Torno a commentare una storia di Topolino dopo tanto tempo proprio in occasione di "Sottopolinia", poichè mi è piaciuta tanto, nonostante elementi che, al solito, non mi sono congeniali.
La trama l'ho trovata originale e davvero divertente; Topolino è caratterizzato alla perfezione, infatti riescono a convivere le varie sfaccettature del suo carattere, è presuntuoso all'inizio quando si sente quasi "sprecato" a partecipare all'inagugurazione di un "parco cittadino", scettico durante la il giro dimostrativo all'interno del quartiere e ha un'inutile spocchia quando rifiuta i soldi di Pianoterra per indagare....tutto questo mentre è di fronte ad altre persone, tutto cambia quando rimane da solo...ecco che tutte le paure e le mancanze di Topolino vengono a galla e diviene più reale, la sua vera faccia si mostra e dovrà tirare fuori tutto il suo coraggio per sconfiggere la paura che lo invade.
Una parola, me la concederete, sui disegni, sui quali non mi sono mai soffermata molto, ma in questo caso direi che è necessario; io credo, ma potrei sbagliarmi, che la bidimensionalità del tratto dia a tutta la storia un qualcosa in più, una proiezione nel futuro che ben si adatta alla trama. Quello che scrive Piccolobush nella recensione ufficiale è in parte vero, i disegni di Sciarrone sono, forse più adatti a scenari futuribili, ma in questo particolare caso, anche se siamo nelle profondità della terra, ci troviamo di fronte ad una civiltà evoluta per cui anche la grafica aiuta a evocare nel lettore questa sensazione e secondo me in modo riuscito.
Quando ho visto la copertina per la prima volta non mi ha molto colpito, ma leggendo la storia, credo, che sia stato scelto quel particolare momento della trama perchè è la chiave di volta della storia, il momento in cui dal prologo si passa alla parte centrale e allo sviluppo.
Una storia molto divertente e originale, come dicevo all'inizio.