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Zagor

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fdl 98
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    Re: Zagor
    Risposta #60: Domenica 17 Giu 2012, 15:10:39
    In ritardo di tre numero eccomi pronto a documentare questo n.14. Partiamo con la copertina inedita (?) di Ferri.
    Zagor n.14: Il fuggitivo
    Raffaelli ci spiega un po’la storia iniziata nello scorso volume e che finisce qui spiegandone tutti i passaggi con la consueta bravura anche nel coinvolgere il lettore facendogli sfogliare le pagine del volume, Frediani ci racconta i retroscena del lavoro su Zagor di Gianluigi Bonelli in particolare quelli che riguardano il sesto senso che egli attribuisce allo Spirito Con La Scure, infine Burattini approfondisce la caratteristiche peculiari di Pablo Rochas, “Doc” Lester e Alex Nicholson.
    Sfida Allo Spazio (Nolitta/Ferri) viene abbandonato il modo di scrivere tipico delle strisce (ma non il formato) per raccontare un’avventura che chiamarle particolare è dir poco. Infatti scopriamo che un certo Barone La Plume sta tentando di volare con mezzi molto avveniristici per l’epoca, oltre che a cattivo fine, e tenta, per far colpo sugli abitanti del forte in cui staziona, di usare la mongolfiera. Cico, che nel frattempo ha già fatto conoscenza con il barone, utilizza la mongolfiera come rifugio per mangiare in pace ma disturba un ubriacone di passaggio che stacca il pallone da terra. Insomma inizia un’avventura ce coinvolgerà un nuovo caposaldo della saga zagoriana, “One Eyed” Jack, un cattivo che vuole rubare una corona che viene custodita su una chiesa costruita in cima a un picco. Naturalmente l’arrivo di Cico in mongolfiera gli propone il mezzo perfetto per raggiungerlo di sorpresa, e per farlo imprigiona tutta la compagnia. Come solito, Zagor riuscirà a liberarsi e a intervenire in un cruento scontro con l’uomo dall’occhio di vetro. La storia è abbastanza carine, la prima parte sembra allontanarsi dai presupposti delle strisce, poi prosegue con un susseguirsi di fatti che raccordati tra loro formano una storia completa, ma non proprio al top. Manca qualcosa, quel qualcosa che rende anche una struttura come questa una storia Bella, con la B maiuscola, lasciandola nella serie di storia pubblicate in questi tempi, che sono belle e si leggono con piacere ma non sono complete. I disegni di Ferri non si rinnovano e rimangono quelli bellissimi di sempre.
    Clark City (Melloncelli/Bignotti) i jolly della Bonelli ritornano alla carica con Zagor, seguendo quello che è il loro stile, ovvero quello di copiare il più possibile quello dei predecessori, per non far notare differenze tra le storie. Zagor si deve occupare di un bandito che ha creato una vera e propria città di banditi, dove quelli della sua banda vivono e preparano il “lavoro”. L’obiettivo di Zagor è infiltrarsi e portare informazioni, se non direttamente debellare, la banda. Per farlo, Lo Spirito Con La Scure utilizzerà un circo che a suon di quattrini accetterà di aiutarlo. Ma la storia è molto tortuosa. La bravura dei due è ottima in quanto raccontano una storia molto interessante, soprattutto nel vedere l’intero circo esibirsi, che da un’idea di rilassamento alternandosi a una trama scattante e ricca di colpi di scena. Soprattutto la storia raccontata è molto umana, basta leggere le ultima pagine e il gesto compiuto da un personaggio. I disegni di Bignotti sono molto simili a quelli di Ferri, ma hanno un tratto più marcato e spesso, e Zagor non è ancora entrato appieno nelle sue corde. Bignotti sarà poi uno dei due che aiuteranno Ferri nello svolgere il colossale lavoro che svolgerà con regolarità.
    Trappers (Nolitta/Ferri) la coppia ormai consolidate si tiene l’onore di arricchire il cast zagoriano con un bel po’di elementi. Sono i trappers del titolo, grandi amici di Zagor, che all’arrivo di uno di loro al raduno regionale, grondante di sangue per colpa di frecce Museé, tenteranno subito si attaccare la tribù suddetta che però ha la fortuna di essere sotto la protezione di Zagor, che vuole andare a fondo nella faccenda. Infatti, Il Re di Darkwood, scoprirà che la colpa del gesto è di una serie di rapimenti di alcuni giovani guerrieri della tribù. Andando ancora più a fondo scopriremo come questi siano stati catturati da un nobile cacciatore che li usa come prede per concludersi con un inseguimento reciproco tra il nobile e Zagor che avrà il ruolo di preda in un finale a dir poco spettacolare. Una storia molto bella che va a aggiungersi a quelle che colpiscono dentro del ciclo dello Spirito Con La Scure. Una trama bellissima racconta con la giusta dose di tensione ed emozioni da Bonelli jr. Una gran bella storia, resa così anche da dei disegni misteriosi e inquietanti di Gallieno Ferri, che danno un’atmosfera perfetta per il contesto. Consiglio di leggerla a chi vuole vedere qualcosa di più di scazzottate e basta.
    Un numero nonostante tutto interessante che varia in fatto di autori e che si conclude con il botto. Ma tenete d’occhio anche il prossimo perché anche lì ne vedremo delle belle.

    "Quando il gioco si fa duro....io vorrei essere da una altra parte."

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    fdl 98
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      Re: Zagor
      Risposta #61: Mercoledì 11 Lug 2012, 14:37:58
      Ed eccomi qua, a commentare questo numero semi-unico in quanto viene pubblicata solo una lunga storia, bellissima. Ma diamoci da fare che sono indietro di 6 numeri.
      Zagor n.15: I lupi neri
      Ad aprire il numero c'è il consueto articolo di Luca Raffaelli (che ho visto quando è venuto a Bologna per "La Repubblica delle idee" ma non si è lasciato sfuggire niente su questa serie), articolo che analizza il rappporto con i "cattivi" della serie, sia quello dello scorso volume che quello di questo. Prende il testimone Graziano Frediani che analizza i primi anni di attività di Gallieno Ferri, i libri illustrati e i tanti fumetti degli anni '50. A concludere la parte redazionale Moreno Burattini ci presenta i personaggi di Molti Occhi, del Capitano Kraus, di David e di Priscilla Stanford; questi ultimi due li vedremo nel prossimo volume.
      Violenza a Darkwood (Nolitta/Ferri) la mitica coppia firma quella che considero la storia più adulta di tutti questi volumi, e sopratutto quella che darà il via libera alla vena sperimentale di Sergio Bonelli, dandogli la possibilità di sfruttare al meglio tutti i generi a sua disposizione. Zagor e Cico si trovano a Fort Holbon, dove il comandante chiede aiuto al Re di Darkwood. Non sappiamo quel che succede nella sala perché i due escono dalla forte e proseguono il loro cammino. Nel loro tragitto però si imbattono in una carovana (apparentemente) attaccata dagli indiani, alcuni degli uomini sono ancora vivi, tra i quali il Colonnello Howard a cui gli hanno rapito il figlio. A questo punto, il soldato, seppure non la voglia prendere per una cosa personale, incomincia a voler fare uno sterminio degli indiani. Ma prima di chiamare i famigerati "Lupi Neri" del titolo decide di lasciare qualche giorno per far indagare Zagor. Piccolo appunto su chi sono i Lupi Neri: una specie di nazisti del West, ovvero un gruppo di soldati spietati che sono pronti a tutto pur di sterminare gli indiani, il corpo è composto da grinta tutt'altro che simpatiche, capitanate dal Capitano Kraus. Dopo uno scontro con un ribelle Mohicano che lo ha offeso e dopo aver conosciuto Molti Occhi, un indiano che segue alcune innovazioni "bianche" come gli occhiali e il kit di sopravvivenza e che aiuterà Zagor in un momento di difficoltà in quanto non crede alla mitizzazione dello Spirito Con La Scure. Peccato che nel frattempo qualcuno ha dato cattive notizie a Howard che chiama i Lupi Neri per lo scontro. Si prevede quindi una battaglia emozionante e con numerosissimi colpi di scena. Una bellissima storia, ricca di colpi di scena e che rappresenta un vero passo importantissimo per Zagor: il passaggio dalla mentalità a striscia e quello ad albo (anche se non ci approderà se non tra qualche numero). Tranne qualche passaggio ci si distacca totalmente da quelle mentalità. Storia molto coraggiosa con il paragone nazisti/Lupi Neri, la bellezza di questa storia la si sente quando la rabbia intensa che prova Zagor ti viene trasmessa e la provi anche te, e ti si duplica quando pensi che ciò non è tanto lontano dalla realtà (e non parlo dei nazisti, ascoltatevi Fiume Sand Creek di Fabrizio De André e poi capirete). Ottimi i disegni di Ferri, che ci si mette d'impegno per affrescare degnamente questa storia.
      Dopo questo mattone vi consiglio l'acquisto di questo bel volume (anche se la prima parte della storia era in quello ma c'era solo l'inizio della gag di Cico che viene riassunta a inizio volume, vi perdete ben poco.

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        Re: Zagor
        Risposta #62: Martedì 17 Lug 2012, 22:17:41
        Un altro interessante numero, con una storia horror di grande qualità e un ritorno molto, molto divertente.
         Zagor n.16: Contro La legge
        A alzare il sipario oramai è chiaro che ci pensa Luca Raffaelli con un articolo di approfondimento sulla storia conclusasi nello scorso volume (Violenza a Darkwood, ndr.) e sul rapporto di Zagor con la violenza; segue l'articolo di Graziano Frediani sull'intenso rapporto tra Gallieno Ferri e Zagor; infine Moreno Burattini analizza i personaggi di "Guitar" Jim, "Ghiro" Sanderson, Harry Keller e l'avvocato Langan.
        Il segreto delle cripta (Nolitta/Ferri) Zagor e Cico ritrovano il loro amico Bat Batterton accompagnato dal suo ultimo cliente che ritorna nella città di suo zio dopo tanti anni, appena arrivati in questa cittadina e appena nominato il nome del cliente di Batterton ovvero Stanford tutto il paese se la prende con loro per via di stupide superstizioni che girano sopra la famiglia. Con qualche trucchetto  riescono a uscire indenni dalla folla inferocita e si mettono in cammino per la casa degli Stanford, scoprendo al suo interno che lo zio è morto e che nella casa vi è rimasto solo il maggiordomo David. Dopo essere arrivati a dopo aver consolato Alan Stanford vedono dalla finestra Priscilla, accusata di stregoneria e condannata al rogo da un antenato degli Stanford e incominciano a spaventarsi della misteriosa figura che grava su di loro, ma Zagor non è convinto fino in fondo dell’esistenza di questo spirito. Una sceneggiatura coinvolgente che ti trascina fino alle ultima sorprendenti tavole. Anche in questa storia i colpi di scena abbondano e sono uno più sensazionale dell’altro, un vortica di tensione che ci porterà a sbrogliare l’intricata matassa. Un ottimo esempio delle versatilità di Guido Nolitta/Sergio Bonelli nel riuscire a districarsi con maestria nei vari generi. Stupendi, come sempre, i disegni di Gallieno Ferri, che riesce a dare la giusta atmosfera a una storia molto, molto horror in tutti i suoi particolari a partire dalla “rassicurante” figura di David.
        Una giornata nera (Nolitta/Ferri) “Chi non muore si rivede” è la frase dominante in questa sfilza di gag all’apparenza interminabile. Tra le tanti doti di Guido Nolitta troviamo anche quella di grandissimo autore di gag comiche, e qui ce ne da un esempio lampante. La bravura nella parte comica della storia c’è ma manca un po’quel sapore di avventura che tanto ci aspettavamo, si annuncia di cuoce perbene questo colpo di scena, questo soluzione ma alla fine arrivi all’ultima tavola e scopri che non è successo niente tranne che te ti sei rivoltato dalle risate. Battute e divertimento per cuocere a puntino, oramai attesissima, la  fine della saga di Guitar Jim che sta continuando a battere Zagor sempre più volte e chissà se lo Spirito Con La Scure riuscirà a ammanettare questo ladruncolo che diventa sempre più antipatico. Il sunto del commento è questo divertimento:10; avventura:2. A cucire questo la consueta maestria di Gallieno Ferri che regala un espressività particolare a questa storia, quasi a capirne l’indole come solo un grande sa fare.

        Un numero interessante con una storia bellissima e con un'altra simpatica ma che se non leggete non vi perdete niente. Nel prossimo numero avremo un’avventura la di fuori dei confini dei Darkwood, ma non solo geograficamente ma anche nell’ambiente che incontreremo: la grande città di Chicago.

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          Re: Zagor
          Risposta #63: Mercoledì 1 Ago 2012, 10:48:23
          E te pareva: http://www.comicus.it/news/item/53181-zagor-collezione-a-colori-prolungata ;D :D
          A presto la recensione del numero 17, non sono andato avanti per i problemi del forum.

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            Risposta #64: Mercoledì 1 Ago 2012, 21:42:07
            Prosegue la carriera dello Spirito Con La Scure che ci regala un’avventura in trasferta.
            Zagor n.17: L’avamposto senza nome
            Apre il solito Luca Raffaelli con un articolo sulla comicità di Cico e sulle numerose gag che sono contenute nella storia che si snoda tra lo scorso e questo numero. Segue Graziano Frediani che analizza i vari indiani che compaiono nella storia del fumetto Bonelli, facendo anche pubblicità al recente Saguaro. Conclude la zona articoli Moreno Burattini con l’analisi dei personaggi: Il Conte di Lapalette, Il Generale Blow, Il Sergente Cannon e Ontaka; i buoni e i cattivi che compaiono in questo volume.
            I ricattatori (Nolitta/Bignotti & Ferri) ed eccoci ad un episodio che forse non sarà certo memorabile ma comunque interessante e che va nella media delle storie pubblicate. La storia si basa sullo scontro tra Harry Keller e il Generale Blow, ovvero tra un cacciatore e una compagni di cacciatori che vuole inglobare Keller insieme ad altri. Ma non sempre tutto fila liscio e Keller e altri suoi compagni rinunciano a diventare compagni di questa. Questa decisione porterà la compagni capitanato dal generale in pensione Blow ad usare tutti i mezzi per ottenere questa unione, persino un rapimento. Il rapimento del figlio di Harry, un piano perfetto se non fosse per la tenacia e l’arguzia di Zagor che si imbatte in questo “caso”. L’inseguimento li porterà fino a Chicago ed è la prima volta che il Re di Darkwood si avventura in un ambiente così strano per lui, e non è il solo. Ad aiutarli nella ricerca di Blow e del figlio di Keller, per punire il primo e salvare il secondo, troveranno l’aiuto del conte di Lapalette che li aiuterà a districarsi tra le vie della grande città. Un finale mozzafiato e stranamente sanguinoso rispetto al solito, un atmosfera cupa che viene stemperata dalla gag finale questa volta non di Cico che sembra quasi una comparsa. Ottima la prova di Bignotti che sfrutta il suo tratto più “spigoloso” nelle ambientazioni e nel movimento, ad affiancarlo c’è l’inossidabile e sempre superbo Gallieno Ferri.
            Una storia interessante ma che di certo non rappresenta l’apice della bellezza raggiunta dalla seria, si legge volentieri. Nel prossimo numero una avventura militare e un gradito, per noi,/sgradito, per Zagor, ritorno.
            « Ultima modifica: Giovedì 9 Ago 2012, 15:52:46 da FDL89 »

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              Risposta #65: Giovedì 9 Ago 2012, 17:12:40
              Come anticipato, una storia militare e un ritorno di… bè guardate qua sotto.
              Zagor n.18: Il ritorno di Titan
              Naturalmente Luca Raffaelli apre con un articolo che analizza il numero precedente e la storia “I ricattatori”; Graziano Frediani invece continua il suo lavoro di catalogazione dei personaggi indiani nel fumetto bonelliano, naturalmente i principali; conclude Moreno Burattini con l’analisi dei personaggi: Fiore di Zucca, Fishleg, Titan e il Capitano Nilsen.
              I disertori (Nolitta/Donatelli) Cico viene assalito e derubato e chiede aiuto a due soldati di passaggio che gli rubano una canoa e lo malmenano. Naturalmente Zagor non rimane fermo quando riceve notizia del sopruso e subito si precipita, infuriato dal Colonello Brent della guarnigione della zona, per avere chiarimenti sul fatto e allora interviene il Capitano Warren che avverte Zagor che i due sono dei disertori, e non sono gli unici in quanto si sono verificati 20 casi di diserzione nel solo reggimento del Capitano. L’idea che balena nella mente dei tre è quella d’infiltrare tra le fila e di far rinchiudere nella cella di segregazione in quanto si scopre che tutti i disertori sarebbero passati lì dentro. Alla fine Zagor e Cico, sotto le mentite spoglie dei soldati Martinez e Zagrosky, eseguono il loro compito di finti disertori. Arrivati al cospetto di quello che organizza le evasioni, peraltro in maniera perfetta e con tanto di fortino in zona isolata, faranno, o meglio farà il solo Zagor perché Cico è andato a chiamare i rinforzi, una brutta scoperta ch rischierà di rovinare i loro piani. Una trama avvincente in cui vedrete anche qualche sprazzo di bontà da parte dei cattivi e una sceneggiatura ben fatta, non è ai massimi livelli ma si legge volentieri. Sui disegni di Franco Donatelli posso dirvi che è la sua prima storia e nonostante tutto mi sono innamorato del suo tratto, davvero bravissimo nel disegnare questa storia e nel fare quasi tutto, qualche errore nei profili ma è alla prima prova, migliorerà (assicurato).
              Odio! (Nolitta/Donatelli) la copertina del numero è abbastanza spoilerosa. Da qualche tempo nella zona degli indiani Mosolopea si trova un’alta tribù, gli Ottawas, e ciò rischia di causare una guerra indiana con la sicura morte di questi ultimi. Dopo una riunione conquistata a fatica da Zagor, esso viene a conoscenza ce gli Ottawas sono stati costretti a lasciare il loro villaggio così pescoso e ricco per colpa del “mostro” ovvero quella che sembrerebbe una balena dalla pelle durissima, in acque dolci, che infesta le acque degli Oattawas. Naturalmente Zagor si trascina Cico nel indagare su questo animale. Una  notte decidono di affrontarlo e ci spingono in mare per vedere come è fatto l’animale, quando esso sbuca dal nulla  e li fa affondare, sembrano perduti quando un peschereccio li porta in salvo e incontrano così il Capitano Fishleg, membro della marina in pensione che oggi ha deciso di dedicarsi alla pesca per conto suo procurandosi un equipaggio abbastanza sgangherato e una nave. Dopo un altro attacco della balena che porta in mare anche i poveri membri dell’equipaggio di Fishleg, Zagor e quest’ultimo non sanno cosa fare, trovandosi in un isola la  cui posizione non gli è conosciuta, quando vedono la balena entrare dentro una gigantesca porta scavata nella roccia. In un modo o nell’altro riescono a entrare e scoprono che la gigantesca roccia ospita un piccolo molo con tanto di case e laboratorio di uno strano scienziato che costringe Zagor a tentare il recupero di Titan usando delle provette per ipnotizzarlo. Riuscirà Zagor a liberarsi? Non vi rovino la lettura. Cosa dire di più della parola: Capolavoro. Azione, emozioni, c’è tutto in una storia ricca e completa che traccia un solco nella saga Zagoriana. I disegni di Donatelli sono in netta ascesa e raggiunge quindi livelli ottimi nel tratteggiare una storia così.
              Un numero con una chicca interessante e una imperdibile avventura del ciclo zagoriano. NEXT: la prima, stupenda parte della prima, stupenda, lunga trasferta di Zagor, ma approfondirò al prossimo post.

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                Re: Zagor
                Risposta #66: Venerdì 31 Ago 2012, 15:59:20
                Una storia certamente fondamentale per la storia di Zagor parte in questo 19° volume, ma ne parlerò nel lungo commento alla lunga storia che occupa le ultime pagine dello scorso e quasi tutto questo volume.
                Zagor n.19: Zagor Non Perdona
                A "battezzare" questo volume arriva Luca Raffaelli che, con il suo articolo sui vari travestimenti che negli ultimi volumi Zagor ha dovuto mettere in atto, parte bene. Prosegue meglio Moreno Burattini che s'impossessa anche della rubrica "Benvenuti a Darkwood" parlandoci delle lunghe “trasferte” che Zagor farà durante la sua lunga carriera fumettistica a partire da questa. Conclude, sempre Burattini, con le analisi dei personaggi seguenti: Il Professor Lookford, Akasa, Sargento e Manetola.
                La Strega Rossa (Nolitta/Ferri) una storia fondamentale che segnerà… ma partiamo con la trama e poi sarò più chiaro. Cico e Zagor accompagnano il trapper Duquesne fino al porto da dove partirà per l’Europa. Durante la cena pre ritorno vengono rapiti dagli uomini del Capitano Nilsen (la nave è la Strega Rossa del titolo) che se ne servono per utilizzarli come schiavi. Lavorando, di certo non allegramente, vengono a conoscenza del motivo della spedizione: il Professor Lookford ha ingaggiato la nave e i marinai per andare su un isola alla ricerca di un rarissimo insetto il “Pisum Alatum” con cui lui vorrebbe diventare famoso a livello mondiale. Arrivati sull’isola i marinai però scoprono che dentro un lago si trovano dozzine di collane di perle e, dopo una “scaramuccia” con un indigeno-guida che si ribella, scoprono che sul fondo un piovra fa da guardia, dopo una lotta con questa piovra e una fuga dagli indigeni avvenir anno cose che dovete leggere. :P Perché è così importante questa storia? Zagor e Cico si salveranno (mi pare naturale) e per tornare a casa dovranno compiere un viaggio lunghissimo lungo numerosi stati dell’America, il tutto documentato in una serie di storia legate fra di loro e che parte dalla prossima. Sulla storia c’è poco da dire, ottima storia, bella sceneggiatura e con passaggi geniali e dei disegni stupendi di Gallieno Ferri.
                Nel prossimo numero parte la trasferta, si va in Florida…

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                  Re: Zagor
                  Risposta #67: Domenica 2 Set 2012, 21:55:00
                  Io sono uno zagoriano di ferro, nonchè iscritto al http://www.spiritoconlascure.it/forum/

                  Ma come fai, dico COME FAI, a iscriverti a quel forum...

                  Io sono uno zagoriano di ferro, ma ogni volta - OGNI VOLTA!!!! - che entro in uno dei forum su Zagor PRENDO SEMPRE UNO STRAMALEDETTISSIMISSIMO VIRUS CHE MI IMBALLA IL COMPUTER E DEVO PORTARLO A FARLO RIPARARE!!!

                  Perchè?
                  Perchè?
                  PERCHE?????

                  E' da anni che questa storia va avanti-...DA ANNI!!!

                  Scusate lo sfogo, ma mi ci voleva...Zagor è uno dei miei preferiti... e non poter entrare nei forum zagoriani per me è un dolore... :'(

                  *

                  Aoimoku
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                    Re: Zagor
                    Risposta #68: Lunedì 10 Set 2012, 12:41:20
                    Zagor è veramente bello :) lo ritengo superiore a Tex, non tanto per la varietà di ambientazioni (anche Tex si è trovato ovunque nel mondo), quanto per la maggior umanità del protagonista, Tex non l'ho mai visto in seria difficoltà, Zagor più volte si trova contro personaggi che lo sovrastano fisicamente contro cui suda sette camicie, e mostra ilarità, paura, disperazione, sollievo, assai più del granitico Tex. E soprattutto Cico, che aggiunge quel pizzico di umorismo di cui Tex manca paurosamente.

                    *

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                      Re: Zagor
                      Risposta #69: Lunedì 17 Set 2012, 15:50:09
                      Parte il viaggio di ritorno che ci accompagnerà nei prossimi volumi.
                      Zagor n.20: Zagor non perdona
                      Luca Raffaelli ci parla dell’umanità di Zagor nelle storie approfondendo le storie “Satko”, quella del ritorno di Hellingen e “La Strega Rossa”. Moreno Burattini approfondisce, in “Benvenuti a Darkwood”, le trasferte e i relativi ritorni zagoriani e, in “Buoni & Cattivi”, scava nella profondità del Generale Wilcox, Daniel Boone, Satko e il “Sindaco”.
                      Un’avventura in Florida (Nolitta/Donatelli) parte il lungo viaggio che porterà i nostri Cico e Zagor dalle coste della Florida fino a Darkwood, il tutto incontrando tante grane. Non fanno in tempo a entrare nel cuore del primo stato che già si trovano nei guai. Il primo intoppo avviene quando Zagor vede un gruppo di Seminoles imprigionati sulla banchina del porto, cerca informazioni da un borioso soldato che però vola accidentalmente in acqua, per evitare una fucilazione ai danni dello Spirito Con La Scure il generale Wilcox lo invita a cena e gli spiega che gli imprigionati sono dei Seminoles ribelli che non vogliono andarsene da quel territorio e quindi combattono per la loro terra, naturalmente gli USA li combattono da tempo senza tregua. Il furbo generale chiede a Zagor di andare a cercare Manetola, il capo dei ribelli, per potergli parlare e stabilire un accordo. Dopo essersi scontrati con un gruppo di contrabbandieri di armi messicani che vendono la loro merce ai ribelli Seminoles, Zagor riesce a parlare con Manetola e a convincerlo a accettare il dialogo. Arrivato al forte… Una grandissima storia, poetica, emozionante e in cui veramente senti le emozioni di Zagor come senti le tue (compresa la lacrimuccia a pag.93) in una sceneggiatura coinvolgente che cattura e ti porta nel mondo dei ribelli che difendono  la loro terra e, quindi, la loro sopravvivenza e anche l’orrore della guerra (commovente l’incontro tra il gruppetto con Zagor e gli stremati soldati). Il tutto corredato da dei disegni superbi di Franco Donatelli che, per gusti personali, lo preferisco a Ferri per il tratto più definito e espressivo, ma secondo i miei gusti.
                      Un eroe ritorna (Nolitta/Ferri) una breve che segue la trama del ritorno a casa. In questa storia è Cico da fare il protagonista assoluto in una storia divertente ma niente di che rispetto a una serie di storie stupende. Cico, accecato dalla fame dopo aver sprecato il suo unico dollaro ricorre a uno strano espediente per trovare del cibo: si travesta da Daniel Boon, che nella cittadina di Danielburg, è un eroe cittadino, ma non tutto andrà come previsto. Ottimo Ferri per una sceneggiatura che conferma la versatilità di Sergio Bonelli nel dipanarsi tra i generi mantenendo sempre un livello qualitativo buono (non è che questa è brutta sono le altre ad essere stupende).
                      Satko(Nolitta/Ferri) altra storia stupenda. Dopo avergli salvato la vita, Zagor e Cico, conoscono Satko, un indiano che alterna la propria vita tra i modi “selvaggi” dei pellerossa a quelli di un bianco (la distinzione è solamente culturale). Questo stravagante indiano laureato a  Richmond vorrebbe sposarsi con una giovane ragazza bianca e va a presentarsi con il padre di lei, un ex soldato, che lo accoglie bene ma quando viene a sapere dell’origine di Satko lo caccia con offese e pugni. Dopo una scampata rissa Satko si rifugia nei boschi per abbandonare la cultura bianca. Nel frattempo Zagor e Cico arrivano a Hopeless City, Città senza speranze, un nome  tutto un programma) in cui vengono a conoscenza del “Sindaco” della città. Qua scoprono che un ladro e assassino arruola parte della magra popolazione della baraccopoli per compiere razzie ai danni dei ricconi della zona travestendosi da indiani. Zagor, liberatosi grazie al Sindaco che compierà un gesto toccante, cerca di avvisare il padre della ragazza di Satko che i ladri di cui sopra lo hanno scelto come vittima, ma lui non gli crede. Una storia superba che analizza la differenza tra le razze e che dopo averle studiate ammette sinceramente che la differenza è solo superficiale, nel profondo sono uguali a noi, un tema attualissimo anche dopo 40 anni soprattutto oggi. Superbo Ferri.
                      Prosegue il viaggio!

                      "Quando il gioco si fa duro....io vorrei essere da una altra parte."

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                        Re: Zagor
                        Risposta #70: Venerdì 5 Ott 2012, 15:36:58
                        Zagor n.21: Negli artigli del mostro
                        Ad aprire rimane Luca Raffaelli che ci parla della storia cult "Un'avventura in Florida" e della commozione di Zagor insieme a tutte le sue emozioni che sprigiona in quella storia. Preso il testimone, Moreno Burattini ci racconta delle trasferte extra continentali che Zagor e Mister No compiono nell'Africa nera. Sempre Burattini ci sforna le brevi discussioni su "Il Fante di Picche", Mesevic e l'Uomo-Lupo.

                        Il Fante di Picche (Nolitta/Ferri) Zagor, Cico e Mesevic si sono trovati in un ristorante e Cico ha fame, tenta di scroccare da un cliente seduto in un saloon sfidandolo a carte. Peccato per lui che l'istintivo cliente lo confonda con "Il Fante di Picche", un ladro e assassino che da tempo imperversa nella regione, uccidendo e derubando chiunque. Lo sceriffo, oramai allo stremo, ricatta Zagor mettendo in prigione Cico, obbligano Lo Spirito con la Scure a indagare la posto suo. Dopo questa notizia Zagor è costretto ad accettare il ricatto del "tutore della legge", se lo si può chiamare così, e si mette alla caccia dell'assassino. Dopo le prime indagini andate male, è proprio il fante a fare il primo passo falso e Mesevic scopre qualcosa che però gli costerà... Una trama ben gestita da Nolitta con una sceneggiatura sempre belle, che accentua anche il fattore della coralità dei personaggi, mettendo in campo tutti i comprimari della storia. I dialoghi sono ottimi, come sempre, ma il tutto non si solleva dalla media che in quegli anni Zagor (media veramente impressionante). Ferri che si diletta nel creare una carrellata di comparse, tutte ben caratterizzate e ben fatte anche dal punto di vista grafico.
                        Nel prossimo numero... beh nel prossimo numero arriviamo a un capolavoro, molto, molto inquietante.

                        P.S. Ora vorrei sapere da Unchienandalou cosa ne pensa di questi ultimi numeri, se li ha letti. Senza fretta. ;)

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                          Re: Zagor
                          Risposta #71: Venerdì 5 Ott 2012, 18:24:55
                          Su "istigazione" di fdl, eccomi qui a dire che ne penso di queste storie. Premetto che sono arrivato alla storia del Passato di Zagor ma ho tralasciato le storie dopo L'uomo Lupo.
                          Ho tralasciato perchè ero curioso di leggere quella storia e non mi andava di impelagarmi in altre.

                          Purtroppo speravo che in generale non dovessi poter staccarmi più da questo fumetto, e invece pur resistendo una certa curiosità, la mia impressione non cambia.

                          E forse sono arrivato a darmi una spiegazione. A me non piacciono le sceneggiature di Nolitta!!! :o :o

                          Perchè il tutto mi incuriosisce, a partire da quando leggo la breve trama di anticipazione delle storie, o quando leggo commenti sui forum. Però,nella lettura, ecco che quella sensazione di "zavorra" mi prende. Il tutto è sempre verboso, Zagor pur autoproclamandosi uomo dei boschi e incolto, parla parla e parla. E per giunta sfoderando termini degni di un accademico ultratitolato. E poi quella sorta di ingenuità di fondo nello svolgimento delle storie, senza colpi di scena degni questo nome, che ti fanno sobbalzare.

                          Certo ci sono le eccezioni, ma in generale l'andazzo è questo.

                          Se mi sentissero in certi forum di Zagor, mi lincerebbero, ma questo è, senza dilungarmi troppo ciò che penso.

                          E ancora non ho capito bene se siamo nel periodo c.d. d'oro o no...

                          Ritornerò con più calma sull'argomento, spero.
                          "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

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                            Re: Zagor
                            Risposta #72: Sabato 6 Ott 2012, 14:51:58
                            Mi dispiace ma allora questo fumetto non è per te. Primo perché Nolitta ha scritto le storie fondamentali della serie, secondo perché siamo nel pieno del periodo d'oro. Sulla tua affermazione sul modo di parlare di Zagor ti faccio notare due cose:
                            -Zagor sa parlare benissimo perché ha vissuto la sua infanzia con una madre che praticamente gli ha insegnato solo a leggere e a parlare, quindi i vari termini specifici li conosce per appreso e non perso;
                            -eravamo nel post-caccia alle streghe fumettistica, pensa un po'al linguaggio dei montanari con un gergo un pelino rozzo e volgare, aggiungilo a degli adolescenti con madri bacchettone, bah quel modo di parlare è quasi obbligato. Sul rovinare i colpi di scena con la didascalie esplicative ti do ragione, tanto che io le salto. :PMi dispiace che non ti piaccia.

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                              Re: Zagor
                              Risposta #73: Domenica 21 Ott 2012, 19:16:22
                              Prosegue la saga di Zagor con due grandi avventure, una horror e un'altra più avventurosa ma spinta verso un genere un po'cinematografico delle città perdute.
                              Zagor n.22: Nuova Uxmal

                              Si parte con Raffaelli che ci racconta alcuni finali fiabeschi che abbiamo incontrato in Zagor, Moreno Burattini invece ci racconta la storia di Cesare Melloncelli che devo dire mi ha colpito e lasciato amareggiato, ma commosso dal gesto da lui eseguito. Si prosegue in maniera più allegra con una descrizione del Dottor Stubb, di Lebnor, Moikos e di Napawa.
                              Belve! (Nolitta/Donatelli): Zagor e Cico continuano il loro viaggio e si imbattono in una famiglia che, dopo avergli attentato alla vita, gli raccontano i misteriosi e macabri fatti che stanno accadendo in quei luoghi. Infatti da qualche tempo, molti abitanti di Stormy Pass sono stati ritrovati cadaveri, dilaniati come se un lupo li avesse attaccati. Dopo qualche assassinio gli abitanti hanno incominciato a pensare all’esistenza di un Uomo-Lupo, per via delle descrizioni degli omicidi effettuate da alcuni. Dopo che anche Cico lo vede, Zagor si mette a indagare e chiede collaborazione e qualche spiegazione al Dottor Donald Stubb, su cui scoprirà strane cose…. Una trama superba di Guido Nolitta infarcita da uno svolgimento da maestro. Davvero stupenda, con passaggi al limite dell’avventura e che sfociano in un horror opprimente, chiuso, misterioso, fantastico ma puro, ovvero che mantiene le caratteristiche del genere. Franco Donatelli molto cinematografico in certi passaggi, e che riesce a equilibrare bene parti cupe con parti più solari e accese.
                              La città nascosta (Melloncelli/Donatelli) continua il ritorno a casa. Questa volta i due compagni di viaggio s’imbattono in un gruppo di indiani molto particolari, vestiti di rozze pelli e che parlano difficilmente i dialetti indiani più comuni. Parlando con loro riusciranno a scoprire da dove provengono: ebbene il gruppetto di indiani sono dei ribelli provenienti da Nuova Uxmal, una città dove dei discendenti dei Maya si sono rintanati per sfuggire ai conquistadores. Lebnor li comanda, egli è il figlio del ex-capo ucciso qualche mese prima da Moikos che vuole approfittare della ricchezza di questa città nascosta dalle rocce. Lebnor, i suoi compagni e altri cercano di ribellarsi ma i Matam, dei giganti dalla forza mostruosa, difendono il crudele Moikos. Egli vuole scacciare anche i ribelli e, grazie a una spia, scopre dove si nascondo Lebnor e i nostri Zagor e Cico, manda a catturare il capo dei ribelli e, purtroppo, Zagor non può intervenire in quanto troppo distante. Lo Spirito Con La Scure è costretto a incamminarsi verso la fortezza di Moikos per cercare di liberare Lebnor e per sconfiggere i Moikos e i suoi Matam così da liberare Nuova Uxmal. Una storie davvero stupenda, con dei passaggi molto belli e dei dialoghi curati. Melloncelli, che sembrava l’autore secondario rispetto a Nolitta, riesce a sfornare un’ottima sceneggiatura, caratterizzando bene i personaggi e aggiungendo una simpaticissima serie di gag di Cico nella fortezza di Moikos da incorniciare. Ottimo Donatelli, anche se l’ho visto un po’rigido in alcuni passaggi.
                              Next: Un altro ritorno di fiamma, e verrà dalle prime storie di Zagor, senza maschera, a vendicarsi.

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                                Re: Zagor
                                Risposta #74: Martedì 23 Ott 2012, 13:46:49
                                Io ho ufficialmente smesso di comprare la CSAC! Mi sono fermato al n.35.

                                Sono però fermamente intenzionato di recuperare (se continuerà) i numeri usati e in blocco tra qualche tempo. ;)
                                « Ultima modifica: Martedì 23 Ott 2012, 13:47:07 da Unchienandalou »
                                "Sempre, tra le tante sofferenze che attendono il giudice giusto, vi è anche quella di sentirsi accusare, quando non è disposto a servire una fazione, di essere al servizio della fazione contraria."

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