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Commenti sulle storie / Re:Topolino e l'illusionista
« il: Domenica 23 Giu 2019, 15:50:38 »
Mai fidarsi troppo della propria memoria!
In effetti avevo registrato due elementi (l'incontro tra Topolino e Millicent) e la sceneggiata ad uso di Clarabella (evidente e indiscutibile, come anche nel mio post esprimevo) come separati. Forse anche perché non ricordavo affatto il particolare della puntata di Topolino all'ufficio telegrafico.
Così invece la cosa si spiega. Resta per me un poco di perplessità riguardo alla differenza sociale tra Mickey e Milly, ma come giustamente dice Doppio Segreto, su questo si può essere abbastanza elastici.
In realtà avevo cercato un modo di salvare capra e cavoli. Cito dal mio post precedente:
"Si può conciliare immaginando che madame Van Astorocks inviti nella sua villa di Burbank (come recita l’insegna della stazione) la “crema” della innominata città (Los Angeles, si presume)".
Incuriosito da quell'insegna (non capita spesso di trovare riferimenti geografici così specifici sui luoghi dove abitano i nostri), e avendo tempo essendo domenica, sono andato a controllare su wikipedia e ho visto che lo stabilimento Disney a Burbank (la sede iniziale invece era dentro Los Angeles) fu inaugurato nel 1939, dunque poco tempo prima di questa storia. Che quell'insegna sia dovuta alla novità del luogo? Per la cronaca, sempre secondo la wiki, Burbank nel 1940 aveva 34.000 abitanti.
Vero peraltro che mai come su queste cose occorre essere flessibili, dato che altre storie ci dànno quadri del tutto diversi: dalle ambientazioni rurali dei primi anni citate da Doppio Segreto alla metropoli di Topolino giornalista, eccetera eccetera. Per tacere di copiose nevicate decisamente incongrue nella California del Sud.
Io ricordo qualche striscia dei primi anni (forse nella storia del gatto Nipp, non sono sicuro) dove il nostro Mickey vive in una vera e propria capanna, simile a un tukul. E' quella in cui lui suona un flauto e una capra gli mangia lo spartito (e stecchisce).
Concordo con Maximilian. In effetti la mia battuta sull'arbitro era per chiedere se trovassi Millicent ben riuscita come personaggio, come era per me, o se invece, come per il nostro Max, risultava anche a te più o meno indifferente.
In effetti avevo registrato due elementi (l'incontro tra Topolino e Millicent) e la sceneggiata ad uso di Clarabella (evidente e indiscutibile, come anche nel mio post esprimevo) come separati. Forse anche perché non ricordavo affatto il particolare della puntata di Topolino all'ufficio telegrafico.
Così invece la cosa si spiega. Resta per me un poco di perplessità riguardo alla differenza sociale tra Mickey e Milly, ma come giustamente dice Doppio Segreto, su questo si può essere abbastanza elastici.
Tu parli anche del contesto in cui avviene la festa alto locata che non può avvenire in una cittadina come è in quel momento la futura Topolinia. Vorrei però ricordarti che, da lì a poco, in Topolino e il mistero delle collane, i nostri personaggi saranno coinvolti in un grosso giallo che si svolge tutto all'interno delle case aristocratiche del posto. E dunque ...
In realtà avevo cercato un modo di salvare capra e cavoli. Cito dal mio post precedente:
"Si può conciliare immaginando che madame Van Astorocks inviti nella sua villa di Burbank (come recita l’insegna della stazione) la “crema” della innominata città (Los Angeles, si presume)".
Incuriosito da quell'insegna (non capita spesso di trovare riferimenti geografici così specifici sui luoghi dove abitano i nostri), e avendo tempo essendo domenica, sono andato a controllare su wikipedia e ho visto che lo stabilimento Disney a Burbank (la sede iniziale invece era dentro Los Angeles) fu inaugurato nel 1939, dunque poco tempo prima di questa storia. Che quell'insegna sia dovuta alla novità del luogo? Per la cronaca, sempre secondo la wiki, Burbank nel 1940 aveva 34.000 abitanti.
Vero peraltro che mai come su queste cose occorre essere flessibili, dato che altre storie ci dànno quadri del tutto diversi: dalle ambientazioni rurali dei primi anni citate da Doppio Segreto alla metropoli di Topolino giornalista, eccetera eccetera. Per tacere di copiose nevicate decisamente incongrue nella California del Sud.
Citazione da: Trottalemme - Sabato 22 Giu 2019, 16:15:37
Topolino fino a pochi anni prima veniva fuori dalle matite dello stesso Gottfredson come sostanzialmente un ragazzo di strada, verosimilmente orfano e che si arrabattava con i lavori che trovava.
Interessante impressione, non mi era mai venuto in mente. Io l'ho sempre visto come un giovane adulto appartenente alla classe media, tanto da potersi permettere una casa autonoma. Non navigava finanziariamente in buone acque, ma semplicemente perchè all'epoca tutti erano in quelle condizioni.
Io ricordo qualche striscia dei primi anni (forse nella storia del gatto Nipp, non sono sicuro) dove il nostro Mickey vive in una vera e propria capanna, simile a un tukul. E' quella in cui lui suona un flauto e una capra gli mangia lo spartito (e stecchisce).
PS per Doppio Segreto: trovo le tue analisi complete e interessanti (sebbene conosca già alcune informazioni), tuttavia mi farebbe molto piacere conoscere il tuo giudizio personale sulle varie storie, che qui manca. Se hai apprezzato o ti ha colpito qualche aspetto in particolare, eccetera
Concordo con Maximilian. In effetti la mia battuta sull'arbitro era per chiedere se trovassi Millicent ben riuscita come personaggio, come era per me, o se invece, come per il nostro Max, risultava anche a te più o meno indifferente.