Pk Giant 40 – Sotto un nuovo sole

07 MAR 2018
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Terzo capitolo della trilogia, e terza coppia di autori, dopo Artibani – Razzi e Macchetto – Pastrovicchio, è il turno di Sisti – Mastantuono. L'assenza di uno sceneggiatore unico ha un po' pesato sulla effettiva validità della saga, così come per il disegnatore. Mastantuono, pur realizzando un buon lavoro, spinge molto il tratto umoristico, e certe espressioni sono piuttosto fuori luogo. In fondo, però, non lo aiuta una sceneggiatura che non ha nulla di epico. Sisti, nel descrivere la caduta di Evron – un evento che, nella mente del lettore, sembrerebbe enorme e meritevole di una lunga narrazione – pecca di ellissi narrative, e sbriga la pratica in un paio di tavole. Allo stesso modo, anche la risoluzione finale per Xadhoom diventa un gioco di assenze e di non detti, che colpiscono il lettore nello stomaco, ma lo confondono pure. La storia conclusiva è triste e sconfortante, e non vede vincitori sul campo, se non gli egoisti e razionali Xerbiani. L'assenza di retorica svuota anche Paperinik, che assiste inerme alla scomparsa di amici e nemici. Una scelta artistica coraggiosa, non del tutto riuscita, ma senz'altro ammirevole.
La trilogia si conclude dunque con una buona dose di amaro in bocca, e oscilla tra i suoi difetti e i suoi pregi. Lasciamo al lettore farsi una propria idea, mentre noi non riusciamo a non rimpiangere la grande narrazione epica che poteva essere, e non è stata. Resta comunque la prode iniziativa nell'eliminare due cardini di Pkna: quali sarebbero stati i futuri sviluppi? Che cosa meditava il Pk Team? Le risposte tra una dozzina di numeri.
La ristampa, in compenso, ormai naviga a vista, e dentro non c'è proprio nulla di nulla. La copertina, buona, di Pastro, si aggancia al numero precedente, ma resta tutto molto innocuo.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.