https://inducks.org/story.php?c=YM+064Questa storia, veramente epica e maestosa, rappresenta senza dubbio uno dei punti più alti del primo Walsh.
Anzitutto abbiamo un Gambadilegno, mai così pericoloso, carismatico ed inquietante, che giganteggia alla grande. Si tratta della prima volta in cui mira a conquistare il mondo e tale minaccia è palpabile lungo tutta la parte ambientata a Mekkakia. Questo nuovo ruolo ben si adatta con le vecchie caratteristiche del personaggio, tra le quali viene ripreso il suo invaghimento per Minni.
La sequenza dove egli comincia a sospettare dell'identità di Topolino, dopo uno starnuto di quest'ultimo, e culmina con le spaventose pupille a lapide raggiunge vette d'inquietudine che (presumibilmente) mai sul fumetto disney si erano viste.
Con un Pietro del genere, esisteva il forte rischio che gli altri personaggi risultassero ombre al suo confronto, ma per fortuna ciò non avviene a differenza di diverse occasioni negli anni '30.
Topolino infatti riesce a emergere, grazie alla sua personalità che lo vede protagonista di varie gag, al muso duro in cui affronta il robot-sosia nonostante ne abbia paura (o al modo che escogita per farlo parlare), alla sua essenza di persona semplice al quale il mondo del futuro sembra innaturale (vedere la scena del picnic), al suo nuovo invaghimento (poteva mancare?), alla sua timidezza e insicurezza, alla furia che lo pervade durante il duello conclusivo...
Una (altra) nota di merito va a Minni: inizialmente, quando vede l'atteggiamento del fidanzato con Mimi (che secondo me non è nemmeno fisicamente tanto bella, comunque), diventa acida, non gli rivolge la parola e quando conosce il sosia-robot fa l'antipatica dicendo che lo preferisce all'originale. Poi però
, nonostante l'abbia odiata, consola Topolino per la sua scomparsa. Quella vignetta in cui resta vicino al fidanzato nel suo dolore tenendogli la mano, oltre ad essere forse la cosa più commuovente che io mai abbia visto o letto, segna per me l'apice raggiunto dal personaggio.
Il professor Numbspiegel è ridotto in modo tale da sembrare un reduce di un campo di concentramento. Vista la data di pubblicazione non sembrerebbe una coincidenza, tuttavia io credevo che la verità sui lager fosse stata rivelata solo al termine della guerra.
Non mancano riflessioni importanti: una volta terminato il secondo conflitto mondiale, l'umanità avrebbe compreso la necessità della pace o avrebbe continuato imperterrita a farsi la guerra? Questo fumetto, ambientato in un futuro molto prossimo, fornisce una risposta inequivocabile su come il suo autore la pensasse.
Nella società dell'avvenire non ci sono più crimini, ma allora perchè continuare a mantenere con i soldi dei contribuenti un corpo di polizia, i cui agenti oziano tutto il tempo?
Rimangono solo un paio di dubbi (probabilmente voluti):
- chi ha mandato quei vestiti a Topolino? Sembrerebbe che sia stato proprio Numbspiegel, ma come ha fatto dalla sua posizione?
- come mai Gambadilegno vuole che Topolino sia sostituito da un robot se tanto subito dopo lo fa ammazzare? Propendo per l'idea che, prima di togliergli la vita, volesse farlo soffrire vedendosi rifiutato dai suoi cari
Infine, riporto qui un mio precedente messaggio sulle anticipazioni contenute in questa vicenda:
Questa storia è piena di previsioni. Qualche esempio:
- videotelefoni
- "facce di plastica"
- bambini precoci (soprattutto nella pubertà)
- distributori automatici
- decadenza del sistema scolastico
- cibi in pillole
- canzoncine durante le attese al telefono
- il fatto che la seconda guerra mondiale sarebbe finita di lì a poco
Il futuro con gli edifici a molti metri da terra anticipa il cartone I Jackson.
Alcuni elementi, come il fatto che tutti i robot sono nemici tranne quella che stringe una relazione con il protagonista e la stessa robot creata con lo scopo di essere oggetto del desiderio maschile, verranno ripresi in Balde Runner.
La produzione di un esercito in segreto anticipa Guerre Stellari ed in particolare la scena in cui i robot fabbricano altri automi non può non ricordare (a me) l battuta di C3PO: "Macchine che costruiscono macchine!" Ma soprattutto, a pensarci bene, tutto il piano dell'antagonista ricorda quello della saga cinematografica:
Gambadilegno controlla sia l'esercito attaccante sia, grazie ai suoi replicanti, la politica e i governi. Quindi, una volta scatenata la guerra, qualunque fazione trionfi, lui non può che vincere.
A proposito della tecnologia, fa veramente strano vedere videofonini a schermo piatto che però mantengono il vecchio cerchio rotatorio per comporre il numero.