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Topolino 3462 - Recensione di Matteo Gumiero

Si rischia sempre di dare inizio a queste recensioni con considerazioni che partono da spunti presenti nel numero in oggetto per estendersi in generale a ciò che il direttore Bertani sta facendo o intende fare con il Topo. In questo caso sarà fatta un’operazione opposta: conoscere già l’opinione di Bertani permetterà di scorgerne l’emanazione nel numero in questione. Infatti, uno dei più grandi meriti che i lettori hanno sempre attribuito al nuovo corso è indubbiamente quello di “chiudere sempre ciò che era rimasto inconcluso”. Cosa che è puntualmente avvenuta più volte, sia con alcune testate (come alcune serie della Definitive Collection e il PK Giant), sia in riferimento ad alcuni personaggi (Reginella), ma anche rispetto a saghe che non avevano visto il proprio compimento (vedasi ad esempio Star Top). Se quindi prima della sua nomina era comune fra gli appassionati di Topolino una certa diffidenza nei riguardi di nuove testate o serie che potevano rimanere “appese” senza conclusione, ora il lettore sa che può seguire sin dall’inizio con fiducia senza il timore di restare con un cerino spento in mano. Per questo motivo chi segue il settimanale con una certa assiduità non può non aver guardato con estremo favore alla presenza, all’interno dell’indice del 3462, di un nuovo episodio di Detective Donald, la serie hard boiled con protagonista Paperino ideata dallo sceneggiatore Vito Stabile e disegnata dalle sapienti matite di Carlo Limido. Il nuovo episodio, il quarto, si presenta ai lettori dopo più di cinque anni dall’ultimo, che risale al gennaio del 2017. Nel 2016, quando il primo episodio Mistero su tela venne pubblicato sul numero 3149 del settimanale, in cabina di regia c’era ancora Valentina De Poli e Detective Donald aveva colpito immediatamente i lettori per originalità, freschezza e per una ferrea (e allora ancora piuttosto inaspettata) continuity interna, in cui i vari personaggi vengono via via presentati nel corso della storia. L’idea consisteva anche nel chiamare i protagonisti con i loro nomi originali: Donald al posto di Paperino, Daisy al posto di Paperina… con l’eccezione di Oletta, l’assistente del nostro detective pasticcione, interpretata da una sempre vivace Paperetta, personaggio che è stato spesso male utilizzato ma non da Stabile, che lo aveva ripescato con successo tra il 2014 e il 2016 in alcune storie molto simpatiche e riuscite. I tormenti del detective L’ultimo episodio pubblicato, tuttavia, si concludeva con un cliffangher che non aveva fino ad oggi trovato compimento. Poteva in epoca Bertani essere possibile che una serie rimanesse appesa senza un finale? Evidentemente no, e la proposta di conclusione dello sceneggiatore ha trovato terreno fertile nel direttore che ha accordato a Stabile di tornare ancora un’ultima volta a Duckburg nell’ufficio di Donald. Detective Donald: Il caso numero uno (Stabile/Limido), come le altre con protagonista lo stralunato e irascibile detective, è scritta bene, con verve. Vengono utilizzati diversi registri, la storia viaggia in ottimo equilibrio tra il giallo, la farsa e il dramma familiare, e non mancano alcuni riferimenti barksiani, in particolare a quella pietra miliare che è Il Natale di Paperino sul Monte Orso, e, in generale, alla progressiva evoluzione del carattere di Paperone (o per meglio dire dello Zio Scrooge) da un vecchio e disprezzabile misantropo a un personaggio vitale e pieno di sfaccettature. Anche tecnicamente la sceneggiatura è ben costruita con vignette che si prendono il giusto spazio per sottolineare i vari avvenimenti, con momenti di silenzio e introspezione e che si alternano a tavole più frizzanti e sincopate. Accompagnano questa bella avventura i sempre funzionali ed espressivi i disegni di Limido. Corsi e ricorsi Alla fine rimane un sentimento contrastante: la soddisfazione per aver fruito finalmente di una conclusione appagante per una bella serie (che, chissà, potrebbe a questo punto trovare spazio in un volume interamente dedicato) e un sottile dispiacere nel venire a conoscenza che non vi saranno altre storie con questi personaggi. In generale l’impressione a fine lettura è che Topolino 3462 sia un ottimo albo, come peraltro accaduto anche per i precedenti. Ridotta la presenza di saghe troppo lunghe va prendendo piede l’ottimo compromesso di mantenere storie che fanno sì parte di serie, ma che allo stesso tempo possono essere perfettamente godibili anche prese da sole. E una perfetta emanazione di questo concetto è riscontrabile nella storia di apertura del numero. Apre infatti la serie dedicata ai misteri di Paperopoli la storia Zio Paperone e l’avventura sui tetti di Massimiliano Valentini e Marco Palazzi. Dopo una breve introduzione in cui è la città stessa a rivolgersi al lettore tramite didascalie, la storia si svolge come una tradizionale caccia al tesoro con protagonista Paperone e i nipoti, con l’unica differenza che il terreno di ricerca in questo caso è proprio Paperopoli. Se la ciò darà i suoi frutti o meno sarà il lettore a scoprirlo, ma la città tornerà a parlare, al termine, per dare appuntamento ai prossimi episodi dove saranno presenti altri segreti da svelare. Assolutamente identici Il punto più alto di questo numero però è toccato dall’infallibile Corrado Mastantuono che, manco a dirlo, anche con Paperino, Bum Bum e l’inventore maldestro fa centro donandoci una delle avventure più divertenti dell’anno. L’autore conosce perfettamente il medium fumetto e in questa avventura ha dimostrato ancora una volta di sapere come sfruttare disegni, espressioni dei personaggi, costruzione della tavola e regia delle vignette per aumentare l’esito comico. Il risultato è, a tratti, esilarante. La trama si basa sugli equivoci e sugli scambi di persona, con l’ausilio della dabbenaggine di alcuni personaggi, soprattutto gli antagonisti, in una maniera che può ricordare il miglior Faraci. Mastantuono riesce a dosare anche in maniera ottimale gli elementi ricorrenti, sia che abbiano rilevanza per la trama, sia che abbiano “solamente” il compito di costituire dei tormentoni per strappare una risata. Il trio di protagonisti, poi, è collaudato e sempre ben affiatato. La serietà di Archimede e l’assennatezza di Paperino fanno da perfetto contraltare alla caciara e all’ingenuo entusiasmo di Bum Bum. Salvo poi in alcuni casi scambiarsi i ruoli. In questa storia poi emerge perfettamente la differenza che sussiste tra il maldestro imbianchino e gli altri personaggi “sopra le righe” del mondo Disney (Paperoga, Sgrizzo, ma anche lo stesso Pippo): Bum Bum Ghigno si rende conto della sua condizione di disadattato, ha presente benissimo che può essere estremamente irritante (e a volta usa ciò a suo vantaggio), sa di essere non particolarmente bello o intelligente. Ne esce un carattere estremamente tridimensionale, con le sue fissazioni e le sue frustrazioni, molto difficile da utilizzare. E che infatti viene utilizzato quasi esclusivamente dal suo creatore. Finché Mastantuono continuerà a farlo in questa maniera non possiamo davvero chiedere di meglio. Dagli all’impostore! E tale differenza è riscontrabile anche Pippo e l’ombra dilettevole di Roberto Moscato e Giulia La Torre: una breve simpatica nella quale il protagonista esibisce il suo “pensiero laterale”, senza apparentemente rendersi conto che ciò che fa è visto dai più come una inconcepibile stramberia. Chiude il numero Topolino e Eta Beta e il ciarliero fandoniatore, che tra fantascienza e i bizzarri alieni immaginati da Davide Aicardi ha il merito di riportare sul settimanale i bei disegni di Lucio Leoni. Interessante anche l’apparato redazionale, di cui andiamo a evidenziare alcune chicche. In primo luogo Davide Del Gusto scrive un bell’articolo in occasione del decimo anniversario della morte del maestro Rodolfo Cimino, che con le sue storie ha divertito e commosso generazioni di lettori, tra cui anche chi ha scritto queste righe. Subito dopo, ma di una incollatura, è con grande soddisfazione che si segnala la presenza di un articolo, sempre di Del Gusto, che celebra i TopoOscar di quest’anno e che va ancora una volta a dimostrare come questo riconoscimento, unico del suo genere per il fumetto Disney, negli anni si stia ritagliando una sua rilevanza e sia sempre più ambito, accompagnato in questo da un crescente entusiasmo dei lettori e degli utenti che partecipano ogni anno sempre più numerosi. Concludiamo segnalando la presenza di una “chiamata alle armi” per nuovi disegnatori: Topolino sta cercando forze fresche e questa è un’ottima notizia per centinaia di aspiranti autori che non vedono l’ora di entrare a far parte della famiglia Disney. A loro va il più caloroso dei nostri “in bocca al lupo”.

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    L'Uomo Ragno (fumetto classico)
    Martedì 30 Nov 2010, 17:28:10
    Vista la sezione, non potevo non dedicare qualche riga all'altro fumetto che compro dal 1999 (oltre al Topo dal lontano 1985).

    Lo avevo sempre scroccato ad altri, poi, con il numero 272, ho iniziato a prenderlo io e, nonostante troppe cadute, non lo ho più abbandonato, perché il nostro, anche nei periodi peggiori, sa sempre appassionarti, divertirti, commuoverti e farti riflettere.

    Un po' perché è sì un supereroe, è forte ma non così forte, ha grandi poteri ma molti li hanno più grandi di lui, non è invincibile come Hulk eppure vince sempre le sue guerre... perché non si arrende mai, spinto com'è dal suo mantra incrollabile "Da un grande potere derivano grandi responsabilità."

    In fondo tutti noi siamo un po' il suo alter ego Peter Parker, un ragazzo normale che fa cose normali, che ha una vita un po' sfortunata, anche se mai quanto Paperino, e che ci ricorda come tutti noi, volendo, possiamo fare fronte a qualsiasi avversità.

    L'idea del reboot annullando il matrimonio con Mary Jane un paio d'anni fa non mi ha convinto per nulla, avendo fatto regredire il ragno ad uno stato troppo adolescenziale rispetto a ciò che era, ma alcune uscite di Spidey sono sempre lì che mi inchiodano alla testata nonostante tutto, anche grazie ad un cast di cattivissimi superiore, secondo me a quello di qualsiasi altro personaggio Marvel o DC, Norman Osborn / Goblin e Venom (più Brock che Gargan, però) in testa a tutti.

    La storia preferita ha ormai quindici anni ed è L'Uomo Ragno, Venom e il pianeta dei simbioti (Michelinie / vari disegnatori, 1995-1996).

    So che tanti tra voi sono anche ragnofili, e mi ha stupito che nessuno gli abbia ancora dedicato un topic! Avanti Marvel zombie: stupitemi con le vostre opinioni sul mio ragnaccio preferito!

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      Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
      Risposta #1: Martedì 30 Nov 2010, 17:55:22
      Anch'io commento l'Uomo Ragno, uno fra i miei fumetti preferiti.
      L'Uomo Ragno l'ho conosciuto grazie alla testata Spider-Man Collection.
      Le storie che ho letto sono quelle più famose del ciclo Lee-Romita e qualche storia del duo Lee-Kane. E a proposito di Kane, sono l'unico ragnofilo che ha notato solo alcune lievi differenze con il tratto di Romita? ::)
      A proposito, qualche settimana fa ho preso un volume contenente le 5 migliori storie del Ragno. Ora non ce l'ho a portata di mano, magari se mi date  qualche minuto vi posto l'indice. ;)
      15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
      Grazie, Floyd.


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        Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
        Risposta #2: Martedì 30 Nov 2010, 20:11:59
        Conosco l'Uomo Ragno da sempre, perchè è uno di quei grandi personaggi che superano il confine del fumetto per entrare nell'immaginario collettivo... quindi negli anni, tra cartoni animati, videogiochi (questo della PlayStation 1 è stato un gioco simbolo della mia infanzia :D) e altri generi di svago, mi ha sempre incuriosito e appassionato.

        Per quanto riguarda i fumetti però non ho mai seguito con continuità la serie, ma ho spesso acquistato numeri sparsi, perchè ho privilegiato la serie Ultimate.
        Come Mickey Mouse ha scritto qui sopra, ho seguito per un po' la testata Spider-Man Collection, e ho letto quindi molte delle belle storie classiche degli anni '60.

        Poi naturalmente ho visto pure gli adattamenti cinematografici :)

        Di quel poco che ho potuto seguire della serie classica recente, ho apprezzato moltissimo i disegni di Romita Jr. e di Mike Deodato Jr.

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          Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
          Risposta #3: Martedì 30 Nov 2010, 20:36:10
          Come promesso, ecco l'indice del volumone che ho acquistato. :)
          Titolo: Spider-Man - Le storie più belle  1962-2002
          Con uno scritto di Wu Ming
          Storie
          Il capitolo finale (The Final Chapter) - Stan Lee/Steve Ditko

          Goblin vive (Goblin Lives!) - Stan Lee/John Romita

          E la morte verrà (And Death Shall Come) - Stan Lee/Gil Kane

          La distruzione che striscia (Slithereens) - David Michelinie/Todd McFarlane

          Nessuno uscirà vivo di qui (No One Gets Outta Here Alive) - Ann Nocenti/Rick Leonardi

          L'Uomo Ragno 11/9/01 - J. Michael Straczynski/John Romita Jr.
          15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
          Grazie, Floyd.


            Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
            Risposta #4: Mercoledì 1 Dic 2010, 15:27:26
            11/9/2001 è davvero un piccolo capolavoro del metafumetto, ma sapete che per alcuni americani è solo propaganda?

            Comunque, un dato di fatto è vero: solo l'Uomo Ragno regge storie umoristiche, drammatiche, irriverenti, commoventi senza che mai percepiamo un uso distorto del personaggio, a meno che non si vada proprio fuori dagli schemi.

            Una frase del nuovo supervisore Tom Breevort, nel gettare le fondamenta del BND, mi ha lasciato estremamente perplesso: per lui il protagonista delle storie è Peter Parker, non l'Uomo Ragno!

            Mi sembra pura follia: la parte che mi prende di più è, ovviamente, data dalle imprese di Spidey raffrontate con i disastri che la doppia vita crea al povero Peter, ma mi sembra assurdo fare assurgere Peter senza costume a vero protagonista... Mi sembra come affermare che in una storia di Paperinik l'eroe è Paperino e non l'alter ego costumato...

            Voi che ne dite? Ah, viva Mary Jane, Felicia e Martha, sempre! Sfido chiunque a darmi torto!
            « Ultima modifica: Mercoledì 1 Dic 2010, 18:00:54 da pkthebest »

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              Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
              Risposta #5: Mercoledì 1 Dic 2010, 17:51:25
              Ma anche tu hai comprato il volume, scusa?

              Rispondendo alla tua domanda, secondo me questo nuovo supervisore ha ragione a metà: una delle cose più affascinanti del nostro caro Ragno è che oltre i colossali supercriminali, deve anche affrontare problemi quotidiani, come la sua cara zia malata, il diventare autonomo, farsi nuove amicizie. è affascinante, in un certo senso, vedere come riesca a cavarsela, sapendo bene che avere tutto questi sensi di colpa e fare l'eroe non è facile.
              Quindi, sia l'Uomo Ragno e Peter Porker Parker sono protagonisti.
              15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
              Grazie, Floyd.


                Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                Risposta #6: Mercoledì 1 Dic 2010, 17:59:35
                Ma anche tu hai comprato il volume, scusa?

                Rispondendo alla tua domanda, secondo me questo nuovo supervisore ha ragione a metà: una delle cose più affascinanti del nostro caro Ragno è che oltre i colossali supercriminali, deve anche affrontare problemi quotidiani, come la sua cara zia malata, il diventare autonomo, farsi nuove amicizie. è affascinante, in un certo senso, vedere come riesca a cavarsela, sapendo bene che avere tutto questi sensi di colpa e fare l'eroe non è facile.
                Quindi, sia l'Uomo Ragno e Peter Porker Parker sono protagonisti.

                No, ho l'edizione spillata della sola avventura 11/9 (invidiosi?).

                Vero che Parker è protagonista altresì, ma non può esserlo più dell'Uomo Ragno. Nel suo discorso Breevort diceva proprio che Spidey è figuretta di contorno rispetto a Peter, e questa è follia!

                *

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                  Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                  Risposta #7: Mercoledì 1 Dic 2010, 18:04:47
                  Bé in tal caso è diverso, allora, Parker e Uomo Ragno sono protagonisti alla pari! >:(
                  Tendiamo un velo pietoso e ditemi che ne pensate dell'adattamento animato dei fumetti dell'Uomo Ragno.
                  La storia è abbastanza fedele, nella serie animata?
                  15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
                  Grazie, Floyd.


                    Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                    Risposta #8: Mercoledì 1 Dic 2010, 18:12:51
                    Bé in tal caso è diverso, allora, Parker e Uomo Ragno sono protagonisti alla pari! >:(
                    Tendiamo un velo pietoso e ditemi che ne pensate dell'adattamento animato dei fumetti dell'Uomo Ragno.
                    La storia è abbastanza fedele, nella serie animata?

                    Quale serie, per la precisione?

                    La primissima è fedele nelle origini e rispetta molto il personaggio, ma i cattivi sono quasi tutti creati per l'occasione.

                    Quella degli anni '70 lo riprende molto bene, ma si gioca quasi tutta sul triangolo Peter-Jonah-Betty, con pochissimo spazio per Zia May e le ragazze. Mi pare che MJ neanche compaia mai! Però è molto carina, da vedere. Fa ridere alquanto invece la serie quasi contemporanea con l'Uomo Ghiaccio e Stella di Fuoco.

                    Quella del 1995 è molto bella, salvo un paio di puntate. Adoro quelle con Venom e Carnage, rispetta il personaggio e molti cattivi, ma le trame spesso si scollano dal fumetto, soprattutto nel finale! Da gustare assolutamente, comunque.

                    Nulla so su quella recentissima derivata dal film.

                    A proposito (anche se non c'entra nulla), voi avete approvato la versione di Gwen Stacy data da J.M. Strackzynski, per la quale la tipa si lascia sedurre (alcuni dicono violentare, ma a me non sembrava proprio) da Norman Osborn e poi ha due gemelli da lui? Per me, che odiavo la biondina (tante volte mi sono detto: possibile che Peter non capisca quanto sia sgualdrina questa?), è stata una bella trovata... per quanto dolorosa per Peter!

                    *

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                      Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                      Risposta #9: Mercoledì 1 Dic 2010, 20:42:34
                      Il mio pensiero su Gwen è molto complesso.

                      Personalmente non piace neanche a me caraterrialmente, ma penso che Lee abbia usato Gwen solo per dare smalto alla figura di Peter.
                      Mi spiego: Peter è sempre stato considerato un secchione, incapace con le ragazza. Il fatto che si sia fidanzato con Gwen Stacy (che, non dimentichiamolo, è fra le ragazze più belle del liceo di Peter) è per lui un occasione di riscatto, un passo verso la maturità.
                      Il fatto che Gwen si sia fatta sedurre da Osborne sminuisce ciò: fa intendere che Gwen si era fidanzata con Peter solo per passatempo e nient'altro.
                      15 novembre 1976: l'ultima striscia di Floyd Gottfredson, l'Uomo dei Topi.
                      Grazie, Floyd.


                      *

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                        Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                        Risposta #10: Mercoledì 1 Dic 2010, 21:34:12
                        Vero che Parker è protagonista altresì, ma non può esserlo più dell'Uomo Ragno. Nel suo discorso Breevort diceva proprio che Spidey è figuretta di contorno rispetto a Peter, e questa è follia!

                        Da un certo punto di vista, l'affermazione è invece appropriata.

                        Sappiamo che gli eroi Marvel si sono distinti fin dagli albori per unire ai superpoteri e ai clichè del genere superoeroistico le problematiche (anche se debitamente ingigantite) dell'uomo comune.

                        L'uomo comune è quindi una parte imprescindibile: Peter Parker è la vera anima del Ragno. Si amano le sue storie non perchè sono le avventure dell'Uomo Ragno che è anche Peter Parker, ma quelle di Pete che, nonostante tutte le sue sbatte e problematiche normali, affronta anche i grattacapi della sua versione super.
                        No man commanded Jean Louise.
                        Not on land and not on water.
                        Jean did whatever he pleased,
                        Until he kissed the gunners daughter.

                          Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                          Risposta #11: Giovedì 2 Dic 2010, 14:26:21

                          Da un certo punto di vista, l'affermazione è invece appropriata.

                          Sappiamo che gli eroi Marvel si sono distinti fin dagli albori per unire ai superpoteri e ai clichè del genere superoeroistico le problematiche (anche se debitamente ingigantite) dell'uomo comune.

                          L'uomo comune è quindi una parte imprescindibile: Peter Parker è la vera anima del Ragno. Si amano le sue storie non perchè sono le avventure dell'Uomo Ragno che è anche Peter Parker, ma quelle di Pete che, nonostante tutte le sue sbatte e problematiche normali, affronta anche i grattacapi della sua versione super.

                          Giusto, ma è appunto l'Uomo Ragno che è in Peter a creare problemi a Peter, non l'inverso! Quindi Peter deve sì risolvere i problemi che gli crea l'alter ego, ma nelle vesti di quell'alter ego deve combattere i cattivi per espiare il suo peccato originale.

                          Gwen mi è sempre stata insopportabile proprio perché troppo perfettina, troppo Lucia dei Promessi Sposi! Ho sempre preferito MJ perché, nonostante fosse più bella (a dire poco), era più "umana"!

                          Il fatto che Stracchino abbia fatto cedere Gwen a Osborn mi ha fatto capire che non ero l'unico a non sopportare la perfezione della biondina, e l'averla dipinta per la sgualdrina che era... beh, per molti è stato uno shock, ma ci voleva, visto che con ciò MJ è risultata ancora migliore (è stata vicino a Peter al momento della scoperta e si è tenuta il segreto dei figli di Gwen sino all'ultimo per non fare soffrire il maritino) di quanto già non fosse.

                          All'inizio non la apprezzavo molto, ma devo dire che col tempo MJ è diventata un grandissimo personaggio, e mi spiace davvero che il matrimonio sia stato cancellato, perché l'unione Peter-MJ funzionava perfettamente (qualcuno ha la maglietta "Quesada dimettiti", per caso?).

                            Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                            Risposta #12: Lunedì 13 Dic 2010, 18:11:10
                            Ma... solo io sto trovando negli ultimi numeri Peter troppo sfortunato (vedi ultimo licenziamento per la foto "ritoccata" di Jameson, per salvare il fondoschiena al caro sindaco)?

                              Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                              Risposta #13: Domenica 13 Feb 2011, 16:06:40
                              Ma... solo io sto trovando negli ultimi numeri Peter troppo sfortunato (vedi ultimo licenziamento per la foto "ritoccata" di Jameson, per salvare il fondoschiena al caro sindaco)?


                              Eehe, fidati, leggo l'Uomo Ragno da una vita e questo è uno dei periodi più rosei xD

                                Re: L'Uomo Ragno (fumetto classico)
                                Risposta #14: Lunedì 14 Feb 2011, 11:48:56


                                Eehe, fidati, leggo l'Uomo Ragno da una vita e questo è uno dei periodi più rosei xD

                                Beh, forse il più roseo era subito dopo la riunione dei 5, quando aveva smesso il costume e MJ fatturava come modella alla grandissima! ;D

                                 

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