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Che libro c'è sul comodino?

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Mickeynic00
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    Re: Che libro c'è sul comodino?
    Risposta #1245: Sabato 24 Ott 2015, 23:33:43
    Vorrei segnalare qui un libro che ho letto alcuni mesi fa, a cui ho pensato per tutta l'estate, l'unico libro che...ho ricominciato a leggere dopo averlo finito (non sono riuscito a concluderlo una seconda volta perchè la biblioteca reclamava  :P). Detesto usare l'aggettivo "preferito" ma qui forse potrei dirlo: questo è il mio romanzo preferito (finora eh, hai voglia ancora di roba da leggere).

    Il titolo in questione è Watership Down di Richard Adams, che in Italia ha tipo il titolo più fuorviante dell'universo (La Collina dei Conigli  [smiley=facepalm.gif])


    Non ho parole per descrivere quanto mi sia piaciuto, la trama è abbastanza semplice (o scontata, che dir si voglia) in partenza ma poi prende pieghe non dico inaspettate, ma non certo le più ovvie.


    I personaggi sono tutti meravigliosi, dal primo all'ultimo, ricordo i nomi di TUTTI i conigli menzionati anche solo in una singola pagina, e li amo tutti però non dico che ne preferisco uno, non uso "preferito" due volte nello stesso post  :P)


    Quindi, non lasciatevi ingannare dal titolo italiano non certo allettante e leggetevi Watership Down, non ve ne pentirete




    Piccola Nota Stonata: forse ci sono leggermente troppe descrizioni
    Vieni a seguirci, se ce la fai
    Su vieni con noi, nell'House of Mouse

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      Re: Che libro c'è sul comodino?
      Risposta #1246: Domenica 25 Ott 2015, 07:34:18
      Adoro Watership Down! È sempre bello quando qualcuno scopre questo gioiellino letterario e si unisce alla folla degli estimatori :)
      I miei teSSSSori: http://tinyurl.com/a3ybupd

      "You must be the change you want to see in the world" -- Gandhi

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        Re: Che libro c'è sul comodino?
        Risposta #1247: Domenica 25 Ott 2015, 14:00:36
        Libro favoloso, da sempre uno dei miei preferiti (me lo leggeva mio padre prima che imparassi a leggere, poi l'ho letto, e riletto).

        I personaggi sono tutti meravigliosi, dal primo all'ultimo, ricordo i nomi di TUTTI i conigli menzionati anche solo in una singola pagina

        Anch'io! ;D

        Piccolo aneddoto: le macchinine della mia collezione, accumulata senza criterio durante tutta la mia (breve) vita, hanno ciascuna il nome di un Coniglio del libro; e non sono ancora abbastanza da coprirli tutti!

        Sul titolo, ammetto di non aver mai avuto fastidi dalla traduzione italiana, anche perché per lungo tempo non ho saputo cosa significasse il titolo originale...

          Re: Che libro c'è sul comodino?
          Risposta #1248: Lunedì 16 Nov 2015, 22:44:16
          End Zone Don DeLillo

          End zone è diverso da tutto quello che si può immaginare, è oltre la letteratura e il contenuto; è linguaggio e parole, è emozione che nasce dal continuo contorcersi della sintassi su se stessa.
          Non c'è una trama che coinvolga o che appassioni, c'è solo una sapiente maestria nel trovare le parole giuste che creino una sinfonia piena di sussulti e vita che è davvero difficile trovare in altri autori.
          Scorrendo le pagine si ha la sensazione che il suo autore sia guidato da qualcosa mentre scrive, che tutto sia in divenire e che ciò che racconta sia altro, come se quelle parole che costruiscono la storia debbano essere criptate e che il lettore debba trovare la chiave per capirne a fondo il significato celato.
          L'unico modo per lasciarsi travolgere da questo fiume in piena di termini è ascolatare e continuare comunque anche se non si capisce, anche se un intero capitolo su un incontro di football descritto con termini tecnici di cui si ignora il significato può sembrare troppo; ogni capitolo che si conclude lascia arricchiti; si esplorano campi semantici sconosciuti, associazioni di idee inedite; nonostante sia stato scritto negli anni settanta, sono i personaggi ad essere veri e profondi; descritti con la maestria della semplicità, senza invedenti particolari, solo l'essenziale è raccontato, ma quanta anima e quanta sensibilità in ogni piega dei loro dialoghi, quando appaiono attuali questi ragazzi di quarant'anni fa, con le loro paure, il loro individualismo, le loro crisi.
          Vengono toccati innumerevoli temi, la guerra, lo sport, l'amore, la religione e tutto in modo lieve e profondo allo stesso tempo, deformato dalla visione di questi ragazzi le cui vite, come due biglie in movimento in una conca si sfiorano e si allontano, si urtano e si unicono emanando un'ergia tale da condizionare il mondo intorno, del tutto inconsapevoli della loro potenzialità.
          Questo è uno di quei rari libri che va oltre al piano narrativo, che appare quasi banale e inutile: la stagione sportiva di una squadra di football texana.
          La magia sta tutta nella realtà che descrive, nell'universalità di ciò che si racconta, di come quelle piccole vite, vissute in quelle piccole stanze diventino la Vita e la Morte e come queste pulsioni possano coesistere insieme nelle stesse persone.
          Ci sono dei personaggi che non potranno mai più essere dimenticati e interi capitoli che dovranno essere riletti.
          Un testo che può essere letto da tutti e che credo debba trovare la sua perfezione in lingua originale.

            Re: Che libro c'è sul comodino?
            Risposta #1249: Domenica 3 Gen 2016, 12:15:51
            La relazione – Camilleri-

            Poche volte mi è capitato di leggere un libro tutto d'un fiato, senza riuscire a staccare gli occhi dalle pagine, curiosa e impaziente di giungere alla fine; mi è successo con questo titolo, di un autore che non amo in modo particolare, ma che mi ha rapita del tutto.
            La trama non è poi così originale a pensarci a posteriori e forse si intuisce tutto fin dalla prima pagina, dal primo colpo di scena, ma è il modo in cui il tutto è raccontato, è plausibile, potrebbe accadere, ognuno di noi potrebbe essere risucchiato da quel vortice di irrealtà così ben tangibile.
            Ci si sorprende, come nei film horror, ad urlare al protagonista di non fidarsi, di non fare una determinata cosa, di far affidamento alla propria intelligenza, ma è come se lo urlassimo a noi stessi, consci che, forse, in quella stessa situazione, con quelle stesse premesse, avremmo avuto lo stesso stupido comportamento.
            La penna di Camilleri scorre veloce, regala, pochi, meravigliosi scorci di Roma che rimangono nel cuore e soprattutto delinea personaggi secondari con pochi tratti, ma in modo così plausibile e veritiero che sembra di riconoscerli, nel vicino o nel collega di lavoro.
            Sono i fatti a descrivere i caratteri, le azioni, i dialoghi, non le descrizioni, si intuisce il temperamento dalle espressioni scelte.
            Un libro per niente impegnativo, ma davvero coinvolgente, che mi è giunto come un bel regalo inaspettato e che non avrei mai letto se mio fratello non avesse avuto l'ottima idea di farmelo trovare sotto l'albero!
            Senza dubbio consigliato per passare qualche ora in buona compagnia.

            *

            Nebulina
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              Re: Che libro c'è sul comodino?
              Risposta #1250: Martedì 5 Gen 2016, 20:45:35
              Miele - Ian McEwan

              Ho aspettato ad aprire quel libro di averne in mano un altro dello stesso autore, una sorta di scaramanzia per tenere in vita il più a lungo il mio autore contemporaneo preferito: Ian McEwan.
              Prima lo facevo con Marquez, non ho il coraggio di leggere “il generale nel suo labirinto” ultimo testo rimasto della sua bibliografia, anche se ormai la magia si è dissolta e gli spiriti si sono portati via la meraviglia che incarnava.
              Mi sono così apprestata a leggere “Miele”: da tempo la ragazza in copertina, che con aria furtiva si guardava indietro, sembrava chiamarmi; ho risposto alla sirena e non sono rimasta delusa.
              Fin dalle prime pagine le parole danno l'impressione dell'opera d'arte, di essere al posto giusto e di avere un ruolo preciso.
              La bravura di McEwan è qui esaltata dalla scelta di utilizzare come co-protagonista uno scrittore, utilizzando i di lui racconti all'interno della storia, infatti, a mio avviso, il racconto o il romanzo breve è senza dubbio la forma in cui l'autore inglese eccelle, anche se ho adorato tutti – o quasi – i suoi romanzi.
              I personaggi descritti sono verosimili, pur galleggiando a mezz'aria in un mondo rarefatto che sembra appartenere alla fantasia più che alla realtà, ma riescono a trasmettere attraverso un silenzio un mondo, il loro mondo e lo mettono a disposizione del lettore introducendolo, con calma, in una dimensione sconosciuta, nel mondo dello spionaggio, del sospetto e della meschinità.
              La leggerezza che, però, infonde lo stile semplice arricchito di un lessico mai banale, rende il romanzo indimenticabile, per la purezza con cui Serena, la protagonista ci viene restituita nel finale, inatteso e sorprendente.
              La maestria di McEwan si manifesta sopratutto nella sua versatilità, riesce ad adattarsi ad ogni stile e in ogni occasione crea qualcosa di unico e particolare.
              Come accennato poc'anzi la scelta di inserire racconti all'interno della trama esalta la sua scrittura, ma senza calcare la mano in un virtuosismo fine a se stesso in cui sarebbe stato molto facile cadere, il tutto risulta fluido e il lettore vive le emozioni con Serena, come in un gioco di specchi, come filtrate da quelle parole che sembrano rimbalzare su più mura e arrivare ovattate fino alla conclusione, fino all'ultima pagina.
              Un McEwan in ottima forma, un libro da non perdere, uno dei migliori autori contemporanei.

              *

              Dominatore delle Nuvole
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                Re: Che libro c'è sul comodino?
                Risposta #1251: Martedì 5 Gen 2016, 20:49:28
                non ho il coraggio di leggere “il generale nel suo labirinto”
                Fallo.

                È nella mia triade suprema GMarqueziana, racconti esclusi.

                *

                Nebulina
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                  Re: Che libro c'è sul comodino?
                  Risposta #1252: Mercoledì 6 Gen 2016, 10:12:15
                  eheheh, infatti lo leggerò a breve, ma l'ho tenuto lì per anni nella speranza che non morisse e potesse scrivere altro ancora...è come se lo uccidessi una seconda volta!

                  Sono un po' folle lo so, anzi leggendolo lo faccio vivere ancora :-)

                  *

                  Dani_Delux
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                    Re: Che libro c'è sul comodino?
                    Risposta #1253: Mercoledì 6 Gen 2016, 10:34:42
                    Io ho una piccola zona in camera dove metto libri e fumetti in fase di lettura o letti da poco che devo ancora archiviare (e finché non trovo il posto tengo lì).

                    Ecco i libri che ho lì: (Sono quasi tutti classici)

                    -Un ponte per Terabithia (letto)
                    -Il Mastino di Baskerville (Letto)
                    -Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (Letto)
                    -Avversario segreto (Agatha Christie-letto)
                    -Io, robot (Asimov - in fase di lettura)
                    -Il crollo della Galassia Centrale (Asimov - E' di mio padre e lo devo ancora leggere)
                    -L'altra faccia della spirale (Aimov - come sopra)

                    Diciamo che in questi ultimi tempi sono stato molto impegnato con le letture  ;D
                    « Ultima modifica: Mercoledì 6 Gen 2016, 10:35:26 da Dani_Delux »

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                      Re: Che libro c'è sul comodino?
                      Risposta #1254: Mercoledì 6 Gen 2016, 12:54:07
                      Durante il periodo natalizio io e Kim abbiamo letto Le lettere di Babbo Natale di Tolkien. Il libro è molto, bello, lo consiglio sicuramente (anche se ormai il periodo natalizio è praticamente passato, recuperatelo magari per l'anno prossimo :) ). Si tratta di una raccolta della corrispondenza che Babbo Natale ha tenuto con i figli di Tolkien per più di vent'anni, da quando John, il maggiore, aveva tre anni. Si apre un mondo veramente magico, in cui Babbo Natale racconta le sue avventure (ovviamente con Tolkien non possono mancare guerre con i goblin..neanche Babbo Natale può stare tranquillo :) ) e ci presenta i suoi amici: in particolare Orso Bianco (che combina sempre qualche pasticcio, partecipa nella stesura della lettera inserendo commenti e scrivendo con un carattere diverso, pieno di errori di ortografia :) ) e i suoi nipoti Paksu e Valkotukka, o l'elfo Ilbereth (che a volte prosegue il racconto iniziato da Babbo Natale, troppo indaffarato per scrivere a lungo; la sua grafia invece è piccola piccola).
                      Nel libro sono presenti anche le immagini delle lettere originali e dei disegni, che immancabilmente accompagnano il racconto e che si fanno via via più belli.
                      Non può mancare una nota di commozione con l'ultima lettera, quando Babbo Natale saluta anche Priscilla, la più piccolina dei figli di Tolkien, divenuta anche lei troppo grande per tenere una corrispondenza con lui..beh questa lettera un po' una stretta allo stomaco me l'ha data :)
                      Se posso però dire la cosa che mi è piaciuta di più, è stato sicuramente leggerlo con Kim..mentre fuori c'era la nebbia e faceva freddo è stato bello leggere le avventure di Babbo Natale, alternandoci..a volte io leggevo la parte di Babbo Natale e lui dell'Orso Bianco o viceversa :)!!!

                      Ora tocca al mondo di Piccole donne che ho raccolto in un Mammut, quindi Piccole donne, Piccole donne crescono, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo :)!!!
                      "Un libro es un espejo y solo podemos encontrar en él lo que ya llevamos dentro"
                      - Carlos Ruiz Zafón -

                        Re: Che libro c'è sul comodino?
                        Risposta #1255: Lunedì 25 Gen 2016, 09:12:07
                        LA FAMIGLIA KARNOWSKI
                        Il lento scorrere della vita e delle giornate, le convinzioni che condizionano le scelte e che determinano gli eventi, di questo è fatto "La famiglia Karnowski", una sorta di mosaico in cui le tessere sono i personaggi che creano un disegno realistico e ci accompagnano nella mentalità ebraica, fatta di contraddizioni e di fede.
                        Fin dalle prime pagine, quando conosciamo quello che è il capostipite, avvertiamo una sensazione di instabilità, un atteggiamento che mal si concilia con un mondo, appena accennato fatto di semplicità e di familiarità, di piccoli gesti, ma di tanta umanità.
                        David, è un ebreo moderno, che vuol vivere in europa, scappando dalla Polonia in a cui è nato, vuole emanciparsi, vuol parlare tedesco e non Yddish, in qualche modo le sue radici non gli appartengono, non le sente, non capisce che esse rimarranno stabili nel terreno senza sradicarsi, quando perseguitati nella Germania degli anni antecedenti alla seconda Guerra Mondiale dovranno fuggire in America.
                        La trama si snoda su tre generazioni e non è priva di difetti, di ritmi sbagliati, ma nell'insieme funzionale allo scopo; quello che si respira nella lettura non è tanto la follia del nascente nazismo, che fa da sfondo a tutta la vicenda, ma come comportamenti dettati da convinzioni sbagliate possano condizionare la propria vita e quella degli altri, come genitori privi di quella maturità emotiva possano generare figli spaesati senza una guida e senza uno scopo.
                        La quantità di personaggi secondari è necessaria a descrivere il mondo ebraico, che sembra brulicare nel quartiere, tutte quelle persone che sono fuggite per cercare un mondo migliore, per vedere le proprie vite innalzarsi e divenire come quelle dei tedeschi, non sarà così, non lo sarà mai, un ebreo resterà tale, nel bene e nel male e di generazione in generazione questo è ciò che viene trasmesso, nonostante le resistenze dei padri, nonostante le resistenze dei figli, non c'è riscatto se non dell' accettazione prima e nell'orgoglio poi di appartenere ad un popolo così antico e così unito.
                        I personaggi rinnegano le origini, quasi a voler cancellare uno stigma, ma alla fine è sempre quell'essere ebrei che li salva, che li rende parte di un'unica grande famiglia, i cui membri possono fuggire, sbagliare, rinnegare, ma che alla fine sono costretti a riconoscere e accettare.
                        Lo stile è molto fluido, il lessico piuttosto ricercato e nella traduzione di Anna Linda Callow per Adelphi ha una musicalità che aiuta a rendere il tutto scorrevole e piacevole quasi fosse presente una colonna sonora a sottolineare i momenti più tragici o quelli più divertenti.
                        In sostanza un buon libro che trova la sua forza nelle conseguenze figlie di azioni, soprattutto dei genitori nei confronti dei bambini, descrive benissimo la totale incomprensione che si viene a formare e di come questa possa devastare la mente di un bambino.

                        *

                        Juro
                        Diabolico Vendicatore
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                          Re: Che libro c'è sul comodino?
                          Risposta #1256: Sabato 6 Feb 2016, 18:25:50
                          Ho concluso la lettura di Baudolino, di Umberto Eco, romanzo complesso, strano, fantastico e fantasioso, in cui mi sono immerso totalmente in questi ultimi giorni.
                          Ho incontrato un po' di difficoltà al primo capitolo, scritto simulando il tentativo di una persona alle prime armi con la lingua scritta (e sospetto fortemente influenzato dall'opinabile grammatica che vedo ad oggi su internet), tanto che, giuro, ho riletto ogni rigo almeno tre volte, cercando di decifrarlo, e lasciandolo alle spalle avendone capito meno di prima, ma da lì in poi una sola lettura costante, appassionata alle vicende storiche, alla rete di fantasie e menzogne che si andava costruendo di anno in anno, come alle digressioni teologiche e filosofiche, così alle vicende personali dei protagonisti (un paio di episodi, in particolare, mi hanno davvero preso al cuore).
                          Perfetta, secondo me, la naturalezza con cui si passa in modo netto, da quella che era una vicenda narrata in un contesto storico estremamente curato, e proprio in seguito all'evento più traumatico per Baudolino, a un mondo di mitologie, di folklore medioevale, di fole e terre leggendarie, e così come agli occhi dei personaggi tutto appare normale, così pare anche a noi che non ci sia nulla di assurdo in ciò che vediamo scorrere sotto i nostri occhi. Anche se, col senno di poi, a lettura finita, rimane la strana sensazione, sorta solo in quel momento, che il cretese mentitore, nonostante la sua assicurazione di raccontare, almeno in quell'occasione, la verità, abbia alla fine mentito ugualmente. Se consciamente o meno mi è rimasto ancora più in dubbio.

                          Con i testi di Eco, devo essere onesto, mi sta capitando sempre di trovare una grande affinità di gusto (anche con Il cimitero di Praga, che ho apprezzato meno). Anche in questa occasione mi sono trovato in mezzo ad una caterva di argomenti che mi appassionano, a miti e leggende di cui avevo già letto, ricercato, a storie e digressioni per cui ho sempre provato curiosità... non so, trovo piacevole quando vedi che uno dei tuoi cantanti preferiti ascolta i tuoi stessi gruppi musicali.

                          *

                          Nebulina
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                            Re: Che libro c'è sul comodino?
                            Risposta #1257: Sabato 6 Feb 2016, 19:34:18
                            Io credo che Eco sia l'ultimo scrittore italiano di Romanzi.
                            Si respira nei suoi libri quell'epicità ormai dimenticata, quel lessico ricercato che ai contemporanei sembra obsoleto.
                            Eco riesce a modellare le parole come vuole realizzando dei testi davvero molto belli a tratti poetici.
                            Baudolino mi piacque tantissimo.

                            *

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                            PolliceSu
                              Re: Che libro c'è sul comodino?
                              Risposta #1258: Sabato 6 Feb 2016, 22:50:07
                              Io credo che Eco sia l'ultimo scrittore italiano di Romanzi.
                              Si respira nei suoi libri quell'epicità ormai dimenticata, quel lessico ricercato che ai contemporanei sembra obsoleto.
                              Eco riesce a modellare le parole come vuole realizzando dei testi davvero molto belli a tratti poetici.
                              Baudolino mi piacque tantissimo.

                              Cosa intendi per "Romanzo" con la r maiuscola?
                              Io penso che di scrittori validi, in Italia, ce ne siano ancora molti. Eco fa notizia perché è il più conosciuto (ed è molto valido).
                              Certo, inutile andare a cercare il grande romanzo borghese dell'800 (quello che alcuni epigoni hanno cercato di riproporre a più riprese nel secolo passato): non c'è più.
                              Eco stesso, tutto sommato, ha i sintomi del superamento di quel genere, non tanto nel lessico, quanto nella forma (pensate al Pendolo di Foucault).
                              Ma, ripeto, scrittori validi ce ne sono, bisogna solo scavare un po' più a fondo (poi, se si vuole qualche nome, ci posso provare).

                              *

                              Nebulina
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                                Re: Che libro c'è sul comodino?
                                Risposta #1259: Domenica 7 Feb 2016, 11:13:57
                                Per Romanzo intendo un testo in cui il contesto storico (o di fantasia) sia ben delineato, in cui il lessico sia adeguato e la sintassi ben articolata.
                                I personaggi calati in quel contesto e ben caratterizzati, non è necessario che essi debbano avere una crescita, ma devono avere spessore.
                                Non sono d'accordo sul fatto che il "Pendolo di Foucault" si discosti da questa definizione, anzi, è uno dei Romanzi di Eco che più vi si accostano dopo "Il nome della rosa" che ne è il paradigma.

                                Per quanto riguarda gli scrittori contemporanei davvero non saprei a chi ti riferisci...

                                Nel panorama internazionale ce ne sono ancora : DeLillo, Pynchon....

                                 

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