Garanzia Morale che negli anni '60 condannò come diseducativi personaggi quali Diabolik, Kriminal e Tex e portò ad un ridimensionamento nelle espressioni dei personaggi nelle storie disneyane che uscivano qui in italia, eliminando sia nelle nuove sceneggiature che nelle ristampe maledizioni, dannazioni e riferimenti alla morte. Ma il fatto che Martina utilizzava certe espressioni, e che sia giusto riportarle filologicamente nelle ristampe, non significa che fossero opportune o consone ad un fumetto Disney. Su tante cose si è esagerato (una dannazione non disturba nessuno) ma i riferimenti espliciti alla morte (quando non all'invalidità), specie per motivi futili, erano fuori luogo già allora, e non credo avrebbero fatto piacere allo stesso Walt, se ne fosse venuto a conoscenza. È questo che sto cercando di spiegarti, per quanto io ami quel periodo della produzione italiana e legga volentieri quelle storie nella loro versione originale.

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                    Risposta #2138: Venerdì 26 Mag 2017, 17:59:03
                    Non credo che possiamo stabilire noi stessi che determinati rivolgimenti culturali non ci abbiano influenzato nella nostra forma mentis. Mica io mi ritengo immune, tutt'altro, anzi sono un "prodotto" sullo stesso piano di tutti gli altri.
                    Certi riferimenti, linguaggi, durezze sono da sempre presenti in Letteratura, Cinema e non vedo perché se spuntano nei fumetti Disney allora sono offensivi: forse automaticamente associamo i fumetti Disney a una bolla asettica idilliaca? Martina non lo trovo offensivo e il fatto che tu citi un invalido non lo sta rendendo più invalido. Dell'opinione che Disney avesse potuto avere dei fumetti di Martina nulla me ne cale, lui stesso non contava così tanto sul mezzo fumetto e inoltre i loro erano due campi molto distinti.
                    « Ultima modifica: Venerdì 26 Mag 2017, 17:59:56 da Sam_Spade »
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                      Risposta #2139: Venerdì 26 Mag 2017, 18:39:49
                      Dell'opinione che Disney avesse potuto avere dei fumetti di Martina nulla me ne cale [...]

                      Affari tuoi. Ma l'ambito dei fumetti, pur essendo separato da quello dei film che Walt seguiva personalmente, doveva comunque rispettare certi canoni. Vogliamo forse dimenticare che allo stesso Barks vennero censurate alcune storie perché in esse Paperino si comportava in modo inconsono al suo personaggio e in generale ai canoni della disneyanità? Il fatto che negli anni '50 alla Mondadori avessero ampie libertà non vuol dire che tutto quanto veniva prodotto qui da noi rientrasse nei canoni della casa madre, sotto il nome della quale si realizzavano e pubblicavano le storie. Per quanto effettivamente un linguaggio e dei modi meno edulcorati fossero la norma nella società di allora, non vuol dire che tutto quel che è stato messo in bocca ai personaggi (o è stato loro fatto fare) sia stato in linea con lo spirito Disney o comunque adeguato a quei personaggi e al loro pubblico di primaria destinazione. Certo, oggi si esagera nel senso opposto, ma anche allora capitava di esagerare. Per quanto a te Martina possa sembrare infallibile.
                      « Ultima modifica: Venerdì 26 Mag 2017, 18:43:09 da -Max- »

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                        Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                        Risposta #2140: Venerdì 26 Mag 2017, 21:05:17
                        Lo "spirito Disney" per come lo conosciamo oggi non esisterebbe se non avessero contribuito a plasmarlo lo stesso Barks (trovo quindi inappropriato che la censura di alcune sue storie sia di esempio ad alcunché di costruttivo, è solo esempio dell'America bacchettona e fortemente autocensoria per ipocrisia) che Gottfredson, poiché Disney - ripeto - non seguiva i fumetti. Invece, l'idea di cecità esiste a prescindere della sua applicazione fisica a un individuo, ecco perché continuo a ritenere infondato l'auspicio a non menzionarla pena l'offesa arrecata a certe categorie, offesa che - ripeto - secondo me non sussiste.
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                          Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                          Risposta #2141: Venerdì 26 Mag 2017, 21:12:07
                          Nel 1961 la componente cattolica del UISPER (Associazione Italiana Editori Periodici per Ragazzi) si costituisce. Basandosi su un abominevole codice "etico" opportunatamente varato, questo ente si autoassegna il compito di vagliare le pubblicazioni a fumetti e individuare quelle "diseducative". Le meritevoli si guadagnano il ridicolo logo GM (Garanzia Morale).

                          Ho come l'impressione che fosse la versione italiana del famigerato Comics Code Authority di stampo moralistico-sessuofobo (no, non politicamente corretto, se non altro perché doveva essere ancora inventato [smiley=sm.gif])

                          Ma il fatto che Martina utilizzava certe espressioni, e che sia giusto riportarle filologicamente nelle ristampe, non significa che fossero opportune o consone ad un fumetto Disney.

                          Eh, forse no. Ma sono felice che se ne siano accorti troppo tardi ;D
                          E dico di più: i dialoghi di Barks tradotti da Martina sono meglio degli originali. Più fantasiosi, più spiritosi, più divertenti. Con buona pace di Barks che non li apprezzava :P

                                   
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                            Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                            Risposta #2142: Venerdì 26 Mag 2017, 22:25:37
                            Ma lo spirito Disney, cos'è? Esiste veramente? Perché non penso si possa definirlo concretamente e pertanto stabilire cosa se ne distacchi e cosa lo rispetti.
                            If you can dream it, you can do it.

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                              Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                              Risposta #2143: Sabato 27 Mag 2017, 14:47:02
                              Come no? Anche se non è stato codificato in modo preciso e dettagliato, ci sono delle caratteristiche imprescindibili, come il necessario trionfo del bene sul male in ogni storia, sia essa un film o un fumetto.ci sono poi dei valori caratteristici degli eroi positivi, come pure (ed è proprio questo che ci interessa qui) dei tabù, per quanto non siamo sempre stati gli stessi e non siano sempre stati rispettati scrupolosamente. Fra questi ci sono sicuramente la violenza, la religione, il sesso, la politica, l'invalidità, la malattia e la morte. Il tema della morte è stato affrontato da Don Rosa, in un modo che può sembrare superbo a taluni e inopportuno ad altri, ma che ha avuto comunque il placet della Disney: credo che in questo abbia influito in modo determinante il fatto che i fumetti di Don Rosa non sono mai stati rivolti al grande pubblico. Il tema della politica è stato affrontato da Gottfredson e da Scarpa (quest'ultimo ha visto la sua storia "Ciao, Minnotchka!" esclusa dalle ristampe popolari). Martina dal canto suo ha inserito anche la religione ("Dio ti protegga, Italia, così sia" è l'ultimo verso dell'inferno di Topolino, censurato in alcune ristampe, ma c'è anche più di un segno di cristianità nei versi in rima che introducevano o concludevano le storie natalizie degli anni '50). La violenza gratuita di cui infarciva le storie con Paperino e Paperone, dialoghi compresi, sono una caratteristica della sua produzione anni '50, pur rifacendosi al Paperone di Barks lo rese però molto più crudele, violento e scorretto (mentre il Paperone di Barks è sempre stato moderato e profondamente onesto). Ora, io credo sia indubbio che certi comportamenti ed espressioni siano fuori luogo per un personaggio Disney, specialmente per uno che rientra fra i "buoni", ed è probabile che allo stesso Disney non avrebbero fatto piacere certe violenze, certi comportamenti, certe espressioni in personaggi che uscivano sotto il suo nome, per quanto non abbiamo minimamente danneggiato la sua immagine né la considerazione e l'affetto dei lettori per questi personaggi. Riguardo le categorie, non ho mai parlato di riguardo verso quelle svantaggiate: se dico che "Non saresti capace di derubare un sordomuto cieco e paralitico" è una frase sconveniente, non voglio riferirmi a una mancanza di rispetto, ma un assoluto pessimo gusto e all'inutilità/inopportunità di tirare in ballo certe condizioni in quella circostanza.

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                              Special Mongo
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                                Re:Politically correct, censure e rimaneggiamenti vari
                                Risposta #2144: Martedì 30 Mag 2017, 13:27:09
                                Citazione
                                il trionfo del bene sul male

                                Ecco, se arriva qualche autore che si svincoli da questo cliché ottocentesco secondo cui un'opera debba avere una "morale", sia lode a lui.
                                A parte il fatto che discorsi come "in Barks il personaggio era onesto, in Martina no" ormai nel 2017 mi sembrano superati, il fatto di includere le invalidità in un fumetto o in un film, secondo studi recenti, ha lo scopo paradossale di accettarle perfino quando vengono "derise". E non mi riesce difficile comprenderlo. Riguardo la morte, il nasconderla non significa accettarla, anzi è peggio. Don Rosa per me lo ha fatto nella maniera tipica abusata dei film, dandole un'aura di sacralità che non aiuta a disfarso della paura della morte. Ben lontano dal "metodo martiniano" che proprio per questa sua originalità ha ugualmente validita'.
                                « Ultima modifica: Martedì 30 Mag 2017, 13:41:00 da Sam_Spade »
                                Disney Comic Guide - La guida ai fumetti Disney: https://disneycomicguide.wordpress.com/


                                 

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