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TopoOscar 2023
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Post - Paolo

Pagine: [1]  2  3  ...  373 
1
Il sito del Papersera / Re:Prenotazioni libri/quaderni/albetti Papersera
« il: Mercoledì 24 Lug 2024, 12:21:40 »
Attenzione, con l'arrivo delle ferie estive sospenderò l'invio delle nostre pubblicazioni.

Le ultime conto di farle tra lunedì e martedì prossimi, il 29 e il 30 luglio. Quindi fatevi i conti se definire ora gli acquisti o se conviene aspettare settembre.

Grazie  :-)

 -Paolo

https://www.papersera.net/wp/le-nostre-pubblicazioni/


2
Scusate la domanda, ma tra il rinc...mbambimento senile, il caldo e la poca voglia di scrivere la recensione per il Topolino della settimana, stavo cercando di capire cosa ho saltato in questi giorni... gli ultimi numeri de i Classici usciti sono il 31 Paperino Story e lo speciale di Fantomius, il prossimo uscirà ad agosto, giusto?

  -Paolo

3
Il sito del Papersera / Re:Tutti per uno, e... 5 per mille!
« il: Venerdì 19 Lug 2024, 20:00:35 »
Ho latitato sull'argomento, ma ricordo a tutti quelli che ancora non hanno fatto la dichiarazione dei redditi (mi pare ci sia tempo sino a settembre) che l'Associazione Papersera è ben felice di ricevere il vostro 5 per mille!

Grazie,

  -Paolo

4
Il sito del Papersera / Re:Prenotazioni libri/quaderni/albetti Papersera
« il: Giovedì 18 Lug 2024, 09:11:41 »
Tranquilli :-)

Lunedì riprendo le spedizioni, questa è stata una settimana un po' problematica...

 -Paolo

5
Il sito del Papersera / Re:TopoOscar 2023, meglio tardi che mai!
« il: Venerdì 12 Lug 2024, 10:28:13 »
Provato e riprovato. Anche in modalità "in incognito".

Porca miseria hai ragione. Mi ero dimenticato di togliere un filtro che permetteva solo a pochi (chi doveva preparare i contenuti per i social) di vedere i risultati. Ora dovrebbe essere ok.

 -Paolo

6
Il sito del Papersera / Re:TopoOscar 2023, meglio tardi che mai!
« il: Giovedì 11 Lug 2024, 22:46:47 »
Non mi sembra funzioni a dovere, per lo meno per quello che mi riguarda. Ho provato sia con il cellulare che con il pc ma non vedo né il mio voto né la classifica generale.

Credo dipenda dalla tua cache locale. Prova a ricaricare la pagina con ctrl+R o Shift+F5.

  -Paolo

7
Il sito del Papersera / Re:TopoOscar 2023, meglio tardi che mai!
« il: Giovedì 11 Lug 2024, 19:02:40 »
Scusate, è possibile rivedere i voti che avevo espresso, ormai mesi fa ? Grazie.

Hai ragione, ora è possibile vederli:

https://www.papersera.net/wp/2024/04/05/il-topooscar-2023/

 -Paolo

8
Il sito del Papersera / TopoOscar 2023 - I Risultati
« il: Martedì 9 Lug 2024, 22:52:21 »

La giusta punizione per il ritardo…

In ritardo… lo so! Siamo in clamoroso ed ingiustificabile ritardo per la proclamazione dei vincitori del TopoOscar 2023. Una serie di eventi e congiunzioni astrali sfavorevoli si sono coalizzati per far slittare sempre più avanti questo momento, ma ora ci siamo davvero, siamo pronti a celebrare le cose migliori viste su Topolino nel corso dell’anno che si è chiuso più di sette mesi fa!

 Non vi annoio con le consuete descrizioni di cosa sia e come funzioni il TopoOscar, per quello vi rimando alla pagina di archivio sula quale è anche possibile vedere i risultati degli anni scorsi. Vi propongo invece un po’ di statistiche sulle votazioni che si sono chiuse il lontano 21 aprile.

 Le preferenze espresse nei vari settori sono state 2365, un po’ meno rispetto a quelle dello scorso anno (da record), ma comunque molto al di sopra della media. I votanti invece sono stati “solo” 125, con un calo del 15% rispetto allo scorso anno. La categoria più votata è stata quella delle copertine, seguita dalle storie lunghe e dalle storie standard, chiude la serie la nuova categoria delle testate preferite.

 Arriviamo però al “dunque” di questa (oltremodo) lunga competizione, e cioè alla scoperta dei vincitori delle diverse categorie, nello stesso ordine in cui ve le abbiamo proposte per votare!

 Storie fino a 15 pagine

Al terzo posto (precedendo di un solo punto la comica Diringo Dirango di Enrico Faccini) troviamo Pippo in: Dieci Piccoli Spunti di Marco Nucci e Lucio Leoni, vagamente ispirata alla serie de I Mercoledì di Pippo; secondo posto per Quattro, episodio della serie Don’t Worry Bum Happy, una sorta di cortometraggio muto e in bianco e nero, omaggio alle comiche degli esordi del cinema. Vince – anche piuttosto nettamente – la categoria Paperino & la moda del pavone, coloratissima avventura urbana realizzata dal semi esordiente Giulio Gualtieri e disegnata da Francesco Guerrini nel suo inconfondibile stile.

 
Storie da 16 a 50 pagine

Anche qui un solo punto preclude il podio alla quarta classificata (Le avventure del giovane Top de Tops: Lo sguardo della (s)fortuna sceneggiata da Giorgio Pezzin e disegnata da Davide Cesarello) che deve lasciare il posto a Paperino e il reclamo del mare, di Vito Stabile che si diverte a disseminare di citazioni classiche la sua storia per i disegni del “bonelliano” Christopher Possenti. Secondo posto per la destabilizzante e sorprendente Topolino nel mondo senza Macchia di Marco Nucci e i disegni di Casty, autore unico anche della storia risultata vincitrice della categoria: Topolino e l’ipotetico Doppioscherzo, il clamoroso ritorno di Vito Doppioscherzo che accumula ben 146 punti!

 
Storie oltre le 50 pagine

La categoria più interessante, essendo relativa alle storie frutto di maggiore impegno (e investimento) realizzate nell’anno, vede al terzo posto l’enigmatica Minni e la fiera delle ombre lunghe, sceneggiatura ancora di Marco Nucci e disegni di Giorgio Cavazzano, che ci ricorda perché è considerato un Maestro già dalla grafica del titolo e dalla prima vignetta. Marco Nucci è ancora protagonista con la storia Zio Paperone e la lampada bisestile, colonna portante dell’esperimento di collegare storie ed eventi sul settimanale ad un evento presentato proprio in questa avventura disegnata da Stefano Intini. La storia trionfatrice assoluta con ben 186 punti è però Evaporati, vero e proprio exploit del fumetto Disney nella narrazione tra il mistery, fantascienza e horror. Bruno Enna e Davide Cesarello confezionano una storia ricca di suggestioni e molto coinvolgente per tutte le 162 pagine che la compongono, e va sottolineato come il seguito Evaporati 2 sia al quarto posto della classifica.

 
Copertine

Meno nette le differenze sul podio delle copertine, con il bronzo assegnato ad Andrea Freccero per la copertina del numero 3543 in toni di grigi ispirata a Steamboat Willie e pubblicata in occasione del centenario della Disney. Paolo Mottura si aggiudica il secondo posto con la sua copertina del numero 3521, dedicata ai 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni. Ancora Andrea Freccero si aggiudica il primo posto con una suggestiva copertina con Zio Paperone alle prese con il Natale sul numero 3550.

 Passiamo alle votazioni relative agli autori, sottolineando come – qualora ce ne fosse bisogno – i voti non giudicano la persona o la sua carriera, ma quello che ha realizzato nell’anno oggetto di valutazione, ed è quindi normale notare una convergenza tra i risultati delle storie migliori e le preferenze espresse nei confronti dei loro autori.

 
Sceneggiatori

Tra gli sceneggiatori Casty è presente al terzo posto con le sue 10 storie (delle quali, però, ben 9 sono autoconclusive di una sola tavola), al secondo Marco Nucci, il più prolifico dell’anno, con ben 565 tavole sceneggiate. Vince però la competizione Bruno Enna grazie alle ottime prove fornite con la saga de Gli Evaporati.

 
Disegnatori

Alessandro Pastrovicchio consolida il suo ruolo sulle pagine di Topolino dopo il rientro del 2022 con il terzo posto in classifica tra i disegnatori maggiormente apprezzati. Secondo posto per Davide Cesarello sull’onda del successo de Gli Evaporati ed ennesima vittoria nella categoria per Casty.

 
Autori completi

Categoria dei pochi partecipati, ovviamente, che vede al terzo posto la significativa conferma di Alessandro Pastrovicchio, preceduto da Corrado Mastantuono che deve però cedere lo scettro del miglior autore completo al “solito” Casty che si giova dell’ottimo lavoro fatto con Topolino e l’ipotetico Doppioscherzo.

 
Testata migliore

Infine, la più nuova delle categorie, relativa alla migliore delle testate, che vede al terzo posto l’ottima collana Thriller Collection, premiata soprattutto per gli interessanti redazionali che accompagnano le ristampe delle storie di Casty, al secondo posto l’Almanacco Topolino, un vero e proprio scrigno del tesoro per chi vuole mettere il naso fuori dal consueto panorama delle storie italiane, con una selezione curatissima e ragionata frutto del curatore Davide Del Gusto. Prevedibilmente in cima alle preferenze svetta l’ammiraglia Topolino, come è giusto che sia!

 

Grazie a tutti voi che avete votato, a chi ha commentato le sue scelte sul forum, a chi ha condiviso l’iniziativa sui vari social e chi ha avuto la pazienza di arrivare a leggere sino a qui. Ci vediamo presto, anzi prestissimo, con il ripescaggio di un’iniziativa di qualche anno fa che aggiorneremo e per la quale cercheremo di coinvolgervi sin dalle fasi di progettazione del tutto.


9
Topolino / Topolino 3577
« il: Lunedì 8 Lug 2024, 17:37:29 »
Recensione Topolino 3577


La copertina di Topolino 3577 celebra i Campionati Europei di calcio.

Uno spunto semplice: il rapporto tra Paperino e la sua 313. Due autori molto diversi tra loro: Fabio Michelini e Marco Gervasio. Questi gli originali ingredienti di apertura di Topolino 3577.

 Il primo dei due non si è mai posto il problema di ingabbiare i suoi racconti in schemi vincolati dalla coerenza o dalla razionalità, di definirli in una sequenza di eventi credibili e di verosimiglianti; ha invece sempre dato libero sfogo alla sua fantasia, preferendo l’emisfero della sensibilità e del richiamo alla fanciullezza e al Disney più classico e nel senso più ampio del termine, realizzando così storie dalla forte impronta autoriale. Michelini conosce e apprezza tutto il pregresso del mondo del fumetto Disney, ed è anche un collezionista di Topolino.

 Il secondo è sul fronte opposto: trae piacere dal collegare eventi accaduti in storie passate, dal fornire razionalità e coerenza interna non solo alle sue storie ma anche a tutto l’universo dei personaggi attuali (anche di sua creazione), dal rendere credibili i comportamenti e le scelte dei personaggi che anima, arrivando anche a condividere con il lettore in maniera esplicita il “viaggio interiore” di un personaggio, realizzando così storie dalla forte impronta autoriale. Gervasio conosce e apprezza tutto il pregresso del mondo del fumetto Disney, ed è anche un collezionista di Topolino.

 
Citazioni dal mondo di Frozen e un’ambientazione che sembra ispirata dalle copertine dei dischi psichedelici fine anni Sessanta.

Sembrano due autori diversissimi (e lo sono!), al punto che si direbbe impossibile che entrambi riescano a far coesistere i loro spunti creativi sulla stessa rivista, usando gli stessi personaggi stavolta addirittura nella stessa storia! Ma è questo uno dei più noti punti di forza dei personaggi Disney, duttili al punto di poter essere gestiti da entrambi gli autori senza per questo sfigurare o sembrati poco calati nel ruolo.

 Le due storie, Gli anni ruggenti della 313 e Paperinik e il furto storico, con la scusa di celebrare il 55.mo anniversario della creazione di Paperinik, portano al centro della narrazione la vecchia 313 di Paperino, sua compagna sin dal cartone del 1937 Don Donald, per poi essere inserita quasi casualmente nel mondo del fumetto da Al Taliaferro nella striscia quotidiana del 1° luglio 1938.

 La storia di Michelini si snoda come fosse un cartone animato su 28 tavole infarcite da riferimenti al mondo dell’animazione, dalle ambientazioni messicane dell’esordio nel già citato Don Donald, passando per la barksiana Paperino in vacanza, alle immancabili (per l’autore) citazioni da Frozen e regalandoci una vera e propria chicca per appassionati: Susie the Little Blue Coupé, dal poco noto cartone del 1952.

 
Paperinik in azione con la sua pistola a raggi.


La parte di Gervasio, invece, è estremamente razionale, nulla è lasciato all’immaginazione o al caso, sin dalla prima tavola dove Paperinik commenta en passant il malfunzionamento del sistema GPS, che si rivelerà elemento importante nello svolgimento “logico” della storia, così come l’incastro degli atri pezzi della trama, l’utilizzo dei classici gadget di Paperinik come il lapis bicolore e la pistola a raggi.

 Due modi opposti di intendere il fumetto Disney che però riescono a dare ai lettori un buon risultato, godevole da leggere, e con un’aria di novità – seppure su solide basi filologiche per entrambi – che giova alla causa del settimanale!

 Poco da dire sui disegni di Emmanuele Baccinelli, è la seconda volta consecutiva che mi trovo a recensire un numero di Topolino con una sua storia e rischio di diventare ripetitivo nel lodarne le capacità, l’inventiva anche nelle piccole cose, la passione che traspira dal suo lavoro e la consapevolezza che con lui Topolino ha un campione di assoluto valore tra le sue fila. Prospettive, espressioni, inquadrature… tutto contribuisce a migliorare le storie che passano sotto le sue sapienti matite… mi incuriosisce solo la seconda vignetta di pagina 43, che non mi sembra sua!

 
Scena molto classica con Paperino e Malachia.

Il resto del fascicolo, ahimè, non mantiene il livello delle prime due storie, in un calando che lascia un po’ di amaro in bocca (nonostante la storia di chiusura abbia come tema la creazione del gelato!). Di certo ben oltre la sufficienza si colloca la storia di Vito Stabile e Marco e Stefano Rota, forse anche per l’effetto vintage, che a me a piccole dosi piace, ma il cui senso in un settimanale che si è parecchio rinnovato negli ultimi anni continua a stonare: sembra quasi di leggere la ristampa di un qualcosa inizio anni Ottanta. La trama di Quale nipotino? è semplice, l’obiettivo della storia viene centrato senza dubbio, ci sono alcuni particolari tipo il riprendere i pensieri di Malachia e i quadri alle pareti che mi piacciono molto; si tratta di dieci pagine ambiziose e ben realizzate nella loro semplicità.

 Pippo garage sale invece è una delle classiche storie dove il talento di Tito Faraci si percepisce appena, senza però riuscire a far decollare il racconto, nella storia non si individuano battute memorabili o spunti interessanti; la trama si trascina senza sussulti, cosa dannosissima per una storia comica, ispirandosi a cliché e situazioni già viste; i disegni classici e rassicuranti di Alessandro Perina mal si adattano a qualcosa che dovrebbe essere folle, destabilizzante e surreale come il contenuto della soffitta di Pippo, e il risultato è nel complesso noioso.

 Più dinamica, ma confusionaria, la storia straniera Paperino e i cronopasticci. Abbiamo visto nel passato come storie che trattano di viaggi e paradossi nel tempo siano difficilissime da fare, e quella propostaci su Topolino 3577 spiega bene il perché: incoerenze, scelte illogiche, situazioni e finale scontati… il risultato è dar pregio e maggior lustro a tutte quelle storie che si sono cimentate con successo nell’affrontare situazioni del genere e giustificare il loro titolo di “capolavori”.

 
Così, de botto, senza senso!

L’ultima storia, infine, è un susseguirsi di accadimenti senza un minimo di trama, una narrazione didascalica e assolutamente non coinvolgente, una trasformazione del siciliano Procopio nel francese Procope Topen senza ragione apparente; il tutto permeato dalla sensazione di una storia rattoppata, modificata e adattata più volte, che lascia pezzi di trama isolati e dialoghi riscritti senza una rilettura o visione d’insieme (per quale motivo un tale chiede ai due appena sbarcati se sono interessati ad un’imbarcazione in ottimo stato?). Storie del genere non rendono merito al settimanale, anzi, e pubblicarle addirittura in chiusura del fascicolo fa sì che si corra il rischio di congedarsi dal lettore con una scarsissima voglia di acquistare il numero successivo.

 Extra fumetto, però, Topolino 3577 è interessante per gli articoli su Paperinik e sull’avvio del Campionato Europeo di calcio ma soprattutto per l’album allegato sulla storia di Paperino: 100 figurine per descrivere le caratteristiche del personaggio. Un’iniziativa piacevole che accompagnerà i lettori per quattro settimane.



Voto del recensore: 3/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/07/08/topolino-3577/


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10
Il sito del Papersera / I fumetti in TV? Quasi....
« il: Martedì 11 Giu 2024, 14:04:24 »
Alla radio: oggi 11 giugno, tra le 16.00 e le 17.00 su RAI Radio Uno ci sarà un programma dedicato ai 90 anni di Paperino, anche il vostro webmaster preferito (che sarei io, per chi dovesse avere dubbi in proposito) verrà intervistato con un paio di minuti a disposizione.

Sintonizzatevi!

 -Paolo

11
Topolino / Topolino 3571
« il: Sabato 8 Giu 2024, 15:48:23 »
Recensione Topolino 3571


La memorabile storia del 1972 Paperinik e il Castello delle tre torri, vuoi per la suggestione del titolo, vuoi per il carismatico ruolo di vendicatore interpretato da Paperinik, è stata da subito considerata tra le preferite del personaggio, restando ben salda nell’immaginario dei lettori dell’epoca. Lettori che con il tempo sono cresciuti, e uno di loro, nella fattispecie Marco Gervasio, è diventato l’autore Disney incaricato del prestigioso compito di portare avanti le avventure di Paperinik. Inevitabile, quindi, che porti nelle sue storie i ricordi e le passioni nate con la lettura delle storie di quell’epoca, per reinterpretarle, ampliarle, condividerle “a modo suo”, consapevole – credo – del rischio che si corre nel andare a ritoccare qualcosa di ben conosciuto e amato da altri lettori.

 Onestamente non sempre il risultato è stato tale da giustificare la reinterpretazione dell’originale, ma Paperinik in: trappola al castello è una storia valida, dove la trama scorre senza essere inficiata dalle eccessive “strizzate d’occhio” al lettore d’antan. Il castello è calato nella realtà paperopolese (sebbene valga sempre il dubbio di cosa ci faccia un antico maniero negli Stati Uniti…) in maniera naturale, la recitazione dei personaggi funziona e il lettore è coinvolto. Personalmente non ho gradito molto lo spiegone finale e la trovata del “super cattivo mutante”, archetipo Marvel e un po’ fuori standard per le storie Disney, però – come detto – la storia funziona. E’ inoltre un ottimo specchio dei tanti cambiamenti avvenuti su Topolino negli ultimi anni: per un lettore che avesse abbandonato il settimanale qualche anno fa la maggior parte degli interpreti risulterebbero infatti dei perfetti sconosciuti. Chi è il tenente Sheriduck? E i tre ragazzini in un ruolo che anni fa sarebbe toccato ai “soliti” nipotini?

 
Non è stato semplice scegliere una sola vignetta di Baccinelli, insieme a questo strepitoso Paperone avrei voluto inserire un’intera “gallery” qui…

L’allargamento del cast di certo aiuta a sospendere l’incredulità del lettore, permettendo di mantenere le solite “maschere” sul volto dei personaggi canonici e di introdurre nuove personalità nel tipicamente statico universo dei personaggi Disney, così da sperimentare nuove proposte narrative… sempre a patto però di restare nel solco della tradizione e non scadere nel citazionismo fine a se stesso. Un elemento che però, se usato a piccolissime dosi, fa anche sorridere, come quando Paperinik si rivolge a Rockerduck chiamandolo carciofo.

 Non sono poi una novità né una sorpresa i disegni di Emmanuele Baccinelli, strepitoso soprattutto nelle ambientazioni del castello e negli sfondi: nessuna vignetta è tirata via; la presenza di particolari curati, di dettagli rifiniti, di sfondi e di ricercatezze grafiche coccolano il lettore facendogli ritrovare quella sensazione di tranquilla familiarità con i personaggi Disney.

 Proseguendo nella lettura del fascicolo, realizzo che sono sufficientemente… esperto da ricordarmi quando lo standard massimo per una storia Disney era di due puntate: la prima che creava la storia e coinvolgeva il lettore fino al cliffhanger dell’ultima pagina e la seconda che vedeva il culmine dell’azione e la conclusione della vicenda. Da quando le storie più lunghe hanno rimosso questo limite delle due puntate, la distribuzione degli eventi lungo la trama ha dovuto adattarsi a ritmi, scansioni e formalismi diversi, dovendo riuscire a raccontare ed insieme a fidelizzare il lettore in più momenti – impresa non semplice – e dove il rischio di una seconda puntata dal ritmo più diluito, o appesantita da una ripetizione più strutturata di quanto successo nelle parti precedenti è sempre presente. Be’… non è il caso di Casty: questa seconda puntata scorre via veloce e riesce a legare il lettore come e più della seconda parte, lasciandolo col fiato sospeso sino all’ultima vignetta.

 
Per rendere l’idea delle dimensioni dell’ingresso nella città nascosta, è necessario un’inquadratura molto ampia.


Dal punto di vista dei disegni mi piace sottolineare il grande utilizzo di vignette in campo lungo per la gestione delle scene d’azione e per permettere alle sontuose ambientazioni della città sepolta sotto i ghiacci di riuscire a risaltare anche sulle pagine un po’ strette del tascabile. Ancora, l’ambientazione del Mar degli Spettri estremizza la percezione di inquietudine, di alienità, di mistero e di pericolo che non permette al lettore di rilassarsi neanche quando i protagonisti sono riusciti a scampare al pericolo di una morte tra i ghiacci dopo una notte di ansia e rassegnazione.

 Come sempre non mancano nelle storie di Casty i personaggi secondari memorabili, che riescono ad emergere dalla narrazione grazie alla loro personalità, al non essere monocorde e facilmente inquadrabili in una divisione manichea tra buoni e cattivi, e a risultare credibili non perché “fanno cose tanto per fare”, ma perché hanno una loro strategia, una coerenza di fondo ed una logicità nel comportamento. Per questo il piùbarone Cinereon Orbes (ci sarà occasione poi di chiedere a Casty se il titolo di piubarone derivi o meno dalla saga de La Caste des Méta-Barons di Alejandro Jodorowsky e Juan Giménez) di certo entrerà nel novero delle creazioni più riuscite dell’autore friulano.

 
Un’entrata in scena ad alto impatto emotivo.

Altra trovata degna di ammirazione è quella con la quale l’appena citato piubarone viene a conoscenza dell’identità e delle motivazioni del trio di eroi, ascoltando non visto il loro messaggio di addio nel caso non riuscissero a salvarsi dalla situazione in cui si trovano; una soluzione che consente di non far ripetere ad Eurasia quanto già visto nel breve prologo (strepitoso nelle sue ultime due pagine) che ha introdotto la storia due settimane prima. Infine sottolineo come non manchi un ingrediente spesso sottovalutato delle migliori storie Disney: l’umorismo. Alcune uscite di Pippo e l’umorismo tagliente del piubarone riescono ad allentare la tensione senza però spezzare la catena emotiva degli eventi.

 Chiude il numero la storia di Corrado Mastantuono, recente Premio Papersera 2024, con l’ultimo episodio di Blue Peaks Valley, Un giornalista. A volte gli episodi di questa serie sembrano “stonare” se si prova ad incastrarli a forza nella continuity/canon ufficiale della giovinezza di Zio Paperone, ma la forza delle storie Disney è proprio nel “teatrino senza memoria”, nella possibilità degli autori di poter piegare, adattare, valorizzare i personaggi ai fini della storia che vogliono raccontare, a supportare la loro narrativa personale senza rinunciare all’enorme bagaglio di forza comunicativa del personaggio. Forse questo episodio non è il migliore della serie, ma sia alcune trovate sia la resa di molte vignette sono ottime, per citarne una quella identica a Zio Paperone in: freddo, neve e pagine stampate sempre a valle dell’incendio della sede del Papersera, ed ora che la saga si è chiusa un po’ mancherà alle pagine del settimanale. E poi – diciamolo – fa sempre piacere vedere il Papersera citato sulle pagine di Topolino!

 
Arrivederci, Papersera!

 Il voto complessivo si attesta a 4 stelline e mezzo, sebbene fossi stato tentato di togliere mezza stellina per la bruttezza del gadget, ma qui per fortuna recensiamo storie, non giocattoli…



Voto del recensore: 4.5/5
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https://www.papersera.net/wp/2024/06/08/topolino-3571/


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12
Topolino / Topolino 3566
« il: Lunedì 22 Apr 2024, 11:27:22 »
Recensione Topolino 3566


La bizzarra copertina del numero

Dubbio, menzogna, inganno… temi strani per un numero di Topolino di questi tempi, eppure la sensazione che guida praticamente ogni storia del fascicolo è riferibile a queste sensazioni, a una tipologia di rapporto tra i protagonisti che va oltre la banale commedia degli equivoci – elemento standard delle storie Disney sin dagli inizi – per lasciare nel lettore una leggera sensazione di destabilizzazione, di incertezza, di non aver compreso appieno obiettivi, motivazioni e scopi che muovono i personaggi. E non è detto che sia un male!

 Si comincia con Topolino e i due volti della vendetta, di Francesco Artibani e Lorenzo Pastrovicchio, la prima storia a dar seguito alle vicende narrate nell’ultima serie di Ducktopia. Al di là dello svolgimento degli eventi narrati, la storia è incentrata sul dubbio dei ruoli interpretati dai personaggi, su ciò che è reale o meno nelle percezioni di Topolino: la vicenda non è chiara a causa di inganni e punti lasciati in ombra, diversi personaggi sottolineano il concetto che Topolino debba meditare e scegliere cosa sia giusto fare, da Topesio, da Minni, e soprattutto dal maestro dell’inganno per definizione: Miklos, il Topo Grigio. Se il primo è uno “pseudo-avversario” di Mickey, Minni è invece uno dei suoi riferimenti principali: vederli convergere su un atteggiamento dubitativo verso la realtà apparente determina in Topolino una situazione di conflitto, di necessità di approfondire se quello che appare sia reale, o meglio se sia “giusto”.

 
Qualcosa non va…

Quando poi anche il suo doppio, il suo opposto, la sua nemesi lo indirizza nella stessa direzione, la strada per ulteriori analisi, imprevedibili svolgimenti della storia e – presumibilmente – nuove sorprese è spalancata: non vedo l’ora di leggere come si svolgeranno i fatti, come verranno riallacciati i fili delle questioni lasciate in sospeso (anche quelle apparentemente più irrilevanti: perché i negozianti hanno dichiarato di aver ricevuto le banconote false da Topesio, se il personaggio è davvero innocente?), come proseguirà l’avventura di Gambadilegno affarista di successo grazie al suo ruolo di imprenditore nella produzione del nuovo frutto, che se non fossimo in un fumetto Disney mi farebbe venire in mente quello di un produttore/spacciatore di droghe sintetiche?

 Ma non solo, la storia contiene anche momenti di inquietudine: durante la cattura di Miklos nel cantiere l’ombra che spunta alle spalle di Pippo non ci dà modo di capire immediatamente se si tratta di Topolino o del malfattore (realizzando così l’ennesimo inganno/spiazzamento del lettore), e tutto lo sviluppo della scena dell’inseguimento è carico di tensione.

 
Clamoroso omaggio a una delle storie più note di Spider-Man.

A bilanciare l’imprevedibilità dei ruoli e l’inaffidabilità della realtà, però, resiste il più saldo dei punti di riferimento di Topolino: il suo amico-fratello Pippo, che riesce in due vignette a definire il suo rapporto con l’amico restando a fargli compagnia nel momento di maggior difficoltà con una sequenza che cita meravigliosamente la famosa scena di Spider-Man #122 con MJ che rimane accanto a Peter Parker; omaggio volontario o coincidenza? Idea dello sceneggiatore o iniziativa del disegnatore? Ad oggi non è dato saperlo, però… bella mossa!

 Insomma, la storia di Artibani intrattiene, convince, cattura il lettore e riesce a far venire voglia di vedere “come andrà a finire”, uno spunto per la prosecuzione nella lettura dei prossimi numeri di Topolino.

 Non tutti gli inganni, però, sono carichi di tensione come nella storia di apertura. In Paperino e il pesce d’aprile col vicino (Bruno Sarda/Marco Palazzi) il tema dell’inganno giocoso, tipico di questa beffa, è il protagonista della storia, teatro dell’ennesimo scontro tra Paperino e Anacleto Mitraglia, dove si prova a coinvolgere anche il lettore nel gioco di conferme e smentite che riescono a trarre in inganno i due protagonisti. Inusitata e gradita la scelta di alternare vignette più ampie a quelle più sottili per dare maggiore dinamicità alla storia e introdurre qualcosa di nuovo in un filone altrimenti già visto sin troppe volte.

 
Paperoga ai minimi termini.

Ricerca del nuovo anche in Paperoga e una sorpresa per la testa, dove l’esperto sceneggiatore Carlo Panaro si diverte a realizzare una storia di dieci tavole completamente muta disegnata da Giovanni Preziosi con uno stile molto insolito e che si discosta dalle sue prime prove per far balenare in alcune vignette il ricordo del disperato Paperugo dei fratelli Rincione; l’ho trovato molto interessante.

 Chiude il numero un’altra storia dove l’inganno e il mascheramento delle proprie reali intenzioni sono al centro della trama: Archimede e l’amico improbabile (Francesco Vacca/Danilo Barozzi) propone la non frequente accoppiata tra Archimede e Intellettuale-176, con quest’ultimo alle prese con il dilemma se restare fedele alla missione di sabotaggio affidatagli dalla sua famiglia, o se invece seguire il suo istinto di inventore e scienziato nel collaborare con Archimede. La storia è piuttosto semplice e dagli esiti prevedibili, però la “crisi di coscienza” del Bassotto è un tema interessante, che va ad inserirsi nel recente percorso di trasformazione dei personaggi da maschere spontanee e dalle personalità estreme a personaggi con più “pretese di realismo” che si avvicinano (pericolosamente?) a quelli dell’universo supereroistico Marvel (supereroi con super problemi).

 Sarà una buona scelta? Vedremo: la direzione sembra ormai ben tracciata, i risultati saranno il giudice.



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2024/04/22/topolino-3566/


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Il Mercatino / Re:VALUTAZIONI VARIE
« il: Domenica 21 Apr 2024, 19:53:14 »
Ciao a tutti,
ho una spilla "Happy Birthday Paperino"  https://postimg.cc/gallery/LqxYfRW
ma non riesco a trovare nessuna informazione.
Qualcuno sa dirmi qualcosa?
Grazie mille

Non sono sicuro al 100%, ma mi sembra di ricordare fosse allegata a questo: https://inducks.org/issue.php?c=it%2FAT++333

  -Paolo

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Topolino / Topolino 3536
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 18:57:57 »
Recensione Topolino 3536


Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

 
La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

 La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

 
Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



 Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

 
Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

 In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/09/04/topolino-3536/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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Topolino / Topolino 3536
« il: Venerdì 19 Apr 2024, 18:12:48 »
Recensione Topolino 3536


Una suggestiva copertina di Andrea Freccero, comprensiva della corretta versione del tartan del clan McDuck, ci introduce a quella che è la storia principale del numero, Zio Paperone e la prova di scozzesità, opera di Vito Stabile e Libero Ermetti, responsabili rispettivamente della sceneggiatura e dei disegni di questa ennesima storia basata sul passato di Zio Paperone. Ma non temete, non è la solita strizzatona d’occhio a Don Rosa che punta semplicisticamente a soddisfare le manie dei fan, si tratta invece di una buona storia, con i temi usualmente cari allo sceneggiatore (l’approfondimento del lato emotivo di Paperone, i riferimenti alle opere di Rodolfo Cimino e di Don Rosa, l’affiatamento nella famiglia dei paperi, solo per accennare ai principali), un ritmo narrativo sufficientemente dilatato, così come ormai lo standard del settimanale negli ultimi tempi, e i disegni moderni e allo stesso tempo morbidi e puliti di Ermetti, che forse paga la godibile pulizia del suo tratto con una perdita di espressività dei personaggi, raffigurati in pose spesso simili, e in un’ambientazione che ritengo avrebbe richiesto anche qualche espressione più matura, più “sporca” se non nei volti dei protagonisti, almeno in quelli dei personaggi di contorno.

 
La sala del castello nella versione di Don Rosa… le dimensioni contano!

Sempre molto godibili però i suoi primi piani frontali, con una sorta di look-in-camera che avvicina il personaggio al lettore, l’organizzazione della tavola, che si avvale in più di un’occasione di sfondi che superano i limiti della consueta gabbia per riempire la pagina come fossero un affresco sullo sfondo (si veda a tal proposito la tavola con il castello a pagina 21 e la “donrosiana” di pagina 47). A voler cercare difetti, stonano forse le proporzioni della sala grande del castello, apparentemente molto più modesta di quella vista in The Last of the Clan McDuck a sua volta ripresa dalle tavole di Foster per il suo Prince Valiant.

 La storia-evento dell’estate, Operazione Zeus, prosegue con Flashback, una puntata dedicata al coinvolgimento del lettore nella soluzione dell’enigma più che all’avanzamento della trama, cosa che si riscontra anche nel nostro forum a giudicare dal numero di commenti relativi alla soluzione dell’enigma presenti nella discussione dedicata al numero in questione. È anche questa una lettura piacevole, non appesantita dagli inevitabili vincoli dovuti al concorso e che dedica ben 17 pagine sulle 22 totali alla ricostruzione di quanto avvenuto a Rebus, in una lunga sequenza che riesce a trasmettere il senso di ansia, indecisione e insicurezza provati dall’enigmista, davvero un buon lavoro di sceneggiatura (Marco Gervasio) e disegno (Emmanuele Baccinelli). Taccio sulla risoluzione dell’enigma, sapendo che “Un aiuto verrà sempre dato al Papersera, lettore, a chi lo richiederà!” (semicit.)

 
Per citare un video di musica pop anni Ottanta: “Who can it be now?”



 Un po’ forzata la storia Bertie McGoose e il torneo del Gran Mogol (sceneggiatura di Davide Aicardi e disegni di Massimo Fecchi), dove sembrerebbe che le Giovani Marmotte affidino al vincitore di una serie di gare tra due semi-esordienti nientemeno che il ruolo di Gran Mogol, nonostante l’esistenza di Marmotte più alte in grado come ad esempio il “giudice osservatore della sfida”. Storiella semplice, che forse riesce ad interessare i lettori più giovani, “sacrificando” però ben 24 pagine del settimanale per un finale poco sorprendente.

 
Servirà parecchia fortuna per indovinare tempo e luogo in mezzo all’Adriatico!

Curiosamente, anche la puntata precedente della serie Topolino e la via della Storia” era stata commentata dal sottoscritto nella recensione settimanale, e ribadisco quanto secondo me sia stata penalizzata dall’irregolarità della pubblicazione, quasi fosse un romanzetto d’appendice a puntate da utilizzare alla bisogna come tappabuchi, quando invece è proprio la dinamicità dell’avventura con gli avanti-indietro nel tempo a richiedere a gran voce tutt’altro ritmo di lettura (ricordiamoci che è iniziata a fine aprile!). Ritengo che l’impegno di Artibani e Perina avrebbe meritato miglior fortuna. Niente di epocale, per carità: la stessa coppia di autori ci ha abituato a ben altro, mentre quest’avventura ha i suoi difetti, in particolare mi sembra che si concluda in maniera rapida ed in violazione di ogni calcolo delle probabilità con il ripescaggio in mare di Topolino da parte del triremi romano (triremi del quale peraltro, non si capisce la disposizione dei remi stessi, misteriosamente “fusi” con lo scafo in posizioni improvvisate). Rimane comunque valida per l’excursus storico-geografico nella Puglia dell’anno 109 d.C. dando modo all’autore romano di portare nel fumetto la storia dell’antica Roma, una delle sue grandi passioni.

 In conclusione, finalmente un numero che sembra provare ad interrompere la serie “non brillante” infilata nei mesi estivi!



Voto del recensore: 3.5/5
Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/09/04/topolino-3536/


Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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