Le pubblicazioni Disney in Italia sconosciute (o quasi) dalle origini fino al 1959

14 OTT 2023

Introduzione

Il presente articolo è la continuazione e l’ampliamento di quello relativo alle pubblicazioni anteguerra Disney in Italia, ed è diviso in tre parti in ragione di una per decennio. Essendo il materiale in oggetto di difficile (se non impossibile) reperibilità, ed essendoci – probabilmente – ancora delle testate da catalogare, il presente articolo è da intendersi come un costante “lavoro in corso”.

Gli anni Trenta

La prima apparizione italiana del topo più famoso del mondo nel fumetto avviene nel 1930, su L’Illustrazione del Popolo, un settimanale con sede a Torino e in quel periodo diretto da Lorenzo Gigli.

La prima apparizione di Topolino a fumetti in Italia

Le storie di Mickey (si tratta di alcune strisce dalla prima vicenda a fumetti con Topolino) iniziano ad apparire con il numero 13 e finiscono con il 51: si tratta di numeri molto ricercati dai collezionisti di materiale anteguerra, non solo per la loro rarità, ma soprattutto per il ruolo che rivestono nella storia del fumetto italiano.

Tra l’aprile e l’agosto del 1931, Il Popolo di Roma pubblica alcuni numeri con storielle inedite di Topolino disegnate da Guglielmo Guastaveglia, nelle quali appare un personaggio curioso denominato Mio Mao: un gattone, molto simile al gatto Felix di Sullivan e Messmer, che cerca in tutti i modi di mangiare(!) Topolino. Qui sotto la scansione di due pagine apparse su Il Popolo di Roma, con Mio Mao (ringrazio Leonardo Gori per la seconda immagine tratta da uno speciale ANAF).

Il Topolino di Guastaveglia

Nello stesso anno Topolino compare in una copertina di uno spartito musicale (Casa Editrice Musicale Chiappo) con il titolo Topolino suona il Fox: Mickey è appunto ritratto, di spalla, mentre suona un fox-trot al pianoforte.

Nel 1932 viene pubblicato dall’editore L. Cappelli, il libro, oggi introvabile, di Annemar Togett, autrice allora ancora minorenne: Sua Altezza Reale il Principe Codarello.

Tale volume non racconta le avventure del Topolino che siamo abituati a conoscere, ma comunque, alla fine di ogni capitolo, compaiono alcune sue immagini, come illustrato nelle due foto qui proposte.

Copertina e una delle illustrazioni interne del volume Sua Altezza Reale il Principe Codarello

Nell’anno della sua uscita il libro costava 12 lire. Adesso non è un mistero che molti collezionisti sarebbero disposti a sborsare cifre considerevoli (oscillanti tra i 300 e 700 euro) per averlo!

Vediamo comunque come, con il passare del tempo, pian piano aumentino i libri con protagonisti i personaggi Disney.

Nel 1933 fu edito, dalla stessa casa editrice, il libro Le avventure di Diavolino, anche questo con immagini a fine capitolo riprese dal già citato volume Sua Altezza Reale il Principe Codarello. L’anno successivo la Cappelli pubblica, invece, L’amico di Topolino di Consuelo, dove vengono raccontate le peripezie di un Topolino (apocrifo) e di un suo amico moscone. Oltre a varie, e mai ristampate, immagini, a fine capitolo ci sono i disegni di Topolino, ripresi da Codarello.

Il Topolino apocrifo di Consuelo e il suo amico moscone

Sempre nel 1933, Topolino fa una fugace apparizione anche nella copertina di Enigmistica Popolare. Appare inoltre anche a marzo nel Super 420 e a settembre nel Corriere dei Piccoli. In quest’ultima testata appare, oltre che in una strip, anche in un articoletto su Topolino e i suoi creatori.

L’anno successivo appare un articolo su Walt Disney, con illustrazioni raffiguranti Topolino, su Le Vie d’Italia numero 8 del 1934 (anno 40).

Copertina di Enigmistica Popolare (Anno II, n. 5, 1933)

In questi anni la fama di Topolino si andava espandendo e infatti non sono poche le sue apparizioni in gadget o volantini pubblicitari. Nel 1935 escono quattro libri pop up, ovvero con immagini interne tridimensionali, nello stesso anno esce la collana I Tre Porcellini, che nel tempo arriverà a contare 98 albi, più due fogli promozionali: la reclame del n. 1 e del n. 4 (in tre versioni differenti). Da notare come per il numero 1 della testata, esistono anche delle “copie saggio”, aventi un timbro che le identifica come tali.

Anche i periodici iniziano a proporre articoli su Topolino e Walt. Tra questi citiamo, a titolo di esempio, l’articolo relativo al lungometraggio Pinocchio uscito su Tempo numero 33 (anno IV) e il dotto approfondimento di E.M. Margadonna Da Disney a Masereel, il disegno animato dalla farsa alla tragedia pubblicato sulla rivista Comoedia n. 1 nel gennaio 1932.

Di particolare interesse l’apparizione di Topolino – finalmente sul modello di Gottfredson che siamo abituati a conoscere – sulla copertina di Modellina (“Rivista quindicinale di amena lettura per le bambine“, come riportato nella testata) n. 15 del 1935.

Nel 1936 o 1937 (la data è incerta), l’editore Cappelli di Bologna pubblica l’ultimo suo libro disneyano intitolato La storia di Micchi Topolino dall’A alla Z, con “26 suoni”, ovvero le 26 lettere dell’alfabeto, edizione ripresa dal libro pubblicato negli Stati Uniti nel 1936 dalla casa editrice Whitman con il titolo A Mickey Mouse Alphabet Book From A to Z.

Pochi anni prima, precisamente nel 1933, la Frassinelli, pubblica, con le ormai celebri traduzioni di Cesare Pavese, due volumi intitolati Le avventure di Topolino (vol. 1) e Le avventure di Topolino (vol. 2). Del primo pare anche che molte copie siano state bruciate. Da una dicitura in una pagina del secondo volume si può dedurre che era in cantiere un terzo volume, in realtà mai pubblicato.

Sempre nel 1936 viene edita la collana a fumetti Gli albi dei Tre Porcellini: questa serie ha in copertina la scritta Ed. Walt Disney – Mondadori, ed è composta da 29 albi, due bis e un supplemento: l’albo disneyano Supplemento Albo – Almanacco 1937 (numero 14 bis).

Copertina del primo numero de I Tre Porcellini e della réclame ad esso relativa

Altri albi avevano l’immagine, che poteva cambiare a seconda dei numeri, dei Tre Porcellini, quasi come un logo nella copertina. Con il numero 21 la testata cambia nome in Gli albi delle grandi avventure. Più sotto un albo della serie che riprende nella parte alta della copertina il logo con i Tre Porcellini.

Anche i primissimi numeri (fine anni Trenta) degli Albi di Salgari portavano in copertina la scritta “Walt Disney – Mondadori”: sia per Gli albi dei Tre Porcellini, sia per gli Albi di Salgari, si tratta soltanto del nome dell’editore italiano, ma il materiale pubblicato (a parte il titolo sopra citato) non è di produzione Disney, né tantomeno la Disney ne possiede il copyright.

Nel 1934 vi era un albo nerbiniano, con Cino e Franco che aveva la scritta “Edizioni Topolino”.

Copertina di Modellina (n. 15 del 1935)

Poco prima vengono pubblicate anche altre collane: nel 1935 l’editore fiorentino Salani pubblica I Grandi Piccoli Libri, ristampa italiana di alcuni dei Big Little Books americani, collana composta da undici titoli, che riportiamo in calce al presente paragrafo.

Sempre Salani, nel 1935, pubblica anche le collane Piccoli Grandi Libri (anche questi nella gallery) sia nel formato con copertina in cartoncino rigido (più costosi) e sia nel più economico cartoncino leggero; c’è da aggiungere che Salani ristamperà questi volumi nel 1939-1940 in una serie chiamata Nostalgia. In seguito questi volumi verranno ristampati anche negli anni Ottanta. Pubblica inoltre I Librini del Cuccù.

Anche la Mondadori pubblica delle nuove collane Disney: Gli Albi del Cerchio Verde (anno II, 1936), chiamati così perché il marchio che si trova in prima copertina è, appunto, un cerchio verde. La collana si compone di 12 titoli.

La collana, sempre della Mondadori, La bibliotechina Topolino comprende 6 volumi di piccolo formato più un introvabile cofanetto che li racchiudeva tutti.

Ci sono anche dei libri rarissimi, apparentemente one shot, chiamati libri gioco: Il libro animato di Topolino e I vestiti di Topolino e Topolina.

Sempre in tema di libri rari, e sempre negli anni Trenta, viene edito l’introvabile libro cartonato Topolino Libro per i miei scarabocchi.

Citiamo velocemente queste testate in quanto già conosciutissime: Topolino Giornale, edito dalla Nerbini a partire dal 31 dicembre del 1932; Nel Regno di Topolino, edito dalla Mondadori a partire dal 1935 e i cui fascicoli potevano essere inseriti in un rarissimo raccoglitore (di questa serie esistono alcuni albi con diverse edizioni che si differenziano per piccoli particolari, come nel caso di Topolino nell’intimità, del quale esiste una prima edizione in bianco e nero con otto pagine in quadricromia e una seconda in nero e arancione); Topolino Giornale Supplemento (dal 1933); gli Albi Disney Nerbini ed infine gli Albi d’oro Anteguerra.

Tra il 1936 ed il 1937 Federico Galli disegnò un Topolino apocrifo su due settimanali di ispirazione cattolica: L’Aspirante e In alto, fanciulli, quest’ultimo pubblicato almeno fino al 1943. Erano giornali di impostazione propagandistica dell’epoca fascista, dedicato ai giovani balilla. Da notare che le notizie riguardanti tali testate sono talmente frammentarie da non riuscire a capire se si tratti di due testate distinte o, invece, della stessa testata che cambiò nome nel corso della sua vita editoriale.

A sinistra, Micchi Topolino edito da Cappelli; al centro e a destra, i due volumi Frassinelli tradotti da Cesare Pavese senza le rate sovraccoperte con titolo e prezzo

Il Topolino, brutto, di Galli è un eroe, per i bambini dell’epoca, senza morale: combina guai, sembra dedicarsi al brigantaggio… Galli fu incaricato di creare un eroe comico, con lo scopo di far ridere in quegli anni, secondo quelli che erano i criteri umoristici del tempo.

Questo Topolino è ancor più giovane del Mickey Mouse delle prime strisce di Gottfredson: un Topolino che potrebbe avere circa dieci anni. La qualità, s’intende, è abissalmente diversa da quella dei disegni d’oltreoceano. Le strisce pubblicate su In alto, fanciulli erano, per la maggior parte se non tutte, a continuazione.

Sempre a questo periodo risale Topolino trasformista, libro gioco della Casa Editrice Carroccio Milano quasi impossibile da trovare in ottimo stato.

Il logo dei Tre Porcellini

Nel 1937 nascono altre testate edite dalla Mondadori: gli Albi d’oro, 41 numeri (partendo da Topolino eroe dell’aria, fino a Topolino e la lampada di Aladino del 1940) e Paperino Giornale, 149 numeri, dove fa il suo esordio la storia Paolino Paperino e il mistero di Marte, una delle prime storie lunghe con Paperino protagonista.

Nascono anche i vari almanacchi (per un approfondimento, rimandiamo a questo articolo): Albo Almanacco 1937 (supplemento ai Grandi Albi dei Tre Porcellini), Albo Almanacco 1938, Almanacco Topolino-Paperino 1939, il rarissimo Maremonti Topolino-Paperino (con copertina di Antonio e Michele Rubino) e l’Almanacco Topolino-Paperino 1940. Alcuni di questi contengono un gioco.

In questi anni viene edita, sempre dalla Mondadori, la collana Sinfonie allegre composta di libri illustrati che comprendono in totale sei tavole a fumetti. Una di queste si trova ne Le prodezze di Paperino con il titolo Paperino cowboy, le altre sono invece nel volume Le arguzie di Paperino (Un tiro malaccorto, Un’idea originale, Avventura nell’orto, Il fantoccio di Paperino ed una tavola senza titolo).

Tutti questi volumi, chiaramente, non sono made in Italy, in quanto gli originali sono per la maggior parte di provenienza statunitense o inglese. In particolare, quelli di origine inglese godono dei bei disegni di Wilfred Haughton, mentre alcuni di quelli americani sono disegnati da Tom Wood o da Al Taliaferro.

Nel 1938 è la volta della testata Gli albi di Biancaneve, composta da 8 fascicoli pubblicati come supplementi a Nel Regno di Topolino. Abbiamo anche altri rari supplementi, questa volta trimestrali, a Nel Regno di Topolino, chiamati Quaderni da colorire (sic!). Tra i titoli di cui siamo conoscenza riportiamo Re Nettuno, Ninna Nanna (numero 9 del maggio 1936), Topolino e il gigante e I pinguini.

Galleria di immagini

Gli anni Quaranta

Nel 1940 circa la De Agostini pubblica dieci fascicoli chiamati Walt Disney v’insegna a disegnare. Sempre nello stesso periodo la Gros Monti pubblica il volume Biancaneve e i sette nani.

Il nono fascicolo di Walt Disney v’insegna a disegnare

Nel 1941 la Berinzaghi di Milano pubblica Pinocchio nella serie I grandi film illustrati. Nello stesso anno anche la Marzocco pubblica un libro sul Pinocchio disneyano.

Nel 1943 Nino Pagot disegna alcune storie a fumetti per una collana chiamata Serie Biancaneve, edita dall’Audace: oggi questi albi sono difficilissimi da trovare. Pare che questi fumetti siano stati pubblicati di propria iniziativa dagli stampatori delle Edizioni Audace, senza che l’editore (siamo ancora in periodo di guerra) ne fosse al corrente.

Questi i dati di cui disponiamo grazie alla Guida del fumetto italiano di Gianni Bono: formato 34×23, 8 pagine più copertina, periodicità quindicinale, quattro albi a fumetti disegnati da Nino Pagot.

I volumi pubblicati:

  1. Biancaneve e il Mago Solitario
  2. Biancaneve nel castello del mago
  3. Biancaneve e i Sette Nani, Titì e Totò
  4. Biancaneve e la fine del Mago Solitario

Annunciati, ma mai pubblicati:

  • Biancaneve e i Sette Nani nel regno di Re Severo
  • Biancaneve e i Sette Nani buoni contro i Sette Nani cattivi

Copertine di Biancaneve n. 2 e 3, editi da Audace

Di data incerta, ma secondo alcuni esperti risalenti ai primissimi anni Trenta (precisamente al 1933, anche se ci sembra altamente improbabile per alcune incongruenze), secondo altri nella seconda metà degli anni Quaranta o inizi dei Cinquanta, sono invece gli undici rari libri della casa editrice E.R.O.L.A. (di Alfredo Mondini) della collana Collezione per i più piccini con Topolino.

Composti da sole 30 pagine, avevano dimensioni minime e contenevano alcune avventure, tra le tante, di un Pinocchio non disneyano; vi è anche il titolo Biancaneve, regina della neve. Nella lista delle pubblicazioni che presentiamo in coda al paragrafo sono presenti alcuni titoli con Pinocchio per il fatto che, in essi, appare anche Topolino.

Dello stesso editore sono gli Albi del Trio dell’Astuzia, delle strisce a fumetti. Secondo alcuni sono parziali trasposizioni a fumetti di alcuni libri illustrati di cui abbiamo parlato qui sopra. Rarissimi, e a parere di chi scrive, la testata più interessante degli anni Quaranta-Cinquanta!

Copertine di Topolino re dei cuochi, Topolino e le sue scuse e Ninna Nanna

Graficamente non sono il Topolino e la Biancaneve (o i Sette Nani) che conosciamo ma, almeno per quanto riguarda Topolino, il disegnatore allude al personaggio Disney, che peraltro disegnò tempo prima. Dunque per le sue intenzioni e nella considerazioni dei pochi che acquistavano gli albi, questo è forse da considerarsi come un Mickey disneyano apocrifo (a differenza di Pinocchio e di Biancaneve, personaggi che già nascono come non-Disney).

Tempo fa, all’interno della rivista Il Fumetto pubblicata dall’ANAFI, è stato citato un fantomatico Giornalino del Trio dell’Astuzia, di cui non è stata reperita, attualmente, nessuna copia.

Annuncio del Giornalino del Trio dell’Astuzia

Questi i dati relativi alla testata di cui disponiamo, ripresi da quanto pubblicato dall’ANAFI e sulla Guida del fumetto italiano:

  • Formato: 17×8, Casa editrice E.R.O.L.A., L. 10, 16 pag. + copertina, periodicità settimanale
  • 18 striscette, senza data (probabilmente 1948) e senza numerazione
  • Sceneggiatore e disegnatore: Gaetano Vitelli

Di seguito pubblichiamo i titoli dei 18 albi:

  1. Pinocchio maestro e Topolino capo classe
  2. Furbolino fantasma e Topolino poliziotto
  3. Pinocchio portiere e Topolino calciatore
  4. Furbolino prestigiatore
  5. Pinocchio dentista e Topolino assistente
  6. I 7 nani alla guerra e Biancaneve crocerossina
  7. Topolino atomico, Furbolino contro atomico e Pinocchio aviatore
  8. Pinocchio superstizioso con Topolino e Furbolino finti gobbi
  9. Furbolino accalappiacani con Pinocchio e Topolino vigili urbani
  10. Topolino regista del cinema e Pinocchio attore e Furbolino operatore
  11. Topolino vigile del fuoco con Pinocchio e Furbolino attori di prosa
  12. Furbolino contrabbandiere con Topolino e Pinocchio doganieri
  13. Topolino e Furbolino chiamati alle armi
  14. Pinocchio, Topolino e Furbolino corsari
  15. I guai di Pinocchio, Topolino e Furbolino
  16. S.O.S. dalla città sottomarina
  17. Topolino, Pinocchio e Furbolino ospiti di Biancaneve
  18. Il fidanzamento di Pinocchio

Sesto (dalla collezione dell’autore) e decimo (dalla collezione privata di Fabio Gadducci, che ringraziamo) numero degli albi E.R.O.L.A. con pagine interne

Nel 1946 la collana a fumetti I grandi Albi di Walt Disney viene edita dalla Mondadori. Purtroppo pubblicherà un solo numero dedicato a Pinocchio (in due versioni: uno con costa blu e un altro con costa rossa) con la famosa versione della storia realizzata da Hank Porter ed alcune illustrazioni. Oggi questo libro è valutato, in condizioni ottime, 500-600 euro.

Copertina e pagine interne di Pinocchio (1946)

L’anno successivo invece viene pubblicato il cartonato Storie dello Zio Remo; questo volumetto non è che il primo Disney della serie Libri d’oro, per la quale ne verranno pubblicati altri negli anni Cinquanta. Non bisogna confonderla con Piccoli libri d’oro e Grandi albi d’oro, altre testate disneyane risalenti agli anni Sessanta.

Nel 1948 viene edita una minicollana per bambini, denominata Io sono. Il primo numero si intitola Io sono Pinguino; fino al 1950 verranno editi più di venti titoli. Qui sotto, Io sono il Pinguino, Io sono il Lupetto Mannaro e Io sono Topolino.

Copertine di tre volumi di Io sono

Nel medesimo anno rinasce un’altra collana, Sinfonie Allegre, con storielle illustrate (non a fumetti) infantili e di poche pagine. Ne vengono pubblicati venti titoli, tutti di 44 pagine, dedicati a personaggi Disney: Dumbo l’elefantino volante, I Tre Caballeros, Il Lupo Mannaro, Cappuccetto Rosso e i Tre Porcellini, Il paese della ninna nanna, Bambi, Biancaneve e i Sette Nani, Il drago timido, Josè Carioca, La sirenetta, La vita di Paperino, Cenerentola, L’agnellino alla fiera, Alice nel paese delle meraviglie, I figli di Bambi, Taddeo il velocista, Peter Pan, Le eroiche imprese di Pippo, Paperino aviatore, Topolino a Hollywood, Lilli e il vagabondo.

Copertina, senza sovracoperta, di Vieni a giocare con i Sette Nani (collana Piccole avventure)

Alcuni titoli delle Sinfonie Allegre (Biancaneve e i Sette Nani, Cenerentola, Bambi, I Tre Caballeros, Alice nel paese delle meraviglie e Peter Pan) furono ristampati con copertine differenti nella valigetta strenna La valigetta delle meraviglie edita dalla Mondadori nel 1955.

Nel 1949 escono due altre pubblicazioni Disney sempre a cura della Mondadori: Piccoli gioielli (con Paperino educa gli anatroccoli) e Piccole avventure (con La storia del negretto). Alcuni dei libri di queste due serie sono trasposizioni dei film animati. Così recita la scritta nell’ultima pagina dei volumi di Piccole avventure: “Collezione per i ragazzi dai 6 ai 10 anni”.

Piccole avventure e Piccoli gioielli non erano solamente adattamenti di corto e lungometraggi ma anche di storie a fumetti ridotte in prosa (come Tippete e i Sette Nani); alcuni avevano la sopraccoperta, altri no come ad esempio Cenerentola. La collana Piccole avventure comprende in tutto 24 titoli, di cui due non disneyani.

Sempre nel 1949 la Cartiere Burgo produce dei quaderni con fumetti: iniziano con il titolo Clara fa lo sciopero delle uova. Ne esistono diverse serie: negli anni Trenta e Quaranta iniziano ad apparire diversi quaderni con copertine Disney, anche senza licenza ufficiale, e quindi da considerarsi apocrifi.

Nella seconda metà degli anni Quaranta ci furono altri quaderni editi con licenza Disney raffiguranti in copertina personaggi quali Cappuccetto Rosso o Gimmi, e così via. Più tardi ne sono usciti alcuni con la dicitura Lo scrigno delle sette perle, altri ancora con testo nel retrocopertina (serie Bambi) e tantissimi altri che non citiamo in questo articolo, rimandando all’I.N.D.U.C.K.S. per tutte le informazioni in merito.

Immagine da un quaderno della terza serie de I quaderni a fumetti

Nello stesso anno inizia la pubblicazione di una nuova serie: gli Albi tascabili di Topolino, con 195 albetti in formato striscia orizzontale ispirati ai giveaway gratuiti utilizzati già da anni negli Stati Uniti a scopo pubblicitario.

Oltre alla serie regolare ve ne furono altri dodici (inizi degli anni Sessanta) dati in omaggio dalla ditta Persil a chi acquistava i suoi detersivi, i quali ristamparono, con una numerazione dal 51 al 62, alcuni degli albi già pubblicati. Allo stesso modo, la ditta Prealpi allegò ai suoi prodotti (un formaggino) quindici strisce, ristampe di alcuni numeri che hanno una numerazione propria dal 100 al 114.

Nel 1949 la collana Raccolta Albi Tascabili di Topolino raccolse vari numeri della serie rilegandoli insieme in edizioni così raggruppate: sei numeri con otto fascicoli, otto numeri con sette fascicoli e quattro numeri con sei fascicoli.

Questi diciotto albi sono molto ambiti nel mercato collezionistico, specialmente i primi cinque (del quinto esiste una sola copia conosciuta, peraltro senza copertina) e l’ottavo, di cui esiste una sola copia conosciuta. Per un approfondimento, rimandiamo a questo articolo.

Grazie al sito www.CollezionismoFumetti.com, che ha fornito gentilmente informazioni ed immagini, ecco qua uno “scoop”: l’immagine e la conferma dell’esistenza di una raccoltina a otto storie, mai citata nelle cronologie e quindi ancora sconosciuta.

Ora la domanda è questa: che sia la copertina della raccolta n. 5 oppure di una pubblicazione mai censita? Sotto, l’immagine della raccoltina n. 8, a sette storie, e della sconosciuta raccoltina a otto storie, qui per la prima volta.

Per quello che riguarda la conosciutissima collana Topolino libretto, nata nel 1949, ci limitiamo solo a citarla.

Immagine della raccoltina n. 8 e della sconosciuta raccoltina a otto storie

Gli anni Cinquanta

Nei primi anni Cinquanta abbiamo delle nuove serie di albi da colorare: Quadretti (1950), Libri da colorare (1951, con Alice nel Paese delle meraviglie), e gli album delle edizioni Carroccio e Arciere (questi ultimi due sono senza data).

L’edizione Carroccio è composta da due collane: Collana Topolino e Collana Paperino. La collana Quadretti aveva sul retro delle “figurine” a tema Disney.

Un album delle edizioni Arciere, uno delle edizioni Carroccio e un terzo facente parte della collana Quadretti di Mondadori

Inoltre segnaliamo due particolari uscite, forse one shot: un albo da colorare chiamato Museo di Walt Disney ed un altro Animali sportivi della Carroccio, di datazione compresa tra gli anni Quaranta e Cinquanta.

Nel 1950 gli abbonati a Topolino ricevevano un librettino chiamato Dono di Topolino ai suoi amici. Nel 1952 questo librettino, con poche differenze, fu venduto nelle edicole come allegato a Topolino n. 38, col titolo Paperino e la Cleopatrias Extinta. La copertina è a opera, probabilmente, di Michele Rubino. Questi due albetti oggigiorno sono una vera rarità per gli appassionati.

I due doni di Topolino ai suoi amici

Nel dicembre del 1950 la Mondadori raccoglie i numeri da 10 a 15 di Topolino, senza le copertine, in un volume dal titolo Il libro di Topolino la cui pubblicità si può trovare in una pagina del n. 22 del libretto. Questo libro è oggi una delle più rare produzioni mondadoriane e disneyane. Specialmente introvabile è la sovraccoperta gialla (ma qui riprodotta in bianco e nero).

Il raro Libro di Topolino

Nel 1952 viene pubblicato il libro Robin Hood e i compagni della foresta, 60 pagine con varie illustrazioni, e l’anno successivo il volume Peter Pan. Nello stesso anno si trovavano, nei numeri 53, 54, 55, 56 e 58 di Topolino, cinque librettini da costruire staccando alcune pagine.

Denominati Paperosinfonie, i titoli sono: Paperino pescatore di trote, Paperino in tranvai, Paperino e l’evaso Piedigatto, Paperino cacciatore e Paperino e il tacchino ribelle.

Paperino e il tacchino ribelle

Nel 1955 la Mondadori pubblica una nuova collana, Il mondo e i suoi abitanti, con testo e illustrazioni; fino al 1960 (quando appare Indiani navajos) abbiamo tre titoli: Il Siam, Marocco Uomini Blu e Polinesia la Samoa.

Nella seconda metà degli anni Cinquanta, oltre agli Albi della Rosa (1954) e all’avvio dell’Almanacco Topolino, viene edita una nuova collana, oggi poco nota, di libri Disney: gli Albi d’Argento, dodici numeri usciti a partire dal 1956. Nello stesso anno, anche il quotidiano Il Giorno pubblica strisce americane con Topolino, mentre l’anno successivo avrà inizio la testata I Classici di Walt Disney.

La bella addormentata per Epoca

Nel 1957 nasce un’altra testata di libri illustrati: Carosello. Fino al 1959, ultimo anno di cui ci occupiamo in questo articolo, escono quattro numeri (La grande Tribù, Le nuove avventure della Grande Tribù, La bella addormentata nel bosco e La grande tribù alla corte di Re Artù) che, per la maggior parte, godono delle traduzioni di Guido Martina.

Nel 1959 Epoca, col titolo Epoca per i ragazzi, dedica delle copertine alla versione disneyana de La bella addormentata nel bosco e pubblica le relative storie a fumetti disegnate da Al Hubbard. Nel 1959 escono sei numeri, negli anni Sessanta altri sei numeri “disneyani” ed ancora uno negli Ottanta.

Sempre allo stesso anno risalgono il primo dei dodici volumi de L’Enciclopedia di Topolino e forse l’adattamento disneyano del romanzo 20.000 leghe sotto i mari. Scriviamo “forse” in quanto ne è stata trovata traccia in una pubblicità in un fumetto, ma non compare in alcun catalogo.

Il 1959 è infine l’anno de I Romanzi di Topolino, due volumetti poco conosciuti dal titolo Destinazione Luna e Il tesoro del Polo Nord, di cui riproduciamo le copertine e gli interni “animati”.

Se siete interessati alle pubblicazioni da edicola Disney, potete leggere questo articolo oppure visitare questa sezione del sito in continuo aggiornamento.

I rari Romanzi di Topolino (1959)

Autore dell'articolo: Massimo Bonura