Ma davvero siamo convinti che la saga di Rosa abbia rappresentato un "approfondimento" e un "arricchimento" per il personaggio di Zio Paperone? E' sicuramente un'opera bellissima, ma a me pare che Rosa abbia selezionato solo _alcuni_ aspetti del personaggio e si sia concentrato su quelli. Nelle sue opere successive, poi, si e' tenuto su quella caratterizzazione, e il risultato a mio giudizio e' un personaggio piu' "bidimensionale" di quello di partenza.
Insomma, piu' che di approfondimento psicologico io parlerei di cristallizzazione psicologica.
Poi, quanto ad augurarsi che qualcuno faccia qualcosa del genere per Topolino (e perche' non per Pippo, o per Paperino, o Ezechiele Lupo? E perche' non per Nonna Papera, ne avra' di cose da raccontare lei!), niente in contrario; sono sempre disposta a leggere una bella storia! Ma non mi pare che il personaggio sia "povero" perche' gli manca un'epopea. Oltretutto molti degli argomenti da te proposti vengono trattati, separatamente, in storie gia' esistenti. C'e' proprio bisogno di scrivere una saga omnicomprensiva? Io personalmente tendo ad odiare le saghe troppo lunghe...
devo dedurre che di parlare di "C'era una volta in america" non glie ne frega niente a nessuno :o
mi pare che ci siamo detti abbastanza su questi argomenti, forse pure troppo (io x primo)
purtroppo non ho sottomano la saga di "c'era una volta",e non posso essere puntuale nelle osservazioni..ma si può rompere il ghiaccio inizando a indicare l'episodio preferito..
Di sicuro per me "il grande cielo" e "il sogno americano", per motivi diversissimi.
"il grande cielo" è una storia di rara poesia, non parlo dei disegni perchè sono fantastici (e in questo episodio si superano, bellissima la tavola col cielo stellato), in cui lo spirito dell'america dream si manifesta nella sua maniera + alta e forse ingenua, non ancora corrotto, attraverso gli occhi del Pippo di turno (scusatemi, ma non avendo qui la storia non ricordo il nome..) ..
ne "il sogno americano" i personaggi hanno un fortissimo spessore, a cominciare da Pippo, ultimo cowboy idealista, divenuto divo ma rimasto un puro. a differenza di Topolino che, a causa delle
vicissitudini passate, diventa un uomo di successo, ma cinico (mostrando il lato oscuro del sogno americano)..
In generale le storie della saga hanno il pregio di raccontare luci e ombre della storia americana in maniera "disney correctness", per un ampissimo pubblico. Si parla del brigantaggio,della guerra contro gli inglesi, delle guerre di secessione (l'unica cosa che non viene accennata è la questione "schiavitù")si tocca la questione dei nativi (che però non vengono dipinti in una sola maniera, ma a volte vittime, a volte carnefici), della conquista della frontiera fatta con truffe, della "perdita dell'innocenza" dell'america,della corsa al petrolio e dei truffatori ch e ne approfittarono, persino della crisi del 1929! Il tutto senza mai fare riferimento a cose davero tragiche , ma lasciando intatto il senso della storia. Il che da alla saga la doppia chiave di lettura (la famosa doppia chiave di lettura, che è presente a par mio nelle migliori storie), una per bambini, che conosco i fatti , e una per i + grandi che conoscono quello che c'è dietro i fatti narrati, e si godono la ricostruzione storica..
Vero personaggio forte della Saga è Pippo, nelle sue varie incarnazioni, che pare inrcarni di volta in volta una parte del carattere che abbiamo imparato ad amare nel personaggio.
Una volta è semplicemente folle, un'altra idealista, un altra geniale.. caratterizzazioni perfette!
Il topo varia da una certa ingenuità (com'è ovvio) della prima storia, quando ancora è un normale sarto, al pragmatismo borghese della seconda, in cui è un commerciante, a cui si unice sempre il senso della giustizia e dell'avventura. Molto bello il Topolino artista del "grande cielo", e annche il topo cowboy disilluso con in mente Clementina, e ovviamente il topo petroliere degli ultimi episodi..