Collane e pubblicazioni Disney sconosciute (o quasi)

22 LUG 2009

Il primo incontro del topo più famoso del mondo nel fumetto, in Italia, avviene nel 1930, con “L’Illustrazione del Popolo“, un settimanale con sede a Torino e in quel periodo diretto da Lorenzo Gigli. Le storie di Mickey iniziano con il numero 13 e finiscono con il 51 di questa pubblicazione. Esse sono molto ricercate dai collezionisti anteguerra, non solo per la loro rarità, ma soprattutto per il ruolo nella storia del fumetto italiano.

Nel 1932, viene pubblicato dall’editore L. Cappelli il libro, oggi introvabile, di Annemar Togett “Sua altezza reale il principe Codarello“. Il libro non racconta le avventure di Topolino ma ad ogni fine capitolo compaiono delle sue immagini, come illustrato nelle foto qui di seguito. Pian piano aumentano i libri con protagonisti i personaggi Disney. Nell’anno della sua uscita il libro costava 30 lire, adesso molti collezionisti sborserebbero tra i 600 e i 1100 euro! Di seguito alcune immagini tratte dal libro.

Nel 1933 la Frassinelli, con le ormai celebri traduzioni di Cesare Pavese, pubblica due volumi intitolati “Le avventure di Topolino” (vol.1) e “Le avventure di Topolino” (vol.2), quest’ultimo oggi è rarissimo, anche perché sembrerebbe che molte copie vennero bruciate. Nel 1936 o 1937, (la data è incerta) la Cappelli pubblica il volume “La storia di Micchi Topolino dall’A alla Z“, con 26 suoni, il corrispondente in italiano del Mickey Mouse Alphabet Book edito da Whitman negli USA nel 1936. Queste sono le copertine dei volumi appena citati:

In seguito vengono pubblicate anche varie collane: nel 1935 l’editore fiorentino Salani pubblica “I Grandi Piccoli Libri“, ristampa italiana dei Big Little Books americani, collana composta da 11 titoli:

  • Topolino
  • Le avventure di Topolino
  • Topolino e il gigante
  • Topolino nel paese dei nani
  • Topolino pompiere
  • Topolino e Pluto
  • Topolino alpinista
  • Topolino Don Chiscotte
  • Buci e Bobi
  • Biancane e i sette nani
  • I nani di Biancaneve.

Sempre Salani, nel 1935, pubblica anche le collane “Piccoli Grandi Libri” (con 5 titoli: Topolino e gli zingari, Topolino e il tesoro, Topolino pilota postale, Topolino poliziotto, Topolino e il Pipistrello) e “I Librini del Cuccù” (Topolino, Pluto, Paperino, Biancaneve, Brontolo, Eolo, Dotto, Gongolo, Pisolo, Cucciolo, Mammolo). Le immagini seguenti sono relative (da sinistra a destra) ai numeri 79 e 87 della collana “I Grandi Piccoli Libri“, il quarto volume de “Piccoli Grandi Libri” e il numero 27 de “I Librini del Cuccù“.

Anche la Mondadori pubblica delle nuove collane Disney: “Gli Albi del Cerchio Verde” (anno II, 1936), chiamati così perché il marchio che si trova in prima copertina è, appunto, un cerchio verde; la collana si compone di 13 titoli:

  • Pinguini innamorati
  • I tre lupetti
  • Topolino alla corte di re Artù
  • La leggenda del bosco
  • I bimbi del lago
  • I nani del bosco e Re Nettuno
  • Lo struzzo e Paperino
  • Topolino nel circo
  • Topolino e l’anatroccolo
  • Le veglie di Topolino
  • Coniglietti buffi
  • L’officina di Papà Natale
  • Le favole di Topolino
  • Topolino Don Chisciotte

L’anno successivo (III 1937) la collana si arricchisce di altri 4 titoli: I tre porcellini, Una partita di polo, Fuffo elefantino, Topolino in montagna.

La collana “La bibliotechina di Topolino”, sempre di Mondadori, comprende 6 volumi: Topolino al circo equestre, La disdetta di Topolino, Topolino e Zoppicante, Un’impresa difficile, Topolino non cede, Topolino vince il Gran Premio

La collana “I libri gioco” comprende due titoli: “Il libro animato di Topolino” e “I vestiti di Topolino e Topolina”.

L’editore Nerbini, sotto la direzione di Collodi Nipote, qualche anno prima, precisamente il 31 Dicembre del 1932, dà vita alla testata storica per eccellenza nel panorama delle pubblicazioni Disney in Italia: Topolino (detta “Topolino Giornale” nell’ambito collezionistico, dato il suo formato tabloid), destinato a durare sino al numero 738 del 1949, con la storia “Topolino e il Cobra Bianco” scritta da Guido Martina e disegnata da Angelo Bioletto.

La casa editrice Nerbini, secondo la tradizione per “dimenticanza”, non chiese i diritti editoriali alla Disney in America, e in attesa di trovare un accordo con i detentori legittimi del copyright, con il numero tre la testata divenne “Topo Lino”, denominazione che mantenne sino al numero 7, quando poté riprendere il nome originario. La prima annata 1932-1933 è tra le più rare del fumetto italiano.
Topolino giornale, nel 1935, passa dalla Nerbini alla Mondadori. La testata è composta da 16 annate, dal 1932-33 al 1949 con l’esclusione del 1944 a causa delle vicende belliche, a tale proposito va segnalata la rarità del numero 564, dal quale la pubblicazione viene sospesa; riprenderà due anni dopo, sempre in formato giornale.
A partire dal 1933, e fino al 1935, vengono pubblicati anche 43 supplementi.

Nel 1935 nasce un’altra importantissima collana: “Nel Regno di Topolino“, formata da 95 numeri, è divisa in albi doppi formato grande, orizzontali (nn. 1, 7, 11, 12, 15, 16, 21, 30, 32, 37, 48, 66, 92) e formato piccolo, verticale. La collana finisce nel 1940. Per raccogliere tutti questi albi poteva essere richiesto un raccoglitore a colori in cartone, oggi rarissimo, che riproduciamo nella foto seguente.

Nel 1937 nascono tantissime testate edite dalla Mondadori: gli “Albi d’oro“, 41 numeri (partendo da Topolino eroe dell’aria, fino a Topolino e la lampada di Aladino del 1940); “Paperino Giornale“, 149 numeri, dove fa il suo esordio la storia “Paolino Paperino e il mistero di Marte”.
Nascono anche i vari almanacchi: “Albo Almanacco 1937”, “Albo Almanacco 1938”, “Almanacco Topolino-Paperino 1939”, il rarissimo “Maremonti Topolino-Paperino” (con copertina di Michele Rubino) e l'”Almanacco Topolino-Paperino 1940″. Alcuni numeri di essi contengono un gioco. In questi anni abbiamo anche una collana Disney di fiabe per bambini, circa una ventina di numeri tra cui Il circo di Topolino, Topolino e la fata e l’oca, Le prodezze di Paperino, Il Paese della Ninna Nanna, Paperino nel museo delle meraviglie, ed altri.

Nel 1938 è la volta della testata “Gli albi di Biancaneve”, composta da 8 fascicoli.

Nel 1948 inizia la pubblicazione di una nuova serie: gli “Albi tascabili di Topolino“, con 195 albetti (in formato orizzontale), ispirati agli albetti gratuiti “giveaway” utilizzati già da anni negli Stati Uniti a scopo pubblicitario. Oltre alla serie regolare, ve ne furono altri 12 dati in omaggio dalla ditta Persil a chi acquistava i suoi detersivi, e che ristamparono i numeri dal 51 al 62. Allo stesso modo la ditta Prealpi allegò ai supoi prodotti (un formaggino) 15 strisce ristampe dei numeri che vanno dal 100 al 114.

Nel 1949 la collana “Raccolta Albi Tascabili di Topolino” raccoglie i vari numeri della collana rilegandoli insieme, in edizioni così raggruppate: 6 numeri con otto fascicoli, 8 numeri con sette fascicoli e 4 numeri con sei fascicoli). Questi diciotto albi sono rarissimi, specialmente i primi cinque (del quinto esiste una sola copia conosciuta, peraltro senza copertina) e l’ottavo, di cui esiste una sola copia conosciuta.

Nel 1950 la Mondadori raccoglie i primi numeri di Topolino libretto in tre (?) volumi, tutti dal titolo “Il libro di Topolino” (ci sono vari dubbi sulla esistenza del primo, invece per il secondo e il terzo numero si sa per certo che esistono, dato che almeno una copia è conosciuta).

Negli anni ’50, oltre agli “Albi della Rosa” (1954) e l’avvio dell'”Almanacco Topolino” (erede degli “Albi d’oro”), viene edita una nuova collana oggi poco nota di libri Disney: gli “Albi d’Argento“, 12 numeri usciti a partire dal 1956. Nel 1959 è la volta de “I Romanzi di Topolino”: due volumetti poco conosciuti e abbastanza rari, dal titolo “Destinazione Luna” e “Il tesoro del Polo Nord”, di cui riproduciamo le copertine e gli interni “animati”.

Ringraziamenti
Ringrazio il sito www.CollezionismoFumetti.com per aver gentilmente offerto le immagini presenti nell’articolo ad eccezione della prima riguardante “Sua Altezza Reale Il Principe Codarello”, e Francesco di Bella per le immagini relative a “I Romanzi di Topolino”.

Autore dell'articolo: Massimo Bonura