Pk Giant 37 – Niente di personale

08 NOV 2017
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Annunciato fin dal mitico #0, 37 numeri dopo Trip fa il suo ingresso nella serie ufficiale, dopo tre scatenate brevi sempre con la sceneggiatura di Artibani. Niente di personale è un albo eccellente, che stupisce il lettore fin dalla prima tavola, e che nulla si aspetta, proseguendo in maniera arguta dal cupo finale del numero precedente. In uno scenario cupo e tombale, una sorta di spettrale what it, un ingrigito Paperinik sepolto vivo negli immensi sotterranei della Ducklair Tower cerca di rimettere insieme i pezzi di una vita distrutta e spezzata. A salvarlo da un futuro crudele sembra essere rimasto solo quel piccolo teppistello di Trip, caratterizzato da quel confuso impasto di bene e male tipico degli adoloscenti.
Ancora una volta Pkna ribalta le carte in tavola e mette in moto una vicenda dura e in fondo triste, una possibile deriva di un fumetto Disney capace di osare con un soggetto adulto e crudele, in cui pagina dopo pagina ogni speranza viene spazzata via e i cattivi vincono. Un personaggio cardine della saga veniva eliminato all'improvviso, e le premesse di questa seconda parte non lasciavano presagire per niente un finale lieto. Artibani osa e raggiunge l'obiettivo, mentre non si può dire lo stesso dei disegni. Nicola Tosolini realizza un lavoro buono, ma senza raggiungere alte vette. Il suo stile un po' impersonale non lascia tracce, e non riesce a segnare la storia. I nuovi autori cominciano ad entrare in Pkna, ma non saranno capaci di rendere completamente merito a grandi sceneggiature, e non sarà la prima volta, come vedremo in futuro.
Sulla nuova copertina di Sciarrone, pur impressionati dall'uso della prospettiva, restiamo un po' interdetti, specie per l'innaturale posa del Grifone, mentre, per quel che riguarda la linea editoriale, confermiamo la deriva semplicistica inaugurata con il numero precedente, con la storia e nulla più. Un numero che resta eccezionale, finale perfetto della bilogia del Razziatore, uno dei picchi di Pkna.

Autore dell'articolo: Amedeo Badini

Il fumetto è sempre stato una mia grande passione, sotto forma prima di un rassicurante Topolino a cadenza settimanale, per poi inoltrarsi nel terreno filologico-collezionistico. Questo aspetto critico mi ha permesso di apprezzare altri autori, da Alan Moore a Jeff Smith, e soprattutto di affinare la curiosità verso tutta la nona arte del fumetto. Disney è il mio primo campo, ma non disdegno sortite e passeggiate in territori vicini. Per il Papersera ho scritto più di 100 recensioni, oltre ad aver curato una parte degli articoli sulle testate disney del passato. Inoltre, ho realizzato il Don Rosa Compendium, un'analisi dettagliata di tutte le storie del grande autore del Kentucky. Scrivo di fumetto e di cinema anche per il settimanale Tempi, per Lo Spazio Bianco e per la Tana del Sollazzo.