Dunque, prendo spunto dal fatto che proprio in questi giorni è in edicola il classico del fumetto di Repubblica intitolato "Tex contro Mefisto", per aprire una discussione dedicata a Tex, una delle icone del fumetto popolare italiano.
Creato da Gianluigi Bonelli (testi) e da Aurelio Galeppini (disegni) nel lontano 1948, Tex passa nel giro di poco tempo dal ruolo di fuorilegge a quello di ranger, accompagnato quasi sempre nelle sue avventure da tre uomini, i suoi tre pard: Kit Carson, Tiger Jack (un indiano della tribù Navajo, al comando della quale è proprio Tex sotto il nome di "Aquila della Notte") e suo figlio Kit.
Nel 1958 Tex abbandona l'allora consueto formato "a striscia" che ne aveva caratterizzato i primi numeri, per passare a quello con cui lo vediamo (a parte alcuni piccoli cambiamenti) nelle edicole ancora ai nostri giorni: il classico formato "bonelliano".
A cavallo tra gli anni 60 e 70 si collocano le storie più riuscite (alcune delle quali dei veri CAPOLAVORI), comprese soprattutto fra i numeri 100 e 200 della serie ancora in edicola.
Attualmente Tex (arrivato al numero 527 della serie inedita) non se la passa benissimo: le storie, scritte ormai prevalentemente da Claudio Nizzi, danno tutte l'impressione di un dejà-vu, e oltretutto Tex e i suoi pards sembrano aver perso quello spirito che li caratterizzava nei tempi d'oro.
A tenre in alto Tex e la sua fama in questo periodo è quindi prevalentemente la "Nuova Ristampa", partita nel '96 e arrivata al numero 121, cioè nel pieno del periodo migliore del Tex di G. Bonelli.
Della collana Tex esistono inoltre altre due ristampe (entrambe molto più in là con la numerazione rispetto alla NR): Tex Tre Stelle, della quale sono usciti finora 488 numeri, e TuttoTex, arrivata al numero 402.