Topolino 2968

10 OTT 2012
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La storia di punta del numero è “Sottopolinia” scitta da Alessandro Sisti che torna così sul settimanale dopo oltre un anno. E’ una storia che, pur nella sua semplicità, ha un certo fascino, grazie soprattutto alle enigmatiche figure degli sglit e a dei toni leggermente fantasy. L’inizio in realtà prefigura per Topolino una classica avventura poliziesca, salvo poi virare improvvisamente. Sisti decide saggiamente di non spiegare mai troppo, lasciando per il finale il tassello rivelatore (che non era comunque difficile da immaginare) e concentrandosi di più sulle sequenze di azione pura. Una storia sufficiente insomma, che forse sarebbe risaltata meglio con un disegnatore più adatto. I disegni di Sciarrone hanno un loro perchè quando si tratta di ambienti moderni o fantascientifici, ma non sono altrettanto efficaci in questi contesti “naturalistici”, apparendo freddi e piatti, e il suo Topolino, troppo spesso, viene reso in maniera assai poco accattivante (a cominciare da quello di copertina).

“Paperino e la storia a staffetta” è invece opera dei due Panaro in forza alla disney, Carlo e Ottavio: la caratteristica di essere un racconto inventato dai protagonisti costringe a (o, per meglio dire, suggerisce di) passar sopra ad alcuni passaggi poco chiari, ma bisogna comuqnue attendere l’entarata in scena di Paperoga, e cioè i due terzi della storia, per sorridere un po’.

Dopo un intermezzo firmato Panini e Cherchini che un sorriso comunque lo strappa, la chiusura è affidata alla penna di Matteo Venerus e ai disegni di Amendola: leggendo la prima parte di “I bassotti e i rimpiazzi metallici” la tentazione di definirla con una frase dello zione ripresa dalla storia stessa, e cioè “una delirante accozzaglia di fanfaluche”, è assai forte. Però poi si finisce per abituarsi all’idea che degli automi di metallo diventino senzienti grazie ad un infuso di tè e il buon finale con annesso colpo di scena, regala la giusta dose di dignità ad una avventura che sembrava essersi persa per strada già poco prima dell’inizio.

Torna la buona abitudine di approfondire il tema della storia principale con un articolo, purtroppo abbastanza scarno e di fatto ridotto ad un breve elenco con poche informazioni. Oltre a ciò, troviamo alcune vaghe anticipazioni sulla presenza Disney a Lucca e un pezzo che farà la gioia di tutti i lego-maniaci

Autore dell'articolo: Gianni Santarelli

Abruzzese, ingegnere elettronico riconvertito in quel che serve al momento. Il mio rapporto con i fumetti segue tutta la trafila: comincio a cinque anni con le buste risparmio della Bianconi (sovvenzionato da mia zia), poi Disney, i supereroi Corno, i Bonelli (praticamente tutti, anche se abbandonati man mano). Verso i 18 anni scopro le riviste della Comic Art, leggo "Stray toaster" di Sienkiewicz e inizio un giro del mondo fumettistico che ancora non termina. Fumetto franco-belga, argentino, americano, autori celebri e sconosciuti, tutto finisce nella mia biblioteca, molto aspetta ancora di essere letto, nel frattempo dilapido una fortuna. Su due cose sono profondamente ignorante: i supereroi "classici" (ad eccezione di Batman, per cui ho una venerazione, non leggo una storia dell'uomo ragno & c. dagli anni 80) e il fumetto giapponese. Per il Papersera, con il nick "piccolobush", collaboro all'annuale premio, scrivo qualche articolo quando necessario e mi occupo, con puntuale ritardo, del settimanale "Topolino"