Paperino e il mistero degli Incas - 3 punti
Paperino e il segreto del vecchio castello - 2 punti
L'inferno di Topolino - 2 punti
Paperino e il feticcio - 2 punti
Eta Beta l'uomo del 2000 - 1 punto
Nel suo primo anno di pubblicazioni in formato libretto, Topolino è una rivista allo stesso tempo tradizionalista e rivoluzionaria; tradizionalista perchè, naturalmente, continua sulla strada tracciata dalla versione giornale, in particolare con la pubblicazione dell'ultima parte de Topolino e il Cobra Bianco nel primo numero della nuova versione, delle daily strips di Mickey Mouse e delle storie con protagonisti Fratel Coniglietto ed Ezechiele Lupo (chiamato Lupo Mannaro); rivoluzionaria innanzitutto per il formato, mai visto fino a quel momento nelle edicole italiane per una rivista a fumetti, per l'apparizione del personaggio di Eta Beta, per l'inizio della storia Disney italiana per eccellenza di quel periodo, L'Inferno di Topolino, e per la pubblicazione delle storie dei paperi realizzate da Carl Barks. Queste prendono presto il sopravvento, sia nelle loro versioni ten-pagers che in quelle più lunghe, necessariamente divise a puntate, e si dimostrano di una spanna superiori alle altre pubblicate; ecco dunque il motivo per il quale, dei 10 punti a mia disposizione, ben 7 sono andati a storie barksiane, con il capolavoro delle uova quadre su tutte. Rimanendo a mia disposizione 3 punti, 2 li ho datti all'Inferno, che pur con tutti i suoi limiti resta comunque storia fondamentale per la nascita di una via italiana al fumetto Disney; l'ultimo punto a mia disposizione è andato alla storia di esordio di Eta Beta.
La scelta è stata comunque difficile, considerando che, mano a mano che leggevo i numeri (le ristampe) dell'anno in questione diverse storie a cui in un primo momento avevo assegnato almeno un punto hanno dovuto cedere il passo ad altre successive; mi riferisco in particolare a Pluto salva la nave, Topolino e il Cobra Bianco e a Dumbo nella via lattea, con il delizioso incontro tra l'elefantino volante ed i protagonisti dell'omonimo cortometraggio Wynken, Blynken e Nod, qui ribattezzati Trottolo, Pispolo e Zuzzolo. Inoltre, se Paolo non avesse stabilito i criteri di scelta delle storie come da lui spiegato rispondendo al mio dubbio di qualche messaggio fa, avrei sicuramente assegnato un punto a Coniglietto e lo spettro di Kongo Birongo per la storia in sè, per la filastrocca recitata da Fratel Coniglietto e per il fatto che, rileggendola, mi è tornata in mente la versione narrata contenuta in uno dei volumi del cofanetto Il meraviglioso mondo di Walt Disney (che, alcuni di voi ricorderanno, mi fece dannare non poco qualche tempo fa).