Il quarto capitolo de Il Raggio Nero offre esattamente quanto mi aspettavo: una bomba esplosiva di azione e combattimenti serrati.
Non poteva che essere così, in fondo, dopo due episodi in cui molto spazio era stato riservato alle informazioni (su Corona e su Moldrock) che
Francesco Artibani doveva darci tramite i dialoghi da lui imbastiti. Non rimaneva molto altro da dire, mentre era tempo per lo scontro finale tra l'eroe e il cattivo.
Sotto questo profilo non c'è niente da obiettare: Artibani scrive delle pagine ottime, dove tiene incollato al lettore grazie a battute fulminee e soprattutto tramite i momenti di tensione, legati ai "caduti sul campo", alla potenza scatenata da Moldrock e al lavoro che parallelamente il Custode doveva compiere per preparare i protagonisti al rientro a Paperopoli. Un concentrato di situazioni che rende la narrazione ritmata e completamente differente da quanto si vede solitamente sul libretto.
Proprio in funzione di ciò,
Lorenzo Pastrovicchio è ancora di più grande protagonista del processo creativo della storia: se già aveva mostrato la sua abilità nel rendere esteticamente interessanti e per nulla statiche le vignette di dialogo negli scorsi episodi, ecco che qui si trova pienamente nel suo "ambiente naturale" e può dar pieno compimento al suo tratto dinamico e "muscolare", illustrando scene di forte impatto, con vignette ricche di dettagli e di effetti speciali dettati anche dal colore di
Max Monteduro.
Il Pastro si supera, qui, riuscendo a progredire ulteriormente rispetto al già splendido lavoro fatto l'anno scorso su
Potere & Potenza, e mostrando un continuo studio e approfondimento del proprio stile, che diventa più ricercato addirittura nell'ambito dello stesso
Raggio Nero, dato che l'ultimo episodio sembra godere di una cura addirittura maggiore di quella già presente nel resto della storia.
Dopo la battaglia, tutti si aspettavano un sospirato e atteso ritorno... anzi, due. Uno e l'altro, dove l'altro è il buon Everett Ducklair
. Ma Artibani non ha fretta e si prende il proprio tempo per riportare in scena i due personaggi, che probabilmente torneranno nella prossima avventura di questo ciclo. Così il finale, per l'impaziente pker, potrebbe sembrare ricco di quanto non sia invece. Il Custode in un corpo da droide, Paperino alle sue dipendenze, la Ducklair Tower tornata al suo posto ma celata allo sguardo di chiunque... i due autori hanno davvero posto le basi per un nuovo status quo, pronto per essere sviluppato nelle prossime storie.
Resto solo un po' deluso dal ritorno di Moldrock che, pur prevedibile, mi sembra gestito in maniera un po' troppo frettolosa e piuttosto confusa. Bene che questo avversario torni a confrontarsi con Pikappa, visto che il mio parere sul personaggio è decisamente positivo, ma una reintroduzione di questo tipo mi ha lasciato un po' freddino.
Nel complesso
Il Raggio Nero è una storia buonissima. Senza dubbio un passo avanti rispetto alla pur buona
Gli Argini del Tempo, se la batte molto con
P&P, e tutt'ora non saprei dire quale preferisco delle due: hanno due ruoli assai delicati ma diversi tra loro, ed entrambe sono riuscite a svolgerle in modo brillante.
Insomma, molto soddisfatto