PKNA – Paperinik New Adventures
Introduzione
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Teaser pubblicitario pubblicato su Topolino, con la data di uscita definitiva del 14 marzo.
Il 14 marzo 1996 irrompe in edicola una testata completamente unica per gli standard disneyani. Si trattava di uno spillato di grande formato con copertina che proseguiva nella quarta, grande logo di testata in alto e sul lato destro che saliva dall’alto al basso. Un approccio unico per un esperimento altrettanto unico. Paperinik New Adventures (da ora in poi PKNA) è stata una serie di riferimento per più di una generazione, capace di creare non solo un nuovo modo di fare fumetto Disney, ma anche di costituire un rapporto editore – lettore inedito e molto attivo, con una serie di campagne marketing “virali” in un’epoca quasi senza internet. PKNA ha anche spronato giovani autori a dare il massimo, ben diretti dal PkTeam, struttura preposta all’ideazione e alla gestione delle linee narrative in modo da evitare incongruenze. Tutto questo durò quasi cinque anni, 52 numeri regolari, 4 speciali, un nuovo microcosmo di riusciti personaggi e molteplici iniziative da libreria, merchandising vario e omaggi abbonati. Tutto questo, e altro ancora, è stato PKNA.
Storia
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Altro teaser pubblicitario pubblicato su Topolino, con ancora la data di uscita del 15 marzo.
La direzione di Topolino condotta da Paolo Cavaglione a metà anni ’90 spinse per un allargamento dei temi, realizzando nuove testate che andassero a coprire target precisi. Nacquero così GM – Giovani Marmotte, I Maestri Disney, PaperFantasy, Topolino Adventure, tutte testate composte però per la maggior parte di materiale ristampato. Gli obiettivi di PKNA erano molto più ambiziosi: l’idea era di creare una testata marvelliana – nel formato, nella gabbia delle vignette, nei temi maturi e realistici – in linea con lo spirito Disney. Un azzardo, ma decisamente anticipatore dei tempi, visto che fu proprio la Disney a comprare la Marvel nel 2009. Cavaglione si attornia di validi collaboratori desiderosi di prendersi dei rischi e fare qualcosa di nuovo: Ezio Sisto in primis che, come caposervizio sceneggiature dei periodici Disney, recluta i talenti e imposta la testata; Alessandro Sisti, abile sceneggiatore, coordina le trame e scrive parecchi numeri (come ricorda lui stesso, Cavaglione gli aveva proposto di scrivere da solo tutte le uscite); Max Monteduro, vulcanico copertinista di Paperinik e altri supereroi, che partorisce l’idea di una futuristica testata per il personaggio e sperimenta tutte le nuove tecnologie in fatto di colori ed effetti speciali da dispiegare nell’inedito formato; infine Alberto Lavoradori, che proprio in quel periodo aveva presentato molteplici schizzi, studi e idee per un bellicoso popolo di paperi alieni viola. Questo gruppo è il primigenio nucleo del PkTeam, che si allargherà sempre più ospitando nuovi autori, dai freschi talenti dell’Accademia Disney di G.B. Carpi come Claudio Sciarrone, Paolo Mottura, Fabio Celoni, Silvia Ziche, Stefano Intini e Corrado Mastantuono, all’esordiente Lorenzo Pastrovicchio fino all’outsider Francesco Guerrini, passando per le penne di Francesco Artibani, Gianfranco Cordara, Bruno Enna e Tito Faraci.
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Pagina promozionale su Topolino, in cui finalmente si spiega di che cosa si tratta, in maniera chiara e sintetica.
Il PkTeam utilizza Paperinik, personaggio molto amato, per demolire tutte le sicurezze del lettore disneyano. Saltano i nemici deboli e buffoneschi, rimpiazzati da minacce vere e letali. Gli alleati diventano ambigui e sospetti. La stessa ambientazione si trasforma, dalle tranquille villette a schiera ad una metropoli tentacolare e oscura. La Ducklair Tower, il grattacielo di 150 piani + 1, diventa simbolo di questa ricostruzione, mentre la tavola si trasforma in layout arditi, in cui le classiche tre strisce da due vignette si moltiplicano e si smontano: doppie splash page, vignette verticali lungo tutta la pagina, spazi bianchi che scompaiono, nuovi accorgimenti schiaffeggiano il lettore che viene travolto da questo grande movimento. L’ampio formato (17×25,5cm) si presta bene, e la stessa doppia copertina è un perfetto biglietto da visita.
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Immagine promozionale per il n. 12. Il semplice claim evidenzia come Pk sia tornato per restare, dopo i “temporanei” numeri 0.
I temi cui ruota la saga sono essenzialmente quattro:
- L’invasione aliena, con gli Evroniani e i loro complotti;
- I viaggi nel tempo, con Lyla, il Razziatore e la Tempolizia;
- Le avventure di spionaggio e di sfide militari, con la PBI e la minaccia di Belgravia;
- La battaglia contro Due e i rapporti con Everett Ducklair.
A queste tematiche si aggiungono pochi numeri one – shot, ovvero con nessun collegamento particolare con le linee narrative principali (a parte qualche vago richiamo). Gli autori traevano idee da altri media – dal cinema al fumetto – per riversarlo nelle singole tematiche e legare gli episodi in una stretta continuity interna. Il fatto che i numeri fossero fortemente legati tra loro era un’assoluta novità in nel fumetto disney, e sicuramente uno dei motivi del successo dell’iniziativa. La serietà di ogni singolo episodio, il fatto che la storia si muovesse in un teatro in cui ogni evento aveva una potenziale conseguenza che poteva verificarsi in maniera inaspettata era un vero toccasana per il lettore, in maniera non diversa da quanto stava realizzando Don Rosa per Paperone negli stessi anni. La continuity faceva da collante per temi ampli e seri: morte, amore, sacrificio, vendetta, tutto veniva trattato in maniera seria e aperta. Xadhoom si aggira per la galassia con l’obiettivo di distruggere gli Evroniani, Paperopoli rischia di essere spazzata via con l’operazione Sole Freddo, lo stregone Ahrimadz si ritrova tagliato fuori dalla società dopo anni di sacrifici, Angus Fangus crea fake news per screditare Paperinik, gli Evroniani vogliono rendere schiavo l’universo, l’Esercito nasconde segreti e scende a patti con il nemico, Uno non può fare a meno di combattere suo fratello Due. E si potrebbe andare avanti a lungo con decine di esempi. Questa maturità ha permesso alla testata di essere memorabile e di diventare una vera pietra di paragone per tante altre iniziative, oltre ad essere un felice precedente per storie più mature.
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Numerosi portafogli a tema PKNA.
L’innovazione non era presente solo nel fumetto, ma anche nella rivista stessa, con una serie di rubriche fisse che ben riflettevano la maturità dell’operazione. La testata iniziava con un editoriale in cui, in maniera molto ironica e a volte eccessivamente vaga, si parlava del soggetto dell’albo. Poi c’era la posta, ovvero la PkMail: probabilmente si tratta della rubrica più innovativa, non per il suo contenuto – lo spazio dedicato alle lettere è un classico di qualsiasi rivista – ma per il suo approccio volutamente canzonatorio e fuori dalle regole. Infatti, se i lettori scrivevano in maniera seria e compita, la redazione rispondeva in modo contrario, usando tantissima ironia e prendendo in giro, in maniera comunque leggera e piacevolmente beffarda. Così, a chi faceva notare degli errori si rispondeva con “Poche ragazze da quelle parti, eh?” oppure “Comprati un bel criceto!”, mentre si citavano i vari membri del PkTeam per prenderli in giro, scatenando inevitabili tormentoni. I lettori capirono subito il gioco, divertendosi ad inviare lettere volutamente assurde, che ricevevano risposte ancora più assurde.
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Le carte di PKNA.
Erano presenti anche rubriche serie, come PkProject: si trattava di approfondimenti di due o più pagine che analizzavano, in maniera scientifica, argomenti accennati nella storia dell’albo, oppure veniva spiegato il funzionamento di alcuni macchinari presenti. Il lettore scopriva come funzionava la cronovela o come funzionava il processo di cooflamizzazione, oppure le specifiche tecniche del PkJet. Memorabili i tre maxi PkProject dedicati alla Ducklair Tower (14 pagine pubblicate sul numero zero/3 come PK Speciale, prova generale del Pkproject), ai mezzi della flotta evroniana (11 pagine pubblicate su PKNA #17) e alle spore evroniane (di nuovo 11 pagine su PKNA #35 con qualche articolo riciclato). Erano articoli ben curati, che mischiavano aspetti scientifici veri con qualche “tecno – bubbola” che rendeva il tutto estremamente credibile. Poi vi erano i PkFiles, ovvero le schede del personaggio: una pagina dedicata ai personaggi nuovi introdotti nel numero in cui, punto dopo punto, si descrivevano le caratteristiche fisiche e psicologiche. Era un altro modo per dare sostanza e credibilità alle storie, e per rendere ancora più amata la struttura narrativa. Il numero si concludeva poi con la terza di copertina, una pagina dedicata all’anteprima del numero successiva. Si trattata di una illustrazione senza alcuna indicazione sul fatto che si trattasse di un’anticipazione. A volte c’era una scritta, a volte solo immagini: un altro modo per stimolare l’attenzione del lettore e farlo riflettere, per trenta giorni, su che cosa aspettarsi.
Queste sono state le rubriche fisse della rivista. Per le rubriche meno stabili, e più buffonesche, si vada nella sezione dedicata alle curiosità.
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Litografia e #1 speciale presentati alla prima mostra su PKNA a Roma nel 1996.
L’uscita di PKNA fu anticipata da un ricco battage pubblicitario su Topolino e su altre testate. Primi piani di strani personaggi con sfondo nero e il criptico, ma intrigante, messaggio “Pikappa non ci scappa”, facevano capolino tra le pagine. Redazionali spuntavano qua e là tra le ordinarie pagine del settimanale, mentre veniva allegato al numero 2103 un depliant che, simile ad un foglio di giornale (con la testata PkNews), promuoveva il numero zero di PKNA (iniziativa uguale fu replica con il numero 2117 uscito il 18 giugno 1996 per il numero 0/2). Per dimostrare quanto fosse sperimentale la testata, basta vedere la numerazione. A marzo del 1996 esce il primo numero, indicato proprio come 0 per mostrare come si tratti una prova, di un esperimento, un modo per testare il pubblico. Anche all’interno, rivolgendosi ai lettori ovvero i pkers, si dice che si tratta del primo numero di una serie che potrebbe terminare subito, se la risposta non sarà positiva. La periodicità appare fin da subito aleatoria e, in un tempo in cui la comunicazione era molto più lenta, i lettori potevano solo aspettare e puntare le edicole. Il numero 0/2 uscì nella seconda metà di giugno del 1996, e anche in quel frangente il PkTeam non poteva promettere molto. Finalmente, con il numero 0/3 uscito a settembre, la redazione può cominciare a sbottonarsi e a rilevare come la testata sia riuscita ad ottenere, grazie all’entusiasmo dei lettori, uno status solido e, a partire dal 25 ottobre, si comincia con il #1 e la bimestralità. Finalmente, con il #3 del marzo 1997 la testata diventa mensile. Anche il numero di tavole della storia principale non fu fisso da subito: partì da 71 tavole per passare a 60 (numeri zero/2 e zero/3), per andare a 70 dal #1 al #7, e a 64 dal #8 al #10, fino ad assestarsi a 62 con il #11 (questo cambio di foliazione fu dovuto all’inserimento delle storie brevi, per cui rimandiamo alla sezione dedicata alle curiosità).
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Immagine promozionale di Pk Reloaded, la ristampa mai completata di Pkna.
Servì ben un anno di rodaggio per confermare al PkTeam e a Cavaglione quanto l’ardita scommessa fosse vinta, e con successo. I numeri zero esaurirono in fretta in edicola, e il servizio arretrati metteva a disposizione una sola copia a richiedente di quei numeri; i primi abbonati potevano avere il mitico trio con uno speciale timbro apposto; le quotazioni nel mercato dell’usato, per molti anni, furono inaspettatamente alte per albi comunque non con una piccola tiratura. PKNA diventava fin da subito un oggetto di culto, con una fan base che cresceva esponenzialmente e che non aveva precedenti in ambito disneyano. Il PkTeam li stimolava a creare fan-club, siti internet e momenti di aggregazione, che venivano prontamente pubblicati. Per dare un segno di riconoscimento – oltre al fatto di chiamarsi pkers – veniva inviata la Pkard a chi inviava lettere o risposte a vari quiz. Più tardi poi, con il #15 del marzo 1998, venne creata la Pk Action Hero Card, un’altra tessera simile che però sul retro aveva lo spazio per ospitare cinque bollini, che venivano consegnati solo con il completamento di alcune assurde missioni che il PkTeam proponeva, da farsi la doccia in una cabina telefonica a mostrarsi insieme all’amico invisibile. Un modo folle per creare l’effetto community, utilizzando tattiche quasi virali e da guerilla marketing decisamente avanzate per l’epoca. Le foto di questi momenti assurdi venivano pubblicate in fluviali articoli all’interno della testata, che quindi andava ben oltre il suo contenuto fumettistico, per diventare qualcosa d’altro, un luogo dove sentirsi parte di qualcosa più grande uniti dalla passione per le avventure di un papero mascherato.
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Un efficace slogan.
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Gli allegati ai vari speciali estivi: poster, calendari, agende e adesivi.
Tutto questo entusiasmo era supportato ovviamente da contenuti fumettistici di alto livello. Il PkTeam coordinava gli autori in modo da mettere le trame in forte rapporto tra loro, creando personaggi credibili e situazioni davvero memorabili. Non possiamo fare una recensione di ogni singolo volume (vi invitiamo a cercare le recensioni nella pagina dell’edicola), ma sono svariate le tematiche degne di nota che gli autori hanno sviscerato. Bruno Enna ha realizzato numeri poetici in cui la forza dei sentimenti si scontra con le convenzioni sociali (Gorthan che è costretto a nascondere le sue pulsioni umane contro la crudeltà evroniana in Mekkano è una potente metafora di chiunque debba allinearsi al comune sentire) o con la tirannia del tempo che passa (Leonard Vertighel è simbolo di chi, pur avendo tutto, senza sentimenti non riesce ad essere una persona completa). Francesco Artibani ha scritto personaggi ambigui in cui è difficile capire dove comincia la ragione e dove finisca il torto (si veda lo struggente Morgan Fairfax di Terremoto, in cui anche Uno è costretto a decidere tra la ragione e il cuore, ma anche il Razziatore, beffardo ladro temporale la cui morale lascia ampie zone grige). Gianfranco Cordara ha realizzato svariate vicende di ambito militare, in cui i giochi di potere si mischiavano alla spicciola forza bruta (nonostante alcuni risultati altalenanti, il messaggio di Virus, in cui i segreti di stato non devono essere tali, getta le basi per intriganti riflessioni). Davide Catenacci, nonostante un’unica sceneggiatura lunga all’attivo per PKNA, ha realizzato una potente trama dove la manipolazione delle informazioni diventa un pericoloso strumento di potere, in un messaggio decisamente attuale. Tito Faraci ha usato il suo stile umoristico per un numero fuori da tutti gli schemi, in una corrosiva satira dello show business, e utilizzato le didascalie introspettive e la voce narrante del protagonista tipica dell’hard boiled (ricreato in salsa Disney con la riuscita MMMM) per una riuscita storia in cui Paperinik deve trovare in Paperino la forza per vincere un nemico terribilmente forte. Alessandro Sisti, infine, ha realizzato numerose storie in cui ha inserito intelligenti spunti narrativi mischiandoli con azzeccate, e credibili, teorie scientifiche, specie legate ai viaggi temporali (memorabile la rilettura della storia che può essere riscritta), e creato un nemico credibile come Due dal destino davvero struggente.
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Pkers, la fanzine ricca di anteprime regalata agli abbonati.
Tutte queste trame incredibili sono state valorizzate dalle matite, coraggiose e innovative, dei freschi talenti dell’Accademia Disney. Abbiamo detto di come Alberto Lavoradori abbia realizzato le linee guida dei vari personaggi e degli Evroniani: il suo stile spigoloso e squadrato è perfetto per questo popolo assetato di emozioni. Claudio Sciarrone ha colto la lezione di Carpi per andare verso nuove ed emozionanti direzioni: il suo Paperinik dal becco piacevolmente quadrato si accompagna a inquadrature ardite e ad un prezioso lavoro sui macchinari (si veda l’incredibile doppia pagina di Ombre su Venere). Alessandro Barbucci, seppur per un paio di incredibili numeri, porta tutta la sua morbidezza e il suo approccio euro – manga per dare ai paperi sinuosità nuove. Infine Lorenzo Pastrovicchio, che praticamente esordiente realizza un lavoro mostruoso in Trauma, con esoscheletri giganti, battaglie urbane e doppie splash page di effetto, e che continua in questa scia con una brillante evoluzione (basti pensare alle coinvolgenti immagini evroniane di Lontano lontano.
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Diari e quaderni con le copertine dei numeri zero.
Questa voglia di innovazione e di cambiamento porta il PkTeam a cambiare le carte in tavola. Vengono infatti compiute delle scelte coraggiose, destabilizzanti per i loro lettori. A partire dal #35, con l’inizio della trilogia di Xadhoom, i pilastri della saga cominciano a crollare uno dopo l’altro. La minaccia evroniana scompare, e la bella xerbiana trova finalmente pace. I viaggi nel tempo si interrompono bruscamente. Due trova il suo posto nel futuro. Perfino la relazione con la PBI si interrompe. Numero dopo numero, come in un domino, le certezze dei pkers precipitano. La redazione comincia a lanciare messaggi sibillini di cambiamento. Nel #42 viene lanciato un sondaggio per raccogliere idee su che cosa cambiare nella testata (i risultati saranno pubblicati nel #46, per essere poi effettivamente realizzati con la serie successiva). Le rubriche cominciano ad assottigliarsi, e nel #46 appare un countdown nell’anteprima. In questi cambiamenti, qualcosa va storto e appaiono degli errori della continuity notevoli (i #47 e #48, ricchi di viaggi temporali, non potrebbero accadere a fronte di quello che succede nel #43), segno di una certa confusione generale. Nonostante ciò, il PkTeam fa un lavoro coraggioso ed ordinato nel chiudere le trame con garbo e pulizia una per una. Così, l’ultimo numero presenta una foliazione maggiore per una storia di 86 tavole, e una numerazione raddoppiata in #49/50 per fare cifra tonda, e diventa un’occasione per celebrare la saga, in particolare i primi tre numeri classici. Stefano Ambrosio, supportato da tre disegnatori, realizza un what – if in cui rilegge, mischiando vari albi, le trame di numeri del passato. Le tavole di raccordo ai tre racconti interni fanno da base per gli sconvolgenti avvenimenti che daranno il via alla seconda serie di PKNA, ovvero Pk2.
Conclusioni
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Efficace immagine promozionale usata fino alla fine della testata.
Il coraggio con cui il PkTeam chiuse PKNA è la vera cifra distintiva di tutta la saga. Un coraggio che venne declinato in molti modi, dall’approccio innovativo nella tavola alle tematiche complesse e mature. Sempre alta fu l’attenzione per raccontare temi ambigui, nei quali non si sceglieva mai la strada più facile. Questo, unito a personaggi riuscitissimi, ad una cura redazionale di livello e ad una serie di iniziativa bizzarre e forse per questo funzionanti, è stata la ricetta per fare di PKNA una rivista capace di incidere una intera generazione, e di creare un mito destinato a durare.
Curiosità
Titolo Serie (numero di episodi) | Sceneggiatore | Disegnatore | Pubblicazione |
---|---|---|---|
Angus Tales (7) | Tito Faraci, Paola Mulazzi, Silvia Ziche | Silvia Ziche | PKNA #7-13 e PKNA #48 |
Arriva Trip (3) | Francesco Artibani | Alessandro Barbucci e colori di Barbara Canepa | PKNA #14-16 |
Starring the great Burton La Valle (4) | Rudy Salvagnini | Paolo Mottura | PKNA #18-21 |
Vedi alla voce EVRON (3) | Augusto Macchetto | Stefano Intini e colori di Alberto Lavoradori | PKNA #22-24 |
5Y (5) | Francesco Artibani | Corrado Mastantuono | PKNA #26-30 |
Io sono Xadhoom (3) | Tito Faraci | Fabio Celoni | PKNA #31-33 |
Trip’s strip (4) | Bruno Enna | Silvia Ziche | PKNA #34 e PKNA #40-42 |
Fuori… onda (4) | Diego Fasano | Paolo Mottura | PKNA #36-39 |
Lo Zen e la fisica dei quanti (5) | Alessandro Sisti | Stefano Turconi | PKNA #43-47 |
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Copertina intera del numero zero/2.
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Fogli promozionali allegati a Topolino.
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Una sciarpa dedicata a PKNA.
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Uno zaino a marchio PKNA.
Titolo rubrica | Numero |
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Angus Fangus News | #2-7 e #16 |
Lyla Lay News | #10 |
PkNews | #15 |
PkQuiz | #27-29, #31, #35 e #37 |
PkTravel | #26, #38 e #0/1 |
PkCarneval | #39 |
PkOskar | #40 |
PkSport | #41 |
PkSoccer | #42 |
Referendum | #42 |
PkUeb | #43 |
PkFerie | #44 |
PkGame | #45 |
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Gli snowboard di PKNA realizzati da Rossignol in tre modelli.
Oggetto | Commenti |
---|---|
PkSegnalibro | Allegato da staccare a PKNA #2 – 3. |
Cartoline | Inviate dal PkTeam con quattro soggetti (Razziatore, un Evroniano, Xadhoom e Paperinik) |
Pkard | Inviata dal PkTeam a chi scriveva alla testata |
PkAction Hero Card | Da completare con cinque bollini per cinque diverse missioni. |
Spille | Vendute in cofanetto per corrispondenza nel dicembre 1998. |
PkEnda | Una speciale agenda venduta per corrispondenza nel dicembre 1998. |
PkPocket Book | Un libro di frasi del PkTeam, venduto per corrispondenza nel dicembre 1998. |
Calendario 1997 | Realizzato da Mastantuono, Sciarrone e Monteduro. |
Carte | Realizzate da Mastantuono e allegate in omaggio a Topolino 2167 – 2170, e poi a PKNA #32 – 33. |
Materiali di cancelleria | Realizzati da Franco Panini Carterie per quattro anni scolastici 97 – 00, comprensivi di diari, quaderni, zaini e astucci. |
Chrom PkBox | Cofanetti raccoglitori venduti per corrispondenza con le etichette fino al 2001. |
PkClock | Orologio da parete venduto per corrispondenza, rappresentante Uno e Paperinik. |
Figurine Panini | Album realizzato con due copertine e uscito nell’ottobre 1998. |
Pattini più adesivi | Premio del concorso fatto da acqua Rocchetta nel 1998. |
Snowboard | Realizzati da Rossignol in tre modelli. |
ExtrArredi di PKNA | Orologio, torre porta-cd e fermalibri a tema in un nuovo concorso dell’acqua Rocchetta nel 1999. |
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Copertina intera del #5.
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Immagine promozionale per il terzo numero di PkGiant, la ristampa completa di Pkna e Pk2 avviata da Panini nel 2014.Efficace e carismatico il claim.
Prezzo | Numero con nuovo prezzo |
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3300lire | Zero |
3800lire | Zero/3 |
4000lire | #20 |
4300lire/2,22€ | #44 |
5800lire | Speciale 97 |
6000lire | Speciale 98 |
6900lire/3,56€ | Speciale 99 e 00 |
Qui di seguito vi proponiamo come la promozione di PKNA abbia coinvolto anche il n. 12 di Paperfantasy, uscito a marzo 1996, testata bimestrale a tema spaziale e non solo. L’editoriale e la posta sono invasi dagli evroniani, e vi sono quattro pagine di descrizione dei nuovi personaggi (proposte quasi uguali anche nel n. 2103 di Topolino – vedi galleria successiva). Nel n. 14 di Paperfantasy, un lettore si dice allarmato per la lettera riguardante il minaccioso pianeta Evron. La redazione ammette che sia la domanda che la risposta erano un modo per promuovere la testata, e rimanda al celebre racconto di Orson Welles della Guerra dei Mondi, trasmesso radiofonicamente nel 1938 e preso sul serio da molti americani. Pubblichiamo anche questa seconda lettera, dove compaiono le prime due cover.
Infine, proponiamo in questa seconda galleria di immagini l’apparato redazionale presente nel n. 2103 di Topolino uscito nella settimana del 14 marzo 1996. Il testo, realizzato da Valentina de Poli, presenta i nuovi personaggi in forma di spiritoso e scanzonato test, in linea con i redazionali corrosivi ed ironici che saranno presenti sulla testata. L’ultima immagina fa parte della rubrica ‘Toposette’, che in ogni numero presentava gli appuntamenti della settimana. Extra bonus, un articolo di presentazione per Pkna 42 pubblicato su Topolino 2321 del 23 maggio 2000, le immagini pubblicitarie dello speciale del 2000 e del raro quarto e ultimo numero di RomPK, oltre a materiale promozionale dedicato a Pk Reloaded e al gadget di Antonveneta.
Visualizza le informazioni relative a Paperinik New Adventures sull’INDUCKS
Le nostre recensioni
Le nostre recensioni
Numero | Voto del recensore | Voto medio | Forum | Inducks |
---|---|---|---|---|
Tutto Disney 29: 70° Paperino | 3 | 3.8 | ||
Tutto Disney 30: Topolimpiadi | 3 | 3.5 | ||
Tutto Disney 31: Natalissimo 2004 | 4 | 4.5 | ||
Tutto Disney 46: Natalissimo 2008 | 3 | 3.5 | ||
Tutto Disney 55: Paper Risatissima | 4 | 3.8 | ||
Tutto Disney 59: X-Mickey | 3 | 3.7 | ||
Tutto Disney 62: I Bis Bis Bis di Pippo | 4 | 3.8 | ||
PK Giant Single Special Edition | 3 | 3.5 | ||
Tutto Disney 75 - Topolino e i Signori della Galassia | 4 | 3.9 |
Le nostre recensioni
Numero | Voto del recensore | Voto medio | Forum | Inducks |
---|---|---|---|---|
Più Disney 29: Macchia Nera | 2 | 3.2 | ||
Più Disney 30: Affari di Cuore | 3 | 4.0 | ||
Più Disney 32: Tops Stories I | 5 | 4.8 | ||
PD 44: Le grandi indagini di Topolino | 3 | 3.2 | ||
Più Disney 51: Paperino Paperotto | 3 | 3.4 | ||
Più Disney 56: Paperone re della finanza | 3 | 3.2 | ||
Più Disney 59: Papernovela/Topokolossal | 5 | 4.6 | ||
PD 62: Pk Giant Double Special Edition | 3 | 3.0 | ||
Più Disney 63: Topolino incontra Sio | 4 | 3.3 | ||
I like Pippo | 3 | 2.8 | ||
Più Disney 69 - I like Zio Paperone | 3 | 3.0 | ||
The best of 2016 - Paperopoli | 4 | 3.9 |
Le nostre recensioni
Numero | Voto del recensore | Voto medio | Forum | Inducks |
---|---|---|---|---|
PKNA Reloaded 0 - Evroniani | 3 | 3.6 | ||
PKNA Reloaded 19 - Zero Assoluto | 3 | 3.2 | ||
PKNA Reloaded 20 - Mekkano | 5 | 4.8 |
2 commenti su “PKNA – Paperinik New Adventures”
25 anni di PK | Ventenni Paperoni
(14/03/2021 - 19:28)[…] Uno dei lanci pubblicitari della serie comparsi prima del numero zero (da Papersera) […]
Lucca Collezionando 2024 – Il Reportage • La Tana del Sollazzo
(03/04/2024 - 00:17)[…] ovvero la nuova vita di Paperinik creata contestualmente alla testata Paperinik New Adventures (o PKNA) nel 1996. Qui la presenza di tavole originali è notevole, grazie alla generosità di alcuni […]
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