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Post - Nigel_de_Zoster

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 3: PK - Ur-Evron
« il: Domenica 6 Dic 2020, 12:27:22 »
Ha senso dire che PK si scontra con Tuiroon in un passato non molto recente, e idealmente ci collochiamo subito dopo PK#0. Ma il fatto che Uno e Lyla diano ad intendere di conoscersi bene, presuppone che siamo almeno dopo P&P.
Quindi, dipende dal punto di vista che si vuole mettere in rilievo. Se il primo, chiaro che questa appare un reboot discontinuo della Saga; se il secondo, è solo un modo come un altro di intendere che questa serie è figlia (illegittima, imho) della Saga.

Non ho molto capito quali sono gli elementi che ti facciano ipotizzare sia un reboot. A me sembra evidente che sia ambientato in perfetta continuity dopo LODE, vedi Uno tornato senza ED e la didascalia in UNE ("altro che costumi avveniristici...." chiaro riferimento alla tuta di p&p.)

Quindi Pk, uno e lyla in UNE iniziano nel presente attuale della saga, per quello si conoscono. Poi Tuiroon può arrivare da un passato più o meno prossimo, ma potrebbe anche essere un contemporaneo disperso dell'impero distrutto che cerca di riscrivere il corso degli eventi a suo favore. Ma questo non altera in alcun modo la continuity. Riscrive la storia ma non per questo é un reboot (altrimenti anche pkna#12 o P&P sarebbero stati parziali reboot) . Non so se mi sono spiegato bene

Difatti, per quello dicevo che le ipotesi erano due, ma almeno hai confermato la seconda: si colloca comunque idealmente dopo PKNE, benché faccia fin troppi errori e mischioni anche delle altre serie.
Interessante la tua ipotesi che Tuiroon, reietto dell'Imero evroniano, possa essere un disperso che intenda ricostruire da capo le sorti dell'Impero stesso. Sembrerebbe che, almeno ora, la storia abbia un fine, uno scopo, e che si possa arrivare ad esso attraverso questa evoluzione di trama.

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Testate Speciali / Re:Nuova edizione della $aga - Special Events 20
« il: Sabato 5 Dic 2020, 11:44:03 »
Io continuo a preferire Paperdinastia (e il suo predecessore Zio Paperone) alle altre edizioni della Saga.
Ciò soprattutto per una questione economica e di spazio, lo ammetto. Ma anche per una questione affettiva: Paperdinastia mi piacque subito, la conservo gelosamente, ho anche paura di tirarla fuori dalla libreria e di sfogliarla, per non rovinarne le pagine.
Però mi parve essere la più completa, anche nei redazionali che spiegano e bene come si collocano i vari episodi della vita di Paperone e come filologicamente vadano inseriti anche gli allegati (la parte scartata da questa nuova edizione). Volendo essere filologi puri, questa edizione è quella che perfettamente introduce al mondo dei Paperi e permette anche il parallelismo con la Storia e Gloria.
Mi dicono anche che la Saga dopo il 2002 avrebbe visto l'aggiunta di 3 ulteriori capitoli aggiuntivi nei Tesori International. Magari potrebbe valere la pena recuperare quelli, anziché spendere per comprare questa edizione "monca".

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 3: PK - Ur-Evron
« il: Sabato 5 Dic 2020, 11:29:32 »
Una riflessione/perplessità sul tempo in cui si svolge la storia di Gagnor. Dalla lettura di UNE risulta che Pk viene scaraventato dal Galaxi Gate su Shikaar, nel passato recente, e qui veniamo a conoscenza che Tuiroon ha l'ambizione di conquistare Evron. Ma quale Evron? E quale passato, e quanto recente?
Tuiroon in UNE fa qualche richiamo alle vicende di PKNA quando, rivolgendosi a Pk, dichiara di conoscerlo e di sapere che la sua gente lo teme. Successivamente, le prime tavole di DD mostrano la scoperta dell'antro della Spora Alfa, presumibilmente ad opera dello stesso Tuiroon, degradato, cacciato e bandito (da Evron evidentemente), datandola "mesi fa". Solo successivamente, al termine del secondo episodio, la vicenda si sposta nel passato remoto, per poi approdare, alla fine del terzo episodio, nel presente.
Se volessimo inserire questi riferimenti cronologici nella continuity pikappica (alla faccia di chi non vuole!), quale sarebbe il passato recente cui Gagnor fa riferimento in UNE? Se Tuiroon è un evroniano rinnegato che è stato messo al bando dall'impero, le vicende di UNE e di DD si dovrebbero svolgere nel periodo in cui l'impero è ancora nel pieno del suo fulgore, e quindi circa venticinque anni fa. Se invece il passato recente di cui parliamo è "più recente", quale sarà l'impero evroniano che ha messo al bando Tuiroon? Non certo quello che è stato distrutto ad opera di Pk e Xadhoom. Forse quello ricostruito da Grrodon in P&P? Non credo, Grrodon nel presente di P&P sta ancora ricostruendo di nascosto il suo impero, e non ha ancora completato la trasformazione della Terra in planetoide imperiale; solo nel futuro distopico, che poi viene annullato,l'impero di Grrodon raggiungerà la sua massima potenza. Uno di quelli che sciamano nell'universo, secondo quanto descritto in CDUR? Mi sembra difficile, perchè Tuiroon fa chiaramente riferimento al fatto che la sua gente teme Pk, e gli altri Evron che sciamano nell'universo non conoscono PK.
Quindi la soluzione più logica, e coerente con i dettagli che abbiamo a disposizione, è che questo passato recente dovrebbe comunque precedere la sconfitta dell'Evron di PKNA: se è così, si tratterebbe di un passato non remoto, ma neanche recentissimo.

Condivido queste perplessità, soprattutto perché la scansione temporale in quest'opera è un problema non da poco (salvo non abbiano inteso parlare del flusso di tempo indeterminato come appare in Dark, ma ne dubito pesantemente).
C'è da dire che la serie appare come un reboot, idealmente collocato alla fine di LODE, ma che a tutti gli effetti raffazzona da PKNA e Pikappa.
Ha senso dire che PK si scontra con Tuiroon in un passato non molto recente, e idealmente ci collochiamo subito dopo PK#0. Ma il fatto che Uno e Lyla diano ad intendere di conoscersi bene, presuppone che siamo almeno dopo P&P.
Quindi, dipende dal punto di vista che si vuole mettere in rilievo. Se il primo, chiaro che questa appare un reboot discontinuo della Saga; se il secondo, è solo un modo come un altro di intendere che questa serie è figlia (illegittima, imho) della Saga.
In ogni caso, anche la scansione in volumetti che escono ogni 6 mesi non aiuta ed evidenzia continuamente delle contraddizioni con sé stessa, oltre che con la Saga. Io spero (e da nietzscheano non dovrei) che i prossimi due albi chiudano definitivamente la storia in maniera lineare e senza confusioni. ma soprattutto, spero ormai che il continuo volersi rifare solo per citazioni alla Saga termini presto, perché non è nemmeno in grado di rifarsi a quella.

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 3: PK - Ur-Evron
« il: Lunedì 30 Nov 2020, 20:20:18 »
Mi introduco per la prima volta a questo forum, rallegrandomi che un vetusto mezzo dell'era pre-wifi e della comunicazione con messaggistica istantanea sia ancora in piedi e resista. Complimenti!

Quanto al tema del thread, mi associo con quanto riferito da alcuni di voi (Garalla e Zotnam su tutti).
Questo albo non supera le mie aspettative (credevamo tutti che Sisti sarebbe stato incluso come autore, o come consulente, e stavamo per essere delusi di questo), ma si fa perdonare con una seconda parte più lineare, meno sensazionalistica, meno arraffata, più tranquilla. Queste sarebbero dovute essere le caratteristiche anche degli altri due albi, e pensare che solo ora ci si sia arrivati fa capire che ogni tanto sbattere le scarpe sul tavolo conta. Ma fa anche capire che le idee messe in campo non erano chiare, non davano il senso alla storia.
Continuo a pensare che sarebbe stato meglio un unico albo diviso in capitoli, mentre arrivare ora a vedere la trama che comincia a schiarirsi mi sembra troppo pretenzioso.

Ma torno a procedere con ordine.
Sui disegni: anche io penso che Vian sia abbastanza confusionario, le sue pose forzate e non proprio plastiche non esprimono nulla della situazione che si descrive nella vignetta. La scena di ognuna risulta essere arricchita, sì, ma anche affollata. In molti casi, poi, aver trovato pipette dei baloon non propriamente direzionate o tagliate o sovrapposte, unita all'affollamento e alla poca chiarezza di cui prima, ti costringe a stare sulla vignetta qualche minuto in più per avere cognizione di quanto stia accadendo.
Bene se si considera l'atmosfera dark e molto fantasy che le vignette suscitano singolarmente: scene simili mi hanno ricordato moltissimo il Conan il Barbaro colore, o (per rimanere in tema Disney pikappico) anche Underground. Qualitativamente eccellenti, ma poco funzionali alla storia.

E veniamo alla storia in sé. Anzitutto, lo shift tra prima e seconda parte è evidente, proprio per i motivi sopra esposti. Non saprei dire se sia un bene o un male, ma sicuro trovarmi con una decina di pagine leggibili su 150 circa (i tre albi messi assieme) significa davvero che la storia poteva essere scritta in un unico volume. La prima parte risulta essere fin troppo in linea con i precedenti albi: una storia raffazzonata, buttata lì, senza troppa volontà di spiegare il dove si va o il come si va, ma solo interessata a definire dettagli pressoché inutili (da alcune dida non chiare e forse troppo cantate, in stile sigla di Giorgio Vanni, appunto; ad alcune battute fuori luogo o non appropriate) fino a scene che nulla dicono della storia, ma che sono utilizzate per generare finti sentimenti. Come detto, 140 pagine circa da bocciare.
Sulla seconda parte, premetto che solo gli occhi più esperti potranno dire se ci sia o meno la mano di un secondo autore. Io, provenendo dall'accademia e avendo visto papers scritti a 4 mani almeno, posso dire che il sistema più semplice per terminarlo è la suddivisione in parti. Ma non saprei dire se su questa seconda sia intervenuto qualcun altro, o se abbia semplicemente dato suggerimenti. Tuttavia, la seconda parte risulta essere più chiara. Perché? Perché non esagera rispetto alla prima, e qui si evidenzia come finalmente la storia prenda piede, ma anche che molti dei dettagli evidenziati nelle 140 pagine precedenti erano da scartare a priori. Una parte che scorre bene, che mette in evidenza alcune dei possibili topics su cui si spera si lavorerà per il prossimo numero. Una seconda parte che ha anche il merito di trovarsi di fronte a disegni più azzeccati (la doppia splash page finale è qualcosa che appunto riporta al fantasy più gotico che si possa immaginare). Ed è lineare anche e soprattutto perché porta finalmente a capire il punto su cui si voleva andare a parare da un anno a questa parte.

Nel complesso, siamo ancora lontani dalla sufficienza, ma ci sono primi barlumi di speranza. Se la storia proseguirà, davvero spero che segua questi barlumi e possa arrivare ad essere qualcosa di apprezzabile totalmente. Al contrario, sarà il segnale che era da cestinare sin dall'inizio.

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Testate Regolari / Re:Topolino Fuoriserie 3 - PK - Ur-Evron
« il: Lunedì 30 Nov 2020, 19:46:47 »
Approvo questo commento-recensione: si corre e ovviamente ci si sofferma su dettagli infimi e scarni. La seconda parte sembra invece decelerare, introdurre pochi personaggi, dare luogo a topic e plot twist che dovrebbero (si spera) essere risolti nel prossimo albo. Viene normalizzato, ecco.

E Con Uno come siamo messi? (bolla fluttuante o ci sono delle spiegazioni?...)

Ciao!

Il Grande Tiranno

Quello è, e resta, il minore dei problemi.
E anzi... la cosa può essere risolta non spiegandola nei prossimi volumi con estrema facilità.

Il problema dell'albo è e rimane uno e uno solo, al di là delle paranoie mentali dei lettori che vorrebbero un canone più serrato...

Ma si corre... si corre perché si deve raccontare qualcosa... tralasciando la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli introdotti ex novo, anche le idee che vengono introdotte ex novo (e che lascio al beneficio del dubbio se pensate prima o dopo perché sennò ci troviamo già davanti ad una riscrittura dei primi due numeri) e che potevano essere interessanti ma che invece vengono accennate e poi si corre alla sequenza successiva perché si deve andare a raccontare qualcosa. Si corre perché si vuole arrivare a raccontare qualcosa che arriverà poi... quindi si deve correre perché non c'è tempo per raccontarlo  e anche gli sviluppi che servono si devono trascurare perché non c'è tempo quindi si sorvola, si parla per frasi fatte, usando personaggi stereotipati perché non puoi approfondirli quel minimo che servirebbe per entrare un minimo in empatia con loro, per ricordarti che siano, chi erano, perché devi raccontare qualcosa che arriverà più avanti. E giunto alla fine ci salutiamo con un "ci vediamo tra tre mesi" arrivando a non raccontare nulla perché non c'è stato tempo.
Per la terza volta ho letto una corsa adrenalinica contro il tempo che però alla fine non mi lascia nulla e non ho assimilato nulla di quanto successo.

Fila meglio dei primi 2 numeri, perché è più lineare, ma non basta...
Vuole fare il maturo e l'impegnato, con tanto di frasi ad effetto e scene che continuano a ricordarmi il PK di Trauma (così come in Un Nuovo Eroe) ma paradossalmente il Wizards of Mickey di Barbieri riesce ad esserlo di più nonostante pecchi di scene in cui è evidente che si abbassi il livello per rendere esplicite le posizioni e le idee di certe personaggi quasi in maniera infantile e la storia riesce a funzionare perché si concentra e si focalizza su un unico messaggio da portare avanti e una trama conscia dei tempi narrativi che gli sono imposti e quindi non cerca di correre, ma anzi si rilassa per permette di assimilare quello che sta succedendo.

Il fatto che qui ci sarebbe stato un paradosso temporale di qualche tipo era quotatissimo (una volta capito nel numero precedente si era tornati indietro nel tempo) anche prima dell'intervento di Sisti. Mi piacerebbe capire quale "tocco delizioso" abbia apportato alla storia (visto che non viene accreditato da nessuna parte).

Dopo averlo letto ritieni che sia necessario andarsi prima a rileggere i precedenti per rinfrescare la memoria oppure si intuisce facilmente ciò che accade in base a quanto ci ricordiamo dai numeri precedenti?

Non c'è bisogno, tanto più che c'è un riassunto immediatamente prima che fa il suo lavoro.

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