Pk Giant 19 – Manutenzione straordinaria

08 MAG 2016
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Dopo numeri intensi da un punto di vista della continuity e capaci di gettare nuove luci sugli Evroniani e sull'universo temporale, affrontiamo praticamente per la prima volta un'avventura di ambito urbano, focalizzandosi su di una location nota ma poco conosciuta come la Ducklair Tower e su di un personaggio visto ma segreto come Camera 9. Un approccio simile a quanto si vedrà in Pk2 negli anni a venire. Il risultato è un'ottima storia che poggia su una solida sceneggiatura di Sisti, svillupata su due binari: da un lato Angus Fangus, che fa pasticci nei sotterranei della torre, e dall'altra Paperinik e un misterioso aiuto, soli contro le temibili armi di Everett Ducklair. Un esempio che ben mostra che non sono necessari grandi effetti speciali e particolari nemici per rendere frizzanti e vitali le storie di Paperinik.
In questo contesto quasi claustrofobico e degno di un videogioco, si procede di livello in livello, con pericoli e sorprese ad ogni angolo. Non manca l'approfondimento psicologico, che regala ai pikers molti misteri da sciogliere e nuovi personaggi cui appassionarsi. Lorenzo Pastrovicchio da par suo realizza robottoni giganti e ardite inquadrature, che ben rendono l'idea dei turriti sotteranei, e con brio da sostanza anche alla parte più intimistica, con un'efficace costruzione della tavola.
Si conclude l'ultima serie di Trip del trio Artibani/Barbucci/Canepa, capace di far ridere con gli stravolgimenti temporali e con un'intelligente riflessione sul rapporto padre/figlio.
La nuova edizione propone una buona copertina, anche se non è al livello del capolavoro barbucciano di diciotto anni fa. Peccato per due tavole invertite, che comunque godono dell'ampio formato. Questo errore porta la valutazione da quattro stelle, data la bontà della storia, a tre.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.