Super Miti Mondadori 25

19 MAR 2020

Attorno al 1996-97 vidi in edicola uno dei primi albi di Paperinik New Adventures e, spinto dalla curiosità (soprattutto per l’insolito formato, notevolmente più grande di quello del Topolino libretto), lo sfogliai. Le ambientazioni, così diverse da quelle del Paperinik a cui ero abituato, e l’impostazione delle tavole mi lasciarono molto perplesso: aggiungiamoci il fatto che all’epoca ero in una fase di disinteresse verso il fumetto Disney ed ecco spiegato il motivo per il quale desistetti dall’acquisto.

PK - I viaggiatori del tempo

La copertina del volume Mondadori con la ristampa delle prime storie di PKNA.

Qualche tempo dopo avvenne che da un mio ex compagno di scuola, che conoscevo per appassionato principalmente di manga giapponesi e di fumetto supereroistico americano, sentissi parlare molto bene delle nuove avventure del Papero Mascherato, in modo che per me era inaspettato. Decisi quindi che esse meritavano una chance da parte mia. Tuttavia, all’epoca la serie era molto inoltrata e non desideravo né cominciare a seguirla da quel punto, col rischio di non comprendere alcuni passaggi a causa dell’ignoranza di fondamentali eventi pregressi, né mettermi a cercare affannosamente i numeri arretrati tra fumetterie e mercatini vari.

Quando nel 2001 vidi in edicola il numero 25 dei Super Miti Mondadori, intitolato PK – I viaggiatori del tempo, pensai che poteva trattarsi dell’occasione giusta perché mi approcciassi con questa serie.

Lyla e Angus in Evroniani

Lyla e Angus, due nuovi personaggi che non mancheranno di colpire i lettori della testata.

La prima storia, Evroniani, che era in effetti anche la prima di tutta la serie di PKNA (pubblicata sul n°0 del 1996) fu una folgorazione: mi colpirono questi nuovi nemici, alieni dell’aspetto vagamente anatrino ma molto minaccioso, per l’assenza di pupille dagli occhi, pur senza essere orripilanti (cosa che in fondo sarebbe stata inappropriata per un fumetto Disney). Inusitato anche il loro motivo per invadere la Terra e gli altri pianeti: ciò che ricercano sono le emozioni, delle quali si nutrono, e che ottengono trasformando le loro vittime in creature apatiche prone ai loro ordini, che portano sulla testa una fiamma azzurrina e sono perciò dette “coolflame“.

Contro questa minaccia, Paperinik non può più limitarsi ad essere un vigilante mascherato contro il crimine di Paperopoli (come si era evoluto dal primo “Diabolico vendicatore” di martiniana memoria) ma deve fare una sorta di upgrade: per questo ha un nuovo alleato, Uno, l’intelligenza artificiale creata dal geniale inventore Everett Ducklair, nascosta in un piano segreto della Ducklair Tower, il grattacielo di cui Paperino è divenuto il custode dopo che esso è stato acquistato da Paperon de’ Paperoni.
Altri due nuovi personaggi introdotti da questa storia, i quali avranno un notevole peso nel proseguimento della saga, sono due giornalisti: il neozelandese Angus Fangus, che ha per Paperinik un’antipatia innata pari a quella del direttore del Daily Bugle J. Jonah James per l’Uomo Ragno, e la bella cyborg Lyla Lay, di cui apprenderemo essere un’agente sotto copertura della Tempolizia, l’organizzazione del futuro che si occupa di perseguire e prevenire i crimini temporali.

Il Razziatore

L’imponente stazza del Razziatore al confronto di PK.

I disegni, piuttosto spigolosi, di Alberto Lavoradori in Evroniani non rendono pienamente giustizia all’avvenenza di Lyla, che si trova maggiormente valorizzata dal tratto più morbido e dinamico di Claudio Sciarrone ne Il vento del tempo, la seconda storia del volume (e dell’intera saga). In questo episodio Paperinik (o, come ormai sarà stabilmente chiamato, PK) si confronta con un altro nemico, proveniente stavolta non da un altro pianeta ma da un altro tempo: il Razziatore, dall’aspetto di un grosso rapace umanizzato con un occhio bionico e, come il Nostro, un lungo mantello. Di primo acchito sembrerebbe un villain alla Gambadilegno, spietato all’occorrenza ma non eccessivamente scaltro; con gli episodi successivi della serie però avrebbe acquistato maggiore profondità, anche per il tenero affetto che lo lega al figlioletto Trip (cosa insolita nel fumetto Disney, in cui i rapporti padre/figlio sono in genere sostituiti da quelli zio/nipote).

Xadhoom!, la terza storia dell’albo è accreditata nei disegni ad un certo Paul Ackerman, ma secondo l’INDUCKS sarebbe opera di Stefano Intini (oltre che di Alessandro Sisti per la sceneggiatura e di quest’ultimo assieme ad Ezio Sisto per il soggetto, come per le prime due storie). Il titolo è costituito dal nome di un nuovo personaggio (in realtà già intravisto nelle tavole introduttive di Evroniani, l’aliena del pianeta Xerba, che in quanto nemica degli Evroniani, che hanno devastato la sua patria, diventa alleata del papero mascherato; ma la collaborazione, almeno per questa prima storia, è dovuta ad obiettivi comuni più che ad un vero feeling tra i due, anche se col tempo anche questo rapporto si sarebbe evoluto verso un sentimento di amicizia. Xadhoom ha in effetti molti elementi che l’accostano alle supereroine dei comic books americani: i suoi superpoteri le sono stati dati dalle radiazioni emesse da una stella (e qui è evidente l’analogia con i Fantastici Quattro) ma tende ad agire preferibilmente da sola come farebbe un Wolverine.

Con Frammenti d’autunno, uscita sul n°22 di PKNA dell’ottobre 1998, scritta da Bruno Enna e stupendamente disegnata da Claudio Sciarrone, si esplorano ulteriori risvolti del rapporto tra i droidi della Tempolizia (a partire proprio da Lyla), i loro creatori e la società del futuro del quale sono espressione, secondo i temi lanciati a suo tempo da Philip K. Dick in Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

L'apertura della storia di "Frammenti d'autunno"

La suggestiva apertura di “Frammenti d’autunno”.

Un PK impegnato nel futuro lo vediamo anche in Carpe Diem (PKNA n°14 del febbraio 1998), sceneggiata da Francesco Artibani e disegnata da Alessandro Barbucci, nel quale sceglie di allearsi col Razziatore per sventare una catastrofe che potrebbe cancellare tutta la linea del tempo; tuttavia l’ultimo dialogo tra i due lascia intendere che nel loro rapporto nulla sia veramente cambiato rispetto a prima: due avversari che continueranno a combattersi, ma che comunque godono del rispetto l’uno dell’altro.

Quando nel 2012 uscì col Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport  la ristampa integrale delle tre serie di PK, intitolata PK Il Mito, comprai tutti e 36 i volumi di cui si componeva, ma non ho mai neppure pensato di separarmi dal volume che mi aveva fatto conoscere (e apprezzare) la serie.

Autore dell'articolo: Giona

Ha imparato a leggere con i Puffi su Il Giornalino, poi è passato a Topolino. Attualmente spazia dal fumetto d'autore ai manga giapponesi, ma il suo grande amore è e rimarrà sempre Walt Disney.