Quando penso a Scarpa mi vengono soprattutto in mente tre storie, rigorosamente in ordine cronologico:
Topolino e l'unghia di Kalì Topolino e la Dimesione Delta,
Topolino e la collana chirikawa.
Naturalmente le altre storie di Scarpa, soprattutto quelle che appartengono al suo (per me) miglior periodo, quello d'oro che va dal 1956 fino al 1963, sono magnifiche, superbe, sensazionali, ma, a mio avviso, un gradino sotto a queste tre.
Vi risulterà allora semplice capire come mi sia difficile trovare degli aggettivi che possano a pieno caratterizzare queste tre storie.
Topolino e la collana Chirikawa è la mia preferita perché ad essa attribuisco anche un grande valore sentimentale, in quanto è stata sia la prima storia di cui ho conosciuto l'autore, ma soprattutto la più bella storia, insieme alla Spada di Ghiaccio, che ho conosciuto e letto nella mia infanzia.
Le altre due sono riuscito a scovarle e a leggerle solo molto tempo dopo.
Allora è poco importante che io stia qui a parlare della forma, della trama, dei disegni, delle citazioni perché molta gente può farlo molto meglio di me. Voglio narrare di questa storia per come l'ho conosciuta da bambino.
Innanzitutto la meraviglia, nel trovarsi davanti una storia tanto diversa dalle solite: "com'è che Topolino non conosce TrudY?", e poi "Ma chi è quel nanetto rosa che accompagna Topolino, e cos'ha in testa?" (valli a spiegà a un bambino che è un atomo ingrandito due birilliardi di volte!) ed anche "come mai questi disegni sono così strani?" (inutile negarlo, lo Scarpa degli anni 50 e 60 non ha lo stesso magnifico tratto dei decenni successivi, anche se i colori ne riducevano molto la qualità!)
l'inquietudine, poi: le vertigini di Topolino, i suoi ricordi (la vignetta dell'altalenare mi è rimasta "cementificata" nella memoria) il coccodrillo, lo svenimento nel capanno, i tori inferociti.
il divertimento: la grande caccia ai porcellini d'india, la batteria per cena, il pedinamento di Trudy, un motore "atomico"
!
e le perplessità, da piccoli mica si può capire tutto (e alcune cose non l'ho ancora capite!!): quanto tempo a cercare di capire come "Se il gallo canta il tacchino non dorme" potesse significare "Topolino vieni subito!" (avoja a cercare di farne l'anagramma!!); e poi ma come fa Trudy a entrare nel capanno senza finire in acqua? E perché il benzinaio era tanto sorpreso dopo che Atomino gli aveva chiesto l'olio da rodaggio? (in effetti poi l'assurdità della scena poi l'ho notata
)
Questo, e molto altro suscita in me questa storia, e, per questo, ho voluto simbolicamente dedicarLe il mio duecentesimo messaggio su questo forum.
Spero di non aver spoilerato troppo la trama e spero che per altre persone questa storia possa essere importante come lo è stata per me.
Grazie Romano.