Buongiorno e ancora una volta grazie,
Allora, è sempre un onore e un piacere avere Alessandro Sisti da queste parti (compensa bene le poche ragazze
), anche perché oggi posso pure cogliere l'occasione per fargli anch'io i miei auguri di buon compleanno!
Dopo una rapidissima e trascurabile parentesi nerd (l'assenza della nanotuta si può banalmente spiegare col fatto che dopo essersi fusa in "L'Orizzonte degli Eventi" non era riutilizzabile, tant'è che chi aveva le competenze per ripararla, il Custode, è temporaneamente indisposto in un'altra dimensione insieme a Korinna, Moldrock e compagnia cantante), passo subito al sodo.
È sempre triste quando la saga di PK, per la terza o quarta volta di fila, si interrompe lasciando molte cose irrisolte. In particolare quando questo nuovo ciclo di Sisti aveva come scopo principale proprio quello di concludere una di quelle più grandi, rimasta aperta proprio nella "prima stagione" di questo nuovo PKNE: Xadhoom nuovamente alla ricerca del suo popolo.
E ora PK, che era stato riaperto anche e soprattutto per dare una "closure" a quel cliffhanger, chiude di nuovo...e non solo non verrà chiusa quella trama, ma ne rimarranno in sospeso anche altre che nel frattempo sono state aperte in questi 6 numeri. Insomma, ora la situazione è persino più pasticciata e il povero PK sta messo peggio di quanto stesse prima.
Non voglio farne una colpa a Sisti, che legittimamente ha tante idee e la mente sempre rivolta al futuro (a tal proposito, quanto mi piacerebbe vedere Eldos Eidolon!). Però tutto ciò mi spinge ad una riflessione su come concepire PK e quale sia il modo migliore per portarne avanti le trame.
Intanto, sono fieramente tra coloro che non considerano Paperinik e PK in opposizione: sono lo stesso papero, non sono universi alternativi. Ma se è così, che ne consegue? Che forse il grande peccato originale da PKNA in poi è stato non pensare all'eventualità della sua fine. Che era anche il modo migliore per integrare PK con Topolino: Paperino ha vissuto una parentesi, in cui ha affrontato nuove minacce con un nuovo armamentario e nuovi alleati, e poi quella fase è finita ed è ritornato lo status quo degli stivaletti a molla. Si poteva fare in maniera più o meno netta (scontro finale, addio o arrivederci a Uno, impossibilità di accedere alla tecnologia Ducklair per qualche motivo o addirittura integrazione di tale tecnologia in tutta Paperopoli, finalmente accessibile al mondo), certo. Personaggi come Uno, Angus, Lyla ecc potevano poi essere integrati su Topolino, apparire più sporadicamente, magari le storie "da PK" potevano diventare un evento più raro (con Paperino che va a trovare il suo amico Uno, qualche nuova minaccia ecc). Ma aldilà di questo, PK avrebbe avuto una fine.
Perché io PK l'ho sempre concepita come una saga. E una saga che si rispetti, prima o poi deve concludersi. Come Bone di Jeff Smith. Come Rat-Man di Leo Ortolani, della cui lezione bisogna fare tesoro: si è dilungato, si è preso i suoi tempi, da 100 numeri previsti inizialmente è arrivato a 122, ogni tanto lavorerà su progetti ratmaniani derivativi/paralleli...ma ha chiuso praticamente tutto, e ora la sua saga può essere fruita e valutata come corpus unico, con un inizio e una fine, con serenità. Prendiamo esempio.
Con PK non è così facile, me ne rendo conto. La saga è stata sospesa frettolosamente nel 2002, nel frattempo è tornato Paperinik su Topolino (all'epoca era sparito dal Topo per tutta la durata di PKNA, cosa che rendeva anche più integrabile PK nell'universo Disney Italia "canonico"). E ora? Abbiamo parallelamente il Paperinik del Topo e PK sul Fuoriserie, che non comunicano tra loro, non si citano (un Red Duckan namedroppato sul Fuoriserie o un Angus nelle storie di Gervasio, per fare due esempi scemi, quanto avrebbero fatto bene a rendere tutto più credibile). E abbiamo un Paperino un po' schizofrenico che a volte decide che preferisce gli stivaletti a molla e a volte l'Extransformer così a caso, come se non potesse usare entrambi anche per le minacce minori (come il finire in una buca profonda per una trappola di Cuordipietra, per non parlare di minacce maggiori come il Darkenblot e il Pianeta Ramingo!). Si è creato insomma questo amalgama confuso che avrebbe forse avuto più senso dopo un finale pikappico.
Io capisco il buon Sisti, che vorrebbe andare avanti a oltranza aggiungendo carne al fuoco finché si può. Ma la sua filosofia si è rivelata forse troppo ottimistica. Forse sarebbe andata bene in un periodo diverso. Ma ormai è chiaro che a PK serva un finale. Attenzione, non parlo di una roba frettolosa, eh. Così come Ortolani non ha avuto fretta, ma aveva un obiettivo chiaro. E se lo si ha, si possono anche aggiungere cose nuove (Eldos?), ma sempre nell'ottica di una conclusione. Fare delle saghe mirate, che abbiano uno spazio adeguato e che chiudano a poco a poco quel che va chiuso, o perlomeno che non lascino nulla di aperto. Fino al gran finale.
E penso che Topolino sia la sede adatta dove proseguire PK, con storie a puntate che si prendano i loro tempi e poi vengano ristampate in volume, proprio come gli inizi del PKNE. Ci sarà chi obietterà che i lettori occasionali del Topo potrebbero non cogliere i riferimenti e finire disorientati ma, siamo seri, in un settimanale pieno di storie a puntate addirittura in più "stagioni" separate da mesi di attesa (Evaporati e Isole della Cometa solo per fare gli esempi più recenti), serie che crossoverano con altre come Area 15, trame complesse e lunghe come quella della Bella Addormentata, riferimenti alla Saga di Paperone di Don Rosa (addirittura facendo casini con due diverse Dawson in leggera contraddizione tra loro) e addirittura riferimenti a storie del passato (Le Lettere Ipnotiche) impossibili da capire se non si è letto Topolino 959 (!) del 1974 (!!!), volete farmi credere che è davvero PK il problema? Che è davvero così fuori posto sul Topo attuale? Suvvia.
Topolino forse può non finire mai, ma PK no. PK inteso come serie va chiuso, si è meritato un finale degno che dia un senso retroattivo a tutta la sua esistenza (sì, il senso glielo ha dato anche il viaggio più che la destinazione, ma non sottovalutiamo la possibilità di avere un prodotto completo con un inizio e una fine). Non pretendo che mi spieghino tutto e diano un epilogo a tutto, da Fenimore Cook a Xarion passando per Norman Bates Russell e Abraham Lincoln Wisecube (anche se non mi dispiacerebbe e non penso sia neanche così infattibile). Ma almeno non lasciare nulla di grosso in sospeso. Poi ci potrà anche essere tempo per epiloghetti vari.
Non pretendo manco l'immediatezza: sarei curioso di vedere Sciarrone e Pastrovicchio cimentarsi nuovamente su PK ma stavolta come autori completi (testi e disegni), come anche Celoni che già ha dato prova (al netto di alcune ingenuità ed errori) sul Destino di Paperone post-Lenticchie di Babilonia...ovviamente non lasciati del tutto da soli, ma sotto la supervisione di un Sisti saldamente al timone. Così come mi piacerebbe vedere un ritorno di Artibani e soprattutto di Bruno Enna. Quest'ultimo in particolare non solo per proseguire alcune trame (Enna ha contribuito a molte delle trame principali di PKNA e le conosce in maniera esperta più di quanto molti sospettino...sì, pure quella di Gorthan
), ma anche per restituire ai pker i famosi "feels" che tra azione frenetica e poche pagine si erano un po' perse, nel PKNE. Perché PK era fatto di tanti toni, tanti stili diversi che si compensavano tra loro...e penso che anche a Sisti farebbe bene non essere costretto a farsi carico sulle sue sole spalle di mille trame, generi e registri narrativi. Non una sostituzione, ma un affiancamento.
Però tutto questo deve procedere verso una chiusura che dia conclusione a ciò che è rimasto in sospeso. Non vogliamo e non possiamo permetterci di trovarci di nuovo in una situazione simile, dove invece di sbrogliare la matassa si intrica ancora di più. PK dovrà finire e poi, dopo la fine, ci sarà tempo e modo per postille, reunion, revival, ritorni, epiloghi, precisazioni...anche per qualcosa di nuovo e nuovi filoni, a patto che non rimangano appesi e non lascino nuova roba aperta. Una parentesi che si chiude, poi chi vuole potrà anche credere che fosse alternativa, o credere che sia stato tutto "canon". Di PK potranno essere salvati e integrati personaggi, scenari, situazioni, ma anche toni, stile e in generale la sua lezione. Chiuderlo per salvarne i suoi elementi, quindi. E porre fine a un conflitto tra visioni solo apparentemente in conflitto. Arricchendo l'universo narrativo Disney Italia.