Papersera.net

http://coa.inducks.org/story.php?c=I+TL+1703-A
Una storia straordinaria, come se ne trovano poche: il massimo esempio della comicità di Bruno Sarda direi!!!

Certo me la ricordo! E la conservo gelosamente nel mio "TopoRecord", l'edizione del 2003,...nel toporecord, la storia è chiamata "la più muta!"   apprezzo molto i disegni di Massimo De Vita che comunque è sempre abile in più o meno tutte le storie.
Bruno Sarda raggiunge credo il massimo dei livelli, ci sono poche storie nelle quali il suo talento è così messo in risalto. Una sceneggiatura fantastica direi poi  

"MA CHE GOLA DEL PAPERO D'EGITTO!"  

storia eccezzionale ..ricordo bene quando usci' ed e' un peccato che De Vita abbia detto addio ai paperi

Sono pienamente d'accordo con tutto quello che è stato detto da turk182!

Indimenticabile ...!

Ed ha pure una cover francese!

Anche se non riesco a capire fino a che punto centri con la storia.

Oggi sono totalmente afono.

Comincio a capire come fosse messo male il povero Paperino! Per fortuna non ho udienze o clienti oggi, ma solo atti da scrivere!

Paperino senza parole, di Bruno Sarda e Massimo De Vita del 1988. Bellissima storia, con un buon ritmo e molto divertente. De Vita grandioso con i Paperi! Che cosa ne pensate?






P.S.Bei tempi, quelli...Nello stesso Topolino (n.1703) questa storia e una bellezza come Zio Paperone e i Tapirlonghi Fiutatori!

C'era già il topic nel forum: https://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1334756661

Storia simpatica che ricorda moltissimo questa
http://coa.inducks.org/story.php/x/I+TL+1386-A//ospiti+inattesi++_

disegnata alcuni anni prima dallo stesso de Vita : qui Paperino parlava con un essere incorporeo che nessuno vedeva eccetto lui, vivendo lungo la via una serie di situazioni simili.

In Paperino senza parole si innestano poi circostanze già favorevolmente utilizzate: seguito dai gatti, scambiato per un pericoloso criminale, prescelto per una vincita, alle prese con una belva in giardino, con le sorpese del carico di un camion che gli da un passaggio...

Storia deliziosa firmata dal duo Sarda/De Vita, nella quale la freschezza e l'andamento brioso della sceneggiatura vengono abilmente recepite e trasposte su tavola dalle meravigliose matite del Maestro milanese.
È un vero e proprio dramma quello vissuto in prima persona da Paperino, rimasto senza voce per via di un surreale espediente narrativo che lo lascia ammutolito, situazione alla quale dovrà ahilui abituarsi di lì a poco.
Le esperienze che si ritroverà a vivere e che lo trascineranno in un nugolo di guai si connotano di un marchio fortemente tragicomico per la concentrazione di circostanze avverse nelle quali si ritrova invischiato.
Gustosissimi i suoi tentativi di cavarsi fuori dagli impicci cui si ritrova a far fronte nell'impossibilità di comunicare a parole la sua estraneità a fatti e comportamenti che non gli appartengono, in un turbinìo di situazioni esilaranti: dalle scene che lo vedono rapportarsi a svariati animali (su tutti la ferocissima tigre che dimora momentaneamente nel suo giardino di casa e l'incontro col cane Pacifico) ai suoi problemi legati alla giustizia, che esaltano la disperazione della sua condizione di incapace ad argomentare le sue legittime ragioni di persona estranea ai fatti.

La godibilità della sceneggiatura, costellata di dinamiche divertenti e che suscitano ilarità per lo humour che le caratterizza, vive appieno nella trasposizione grafica di un Massimo De Vita eccezionale nell'imprimere delle pose e delle espressioni squisitamente umane e sfaccettate al Paperino vittima di afonia, in un'accezione genuinamente vivida e palpabile di una condizione che per il protagonista è inesorabilmente drammatica ma che, al contempo, regala al lettore una piacevolissima immersione tra le pieghe di un racconto urbano denso di comicità e simpatia.